POWELL E REICH SONO INTERVENUTI PERSONALMENTE
La Moscoso ha ottenuto 4 milioni per condonare la pena a Posada ed ai suoi complici
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Jean-Guy Allard (speciale per GI) - 8 aprile 2005
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Secodo alcuni documenti apparsi su Internet, l’indulto concesso ai terroristi internazionali Luis Posada Carriles, Pedro Crispín Remon Hernández, Gaspar Jimenez Escobedo e Guillermo Novo Sampol, è stato negoziato a Miami da Ruby Moscoso, sorella dell’allora presidentessa di Panama Mireya Moscoso, per una somma di 4 milioni di dollari.
Viene anche rivelato che Posada Carriles ha usato documenti falsi, forniti dall’Ambasciata nordamericana di Panama, per uscire dal paese dell’istmo.
I testi, intitolati "Tutte le corruzioni e pagamenti di denaro nell’indulto di Panama ai quattro anticastristi" e "Il coinvolgimento dell’ex capo della polizia panamense, degli anticastristi di Miami e del governo nordamericano nella liberazione dei quattro anticastristi indultati a Panama", firmati da Raúl Gómez, sono stati resi noti dal sito web Rebelión alcuni giorni prima della "riapparizione" di Posada in Florida. Il suo contenuto conferma varie notizie circolanti tanto a Panama come a Miami a partire dalla controversa liberazione del 26 agosto.
Il sito rivela che il denaro è stato consegnato alle sorelle Moscoso, sotto forma di pagamento di una transazione commerciale effettuata attraverso una banca del Liechstein, il paradiso fiscale europeo. L’operazione è stata diretta da Pedro Gómez, un cubano-americano legato alla Mellon United National Bank di Miami, che si è occupato anche del pagamento degli onorari ai difensori panamensi, capeggiati dal narco-avvocato Rogelio Cruz, ben conosciuto per il livello delle sue esigenze finanziarie.
Gómez ha fatto parte di un sedicente Comitato Per la Libertà dei Fratelli Prigionieri a Panama, che raccoglieva fondi per sostenere i costi del processo giudiziario. Il "banchiere" è membro del movimento diretto da Ramón Saúl Sánchez, le cui "prodezze" nell’organizzazione terroristica ‘Omega 7’, assieme a Pedro Rémon, sono ben conosciute.
L’autore del documento precisa che, durante la sua visita a Panama del marzo 2004, in occasione del processo a Posada ed ai suoi accoliti, Gómez si è vantato, in un lussuoso ristorante di Città di Panama, di avere già la certezza del fatto che i quattro terroristi sarebbero stati liberati. "In una maniera o in un’altra, i ragazzi saranno liberi prima della fine dell’anno", ha affermato.
TIRATI FUORI DALLE LORO CELLE ALLE 4.30 DEL MATTINO
Dalle ore 00.00 del 26 agosto, attorno alla prigione panamense ‘El Renacer’ era stato messo in piedi un impressionante dispositivo di sicurezza con unità del Servizio di Protezione Istituzionale (SPI) e corpi d’elite della polizia. Nell’istituzione carceraria si trovava in quel momento il suo direttore Carlos Arjona.
Alle 4.30 (ora locale) del 26 agosto, Posada ed i suoi tre complici di Miami sono stati fatti uscire da ‘El Renacer’, situata 40 km a sud-est della capitale. Sono stati condotti incappucciati fino all’aeroporto locale di Albrook. Qui sono saliti su un aereo che li ha condotti all’aeroporto internazionale di Tocumen, dove li stavano aspettando altri due velivoli arrivati la mattina di mercoledì 25, che li hanno trasportati fino a San Pedro Sula, in Honduras.
L’operazione speciale per l’uscita dei condonati è stata diretta personalmente da Carlos Barés, ex capo della Polizia Nazionale.
Gli aerei sono stati noleggiati e pagati da noti capi-mafia di Miami, tra i quali vengono citati Leopoldo Fernández Pujals, Jorge Mas Santos, della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), il terrorista Santiago Álvarez ed i membri del cosiddetto Consiglio per la Libertà di Cuba (frazione della FNCA), senza escludere l’intervento monetario del Governo nordamericano e la consulenza dei suoi servizi speciali.
DOCUMENTI FALSI PROCURATI DALL’AMBASCIATA USA
Il giorno prima dell’indulto, il narco-avvocato Rogelio Cruz ha informato Barés che Posada era in possesso di documenti falsi procuratigli dai nordamericani e che "con questi poteva uscire da Panama senza alcun tipo di problema, se e quando avessero potuto contare sul suo appoggio".
La decisione di liberare Posada ed i suoi complici è stata presa "nei primi giorni di agosto", durante un consiglio dei ministri, "per votazione unanime", lasciando alla presidentessa "la possibilità di fissare la data più opportuna".
Mireya Moscoso, il cui mandato è scaduto il 31 agosto, ha firmato il decreto 317, emesso il 25 di quello stesso mese, per concedere l’indulto presidenziale.
Nella mattinata del 25 agosto 2004 si è svolta una riunione nel palazzo de ‘Las Garzas’, sede del governo, convocata dalla Moscoso, durante la quale sono stati messi a punto i dettagli dell’operazione per l’uscita occulta dal paese. Al loro arrivo, entrambi gli ufficiali sono stati ricevuti dalla Prima Dama della Repubblica e sorella della presidentessa, Ruby Moscoso.
SONO INTERVENUTI POWELL E REICH
Il testo afferma che, "secondo fonti con accesso diretto alla presidenza", l’allora segretario di Stato nordamericano Colin Powell, durante la sua visita a Panama del dicembre 2003, ha trattato con la Moscoso il tema di Posada Carriles e gli ha manifestato l’interesse del Governo nordamericano a che i terroristi venissero favoriti "nel processo legale".
Powell "ha compiuto la visita per comunicarle a tu per tu che Bush era interessato a che i cubani detenuti venissero giudicati come rei in assenza". Questa notizia è stata data all’epoca dei fatti dal quotidiano panamense ‘El Siglo’.
Precedentemente, in una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale (CSN) panamense celebrata alla fine del 2003, l’ambasciatrice nordamericana Linda Watt è intervenuta a favore di una soluzione al caso di Posada che non favorisse Cuba.
Il 20 gennaio 2004 Otto Reich, segretario di Stato aggiunto agli Affari dell’Emisfero Occidentale, si è riunito nell’Ambasciata nordamericana di Panama con il coordinatore del CSN, il quale gli ha assicurato "che la presidentessa Mireya Moscoso avrebbe concesso l’indulto ai terroristi prima di settembre".
La Moscoso si è incontrata con Reich il 21 gennaio. Uno degli avvocati di Posada ha poi affermato che il ministro degli Esteri Arias gli aveva confessato che Reich "aveva sollecitato allora la liberazione degli estremisti".
In un’altra occasione Mayin Correa, ex sindaco e conduttrice della trasmissione KW Continente, ha confermato questa notizia, precisando che Mireya Moscoso si era impegnata in quell’incontro a porre fine al processo una volta emessa la sentenza.
In quegli stessi giorni è circolata a Miami una notizia, secondo la quale Otto Reich aveva "sistemato tutto".
Tuttavia la Moscoso, nell’agosto 2004, negando l’esistenza di un piano di indulto, ha affermato: "Non lo avevo pensato ma adesso lo penserò".
In un’altra parte del documento è scritto che l’ex presidentessa ha compiuto, a fine giugno 2004, "un viaggio privato a Miami", dove ha ricevuto "forti pressioni" da parte di funzionari dell’Amministrazione Bush e dei gruppi estremisti cubano-americani di questa città. E’ ben conosciuta a Panama la sua decisione di trasferirsi a Miami, dove ha già vissuto 10 anni.
Secondo il testo, la Moscoso ha ricevuto, oltre alla somma milionaria gestita da sua sorella, un’automobile di marca Lincoln Town Crown 2005, valutata 125000 dollari.
Dallo scorso settembre, la Moscoso è stata oggetto di varie accuse di malversazione dei 23,4 milioni di dollari di fondi discrezionali della presidenza e di 45 milioni donati dal Governo di Taiwan durante il suo mandato (1999-2004).
La stampa panamense ha
pubblicato parte dei costi milionari affrontati dall’ex presidentessa per quelli
che appaiono come acquisti di gioielli e raffinati vestiti, viaggi e regali, per
un totale di 23 milioni di dollari. |
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