Sono stato torturato dal


Commissario Basilio

 

Dal Venezuela Jesús Marrero, vittima delle torture di Posada Carriles, ricorda le varie fasi della presenza nel paese del noto terrorista

 

 

 19 luglio '05 -  V.Jesus e  J. L. Banos www.granma.cu

 

 

Gli sembra di rivedersi com'era a 28 anni. Un uomo forte e sufficientemente lucido per sapere che il mondo poteva progredire e migliorare se liberato dai governi corrotti e filo-yankees.

 

I ricordi di Jesús Marrero si fanno così nitidi da fargli sembrare che il tempo non sia passato. Riesce anche a precisare i dettagli. Rammenta che quel giorno di giugno del 1973 nel quale lo arrestarono indossava un paio di jeans logorati per l'uso ed un paio di scarpe di gomma molto comode.

 

"I sicari della Direzione dei Servizi di Informazione e Prevenzione (DISIP), entrarono improvvisamente in casa mia e mi arrestarono. Ero stato denunciato e accusato di promuovere azioni rivoluzionarie contro il governo; appartenevo al Fronte Guerrigliero 'Antonio José de Sucre'.

 

Venni portato a Caracas, nei sotterranei dell'edificio di Los Chaguaramos, sede della DISIP.

 

Subito dopo iniziarono le torture fisiche e mentali. Dopo un po' di tempo mi introdussero in un ufficio dove mi stava aspettando un uomo conosciuto come il Commissario Basilio. Vidi per la prima volta Luis Posada Carriles, che pretendeva di farmi parlare. Era famoso per i suoi metodi di tortura; si diceva che di fronte a lui tutti confessavano.

 

A prima vista mi parve straniero, un tipo cinico. Assicurò che mi avrebbe fatto parlare in qualsiasi modo. Si vantava di aver arrestato tutti i membri del movimento rivoluzionario che sequestrarono il milionario conosciuto come 'Il Re della Latta'. Fu insistente ed insolente per sapere sulla mia partecipazione ai fatti".

 

 

Quali altri avvenimenti segnarono la sua

permanenza in quel luogo?

 

 

"Nei 'Tigritos' della DISIP rimasi prigioniero per due mesi. Durante la notte ci portavano in una casa abbandonata, situata molto vicino al luogo dove ci torturavano e simulavano la nostra fucilazione. Ci tormentavano con la corrente elettrica e ci introducevano oggetti appuntiti negli orecchi.

 

Era Posada Carriles colui che dirigeva quelle azioni. A Jesús Maria Castillo (Pancho Alegría), uno dei nostri compagni, applicò la 'Legge della Fuga' per assassinarlo. Sappiamo che è colpevole anche della scomparsa di Noel Rodríguez, membro del movimento 'Bandiera Rossa', del quale non sappiamo nemmeno dove venne occultato il cadavere.

 

Da lì mi trasferirono nella Caserma 'San Carlos', dove rimasi detenuto per due anni".

 

 

Altri delitti di Posada

 

 

Domenica scorsa Jesús Marrero è intervenuto nel programma 'Aló, Presidente', raccontando ai venezuelani ed al mondo tutte quelle orrende pratiche criminali di Posada Carriles. Ha rievocato con dolore le torture inflitte ai compagni e ha affermato che questo terrorista deve essere giudicato anche per i suoi assassini qui in Venezuela, cosa che finora nessuno ha fatto.

 

Ha raccontato che precedentemente era stato tenuto prigioniero dal Servizio Informazioni delle Forze Armate (SIFA) e che venne fatto scomparire per circa 20 giorni. A causa delle torture perse coscienza in più di un'occasione.

 

Jesús Marrero ha attualmente 58 anni di età ed è il principale promotore del Comitato Nazionale per l'Estradizione di Posada Carriles.

 

"Vogliamo che il mondo sappia che è l'autore dell'orrendo crimine contro 73 persone innocenti, fuggiasco dalla giustizia venezuelana e colpevole di altre atrocità per le quali va condannato. Deve essere estradato perchè sconti qui la sua pena e sia inoltre giudicato per torture, sparizioni e massacri".

 

 

Non le pare sospetto che Posada occupasse un posto chiave in quest'organizzazione?

Come arrivò alla DISIP?

 

 

"Secondo i documenti declassificati, molta gente è coinvolta nella questione, in particolare le alte sfere del governo di turno.

 

Senza dubbio Carlos Andrés Pérez era totalmente complice di Posada il quale - è stato confermato - era un agente della CIA.

 

Per questo penso che debba essere processato anche l'ex presidente Carlos Andrés Pérez, responsabile di non poche sordide azioni, tra le quali aver ingaggiato il noto terrorista per soffocare i movimenti rivoluzionari della nazione".

 

 

A molte persone, di tutto il mondo, appare inconcepibile la condotta mantenuta dagli USA in questo conflitto.

 

 

"Appare chiaro una volta di più che Bush e la sua Amministrazione sono i più volgari terroristi di questo pianeta e che la loro presunta lotta contro il terrorismo è solo un pretesto per invadere altri paesi ed impossessarsi delle ricchezze dei nostri popoli.

 

Con questa campagna per raccogliere firme che abbiamo iniziato qui in Venezuela intendiamo estendere internazionalmente la denuncia e agitare la questione in ogni angolo del pianeta.

 

Questa è una lotta per la vita, per la pace, perchè tutti siano coscienti che questo è un atto di sovranità contro l'impunità e si sappia che il vero terrorista è l'impero".

 

 

Sarebbe disposto a cancellare il passato?

 

 

"In nessun modo. Conservare la memoria è molto importante per i rivoluzionari. Nonostante siano passati 33 anni il ricordo non scompare. E' come un 'chip' che ti rammenta in ogni istante la sofferenza vissuta, a prescindere dal tempo trascorso.

 

Per questa e molte altre ragioni abbiamo il diritto di esigere l'estradizione di Posada Carriles. Qui in Venezuela egli potrebbe incolpare chissà quanti altri terroristi, alcuni dei quali hanno partecipato al colpo di Stato contro Chávez o all'assedio dell'ambasciata cubana. Lì c'erano di sicuro Henry López Zisco e Joaquín Chafardé, noti discepoli di Posada.

 

Non ho il minimo dubbio sul fatto che alla fine la giustizia si imporrà. Sono sempre di più le voci che reclamano l'estradizione di questo degenerato nel nostro paese, responsabile di così tante morti".