|
Il Venezuela si dispiace della crisi col
Messico
17 nov. '05 (PL) # Il cancelliere venezuelano, Alí Rodríguez,
si
é
mostrato rammaricato della crisi nelle relazioni col Messico, ma ha definito
inaccettabili le condizioni pretese da questo paese per normalizzare i vincoli.
In dichiarazioni alla stampa, il ministro ha rivelato che nonostante l'attuale
situazione entrambe le parti mantengono comunicazione e che oggi stesso ha conversato
col suo collega messicano, Luis Ernesto Derbez.
Rodríguez ha spiegato che la posizione del governo di questo paese di esigere le
scuse del Venezuela in un termine determinato è inaccettabile. “Se questa
posizione (del Messico) si mantiene inalterabile sarà molto difficile che
giungiamo ad un accordo” ha sottolineato il cancelliere venezuelano.
Ha insistito che il governo venezuelano ha il massimo interesse nella
normalizzazione di queste relazioni. “Tra i popoli esistono lacci indistruttibili
che non possono essere colpiti da questi incidenti congiunturali che viviamo
ora... I problemi di questa natura hanno sempre una soluzione e bisogna
ricercarla e trovarla”.
D'altra parte, il cancelliere ha considerato come una grande stupidità le voci su una supposta manovra del Venezuela per evitare l'entrata del Messico
nel MERCOSUR (Mercato Comune del Sud).
La politica perseguita dal Venezuela è quella che i
processi di integrazione, propri dell'America Latina e dei Caraibi, si sviluppino
con la maggiore celerità, profondità ed ampiezza possibile.
La controversia tra Venezuela e Messico sono iniziate durante il recente
Forum delle
Americhe quando il presidente messicano criticò il venezuelano per la sua
opposizione all'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA).
Il Messico applicò rappresaglia contro
l’ambasciatore venezuelano
16 nov.'05 (PL) # L'ex ambasciatore del Venezuela in Messico, Vladimir
Villegas, ha definito una rappresaglia la decisione del governo messicano di
ritirare la sua credenziale diplomatica, ultimo atto dentro la crisi esistente
tra i due paesi.
Villegas é rientrato questo martedì a Caracas per disposizione della cancelleria
venezuelana, la quale ha bollato come aggressiva la pretesa della sua
controparte messicana di stabilire un ultimatum per ottenere scuse ufficiali per
una controversia bilaterale.
Il ritiro della credenziale d'ambasciatore è una rappresaglia per il fatto che
il Venezuela ha ignorato l'ultimatum messicano e ordinato il ritorno del suo
rappresentante a Caracas, ha spiegato Villegas in un'intervista al programma
"Con Fiducia" di Venezuelana di Televisione.
Quest'ultimatum e la pretesa di scuse é una lesione seria alla dignità del
Venezuela come Nazione. Non dobbiamo chiedere scusa. Il presidente messicano,
Vicente Fox, ha iniziato il conflitto durante il Forum delle Americhe, ha
precisato Villegas.
L'ambasciatore ha ricordato che in questa riunione Fox ha attaccato il capo di
Stato del Venezuela, Hugo Chávez, tentando di squalificarlo per la sua
opposizione all'intento degli Stati Uniti di riattivare il dibattito sul
progetto dell'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA).
Bisogna vedere dove é cominciato tutto questo. Non può negarsi la verità. La
crisi non é stata iniziata dal Venezuela. I sostenitori dell'ALCA sono rimasti
isolati, non il Venezuela, ha insistito.
Villegas ha denunciato l'esistenza, in Messico, di una forte campagna
antivenezuelana di disinformazione gestita da diversi settori che pretendono di
accusare Caracas d'interferenza nei temi interni messicani.
Ci accusano d'ingerenza gli stessi che vogliono venire in Venezuela ad
appoggiare i partiti dell'opposizione e perfino lo annunciano alla stampa, ha
commentato.
L'ex ambasciatore ha ripetuto che non é stato il suo paese ad iniziare il
conflitto ed ha assicurato che la parte messicana non ha chiesto mai spiegazioni
perché non c'erano spiegazioni da chiedere né da dare.
Nella sede del governo degli Stati Uniti devono dare una festa per questa
situazione ma le relazioni tra i popoli del Messico e del Venezuela seguiranno.
L'imperialismo non otterrà che i popoli si separino ha concluso Villegas.
Il Venezuela respinge ultimatum
messicano e ritira l'ambasciatore
15 novembre 2005 (PL) # Il
Venezuela non ha aspettato il termine fissato
Settori
antivenezuelani in Messico |
dal Messico per ricevere una
pretesa scusa e ha respinto oggi l'ultimatum,considerato
come un'aggressione insensata del governo messicano.
Il leader del parlamento venezuelano ha criticato il Presidente messicano
Caracas, 15 nov. (PL). – Il presidente dell’Assemblea Nazionale venezuelana, Nicolás Maduro, ha additato il presidente messicano Vicente Fox come responsabile della crisi esistente nei rapporti tra il Messico e il Venezuela. Il Capo del Parlamento ha espresso il sostegno dell’organo legislativo al presidente venezuelano Hugo Chávez nello scontro sostenuto con Fox a partire dal recente Summit delle Americhe. In quella conferenza, gli USA hanno tentato di riattivare il loro progetto di Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA), tramite una manovra impulsata dal governante messicano, che ha pubblicamente criticato l’opposizione manifestata da Chávez alla pretesa nordamericana. Per Maduro, il capo dello Stato azteco agice come una pedina della politica di Washington verso l’America Latina e contro il Presidente e la politica estera del Venezuela. La controversia bilaterale è giunta perfino al ritiro degli ambasciatori di entrambi i paesi. Il leader del parlamento del Venezuela ha sostenuto che Fox ha messo da parte la tradizione nazionalista del Messico, ponendo quel paese al servizio di una politica imperiale che i messicani ripudiano. “Alla radice di tutta questa situazione c’è un dibattito tra la concezione latinoamericanista di sovranità e dello sviluppo indipendente sostenuto da Chávez e da altri leader e la politica colonialista che rappresenta Fox”, ha segnalato. “O siamo una colonia tramite l’ALCA o un gruppo di nazioni che si sta integrando su basi di solidarietà”, ha detto Maduro. Il legislatore
ha precisato che i rapporti con il popolo messicano, le sue istituzioni e i
suoi partiti politici rimangono in piedi. |
Il cancelliere venezuelano, Alí Rodríguez, ha detto in una conferenza stampa che
non ha nessuna giustificazione l'atteggiamento assunto dal presidente
messicano, Vicente Fox,
dal Vertice delle Americhe,
contro il Venezuela. |
La nota annuncia il ritiro dell' ambasciatore del Venezuela in Messico, Vladimir Villegas,
e segnala che la rappresentanza diplomatica rimarrà a livello di addetto
commerciale.
Il testo ricorda che, dal suo arrivo a Mar del Plata, Fox ha attaccato
pubblicamente la posizione del Venezuela durante i dibattiti che hanno preceduto
la conferenza, relativi alla pretesa degli Stati Uniti di riattivare l'Area di
Libero Commercio delle Americhe (ALCA).
Segnala inoltre che il Venezuela é rimasto in silenzio perché si apriva un
dibattito che poteva essere positivo per chiarire le posizioni.
Tuttavia dopo la fine della riunione il presidente messicano si é scagliato
contro la posizione venezuelana in termini irrispettosi.
Il comunicato sottolinea il profondo rispetto del Venezuela per il popolo del
Messico ed esprime ammirazione per le sue profonde tradizioni patriottiche ed
antimperialiste.
Durante la conferenza stampa, Rodríguez ha fatto una breve rassegna
dell'evoluzione del conflitto bilaterale a partire dagli attacchi di Fox contro
il Venezuela in Mar del Plata e ha precisato che l'agenda di questo Forum non
includeva il tema dell'ALCA.
Nelle
sue critiche a Chávez, Fox é arrivato ad utilizzare termini d'inconsistenza e
mancanza di tolleranza.
Rodríguez ha spiegato che nel IV Forum delle Americhe il governante
venezuelano ha annunciato ai suoi colleghi che al suo ritorno a Caracas avrebbe
dato un'ampia informazione al suo popolo, come ha fatto ieri nel suo abituale
programma Aló Presidente.
Il cancelliere ha osservato che la posizione, difesa da Chávez, è la stessa del
MERCOSUR (Mercato Comune del Sud, composto da Argentina, Brasile, Paraguay ed
Uruguay) e così si é riflessa nella Dichiarazione Finale dell'appuntamento
presidenziale.
Ha sostenuto che il concetto dell'ALCA falsifica la realtà quando parla di
uguaglianza, perché questo progetto è basato sulla concorrenza nei termini
esposti dagli Stati Uniti.
Questa concorrenza conduce inesorabilmente verso il monopolio ed al confronto
tra interessi, dal quale escono sempre vittoriosi i più forti e potenti.
In contrapposizione il MERCOSUR propone un vigoroso processo di integrazione,
con fondamento nella complementazione economica, la cooperazione, la solidarietà
e lo stretto rispetto della sovranità.
Il cancelliere ha concluso che col Messico non c'è rottura e si valuterà
l'evoluzione della situazione auspicando di trovare una maniera per risolvere i
problemi non provocati dal Venezuela.
Ripercussioni in Messico
15 nov.'05 # Nella prima giornata di crisi ufficiale tra Caracas e Città del Messico, ormai in contatto solo attraverso i rispettivi incaricati d’affari, la stampa e molti analisti messicani si sono soffermati sulle responsabilità del governo guidato dal presidente Vicente Fox, accusandolo di “inesperienza, imperizia e improvvisazione” in politica estera.
Molti media messicani hanno ricostruito le ultime dichiarazioni di Fox, in occasione del Vertice delle Americhe di Mar del Plata, che hanno coinvolto il presidente argentino Néstor Kirchner (padrone di casa), l’ex-calciatore (e amico di Fidel Castro) Diego Armando Maratona e, infine, il capo di Stato venezuelano Hugo Chávez.
La gestione della crisi con il Venezuela, secondo gli osservatori messicani, è stata in questo senso esemplare: dopo aver difeso a spada tratta l’Accordo di libero commercio delle Americhe (ALCA), prepotentemente voluto dall’ "amico" George W. Bush, in occasione del Vertice argentino del 4 e 5 novembre scorso, Fox ha reagito stizzito alle accuse televisive di domenica scorsa di Chávez, che ha definito il presidente messicano “un rampollo dell’impero” nordamericano, scatenandone la reazione.
Secondo il parlamentare federale messicano Jesús González, del partito ‘Convergencia’, l’ultimatum lanciato da Fox a Chávez, concedendogli 24 ore per ritirare le offese e dando il là al presidente venezuelano per il richiamo dell’ambasciatore di Caracas a Città del Messico, è stato solo l’ennesimo errore diplomatico del capo di Stato messicano. Secondo González, l’unico modo per risolvere la crisi è farlo con “umiltà”; per questo Fox dovrebbe “riconoscere” di aver scatenato per primo l’incidente con il suo atteggiamento a Mar del Plata e il successivo ultimatum.
Un altro deputato dell’opposizione, Alberto Aguilar, ha analizzato con toni ancor più duri la crisi con il Venezuela, sottolineando che con la condotta di Fox il Messico ha perso rispettabilità e “ha sciupato 70 anni di politica estera”.
Va tuttavia aggiunto che i 25 governatori della
federazione messicana, di diversa appartenenza politica, hanno espresso ieri
sostegno al capo dello Stato mentre il portavoce presidenziale Rubén Aguilar ha
reiterato che se il Venezuela non si scuserà per le offese di Chávez al Messico,
le relazioni diplomatiche tra i due Paesi rimarranno ‘sine die’ al livello di
incaricati d’affari.
[MISNA]