Nell' ottobre 2002, Adolfo Franco, un nordamericano di origine cubana, che
esercita l' incarico di subamministratore dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo
Sviluppo Internazionale (USAID), parlando al seminario sopra la transizione a
Cuba, organizzato dall'Università di Miami, disse:
"(...)
Desidero proporre modi in cui tutti possiamo lavorare insieme, come
statunitensi, per appoggiare il Presidente George Bush, il Segretario di Stato Colín Powell, il sottosegretario Otto Reich, l'amministratore dell'USAID Andrew
Natsio ed il resto della squadra statunitense incaricata di aiutare a
pianificare una transizione pacifica a Cuba". Questo individuo, parlando dello
stesso tema si espresse, pubblicamente, il 4 ottobre 2003: "(...) Vogliamo che
questo cambio sia pacifico e succeda presto". Come possiamo osservare, in questo
caso, in maniera sottile, aggiunge all'idea del cambiamento
pacifico, la necessità che 'succeda presto'.
Il carattere "pacifico" rimane, come ingannevole retorica, quando il signore Colin Powell spiegò nella presentazione del Piano: "Il Presidente Bush formò la
Commissione statunitense di Aiuto ad una Cuba Libera col fine di analizzare
forme per aiutare ad accelerare e rendere più facile la transizione di Cuba alla
democrazia".
Proprio Bush si incaricò, in questo stesso atto, di precisare
chiaramente l'essenza della strategia che realmente si nascondeva dietro la
cortina di fumo della propaganda che, fino a quello momento, stavano utilizzando
, esprimendo: "È una strategia che dice che non stiamo aspettando il giorno
della libertà cubana; stiamo lavorando per il giorno della libertà di Cuba".
Un altro dei falchi della squadra fondamentalista dell'amministrazione
nordamericana, Roger Noriega, segretario assistente di Stato per l'Emisfero
Occidentale, confermò quanto detto da Bush dichiarando nel marzo 2005 "(...)
Stiamo fornendo aiuto attivo, robusto e senza precedenti per un'espansione
drammatica". Ricordiamo che questo stesso signore aveva già detto nel gennaio
2004 che questo processo (quello della transizione) si doveva fare in "maniera
agile e decisiva per evitare che i complici di Castro possano portare a termine
la successione".
Questa grossolana manovra di tentare di occultare i piani di un'aggressione
militare contro il nostro paese dietro la maschera di una gran campagna di
disinformazione sopra il contenuto del piano della Commissione per Assistere ad
una Cuba Libera, fu giudicata da un gruppo di esperti nordamericani componenti
il Dialogo Interamericano in una Lettera aperta diretta al Segretario di Stato Colín Powell, nel settembre 2004:
"(...) Molte sezioni della relazione sembrano prevedere che ci sarà violenza"...
"(...) Alcune delle raccomandazioni, da portare a termine, contenute nella
relazione ben potrebbero incrementare la possibilità di violenza e tumulti
sociali a Cuba durante un periodo di transizione"... "(...) Il capitolo
'Stabilimento delle Istituzioni Democratiche' contempla una lunga lista di
funzionari che devono essere puniti, o, con le parole proprie della relazione,
contro chi si cercherà 'vendetta' tra essi 'alti ufficiali del Partito
Comunista, il governo, le organizzazioni di masse, e specialmente la polizia ed
i servizi di sicurezza'. La stessa relazione riconosce che queste azioni possono
risultare difficili ed anche destabilizzatrici".
Uno dei firmatari della lettera, William D. Rogers, ex alto funzionario del
Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, segnalò che le raccomandazioni della
Commissione sono "terrificanti"... "Ma l'omissione della parola 'pacifico' tanto
nell'introduzione di Powell come nel documento della Casa Bianca, è l'aspetto
'più esplosivo di tutto' ".
Segnalando che
erano corrette le preoccupazioni espresse dagli autori della
lettera, Wayne Smith, ex capo della Sezione di Interessi degli Stati Uniti in
Cuba, dichiarò: "Non credo che gli Stati Uniti si stiano preparando ad invadere
Cuba.... Ma la maniera in cui è scritta la relazione, è un abbozzo per
un'occupazione statunitense".
La storia della politica degli Stati Uniti verso Cuba è piena di falsità e
bugie.
Nel 1848, durante una sessione del Senato nordamericano, John
C. Calhoun, che era Sottosegretario, dichiarò: "Ci sono casi di interposizione
in cui io farei ricorso alla risorsa della guerra con tutte le sue calamità. Se
mi si domanda quale è uno di essi? Allora risponderò. Designo il caso di Cuba".
Un altro Senatore statunitense, Pierre Soulé, durante il dibattito nel Congresso
sull'Impegno del 1850, propugnò l'annessione di Cuba. L'argomento che espose
fu: "(...) dato che era impossibile comprare Cuba dalla Spagna, si rendeva
necessario la sua annessione per mezzo della conquista, benché questo implicasse
una guerra con la Spagna".
Forse una delle azioni più nascoste ed ingannatrici per
occultare le vere intenzioni della sua politica annessionista su Cuba é stata la
Risoluzione Congiunta approvata dal Congresso degli Stati Uniti il 19 aprile
1898.
Nel suo libro "L'Espansione Territoriale degli Stati Uniti", Ramiro Guerra mette
a nudo il machiavellico piano che si nascondeva in questa apparente nobile
Risoluzione, e lo spiega in questa maniera: "(...) Alla fine del 1899, i piani
dell'Amministrazione McKinley cominciarono a rivelarsi"... "(...) Nel suo
messaggio annuale del 5 dicembre dello stesso anno, McKinley allarmò i cubani
favorevoli all'assoluta indipendenza, con la dichiarazione che 'la nuova Cuba
che si alza dalle rovine del passato, deve necessariamente, essere unita a noi
con lacci di singolare intimità e forza"'... "(...) I lacci di unione — diceva
il Presidente — saranno organici o convenzionali, ma i destini di Cuba stanno,
di forma e maniera legittime, irrevocabilmente uniti ai nostri"...
Questi piani d'impadronirsi di Cuba, anche a costo di morte e
distruzione, si continuarono forgiandosi nelle differenti amministrazioni
nordamericane dai primi anni del trionfo della Rivoluzione, benché ora in
maniera più segreta, come il "Programma di Azione Coperta contro il Regime di
Castro — già declassificato — approvato dal presidente Dwight D. Eisenhower, e
quello conosciuto come 'Progetto Cuba', presentato il 18 gennaio 1962 dal
generale di brigata Edgard Lansdale alle più alte autorità del governo degli
Stati Uniti ed al Gruppo Speciale Ampliato del Consiglio di Sicurezza Nazionale
di questo paese, contenente 32 operazioni di guerra coperta che dovevano essere
effettuate dai dipartimenti ed agenzie partecipanti alla chiamata Operazione
Mangusta.
Proprio nel 1962, sotto il titolo di "Pretesti per Giustificare l'Intervento
Militare degli Stati Uniti a Cuba", l'Ufficio del Segretario della Difesa
sottomise alla considerazione della Giunta dei Capi di Stato Maggiore un
pacchetto di misure da perseguire che aveva per obiettivo creare le condizioni
per giustificare l'intervento militare nel nostro paese. Tra le più di 20 misure
considerate c'erano le seguenti:
· "Potremmo far esplodere una nave nordamericana nella baia di Guantánamo ed
incolpare Cuba".
· "Potremmo sviluppare una campagna terroristica cubano-comunista nell'area di
Miami, in altre città della Florida ed a Washington. La campagna di terrore può
essere avviata contro i rifugiati cubani che cercano asilo negli Stati Uniti".
· "Potrebbe simularsi una spedizione 'dal territorio cubano ed appoggiata da
Castro' 'contro una nazione caraibica vicina di Cuba' ".
· "È possibile creare un incidente che dimostri in maniera convincente che un
aeroplano cubano attaccò ed abbatté un aeroplano civile affittato che volava
dagli Stati Uniti alla Giamaica, Guatemala, Panama o Venezuela".
· "I passeggeri potrebbero essere un gruppo di studenti universitari o qualunque
altro gruppo di persone con interessi comuni per affittare un volo".
· "È possibile fabbricare un incidente nel quale appaia che aeroplani Mig
cubano-comunisti hanno abbattuto un aereo della Forza Aerea degli Stati Uniti su
acque internazionale prodotto di un attacco non provocato".
Questi fatti
storici, del passato e del presente, in relazione a Cuba ed i falsi pretesti
utilizzati per aggredire altri paesi del mondo come quelli
latinoamericani, Vietnam, Afghanistan ed Iraq, dimostrano che
quando i governanti degli Stati Uniti parlano di pace stanno realmente
preparando o eseguendo azioni di guerra.
Non risulta necessario essere uno specialista in strategia
militare e di azioni di guerra per riconoscere che tutte le misure dettagliate
nel Piano Bush possono solo essere eseguite da un governo di occupazione, dopo
avere distrutto il paese col suo gran potere bellico.
In quale altra maniera possono riuscire nei seguenti obiettivi:
· "Come priorità immediata, il governo degli Stati Uniti aiuterà a stabilire una
forza di polizia civile realmente professionale ed offrirà assistenza per il suo
addestramento tecnico da parte del Dipartimento di Stato, che avrà la
responsabilità della sua totale organizzazione e direzione politica".
· "Processare gli ex funzionari e membri del governo, del partito, delle forze
di sicurezza, delle organizzazioni di masse ed altri cittadini progovernativi,
forse anche molti membri dei Comitati di Difesa della Rivoluzione. La lista
potrebbe essere lunga".
· "Il governo degli Stati Uniti stabilirà una struttura per dirigere la
devoluzione delle proprietà, la Commissione per la Restituzione dei Diritti di
Proprietà, per accelerare questo processo".
Ma se rimanessero ancora dubbi al riguardo, questi sparirebbero immediatamente
esaminando, con senso logico, solo alcuni interrogativi.
Diciamo, se il Piano Bush sta prevedendo aprire scuole che oggi non stanno
chiuse, portare a Cuba maestri volontari che non necessitano, organizzare
programmi per professionalizzare maestri e professori che possiedono un'alta
qualificazione per esercitare il magistero, è, senza dubbio, perché il governo
nordamericano è convinto che le sue aggressioni militari produrranno un tale
disastro, nel sistema educativo, che richiederanno queste misure per rimediarvi.
Perché si avrà necessità di un servizio centrale per adottare i bambini?
Per l'evidente ragione che migliaia di essi perderanno i loro genitori come
conseguenza delle azioni di guerra dell'esercito nordamericano.
Ugualmente, può dedursi che solo un Proconsole militare, a
capo di un governo di transizione, imposto dalle truppe nordamericane di
occupazione, può porsi la necessità di vaccinare bambini che già lo sono ed
avrebbe la facoltà di eseguire le decisioni di Washington sui reclami per
abitazioni, scuole, ospedali, fabbriche, etc. che oggi sono proprietà del
popolo e dello Stato cubani.
Quando si tenta di scoprire la maniera in cui l'Amministrazione Bush pretende
occultare i suoi piani di guerra contro Cuba è importante ricordare che il
principale pretesto per aggredire ed invadere l'Iraq fu che il paese possedeva
armi di distruzione di massa. Oltre ad utilizzare quello stesso argomento contro
il nostro paese, ne ha aggiunti molti altri, per esempio: che diamo rifugio a
terroristi e promuoviamo il terrorismo, collaboriamo col narcotraffico,
auspichiamo l'emigrazione massiccia ed illegale, tolleriamo il turismo sessuale
sui minore, esercitiamo la discriminazione religiosa e violiamo sistematicamente
i diritti umani, tutti sono considerati fatti che colpiscono la sicurezza
nazionale degli Stati Uniti e, pertanto, uno solo di essi sufficiente a
giustificare e scatenare una guerra contro il nostro paese.
Analizzando recentemente le misure addizionali al Piano Bush, contenute nella
relazione presentata in questa occasione dalla segretaria di Stato Condolezza
Rice, ed dal segretario per il Commercio Carlos Gutiérrez, il presidente
dell'Assemblea Nazionale, Ricardo Alarcón, segnalò:
"(...) Il testo ora pubblicato non si allontana neppure di un millimetro dal
Piano Bush"... "(...) prima di esporre le 'misure addizionali', quelle che rende
pubbliche, la relazione dice che esistono altri contenuti in un annesso che
rimane segreto per 'ragioni di sicurezza nazionale' e per assicurare la loro
'effettiva realizzazione'. Ed il Presidente dell'Assemblea Nazionale si domanda:
"(...) che cosa é ciò, che queste altezze, devono occultare col massimo segreto?
Che cosa nascondono per ragioni di sicurezza nazionale ed effettiva
realizzazione? "(...) Più attacchi terroristi? Nuovi tentativi di assassinio
contro Fidel? L'aggressione militare? Trattandosi di Bush e dei suoi complici
qualunque cosa è possibile."
(continua -
prima parte - seconda
parte)
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