L'agente Vivanco

 

22 settembre '08 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu

 

 

 

Sarebbe sufficiente citare i dubbi rapporti di José Miguel Vivanco, direttore "per le Americhe" dell'organizzazione nord americana Human Rights Watch (Hrw), con la fauna del Campidoglio di Washington legato alla Central Intelligence Agency (CIA), coi più recalcitranti "pitiyanquis" venezuelani o con la mafia cubano-americana, per capire la sua aggressività contro Venezuela, Cuba e i paesi progressisti dell'America Latina.

 

Ma c'è di più nella carriera di questo personaggio, assimilato all'universo imperiale, che lo rendono un vero e proprio mercenario della gigantesca macchina dell'intelligence  con sede a Langley, in Virginia.

 

La sua repentina entrata nell'OSA con il titolo di Consigliere giuridico e poi di Procuratore del Segretariato della controversa Commissione Interamericana per i Diritti Umani, quando appena si era alzato dai banchi della Facoltà di Diritto già provoca degli interrogativi.

Vivanco dedicato, già da alcuni anni, a diffamare Cuba, Venezuela e l'insieme dei paesi progressisti per conto dell'HRW, non ha mai considerato importante spiegare la sua rapida ascesa nella burocrazia dell'OSA. Né ha pensato di rispondere, in un modo documentato, alle accuse che lo vincolano con il regime  assassino del generale fascista Augusto Pinochet.

Queste accuse, molto gravi, furono lanciate, nel luglio 2004, da José Vicente Rangel, allora vice presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, che ha rivelato come l'attuale rumoroso "difensore dei diritti umani" abbia collaborato con i servizi segreti del Cile sotto la dittatura.

 

 

IL GOLPE LI LASCIO' MUTI
 


La campagna di attacchi, gestita da Vivanco, contro il Venezuela è stata oggetto di una analisi molto attenta pubblicata dal celebre ricercatore Al Giordano, sul sito web narcospere, due mesi dopo lo storico referendum del 15 agosto 2004, quando l'avvocato naturalizzato nord americano moltiplicava le calunnie contro il governo Chavez.

Giordano ha ricordato come nel 2002, Vivanco e l'HRW, dopo aver sostenuto gli obiettivi dei gruppi di opposizione più collegati all'ambasciata degli Stati Uniti, rimasero totalmente silenziosi, senza una parola di denuncia, di fronte al fugace governo golpista dell'imprenditore Pedro Carmona.

Tuttavia, nel 2003, senza un pizzico di vergogna, HRW scatenò una feroce campagna contro la Legge sulla Responsabilità Sociale di Radio e Televisione a lato di
Reporter Senza Frontiere e di altre organizzazioni "internazionali" i cui vincoli con la CIA sono già stabiliti.

Al momento della votazione, nel 2004, difese rabbiosamente il "diritto" del
National Endowment for Democracy - un'invenzione di Ronald Reagan per fare apertamente ciò che la CIA realizza in forma occulta - a sovvenzionare l'organizzazione SUMATE, il cui fanatismo antichavista ha portato a provocazioni omicide.

Benedisse, nello stesso modo, le "donazioni" dell'Unione Europea e di altri paesi al gruppo formato dalla oligarchia con la consulenza dell'intelligence statunitensi.

 

 

A LATO DEI TERRORISTI DI MIAMI



Se gli
atti d'ingerenza di Vivanco in Venezuela indicano un costante orientamento in linea con il Dipartimento di Stato e la CIA, le numerose intromissioni che ha realizzato contro Cuba confermano il suo ruolo di agente.

Un evento dimostra tutto e rivela chi è il "Numero 2" di HRW.

Nell'aprile 2007, Vivanco ha partecipato, a
Berlino, ad una conferenza convocata contro Cuba accanto ad alcuni dei più noti e pericolosi elementi della mafia terrorista di Miami, con guida, finanziamento e supporto ufficiale di Washington.

La Fondazione Konrad Adenauer, un'organizzazione apertamente anticomunista associata, in passato, a numerose attività anticubane, é servita da schermo per la cosiddetta "conferenza internazionale" il cui profilo era identico a varie di questo tipo. Tutte erano organizzate, in diverse capitali europee, a partire dagli uffici del People in Need (PIN), una pseudo ONG ceca designata nel Piano Bush di annessione di Cuba.

Allo show di Berlino, sono essenzialmente comparsi personaggi dello staff CIA che da decenni si dedicano ad attaccare l'isola.

Vivanco non ha avuto il minimo scrupolo a sedersi accanto al veterano agente della CIA Frank Calzón, direttore a vita del Cuban Freedom Center, di Washington, ora coinvolto in una milionaria  appropriazione indebita che minaccia l'esistenza dell'
USAID.

A Vivanco, non ha dato neppure pena associare il suo nome allo screditato commentatore di origine cubana
Carlos Alberto Montaner, arrestato a L'Avana, nel dicembre 1960, con materiale esplosivo, e riciclato dalla CIA come un intellettuale di Madrid.

Lo stesso Vivanco ha presentato le sue elucubrazioni davanti a noti mafiosi di Miami, come
Pedro V. Roig (direttore generale di Radio e TV Martì, che è attualmente sotto inchiesta), Ramón Colas (imbroglione e playboy sovvenzionato), il traditore Huber Matos, legato al traffico di droga, Orlando Gutiérrez-Boronat, ex-terrorista il cui Direttorio Democratico Cubano ha ricevuto tre milioni di dollari dall'USAID, Angel Francisco De Fana Serrano, arrestato in California nel 1995 con un arsenale di armi con le quali stava preparando un attacco terroristico contro Cuba, e Sixto Reynaldo "El Chino" Aquit, uno dei fondatori del Comitato a sostegno del terrorista internazionale Luis Posada Carriles e famoso a Miami per una lunga serie di azioni criminali, di cui si vanta.

Il 27 aprile 2007, il Diario Las Americas, giornale mafioso di Miami, ha celebrato la presenza di José Miguel Vivanco tra le molte figure "anticastriste" associate alla mafia cubano-americano che hanno sostenuto una "dichiarazione di unità" dei "dissidenti a Cuba" .

A Caracas, a Berlino o a Washington, Vivanco sempre sa adeguare le sue incendiarie dichiarazioni alle esigenze dei sui padroni.