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Il Papa Benedetto XVI ha
ringraziato per
l’affetto del Governo e del popolo
di Cuba |
30.03.12 -
www.granma.cu
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Il Papa Benedetto
XVI ha ringraziato il Governo e il popolo di Cuba per la calda accoglienza e le
dimostrazioni d’affetto offerte durante la sua visita pastorale nell’Isola, ha
riportato PL.
“Il Pontefice
rinnova la sua sentita gratitudine al presidente Raúl Castro, alle autorità
civili, ai pastori ed ai fedeli dei Cuba per le innumerevoli dimostrazioni
d’affetto che ha ricevuto”, indica un telegramma inviato nel suo viaggio di
ritorno in Italia e diffuso dalla Radio Vaticana.
In un altro
messaggio, il Papa ha segnalato anche l’ampia partecipazione dei cittadini
cubani e messicani durante il suo soggiorno nei due paesi.
“Al ritorno dal
viaggio apostolico in Messico e a Cuba, ho incontrato numerosi fedeli e
rappresentanti di queste care popolazioni, di cui ammiro la fede e il desiderio
di crescita spirituale e sociale”, ha assicurato il Sommo Pontefice.
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Raúl ha salutato, alla sua partenza, il
Sommo Pontefice Benedetto XVI |
29.03.12 - www.granma.cu
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Con un “Hasta
siempre Cuba!” e dopo intense giornate è terminata la visita apostolica
nell’Isola del Papa Benedetto XVI, che è stato salutato nell’aeroporto
Internazionale José Martí, dal Generale d’ Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente
dei Consigli di Stato e dei Ministri.
Come avvenne durante
la partenza di Giovanni Paolo II nel 1998, anche stavolta la pioggia ha salutato
il Papa che partiva dalla terra cubana, accompagnato dal Presidente cubano sino
alla scaletta dell’aereo.
Raúl la mattina
aveva assistito alla messa celebrata dal Sommo Pontefice in Piazza della
Rivoluzione, colma di migliaia di credenti e non credenti.
La pioggia ritarda la
partenza di Benedetto XVI
Come nelle antiche
leggende è giunta la pioggia a fare i suoi auguri dopo la visita di Benedetto
XVI nell’Isola, anche se ha ritardato di mezzora la cerimonia ufficiale di
commiato da Sua Santità.
Nonostante
l’acquazzone caduto nella zona, chi con l’ombrello, chi con qualsiasi cosa per
ripararsi, centinaia di persone sono rimaste ai lati della strada per dare
l’addio a Benedetto XVI dalla terra cubana.
Anche a Santiago di
Cuba la pioggia è stata presente durante la messa celebrata dal Papa in Piazza
della Rivoluzione Antonio Maceo.
Per i mistici la
pioggia è legata alla storica visita, perchè il suo nome significa ‘benedizione’
ed anche lei scende dal cielo.
Mezzo milione di cubani
ha salutato il Papa
Il
papa Benedetto XVI è stato salutato da almeno mezzo milione di cubani nella sua
visita terminata ieri ed ha ricevuto un’accoglienza affabile e delicata, ha
detto a L’Avana il portavoce del Vaticano, Federico Lombardi.
Joseph Ratzinger ha
concluso la sua visita a Cuba, dove ha celebrato due messe all’aperto, una a
Santiago e una nella capitale, dov’erano presenti almeno 300000 cubani, secondo
il portavoce Lombardi.
Inoltre il Papa ha
visitato il Santuario della Vergine della Carità del Cobre ed ha incontrato il
presidente Raúl Castro nella capitale del paese.
Ha poi inoltre
conversato con il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, nella
Nunziatura Apostolica de L’Avana.
Lombardi ha
confermato, rispondendo a una domanda, che il Pontefice non ha incontrato il
presidente del Venezuela, Hugo Chávez, che era a Cuba – anche lui è appena
partito - per seguire sessioni di radioterapia contro il cancro, ma ha espresso
a nome del Vaticano i migliori auguri per la salute e una pronta guarigione di
Chávez.
Il Vicepresidente Machado Ventura ha
ricevuto il Cardinale Tarcisio Bertone
Nel
pomeriggio di martedì 27 il primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei
Ministri di Cuba, José Ramón Machado Ventura ha ricevuto il segretario di Stato
della Santa Sede, Cardinale Tarcisio Bertone, che accompagnava Sua Santità il
Papa Benedetto XVI, nella sua visita apostolica a Cuba.
Durante la
conversazione le due parti hanno parlato di temi di reciproco interesse.
Hanno accompagnato
il Cardinale Tarcisio Bertone, Monsignor Giovanni Angelo Becciu, sostituto per i
Temi Generali della Segreteria di Stato; Monsignor Dominique Mamberti,
segretario alle Relazioni con gli Stati e Monsignor Bruno Musaró, Nunzio
Apostolico inCuba.
Per la parte cubana
erano presenti il vicepresidente Esteban Lazo Hernández, il ministro degli
Esteri, Bruno Rodríguez Parrilla e l’ambasciatore di Cuba nella Santa Sede,
Eduardo Delgado
Bermúdez.
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Molto cordiale l’incontro del Papa con
Fidel, conferma portavoce del Vaticano |
28.03.12 - da
www.cubadebate.cu traduzione di Ida Garberi
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In
una conferenza stampa a L’Avana, Federico Lombardi,
ha assicurato che l’incontro tra il leader della Rivoluzione
cubana Fidel Castro ed il Papa Benedetto XVI è stato
“molto cordiale.”
Ha detto che la riunione,
concordata per un mezz’ora nella sede della Nunziatura
Apostolica de L’Avana, è stata di “gran cordialità, come
si potrà apprezzare nelle immagini che si diffonderanno
dell’incontro”, ed ad entrambi li abbiamo visti con un
“buon coraggio” e “giocosamente commentarono sulle loro
età rispettive”. Fidel e Benedetto sono contemporanei:
il leader della Rivoluzione ha 86 anni, uno in più del
Santo Padre.
Fidel ha commentato che aveva
seguito tutti i dettagli del viaggio papale attraverso
la Televisione Cubana, e hanno dialogato sui problemi che
affronta l’umanità, nell’ambito dell’ecologia, della
cultura, della realtà interreligiosa ed altri.
D’accordo con Lombardi, Fidel ha
chiesto al Papa dei libri che possono aiutarlo a
scrivere le sue
Riflessioni, i testi che
sistematicamente pubblica il leader della Rivoluzione.
Benedetto ha risposto dicendo che penserà cosa
inviargli che possa essergli utile.
Fidel è arrivato alla Nunziatura
alle 12:20 pm (17:20 GMT), ed è stato ricevuto dal
sottosegretario del Vaticano, il cardinale Tarcisio
Bertone. Circa cinque minuti dopo, il Papa è arrivato a
salutare il leader cubano. La conversazione é durata
mezz’ora. Secondo Lombardi, Fidel è stato accompagnato
dai suoi due figli - Antonio ed Alex - e dalla sua
compagna, Dalia.
Circa una possibile riunione tra il
Sommo Pontefice ed il Presidente venezuelano Hugo Chavez,
Lombardi ha assicurato categorico: “Non ci é stato tale incontro,
non si è sollecitato, benché lo continui ad affermare un
blogger a Caracas.”
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Benedetto XVI ha officiato la Messa in
Piazza della Rivoluzione José Martí |
28 marzo 2012 - www.granma.cu
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Il
Papa Benedetto XVI ha officiato in Piazza della Rivoluzione José Martí una Santa
Messa, con la presenza del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei
Consigli di Stato e dei Ministri di Cuba.
Centinaia di
migliaia di cubani credenti o meno, rappresentando tutto il popolo di Cuba,
hanno colmato la storica Piazza, con la presenza di dirigenti del Partito
Comunista di Cuba, del Governo e autorità ecclesiastiche cubane e della regione.
Il Sommo Pontefice
concluderà oggi la sua prima visita a Cuba e in Messico, dopo un incontro con il
leader storico della Rivoluzione Fidel Castro.
Questo è stato il
suo secondo viaggio in America Latina. Il primo lo aveva portato in Brasile, nel
maggio del 2007.
Omelia del Santo Padre Benedetto XVI
Santa Messa in
Piazza della Rivoluzione a L’Avana
Cari fratelli e sorelle!
“Benedetto sei tu,
Signore Dio… Benedetto il tuo nome glorioso e santo» (Dn 3, 52). Questo inno di
benedizione del Libro di Daniele risuona oggi nella nostra liturgia invitandoci
ripetutamente a benedire e lodare Dio. Siamo parte della moltitudine di quel
coro che celebra il Signore incessantemente. Ci uniamo a questo insieme di
azioni di grazie, ed offriamo la nostra voce gioiosa e fiduciosa che cerca di
consolidare nell'amore e nella verità il cammino della fede.
«Benedetto sia Dio»
che ci riunisce in questa piazza emblematica, affinché ci immergiamo più
profondamente nella sua vita. Provo una grande gioia nell’essere oggi tra voi e
presiedere questa Santa Messa nel cuore di questo Anno giubilare dedicato alla
Vergine della Carità del Cobre.
Saluto cordialmente
il Cardinale Jaime Ortega y Alamino, Arcivescovo di L'Avana, e lo ringrazio per
le cordiali parole che mi ha rivolto a nome di tutti. Estendo il mio saluto ai
Signori Cardinali, ai miei fratelli Vescovi di Cuba e di altri Paesi che hanno
voluto partecipare a questa solenne celebrazione. Saluto anche i sacerdoti, i
seminaristi, i religiosi e tutti i fedeli qui convenuti, come pure le Autorità
che ci accompagnano.
Nella prima lettura
che è stata proclamata, i tre giovani, perseguitati dal sovrano babilonese,
preferiscono affrontare la morte bruciati dal fuoco piuttosto che tradire la
loro coscienza e la loro fede. Essi trovarono la forza di «lodare, glorificare e
benedire Dio» nella convinzione che il Signore del cosmo e della storia non li
avrebbe abbandonati alla morte ed al nulla. In effetti, Dio non abbandona mai i
suoi figli, non li dimentica mai. Egli sta al di sopra di noi ed è capace di
salvarci con il suo potere. Allo stesso tempo, è vicino al suo popolo, e per
mezzo del suo Figlio Gesù Cristo ha voluto porre la sua dimora tra noi.
«Se rimanete nella
mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi
farà liberi» (Gv 8,31). Nel brano del Vangelo che è stato proclamato, Gesù si
rivela come il Figlio di Dio Padre, il Salvatore, l'unico che può mostrare la
verità e dare la vera libertà. Il suo insegnamento provoca resistenza ed
inquietudine tra i suoi interlocutori, ed Egli li accusa di cercare la sua
morte, alludendo al supremo sacrificio della Croce, ormai vicino. Ma li esorta a
credere, a rimanere nella sua Parola, per conoscere la verità che redime ed
onora.
In effetti, la
verità è un anelito dell'essere umano, e cercarla suppone sempre un esercizio di
autentica libertà. Molti, tuttavia, preferiscono le scorciatoie e cercano di
evitare questo compito. Alcuni, come Ponzio Pilato, ironizzano sulla possibilità
di poter conoscere la verità (cfr Gv 18,38), proclamando l'incapacità dell'uomo
di raggiungerla o negando che esista una verità per tutti. Questo atteggiamento,
come nel caso dello scetticismo e del relativismo, produce un cambiamento nel
cuore, rendendo freddi, vacillanti, distanti dagli altri e rinchiusi in se
stessi. Persone che si lavano le mani come il governatore romano e lasciano
correre il fiume della storia senza compromettersi.
D'altra parte, ci
sono altri che interpretano male questa ricerca della verità, portandoli
all'irrazionalità e al fanatismo, per cui si rinchiudono nella «loro verità» e
cercano di imporla agli altri. Sono come quei legalisti accecati che, vedendo
Gesù colpito e sanguinante, gridano infuriati: «Crocifiggilo!» (cfr Gv 19,6). In
realtà, chi agisce irrazionalmente non può arrivare ad essere discepolo di Gesù.
Fede e ragione sono necessarie e complementari nella ricerca della verità. Dio
ha creato l'uomo con un'innata vocazione alla verità e per questo lo ha dotato
di ragione. Certamente non è l'irrazionalità, ma l’ansia della verità quello che
promuove la fede cristiana. Ogni essere umano deve scrutare la verità ed optare
per essa quando la trova, anche a rischio di affrontare sacrifici.
Inoltre, la verità
sull'uomo è un presupposto ineludibile per raggiungere la libertà, perché in
essa scopriamo i fondamenti di un'etica con la quale tutti possono confrontarsi
e che contiene formulazioni chiare e precise sulla vita e la morte, i doveri ed
i diritti, il matrimonio, la famiglia e la società, in definitiva, sulla dignità
inviolabile dell'essere umano. Questo patrimonio etico è quello che può
avvicinare tutte le culture, i popoli e le religioni, le autorità e i cittadini,
e i cittadini tra loro, e i credenti in Cristo con coloro che non credono in
Lui.
Il Cristianesimo,
ponendo in risalto i valori che sostengono l'etica, non impone, ma propone
l'invito di Cristo a conoscere la verità che rende liberi. Il credente è
chiamato a rivolgerlo ai suoi contemporanei, come lo fece il Signore, anche
davanti all’oscuro presagio del rifiuto e della Croce. L'incontro personale con
Colui che è la verità in persona ci spinge a condividere questo tesoro con gli
altri, specialmente con la testimonianza.
Cari amici, non
esitate a seguire Gesù Cristo. In Lui troviamo la verità su Dio e sull'uomo.
Egli ci aiuta a sconfiggere i nostri egoismi, ad uscire dalle nostre ambizioni e
a vincere ciò che ci opprime. Colui che opera il male, colui che commette
peccato, è schiavo del peccato e non raggiungerà mai la libertà (cfr Gv 8,34).
Solo rinunciando all'odio e al nostro cuore indurito e cieco, saremo liberi, ed
una nuova vita germoglierà in noi.
Con la ferma
convinzione che Cristo è la vera misura dell'uomo, e sapendo che in Lui si trova
la forza necessaria per affrontare ogni prova, desidero annunciarvi apertamente
il Signore Gesù come Via, Verità e Vita. In Lui tutti troveranno la piena
libertà, la luce per capire in profondità la realtà e trasformarla con il potere
rinnovatore dell'amore.
La Chiesa vive per
rendere partecipi gli altri dell’unica cosa che possiede, e che non è altro che
Cristo stesso, speranza della gloria (cfr Col 1,27). Per poter svolgere questo
compito, essa deve contare sull'essenziale libertà religiosa, che consiste nel
poter proclamare e celebrare anche pubblicamente la fede, portando il messaggio
di amore, di riconciliazione e di pace, che Gesù portò al mondo. E’ da
riconoscere con gioia che sono stati fatti passi in Cuba affinché la Chiesa
compia la sua ineludibile missione di annunciare pubblicamente ed apertamente la
sua fede. Tuttavia, è necessario proseguire, e desidero incoraggiare le autorità
governative della Nazione a rafforzare quanto già raggiunto ed a proseguire in
questo cammino di genuino servizio al bene comune di tutta la società cubana.
Il diritto alla
libertà religiosa, sia nella sua dimensione individuale sia in quella
comunitaria, manifesta l'unità della persona umana che è, nel medesimo tempo,
cittadino e credente. Legittima anche che i credenti offrano un contributo
all'edificazione della società. Il suo rafforzamento consolida la convivenza,
alimenta la speranza in un mondo migliore, crea condizioni propizie per la pace
e per lo sviluppo armonioso e, contemporaneamente, stabilisce basi solide sulle
quali assicurare i diritti delle generazioni future.
Quando la Chiesa
mette in risalto questo diritto, non sta reclamando alcun privilegio. Pretende
solo di essere fedele al mandato del suo divino Fondatore, cosciente che dove
Cristo si rende presente, l'uomo cresce in umanità e trova la sua consistenza.
Per questo, essa cerca di offrire questa testimonianza nella sua predicazione e
nel suo insegnamento, sia nella catechesi come negli ambienti formativi ed
universitari. È da sperare che presto giunga anche qui il momento in cui la
Chiesa possa portare nei vari campi del sapere i benefici della missione che il
suo Signore le ha affidato e che non può mai trascurare.
Esempio illustre di
questo lavoro fu l'insigne sacerdote Félix Varela, educatore e maestro, figlio
illustre di questa città di L'Avana che è passato alla storia di Cuba come il
primo che ha insegnato al suo popolo a pensare. Il Padre Varela ci presenta la
strada per una vera trasformazione sociale: formare uomini virtuosi per forgiare
una nazione degna e libera, poiché questa trasformazione dipenderà dalla vita
spirituale dell'uomo; infatti, «non c'è patria senza virtù» (Lettere ad Elpidio,
lettera sesta, Madrid 1836, 220). Cuba ed il mondo hanno bisogno di cambiamenti,
ma questi ci saranno solo se ognuno è nella condizione di interrogarsi sulla
verità e si decide a intraprendere il cammino dell'amore, seminando
riconciliazione e fraternità.
Invocando la materna
protezione di Maria Santissima, chiediamo che ogni volta che partecipiamo
all'Eucaristia diventiamo anche testimoni della carità che risponde al male con
il bene (cfr Rm 12, 21), offrendoci come ostia viva a chi con amore offrì se
stesso per noi. Camminiamo alla luce di Cristo, che può disperdere la tenebra
dell'errore. Supplichiamolo che, con il valore e il vigore dei santi, giungiamo
a dare una risposta libera, generosa e coerente a Dio, senza paure, né rancori.
Amen.
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Raul riceve Benedetto XVI nel
Palazzo della Rivoluzione |
27 marzo 2012 - da
www.cubadebate.cu traduzione di Ida Garberi
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Il
Presidente cubano Raul Castro ha ricevuto il Papa
Benedetto XVI nel Palazzo della Rivoluzione, a L’Avana.
L’incontro è durato circa un’ora e si è svolto in un
ambiente molto disteso.
Il Sommo Pontefice è arrivato alla Piazza della
Rivoluzione “Josè Martì”, alle 5:22 pm ora locale (22:22
GMT), come segnava l’agenda nel secondo giorno di
soggiorno di Sua Santità a L’Avana.
Poco dopo, ambedue si diressero verso il Palazzo
della Rivoluzione, dove salutarono le delegazioni di
entrambi i paesi e si sono fatti le foto ufficiali.
Mentre, si ascoltava Raul commentando a Sua Santità sui
fusi orari tra L’Avana e New York, e che si era deciso
di aspettare a cambiare l’orario estivo sull’Isola come
cortesia al Sommo Pontefice, secondo la trasmissione in
TV di questo momento protocollare.
I dignitari, riuniti nel Salone “Sole della Nostra
America”, del Palazzo della Rivoluzione, hanno abbordato
temi relativi alle agende del governo dell’Isola e della
Santa Sede, e si sono scambiati dei regali. Josè Ramon
Machado Ventura, Primo Vicepresidente cubano, conversa
in un altro salone col Cardinale Tarcisio Bertone,
sottosegretario, ed altri membri della delegazione
vaticana, tra loro, il monsignore Dominique Mamberti,
Cancelliere della Santa Sede.
Il tappeto rosso è teso nella scalinata del Palazzo
della Rivoluzione, dove i mandatari hanno diretto un
saluto, concludendo l’incontro.
Incontro “molto cordiale”
tra il Papa e Raúl,
ha detto il portavoce
della Santa Sede
Il portavoce del Vaticano, Federico
Lombardi, che ha tenuto una conferenza stampa nell’
Hotel Nacional di Cuba, dove lavorano i giornalisti
accreditati, ha detto che il clima dell’incontro tra il
Presidente Raúl Castro e il Papa Benedetto XVI è stato
molto cordiale e sereno ed è durato circa 40 minuti.
Nel dialogo sono stati trattati temi
relazionati alla situazione di Cuba e alle speranze di
contribuire sempre al clima positivo del momento che il
paese sta affrontando.
Lombardi ha detto che Raúl ha informato
il Papa della situazione del popolo cubano, mentre il
Papa ha presentato le aspettative della Chiesa, tra le
quali la proposta di dichiarare festivo il Venerdì
Santo, così com’è diventato festa nazionale il giorno di
Natale, dopo la richiesta di Papa Giovanni Paolo II.
nella sua visita del 1998.
Lombardi ha detto che sono stati
scambiati dei regali: il presidente Raúl la offerto una
bella immagine della Vergine della Carità del Cobre
scolpita in legno di caiguarán, e il Sommo Pontefice ha
portato a L’Avana un facsimile di un volume antico della
biblioteca vaticana, la traduzione latina della
Geografia di Tolomeo.
Questo testo fu scritto nei primi secoli
dopo Cristo e contiene la cartografia del 1400 e un
planisfero elaborato nel 1530, dove appare il continente
americano con l’indicazione della presenza di Cuba.
Lombardi ha valutato la visita del Papa
nell’Isola “molto positiva” ed ha elogiato il
ricevimento dato al Sommo Pontefice al suo arrivo dal
popolo di Santiago che lo ha salutato per tutto il
percorso, dall’Aeroporto Internazionale Antonio Maceo,
alla Nunziatura nella città.
Anche se non si può assicurare che il
tema del blocco degli Stati Uniti, è stato toccato nell’
incontro il portavoce ha reiterato la posizione della
Santa Sede è contraria a questo meccanismo di pressione
contro un popolo.
Arriva il Papa a L’Avana per
continuare
la visita apostolica a Cuba
Il Papa Benedetto XVI è ricevuto dal Cardinale Jaime
Lucas Ortega Alamino, Arcivescovo de L'Avana,
nell'aeroporto internazionale Josè Martì, a L'Avana,
Cuba il 27 marzo 2012.
Il Papa Benedetto XVI arrivò oggi a questa capitale
proveniente da Santiago di Cuba nel secondo giorno della
sua visita apostolica sull’isola.
Al filo del mezzogiorno, il Sommo Pontefice approdò a
bordo di un aeroplano dell’Alitalia all’Aeroporto
Internazionale Josè Martì, dove è stato ricevuto dalle
autorità della Chiesa Cattolica.
Benedetto XVI compierà qui un’ampia agenda che
include incontri col presidente cubano, Raul Castro, e
vari vescovi, leader religiosi ed altre personalità.
Per domani, alla 09:00 ora locale (14:00 GMT) Sua
Santità officerà una messa nella Piazza della
Rivoluzione Josè Martì, dove si aspetta una presenza di
massa.
Il Papa ha terminato il suo programma a Santiago di
Cuba con la visita al Santuario della Vergine della
Caridad del Cobre.
In questa provincia, ubicata a circa 900 chilometri
ad est della capitale, il Santo Padre offrì
un’eucaristia alla quale hanno partecipato più di 200
mila persone.
Offrendo un riassunto della prima giornata di
Benedetto XVI sull’isola, il portavoce del Vaticano,
Federico Lombardi, ha sottolineato la calorosa e
giubilante accoglienza dispensata al Sommo Pontefice
dalla popolazione della seconda maggiore provincia di
questo paese.
Il Papa realizza il suo viaggio apostolico numero 23,
il secondo in America latina dopo quello realizzato in
Brasile nel 2007.
Il suo soggiorno si incornicia nell’Anno Giubilare
per il 400° anniversario dell’immagine della Vergine
della Caridad del Cobre, patrona di Cuba.
Per la seconda volta l’isola riceve un Vescovo di
Roma, la prima volta è stato Giovanni Paolo II nel 1998.
Marino Murillo: “Non ci sarà un
cambiamento
del modello politico a Cuba”
“Non ci saranno cambiamenti politici a Cuba, ma
aggiorneremo tutto quanto sia necessario del modello
economico”, ha assicurato Marino Murillo, vicepresidente
del consiglio dei Ministri che offrì una conferenza
stampa nell’Hotel Nacional, sede dei giornalisti
accreditati alla visita del Papa Benedetto XVI
nell’Isola.
Il vicepresidente assicurò che “il punto di partenza
di Cuba assomiglia al modello economico sovietico in
quel momento, perché avevamo molti vincoli commerciali
con quel paese. Abbiamo studiato quello che ha fatto
tutto il mondo in termini di modificazione del suo
modello economico: Cina, Vietnam, Russia ed altri paesi
europei. L’abbiamo fatto col coraggio di capire
metodologicamente quello che hanno fatto ed i concetti
economici che loro hanno applicato.”
Tuttavia, enfatizzò, “questo non vuole dire che
copiamo automaticamente quello che hanno fatto gli
altri. È sempre valido imparare da altri paesi, l’errore
sarebbe copiare quello che hanno fatto gli altri in modo
automatico. Da queste esperienze impariamo, ma a Cuba
non ci sarà una riforma politica”.
Ha aggiunto che “a Cuba quello che sta succedendo è
un aggiornamento del modello economico cubano, che sia
il modello del nostro socialismo sostenibile e che ha a
che vedere col benessere del nostro popolo.”
Ha detto che da altre esperienze, “prenderemo quello
che si adatti alle nostre condizioni”, e reiterò:
“Quello che stiamo facendo è aggiornare il modello
economico, non stiamo facendo delle riforme politiche.
Vogliamo un modello economico che mantenga uno sviluppo
sostenibile e preservi le conquiste della Rivoluzione”,
ha affermato.
Murillo informò che le Linee Guida promosse e
discusse da tutto il popolo e dal Congresso del Partito
Comunista di Cuba, hanno un carattere strategico, perché
danno priorità allo sviluppo delle forze produttive, al
settore dell’agricoltura e dell’allevamento e quelle
aree che generano entrate al paese in valute liberamente
convertibili.
Durante la conferenza stampa sostenne che il nuovo
modello economico garantisce l’uguaglianza di condizioni
per lo sviluppo dell’essere umano, per cui nella sua
implementazione nessuno rimarrà abbandonato.
Questo modello promuove forme di gestione che
permettono una maggiore efficienza nella nostra
economia. Per ciò si lavora anche oggi
nell’implementazione di una nuova Legge tributaria, ha
detto.
Il vicepresidente cubano ha sottolineato la ferma
decisione del governo e del PCC di implementare, nel
tempo stabilito, ognuna delle Linee Guida proposte,
benché questo processo si realizzasse in modo dialettico
e rispettando le condizioni del nostro popolo, ha
concluso.
Benedetto XVI visita il
Santuario de El Cobre
Da El Cobre, precursore della disubbidienza schiava a
Cuba, il papa Benedetto XVI ricordò oggi i discendenti
di questi figli dell’Africa e gli haitiani che soffrono
ancora le conseguenze del terremoto del 2010.
Dopo un’eucaristia privata, il Sommo Pontefice è
salito come Pellegrino della Caridad al Santuario della
Vergine Mambisa, dove è stato ricevuto da monsignore
Dionisio Garcia, arcivescovo di questa città e
presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici di
Cuba, e monsignore Jorge Palma, cappellano del recinto.
Davanti ai piedi dell’immagine della divinità, il
Santo Padre pregò accompagnato dal suo seguito personale
e tutti i vescovi cubani.
Dirigendosi agli uomini e donne concentrati di fronte
alla Basilica, Sua Santità ha detto che la presenza
della Vergine Patrona è un regalo del cielo per i cubani
che raccomandati a lei costruiranno il futuro con un
cammino di rinnovazione e speranza, per un maggiore
benessere per tutti.
Benedetto XVI ha sollecitato i cubani a continuare a
lavorare per la giustizia, ad essere perseveranti in
mezzo alle più dure prove ed ad ostacolare che qualcuno
le tolga l’allegria interna, tanto caratteristica
dell’anima cubana.
Dopo aver terminato le sue parole e ricevere le
dimostrazioni d’ammirazione e rispetto dei presenti, il
Papa partì verso l’aeroporto internazionale Antonio
Maceo per viaggiare verso L’Avana, dove continuerà il
programma della sua visita fino a domani.
In mattinata
Giusto alle 9:30 am della mattina, ora locale (14:00
GMT), accompagnato dal Seguito Papale e l’episcopato
cubano, il Santo Padre Benedetto XVI approdò alla
Basilica Santuario di Nostra Signora della Caridad del
Cobre, ubicato nel piccolo villaggio de El Cobre,
nell’orientale provincia di Santiago di Cuba.
L’auto in cui viaggia Sua Santità entrò lentamente al
cortile del Santuario, mentre la banda di tamburi
metallici Steel Band interpretava l’Ave Maria di Shubert
ed il pezzo Vergine Mambisa, dedicato alla Vergine della
Caridad.
Il Sommo Pontefice arrivò come umile pellegrino alla
Basilica Minore per pregare ai piedi della Vergine della
Caridad, Regina e Patrona di Cuba, accendere una candela
ed approfittare dell’indulgenza dell’Anno Giubilare che
si celebra con motivo del 400° anniversario del
ritrovamento nella Baia di Nipe della benedetta immagine
della Vergine, e della sua presenza in Cuba come un
regalo di Dio.
Come il Santo Padre, migliaia di fedeli del paese e
del mondo hanno peregrinato fino al piccolo villaggio de
El Cobre per onorare la Vergine ed ottenere l’indulgenza
dell’Anno Giubilare.
La leggenda che accompagna l’arrivo della Vergine a
Cuba riferisce che nel 1612 due fratelli discendenti di
indigeni ed un negro di nove o dieci anni, mentre
cercavano sale nella baia orientale di Nipe, scorsero
l’immagine galleggiando nel mare.
La popolazione di allora considerò il ritrovamento
come un miracolo, per questo costruirono un convento per
proteggere la Vergine sull’orlo della miniera, giusto
nello stesso luogo che occupa attualmente. Questo primo
santuario crollò nel 1906, come conseguenza delle
esplosioni e degli scavi nelle miniere.
L’8 settembre 1927 si costruirò l’attuale Santuario
de El Cobre. Da allora, circa 500 persone accorrono al
luogo tutti i giorni, essendo così il maggiore santuario
di peregrinazione di Cuba.
Il 30 dicembre 1977 il Papa Paolo VI mandò a Cuba
come suo delegato il cardinale Bernardin Gantin,
portatore della Bolla Papale. A partire da questo
momento, l’allora Santuario Nazionale si proclamò
Basilica Minore.
L’immagine della Caridad del Cobre è strettamente
legata alla storia della Nazione cubana, perché
accompagnò nei campi di guerra le truppe dell’Esercito
Liberatore nella sua lotta contro la colonizzazione
spagnola.
Precisamente, furono i veterani della guerra
d’indipendenza di Cuba che scrissero al Papa Benedetto
XV affinché incoronasse la Vergine della Caridad come
Patrona di Cuba.
Riceverono una risposta affermativa il 10 maggio
1916.
Il 24 gennaio 1998 il Papa Giovanni Paolo II incoronò
personalmente la Vergine della Caridad nella Piazza
Antonio Maceo della città di Santiago di Cuba, durante
la sua visita sull’Isola.
Benedetto XVI arrivò al Santuario dopo essere stato
ricevuto questo 26 marzo con calore e rispetto dalle
autorità cubane dirette da Raul Castro, dal popolo di
Santiago, dai pellegrini di altre province che vennero
al suo incontro.
Il Santo Padre officiò la sua prima Messa nella
Piazza della Rivoluzione Antonio Maceo colmata da più di
200 000 persone, all’imbrunire di questo lunedì.
Alla celebrazione liturgica che è stata presieduta
dall’immagine originale della Vergine della Caridad del
Cobre che eccezionalmente uscì dal suo santuario per la
quarta occasione, ha assistito il presidente cubano Raul
Castro.
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Santa Messa a Santiago di Cuba:
“Siamo orgogliosi d’essere cubani” |
27 marzo 2012 - www.granma.cu
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“Ringrazio Dio che
mi ha permesso di venire qui e fare questo viaggio tanto desiderato”, ha detto
Papa Benedetto XVI iniziando il suo discorso nella Santa Messa, celebrata in
Piazza della Rivoluzione Antonio Maceo, a Santiago di Cuba, nell’oriente
dell’Isola, alle 18.45 ora locale con la presenza del Presidente cubano Raúl
Castro.
Il Papa ha ricordato
che questa santa messa s’inserisce nel contesto dell’Anno Giubilare per onorare
e venerare la Vergine della Carità del Cobre, Patrona di Cuba, nel 400º
anniversario della scoperta e la presenza della sua venerata immagine in questa
terra benedetta.
Il pontefice ha
parlato del mistero della reincarnazione, nel quale Dio si avvicina a noi e ci
mostra la dignità incomparabile della vita umana, ed ha detto ai presenti nella
piazza che: “Cuba ha la necessità della testimonianza della sua fedeltà, la sua
unità e la sua capacità d’accogliere la vita umana, soprattutto quella più
indifesa e necessitata”.
In una piazza colma
di fedeli, centinaia di migliaia di persone hanno salutato il Papa, che ha
percorso il tragitto nella ‘Papamobile’, prima della messa.
“Benedetto, amico!”,
si sentiva gridare dalla folla che da molte ore prima aspettava il Papa per
offrirgli un caloroso benvenuto.
I Vescovi di Cuba e
del Vaticano erano presenti alla messa, come molte personalità politiche
dell’Isola e il Presidente di Cuba, Raúl Castro.
Un enorme pannello
con il messaggio “La carità ci unisce”, ha accompagnato la folla riunita per
celebrare i 400 anni della Vergine del Cobre.
“Dovunque siamo,
portiamo con orgoglio il nome di cubano”,ha detto l’arcivescovo di Santiago di
Cuba, Dionisio García Ibáñez, dando il benvenuto a sua Santità Benedetto XVI.
Il Pontefice è
giunto a Santiago di Cuba proveniente dal Messico ed è stato ricevuto
all’aeroporto dal Presidente cubano Raúl Castro, con cui si riunirà oggi
ufficialmente.
I 17 Vescovi cubani
guidati dal Cardinale de l’Avana, Jaime Ortega, e numerosi prelati
Latinoamericani hanno partecipato alla celebrazione.
L’altare è stato
posto davanti al monumento di Antonio Maceo, uno degli Eroi della resistenza
cubana e nello stesso dominavano i colori bianco, rosso e blù che sono quelli di
Cuba.
Benedetto XVI ha offerto la Rosa d’Oro
alla Vergine della Carità del Cobre
Il Santo Padre
Benedetto XVI ha posto ai piedi della Vergine della Carità del Cobre, la Rosa
d’Oro, una delle più alte decorazioni della Chiesa Cattolica, concessa a
personalità e devoti della Vergine María.
Benedetto XVI ha
invocato tutti i fedeli a celebrare con devozione questa festa di Maria, ed ha
chiesto al Signore che conceda allegria e benedizione per tutti i cubani.
La Rosa d’Oro fu
creata nel 1049 dal Papa Leone IX.
Questa è una nuova
distinzione offerta dalla Santa Chiesa alla Vergine della Carità del Cobre, che
è stata incoronata da Giovanni Paolo II durante la sua visita nel 1998.
Il Presidente
cubano, Generale d’Esercito, Raúl Castro, che ha assistito alla messa, ha
salutato Sua Santità al termine della cerimonia religiosa.
La Chiesa diffida d’ogni ingerenza
straniera nei temi interni del paese
Ha
detto l’Arcivescovo di Santiago di Cuba
“Diffidiamo di tutte
le ingerenze straniere nei nostri temi interni e ci sentiamo impegnati nella
costruzione d’una Repubblica prospera e partecipativa per tutti e per il bene di
tutti, come voleva José Martí”, ha detto il presidente della Conferenza dei
Vescovi cattolici di Cuba, Monsignor Dionisio Guillermo García Ibáñez, dando il
Benvenuto a Benedetto XVI, prima d’iniziare la messa officiata dal Santo Padre,
nella Piazza Antonio Maceo di Santiago di Cuba.
L’Arcivescovo della
città ha detto che il consenso per realizzare questi ideali non termina mai, e
che siamo impegnati nel far sì che il benessere e la giustizia giungano a tutti.
Il religioso, dando
il benvenuto al Papa, gli ha detto che nella storica piazza, dedicata ad un Eroe
illustre di questa città — Antonio Maceo y Grajales —, erano presenti migliaia
di fratelli provenienti da tutto il paese e dall’estero, venuti ad incontrarsi
con lui e mostragli il loro affetto, celebrando insieme la fede.
“A nome della Chiesa
che c’è a Cuba e di tutti i cubani di buona fede, questa Archidiocesi si sente
felice che Lei sia venuto sino al El Cobre come pellegrino, a venerare la
Vergine nella celebrazione dell’Anno Giubilare, per la sua presenza materna
nella storia del nostro popolo e di ogni cubano in particolare”, ha
sottolineato.
“Santo Padre, siamo
un popolo meticcio che si è mescolato socialmente e tra le razze in quest’Isola
bella e accogliente, benedetta da Dio e difficile da dimenticare. Oggi, dovunque
siamo, portiamo con orgoglio il nome di cubano”, ha sostenuto.
L’Arcivescovo ha
aggiunto che nella preparazione dell’Anno Giubilare, i cubani hanno chiesto alla
Vergine della Carità del Cobre di dissipare le barriere tra cubani.
“Tutti i tuoi figli
ti chiediamo, Vergine Mambí, d’essere tutti fratelli.”
“La Vergine del
Cobre ci ha accompagnato per 400 anni, perchè Lei è in noi, quando scopriamo
l’amore di Dio per noi o perchè la scopriamo presente tra di noi, nei migliori
ideali e desideri patrii”, ha continuato.
“Il popolo si
rivolge alla Patrona chiedendo vita, pace e speranza che solo Dio sa dare. Lei è
il cammino sicuro per incontrarci con Dio, che è il solo cammino della verità e
la vita”, ha detto ancora.
“Santità: preparare
la Sua visita nella nostra città ha richiesto un grande sforzo per riceverla
presentandole, nonostante la nostra povertà, una città più bella e accogliente.
Questo ha richiesto uno sforzo di tutti. Che questa sia una parabola che mostra
che con la volontà nel bene si può ottenere un’opera buona”, ha segnalato.
“Vorrei terminare
con le parole finali che Monsignor Pedro Maurice Astíu, il mio predecessore,
disse a Giovanni Paolo II quando visitò Cuba: Santo Padre, i cubani supplichiamo
sua Santità che offra assieme all’agnello immacolato di Dio, che toglie i
peccati del mondo, tutte le lotte e le sfide del popolo cubano. Benvenuto
Benedetto XVI benedetto colui che viene nel nome del Signore!”, ha terminato.
Raúl Castro reitera la cooperazione
di Cuba, parlando davanti a Benedetto XVI
Il
presidente cubano, Raúl Castro, ha annunciato in presenza del papa Benedetto XVI
che l’Isola manterrà la collaborazione con il mondo, nonostante le carenze che
deve affrontare.
“Posso assicurarle
che con le modeste possibilità a nostra disposizione, la nostra cooperazione
internazionale continuerà”, ha detto Raúl, dando il benvenuto al Sommo Pontefice
nell’aeroporto Antonio Maceo di Sanatiago di Cuba.
“Abbiamo affrontato
molte carenze, ma non è mai mancato il senso del dovere di condividere con chi
ha meno”, ha segnalato, facendo l’esempio delle decine di migliaia di medici che
l’Isola aiuta a formare per altri popoli.
“Inoltre abbiamo
reso o migliorato la vista a 2.2 milioni di persone con scerse possibilità
economiche e 5.8 milioni di persone analfabeta hanno imparato a leggere e
scrivere”, ha spiegato Raúl Castro, vestito per l’occasione con un elegante
abito scuro.
Parlando dei
pericoli per l’esistenza umana, includendo le minacce alla pace e la presenza di
enormi arsenali nucleari, il Capo dello Stato cubano ha segnalato le coincidenze
con le idee del Sommo Pontefice, che sta svolgendo il suo secondo viaggio in
America Latina.
“L’acqua e gli
alimenti saranno, dopo gli idrocarburi, la causa del prossima guerra dei
depredatori”, ha sottolineato il Presidente cubano, sostenendo che si potrebbe
eliminare la miseria con le risorse destinate alla produzione di armi letali.
Inoltre ha lamentato che lo sviluppo vertiginoso della scienza e della
tecnologia non è al servizio delle soluzioni dei problemi che apportano
sofferenza all’essere umano.
“Invece della
solidarietà si generalizza una crisi sistematica, provocata dal consumo
irrazionale nelle società opulente nelle quali un’infima parte accumula
ricchezze, mentre crescono i poveri, gli affamati, i malati senza cure e i
diseredati.
Gli indignati non
sopportano più l’ingiustizia, e soprattutto tra i giovani cresce la mancanza di
fiducia nei modelli sociali e ideologici che distruggono i valori spirituali e
producono esclusione ed egoismo”, ha aggiunto Raúl Castro, a lato di Sua
Santità.
“Di fronte a tante
sfide, Nuestra America s’unisce nella sua sovranità e tenta un’integrazione più
solidale, per rendere realtà il sogno bicentenario dei suoi Eroi”, ha
sottolineato ancora il presidente di Cuba, parlando al Capo dello Stato del
Vaticano.
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Santa Messa a Santiago di Cuba:
“Abbiamo
l’orgoglio di essere cubani”
* Per scaricare foto ad alta risoluzione, veda
la nostra galleria in
Flickr
* Video in
Cubadebatecu in Youtube
* La Messa completa, la veda nel canale di
Cubadebatecu in Justin.tv
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26 marzo 2012 -
www.cubadebate.cu traduzione di Ida Garberi
|
“Do grazie a Dio che mi ha permesso di venire fino a
voi e realizzare questo viaggio tanto desiderato”, sono
state le
parole del Papa Benedetto XVI iniziando il suo
intervento nella Santa Messa, celebrata nella Piazza
della Rivoluzione Antonio Maceo, di Santiago di Cuba,
nell’oriente dell’Isola, alle 6:45 pm (ora locale, 23:45
GMT), e davanti alla presenza del Presidente cubano
Raul
Castro.
Ricordò che questa Santa Messa si inserisce “nel
contesto dell’Anno Giubilare mariano, convocato per
onorare e venerare la Vergine della Caridad del Cobre,
patrona di Cuba, nel 400° anniversario del ritrovamento
e presenza della sua venerata immagine in queste terre
benedette.”
Il Papa parlò del “mistero dell’incarnazione”, nel
quale “Dio diventa vicino a noi, ci mostra la dignità
incomparabile della vita umana”, ed ha detto alle
persone riunite nella Piazza di Santiago che “Cuba ha
bisogno della testimonianza della sua fedeltà, della sua
unità, della sua capacità di accogliere la vita umana,
specialmente la più indifesa e bisognosa.”
In mezzo ad una piazza sovraffollata di parrocchiani,
centinaia di migliaia di persone hanno potuto salutare
Sua Santità Benedetto XVI che si fece largo a bordo
della papamobile poco prima di dare inizio alla Santa
Messa nella Piazza Antonio Maceo.
“Benedetto, amico”, si ascoltò gridare tra la
moltitudine, che tributò al Papa un caloroso benvenuto
sulle strade di Santiago dalle prime ore della mattina.
Vescovi di Cuba e del Vaticano sono presenti nella
messa, insieme a personalità politiche dell’Isola,
dirette dal Presidente Raul Castro.
Un gran cartellone col messaggio “la Carità c’unisce”
accompagnava i presenti, tutti pronti a celebrare i 400
anni della Vergine della Caridad del Cobre. “Ovunque
siamo, portiamo con orgoglio il nome cubano “, ha detto
l’Arcivescovo di Santiago di Cuba, Dionisio Garcia
Ibañez, che ha dato il benvenuto a Sua Santità Benedetto
XVI.
“Sospettiamo di qualsiasi intromissione straniera nei
nostri temi e ci sentiamo compromessi nell’ottenere, con
speranza e decisione, una Repubblica prospera,
includente, partecipativa, “con tutti e per il bene di
tutti”, ha detto l’Arcivescovo, che ha fatto un appello
alla fratellanza ed all’unità con la volontà di tutti i
cubani per costruire il bene comune.
Alla messa, assistono anche i 17 vescovi cubani,
diretti dal cardinale de L’Avana, Jaime Ortega, e
numerosi prelati latinoamericani. Durante la
celebrazione eucaristica Benedetto XVI offrirà alla
Vergine “mambisa” una rosa d’oro.
L’altare è stato costruito davanti al monumento di
Antonio Maceo, uno degli eroi della resistenza cubana,
ed è dominato dai colori bianco, azzurro e rosso, quelli
di Cuba.
Il Vescovo di Roma arrivò alla piazza nella
papamobile, con la quale percorse in mezzo agli
applausi, evviva e cantici dei presenti, molti dei quali
l’aspettavano dalle prime ore della mattina.
In Cuba, Benedetto XVI: segui
la
visita dal vivo in Internet
Proveniente dal Messico, l’aeroplano
dell’Alitalia che trasporta il Papa Benedetto XVI ha
toccato terra alle 2:25 pm nell’Aeroporto Internazionale
Antonio Maceo della città di Santiago di Cuba, dove
l’aspetta il presidente cubano Raul Castro.
Raul ha ricevuto Sua Santità ai piedi della scaletta ed
hanno avanzato insieme fino al podio dove hanno
pronunciato i discorsi.
Il Presidente cubano ha affermato che in nome della
nazione dava il più caloroso benvenuto al Pontefice, e
“Cuba lo riceve con affetto e rispetto… La nazione è
indipendente o smette di esserlo”.
Invece di solidarietà, si generalizza una crisi
sistemica… Crescono i poveri, gli affamati, gli
abbandonati, ha aggiunto Raul. “Gli indignati non
sopportano l’ingiustizia”, assicurò.
Nel suo discorso, Benedetto salutò con “tutto
l’affetto del mio cuore i fedeli della Chiesa cattolica
a Cuba, i cari abitanti di questa bella isola e tutti i
cubani, là dove si trovino”.
Assicurò anche che si è aperta una “nuova tappa nelle
relazioni tra la Chiesa e lo Stato, con un spirito di
maggiore collaborazione e fiducia, sebbene ancora
rimangono molti aspetti nei quali si può e si deve
avanzare”.
“Benvenuto a Cuba Sua Santità Benedetto XVI” o “La
Carità c’unisce” sono i messaggi che si leggono in
centinaia di cartelli appesi a muri, nei negozi ed in
molte case nella città, situata a circa 950 chilometri
all’est de L’Avana.
Secondo dati della Chiesa, si aspetta che circa 200
sacerdoti e 70 vescovi partecipino alla celebrazione che
presenzieranno in Santiago anche centinaia di pellegrini
di diversi paesi della regione, Stati Uniti e Portoeico.
Benedetto XVI passerà la sua prima notte a Cuba nella
località de El Cobre, dove si trova il Santuario della
Vergine della Caridad, patrona del paese e della cui
scoperta si realizzano 400 anni, motivo per il quale si
dichiarò 2012 Anno Giubilare nell’isola.
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Parole del Papa Benedetto
XVI
al suo arrivo a Cuba |
26 marzo 2012 - www.granma.cu
|
Signor Presidente,
Signori Cardinali e Fratelli nell' Episcopato, Eccellentissime Autorità,
Membri del Corpo Diplomatico, Signori e signore, Cari amici cubani:
La ringrazio, signor Presidente, per l’accoglienza e per le sue
cortesi parole di benvenuto, con le quali ha voluto trasmettere anche i
sentimenti di rispetto da parte del governo e del popolo cubano verso il
Successore di Pietro. Saluto le autorità che ci accompagnano [...] Saluto,
infine, con tutto l’affetto del mio cuore i fedeli della chiesa cattolica a
Cuba, i cari abitanti di questa bella isola e tutti i cubani, dovunque si
trovino. Essi sono sempre presenti nei mio cuore e nella mia preghiera,
soprattutto in questi giorni in cui si avvicinava il momento tanto desiderato di
visitarli, e che grazie alla bontà divina ho potuto realizzare.
Ora che mi trovo fra di voi non posso fare a meno di ricordare la
storica visita a Cuba del mio Predecessore, il Beato Giovanni Paolo II, che ha
lasciato un’orma incancellabile nell’anima dei cubani. Per molti, credenti o non
credenti, il suo esempio e il suo insegnamento hanno costituito una guida
luminosa che li orienta sia nella vita personale che nel comportamento pubblico
al servizio del bene comune della Nazione. In effetti, il suo passaggio
nell’isola è stato come una soave brezza di aria fresca che ha dato nuovo vigore
alla Chiesa a Cuba, risvegliando in molti una rinnovata coscienza
dell’importanza della fede, stimolando ad aprire il cuore a Cristo, nello stesso
tempo in cui illuminava la speranza e invogliava il desiderio di lavorare
audacemente per un futuro migliore. Uno dei frutti importanti di quella visita è
stata l’inaugurazione di una nuova tappa nei rapporti fra la Chiesa e lo Stato
cubano, con uno spirito di maggiore collaborazione e fiducia, anche se restano
ancora molti aspetti in cui si può e si deve avanzare, specialmente per quanto
si riferisce al contributo imprescindibile che la religione deve svolgere
nell’ambito pubblico della società.
Mi compiace vivamente unirmi alla vostra gioia per la
celebrazione del quattrocentesimo anniversario del ritrovamento della benedetta
immagine della Vergine della Carità del Cobre. La sua straordinaria figura è
stata fin dal principio molto presente tanto nella vita personale dei cubani
quanto nei grandi avvenimenti del Paese, in particolare durante l’indipendenza
in cui è stata venerata da tutti come la vera madre del popolo cubano. La
devozione alla “Vergine Mambisa” ha sostenuto la fede e ha stimolato la difesa e
la promozione di quanto rende degna la condizione umana e i suoi diritti
fondamentali; e continua a farlo anche oggi con più forza dando così
testimonianza visibile della fecondità della predicazione del vangelo in queste
terre, e delle profonde radici cristiane che conformano l’identità più profonda
dell’anima cubana. Seguendo la scia di tanti pellegrini lungo i secoli, anche io
desidero andare a El Cobre a prostrarmi ai piedi della Madre di Dio, per
renderle grazie della sua preoccupazione per tutti i suoi figli cubani e per
chiedere la sua intercessione affinché guidi i destini di questa amata Nazione
lungo le strade della giustizia, della pace, della libertà e della
riconciliazione.
Vengo a Cuba come pellegrino della carità, per confermare ai miei
fratelli nella fede e stimolarli alla speranza, che nasce dalla presenza
dell’amore di Dio nelle nostre vite. Porto nel mio cuore le giuste aspirazioni e
i legittimi desideri di tutti i cubani, dovunque essi siano, delle loro
sofferenze e delle loro gioie, delle loro preoccupazioni e delle aspirazioni più
nobili, particolarmente dei giovani e degli anziani, degli adolescenti e dei
bambini, dei malati e dei lavoratori, dei prigionieri e dei loro familiari,
nonché dei poveri e dei bisognosi.
Molte parti del mondo oggi vivono un momento di particolare
difficoltà economica, che non pochi concordano nel situare in una profonda crisi
di tipo spirituale e morale, che ha lasciato l’uomo vuoto di valori e indifeso
di fronte all’ambizione e all’egoismo di certi poteri che non tengono conto del
bene autentico delle persone e delle famiglie. Non si può continuare a lungo in
questa stessa direzione culturale e morale che ha causato la dolorosa situazione
che in tanti stanno provando. Invece il vero progresso ha necessità di un’etica
che colloqui al centro la persona umana e tenga conto delle sue esigenze più
autentiche, in particolare la sua dimensione spirituale e religiosa. Per questo,
nel cuore e nel pensiero di molti, si fa sempre più strada la certezza che la
rigenerazione delle società e del mondo ha bisogno di uomini retti, di forti
convinzioni morali e di alti valori di fondo che non siano manipolabili da
stretti interessi e che rispondano alla natura immutabile e trascendente
dell’essere umano.
Cari amici, sono convinto che Cuba, in questo momento
particolarmente importante della sua storia, sta già guardando al domani, e per
questo si sforza di rinnovare ed ampliare i suoi orizzonti, a cui contribuirà
questo immenso patrimonio di valori spirituali e morali che sono andati
conformando la sua identità più genuina, e che sono scolpiti nell’opera e nella
vita di molti insigni padri della patria, come il beato José Olallo y Valdés, il
Servo di Dio Félix Varela o l’eroe José Martí. La chiesa, da parte sua, ha
saputo contribuire diligentemente a coltivare questi valori attraverso una
generosa e abnegata missione pastorale, e rinnova il suo proposito di continuare
a lavorare senza riposo per meglio servire i cubani.
Prego il signore di benedire copiosamente questa terra e i suoi
figli, in particolare quelli che si sentono sfavoriti, gli emarginati e quanto
soffrono nel corpo o nello spirito, nella stesso tempo che, per intercessione di
Nostra Signora della Carità del Cobre, conceda a tutti un futuro pieno di
speranza, solidarietà e concordia.
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Oggi il Papa arriva a Cuba
Piazza
della Rivoluzione Antonio Maceo Grajales, a Santiago di Cuba, è pronta per
ricevere il Sommo Pontefice |
26 marzo 2012 - www.granma.cu
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Arte e Luce in Piazza della Cattedrale
In occasione della visita del Papa
In occasione della visita di Sua
Santità Benedetto XVI a Cuba, la facciata barocca della Cattedrale
de L’Avana, sede dell’Arcivescovado avanero, si è vestita di luci e
di colori dal 25 al 27 marzo, dalle 19:00 p.m. alla mezzanotte di
queste tre serate.
L’avvenimento è un’altra mostra di
contentezza per la presenza del Sommo Pontefice a Cuba, e consiste
nello spettacolo de luminografia “Arte e luce”, dell’artista
italo-francese Gaspare Di Caro.
Il tempio cattolico, ubicato
nell’antica Piazza de la Ciénaga - oggi della Cattedrale – è
decorato con uno spettacolare disegno di luci e d’immagini
proiettate sulle pareti dell’edificio, disegnando un ambiente unico.
Questo bellissimo spettacolo conta
con l’auspicio della Fondazione brasiliano-paraguaiana Parco
Tecnologico di ITAIPU, L’Organizzazione degli Stati Ispanoamericani,
l’Ufficio dello Storiografo della Capitale, il Centro Culturale
Félix Varela e L’Ufficio dell’Arcivescovo de L’Avana. |
Il Papa Benedetto
XVI, Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica e Capo dello Stato del Vaticano
giungerà oggi pomeriggio a Santiago di Cuba per dare inizio alla visita
apostolica nell’Isola che durerà sino a mercoledì 28.
Sua
Santità sosterrà conversazioni con il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz,
Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri e realizzerà un programma
d’attività pastorali sia a Santiago che a L’Avana.
Il Papa ha chiesto
consolazione per i messicani Papa Benedetto XVI ha chiesto “consolazione, forza
e speranza” alla Vergine di Guadalupe per le famiglie che si trovano divise o
forzate all’emigrazione e per tutte quelle che soffrono per la povertà, la
corruzione, la violenza domestica, il narcotraffico, la crisi dei valori e la
criminalità, nella preghiera dell’Angelus, al termine dell’affollatissima
celebrazione eucaristica nel Parco Bicentenario della città di León, ha
informato Europa Press.
“María, che è la
madre del vero Dio, ha detto il Pontefice, invita e stare con la fede e la
carità alla sua ombra, per superare così tutto il male e instaurare una società
più giusta e solidale”.
Nella messa, il
Sommo Pontefice si è riferito al dolore e alla speranza attraversate dal popolo
messicano che, ha detto, ha il cuore puro, sincero e umile, ha riportato PL.
Ai piedi del Cerro
del Cubilete, centro geografico del Messico, il Santo Padre ha insistito che il
regno di Cristo Re non si basa sulla violenza ma sull’amore.
Il Pontefice ha
detto che ha fede, e che con la grazia della Vergine di Guadalupe, il Messico
continui chiamando al rispetto, alla difesa e alla promozione della vita umana e
al fomento della fraternità, evitando l’inutile vendetta ed eliminando l’odio
che divide.
Ha detto ai fedeli
d’allontanare qualsiasi tentazione di fede superficiale e rutinaria, a volte
frammentata e incoerente, e di superare la stanchezza.
Pochi secondi dopo
l’inizio del suo messaggio, Benedetto XVI ha ricordato il suo predecessore
Giovanni Paolo II, che desiderava ardentemente visitare il Cerro de Cubilete e
non l’ha mai potuto fare.
“Sicuramente si
rallegra oggi dal cielo che il Signore mi abbia concesso la grazia di stare oggi
qui con voi”, ha aggiunto il Papa che ha guidato la celebrazione eucaristica nel
Parco Bicentenario a Silao, Guanajuato, a 370 chilometri dal Distretto Federale
davanti a circa 350000 fedeli, dopo un volo in elicottero sopra il gigantesco
Cristo del Cerro di Cubilete.
La messa nel Parco è
stata considerata il punto culminante della sua visita in questo paese scosso
dalla violenza del narcotraffico, che è costata più di 50000 morti in cinque
anni. |
La Vergine del Cobre presiederà
la Messa del Papa a Cuba
|
26 marzo 2012 -
ips www.granma.cu
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La prima messa
celebrata da Benedetto XVI al suo arrivo a Santiago de Cuba, oggi, 26 marzo,
comincerà con l’entrata dell’immagine della Santa Patrona dell’Isola, “che dal
suo altare di El Cobre e in forma eccezionale”, sarà trasportata nella
santiaghera Piazza della Rivoluzione Antonio Maceo, ha informato l’arcivescovo
Dionisio García.
In un messaggio
trasmesso dalla televisione statale, l’Arcivescovo di Santiago di Cuba, a 860
chilometri a sudest della capitale, ha ricordato che la visita del Papa ha come
principale motivo “la partecipazione alle celebrazioni dell’Anno Giubilare
Mariano”, in onore ai 400 anni di presenza della Vergine del Cobre tra la
popolazione cubana.
Il presidente della
Conferenza dei Vescovi Cattolici di Cuba ha specificato che in questo modo la
Vergine starà più vicino al popolo cubano, rappresentato da pellegrini di tutte
le province, dai cubani che vivono all’estero e soprattutto dal popolo di
Santiago.
La liturgia che si
celebrerà a L’Avana il 28 marzo, vedrà l’effige della Vergine cubana,
l’originale della chiesa di Santo Tomás della città orientale, che sarà
presente, portata in processione dalla Cattedrale sino a Piazza della
Rivoluzione José Martí.
Il sacerdote, che ha
parlato dalla sede dell’immagine della Vergine Mambí- in riferimento
all’esercito indipendentista cubano - nel suo Santuario del Cobre, ha invitato
tutta la popolazione credente o no a partecipare al ricevimento al Papa e alla
messa che sarà celebrata dal Santo Padre e a seguire alla televisione le
immagini della visita del Pontefice al Cobre.
Il leader religioso
ha anche informato che nel 2008 i Vescovi di Cuba avevano invitato personalmente
e ufficialmente Benedetto XV a partecipare all’Anno Giubilare Mariano nell’Isola
dei Caraibi, durante che visita che ogni cinque anni deve realizzare il
Vaticano.
“Abbiamo osservato
le aspettative tra le persone di Santiago di Cuba per la visita papale e abbiamo
apprezzato lo sforzo realizzato nella città per migliorare le strade, le case e
gli edifici che accoglieranno il Santo Padre. Inoltre questo sta avvenendo anche
a L’Avana”, ha aggiunto.
Benedetto XVI, è il
secondo Papa che arriva in terra cubana durante la storia della nazione, e il
suo soggiorno comprende la celebrazione di messe in grandi spazi pubblici,
rendere omaggio alla Vergine del Cobre e incontrare autorità cubane, come parte
della sua visita apostolica ed ufficiale. |
Cuba riceverà con
affetto
il Papa Benedetto XVI |
24.03.12 - www.granma.cu
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Il
ministro cubano degli Esteri Bruno Rodríguez ha affermato che Cuba riceverà con
affetto e con tutto il rispetto il Papa Benedetto XVI parlando della prossima
vista del Sommo Pontefice
Inaugurando la
sala stampa de L’Avana e di Santiago di Cuba per la copertura dell’agenda del
Papa nell’Isola, il ministro ha confermato che il paese è aperto allo scambio
d’idee.
Rodríguez ha
segnalato i punti di coincidenza del governo cubano con
la Santa Sede, tra i quali la difesa della pace e la lotta per la sopravvivenza
della specie umana.
Cuba difende
l’indipendenza e la diversità culturale e cerca un ordine internazionale giusto
ed equo, ha segnalato.
“Benedetto XVI nella
sua vista dal 26 al 28 incontrerà un popolo nobile, lavoratore, patriottico ed
istruito, capace di resistere più di mezzo secolo al blocco imposto dall’estero,
dagli Stati Uniti”.
I cubani hanno
sempre lottato per la loro sovranità e la loro indipendenza e nell’Isola esiste
un progetto sociale caratterizzato dalla sua genuina democrazia e il suo
costante perfezionamento.
Bruno Rodríguez ha
assicurato che qualsiasi tentativo di manipolare il viaggio apostolico di Sua
Santità, che giungerà nell’Isola a Santiago di Cuba proveniente dal Messico,
fallirà miseramente.
L’Avana ha
denunciato alcuni giorni fa la messa in moto d’una campagna organizzata da
gruppi controrivoluzionari radicati negli Stati Uniti, per generare provocazioni
ed instabilità durante la visita del Papa.
La mattina di
venerdì 23 sono state inaugurate le sale stampa, a Santiago e a L’Avana, con le
facilità per la copertura del viaggio apostolico, per il quale si sono
accreditati circa 800 giornalisti di 295 mezzi di comunicazione di 33 paesi.
Il programma del
Papa a Cuba include una messa a Santiago e una nella capitale ed incontri con
autorità del governo e religiose.
La visita del Sommo
Pontefice avviene in occasione del 400 anno della scoperta dell’immagine della
Vergine della Carità del Cobre, la Vergine Pellegrina considerata dai cattolici
la Patrona di Cuba.
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Regolamento per i centri di lavoro e per le
scuole a L’Avana e a Santiago di Cuba |
24 marzo 2012 -
www.granma.cu
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Con motivo
della prossima visita di Sua
Santità Benedetto XVI a
Cuba, il Ministero del
Lavoro e la Sicurezza
Sociale ha dettato la
Risoluzione No. 8/ 2012 che
stabilisce il trattamento
del lavoro e del salario per
i partecipanti alle attività
relazionate con questa
visita dal 26 al 28 marzo,
nelle province di Santiago
di Cuba e L’Avana e nei
municipi vicini alle due
città.
La
Risoluzione pubblicata nella
Gazzetta ufficiale e firmata
dalla Ministra del Lavoro e
Previdenza Sociale,
Margarita González,
stabilisce che “le
amministrazioni dei centri
di lavoro devono facilitare
la partecipazione
organizzata dei loro
lavoratori nel ricevimento
che il popolo offrirà al
Sommo Pontefice a Santiago
di Cuba, lunedì 26 marzo e
il saluto a L’Avana,
mercoledì 28.
Inoltre la
Risoluzione segnala che i
centri di lavoro delle due
città e i municipi vicini in
queste province, fermino le
proprie attività nel tempo
in cui il Papa celebrerà la
messa in ogni territorio,
senza toccare i salari che
corrispondono, in ogni caso,
Non s’interromperanno le
attività relazionate con: il
raccolto delle canne da
zucchero e altri lavori
agricoli urgenti di carico e
scarico; i servizi di
trasporto e tecnico
indispensabile; il servizio
ospedaliero e d’assistenza,
le farmacie, i distributori
di benzina, le pompe
funebri, i giardini
vincolati a queste a ai
cimiteri, i servizi di
ospitalità, le comunicazioni
e trasmissioni radio e
televisive, i centri di
ricreazione a attrazione
turistica, la raccolta e
distribuzione del latte ed
altri servizi pubblici di
base, oltre alle attività di
pesca ed altre autorizzate
dalla legge.
Per
facilitare la partecipazione
delle famiglie alle attività
di massa previste durante la
visita, è stato deciso di
sospendere le classi dei
distinti livelli
d’insegnamento lunedì 26 a
Santiago di Cuba e mercoledì
28 a L’Avana.
Benedetto XVI
arriverà a Santiago di Cuba
il 26 proveniente dal
Messico e riceverà un
caloroso benvenuto dal
popolo e nella stessa
giornata celebrerà la Messa
nella Piazza della
Rivoluzione “Antonio Maceo”.
Poi andrà a
L’Avana e celebrerà la Messa
il 28 in Piazza della
Rivoluzione “José Martí”.
Sarà il
popolo della capitale che
gli offrirà un caloroso
arrivederci nel pomeriggio
di mercoledì 28.
Dichiarati Monumento
Nazionale il Paesaggio
Culturale del Cobre e il
cammino della Vergine
Il Paesaggio
Culturale del Cobre e i
luoghi nominati del cammino
dell’immagine della Vergine
della Carità del Cobre, tali
come Cayo La Virgen e
Barajagua, sono stati
dichiarati Monumento
Nazionale della Repubblica
di Cuba, con la Risoluzione
01 de 2012, emessa dalla
Commissione Nazionale dei
Monumenti del Ministero di
Cultura, il giorno 20 marzo
del 2012.
La
nomina ufficiale in risposta
alla proposta delle
Commissioni Provinciali dei
Monumenti di Holguín e
Santiago de Cuba, riconosce
all’immagine della Vergine
del Cobre, scoperta nella
Baia di Nipe, come parte
dell’identità del popolo
cubano che ha reso omaggio
ed ha identificato in Lei un
simbolo della fede e
l’ispirazione per i suoi più
preziosi aneliti di libertà
e di giustizia.
La
Risoluzione firmata dal
Dottor Eusebio Leal,
presidente della Commissione
Nazionale dei Monumenti,
segnala anche che la
Basilica Minore della
Vergine Maria della Carità
del Cobre è un luogo di
peregrinazione per cubani e
stranieri ed è lì che si
conserva l’immagine
originale che mostra, tra i
suoi attributi, il ricamo
dello Scudo della nazione
cubana.
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