Il quotidiano messicano La Jornada ha pubblicato un articolo, del suo corrispondente negli Stati Uniti, che documenta il ruolo del governo USA nelle azioni destinate a convertire la visita di Papa Benedetto XVI a Cuba in una piattaforma per promuovere la loro politica di "cambiamento di regime" nell'isola.

Per gli anni fiscali 2009 e 2010 il Congresso degli Stati Uniti ha stanziato 35 milioni di dollari a tal fine, ricorda il giornalista David Brooks e conclude, su La Jornada, che "nel momento della visita del Papa a Cuba, tutto indica che l'obiettivo di Washington e Miami è proprio questo, provocare". Brooks usa come fonte Cuba Money Project, del giornalista nord americano
Trace Eaton per osservare che 150 milioni sono stati impiegati al riparo della legge Helms-Burton per i cosiddetti "programmi di promozione della democrazia" a Cuba.

In un altro articolo, nell'ottobre dello scorso anno, il giornalista canadese Jean Guy Allard ha dichiarato che "i dati pubblicati da Eaton implicitamente rivelano il motivo degli scontri tra la
FNCA (Cuban American National Foundation) e un'altra "organizzazione non-governativa (ONG)" di Miami, il Direttorio Democratico Cubano, dell'attivista "anticastrista" Orlando Gutiérrez-Boronat".

Allard ha scritto:

"Nel marzo 2008, la Fondazione Nazionale Cubano Americana ha pubblicamente richiesto "una maggiore trasparenza" nell'uso delle sovvenzioni del governo. In un rapporto di 22 pagine, la FNCA ha sostenuto che solo una piccola percentuale dei fondi destinati alle ONG in realtà arrivavano all'isola.

"La FNCA denunciava allora il Direttorio di Gutiérrez-Boronat, di fatto ​​suo concorrente, sostenendo che spendeva solo il 4% del denaro attribuito dall'
USAID in sostegno finanziario alla propria clientela di "dissidenti".

"Un Gutiérrez-Boronat furioso ha poi dichiarato di sentirsi "deluso e costernato" da questo tipo di attacchi da parte di "compagni di lotta" e ha chiesto alla FNCA di cessare tale campagna diffamatoria e di divisione "che sicuramente la dittatura cubana sfrutta".

"I dati rivelati dal sito di Tracey Eaton mostrano il  sorprendente ritratto di organizzazioni che spendono somme milionarie in viaggi di tutti i tipi, comunicazioni, computer, mobili per ufficio, conferenze, convegni e riunioni, rispetto all' "aiuto umanitario" distribuito alla dissidenza  che sembra insignificante.

"Nel caso del Direttorio, è particolarmente importante per la quantità di denaro speso per viaggi. Le spese di questa organizzazione riferite dal 2007 al 2009 includono: 913166 dollari per il viaggio; 2278713 dollari per gli stipendi, salari e benefici ai dipendenti (compresa la moglie del proprietario), 330704 dollari per uffici in Europa, Centro e Sud America 550055 per i programmi all'estero.

"Il costo delle visite e delle delegazioni all'estero, è dettagliato come segue: Repubblica Dominicana, 200557 dollari, Argentina, 126412; Messico, 56936, Costarica, 58988 dollari, Repubblica Ceca, 13968; Slovacchia, 20118; Spagna, 73076$".

La visita del Papa a Cuba sembra essere lo scenario ideale per riprendere la lotta per il denaro tra le organizzazioni con sede a Miami che vivono del contribuente nord americano.

Analizzando le fonti più attive nell'amplificazione delle provocazioni intorno alla visita papale all'isola - sempre con il sostegno di quel portavoce del Dipartimento di Stato in spagnolo che é l'agenzia di stampa EFE, che ha dedicato diversi articoli negli ultimi giorni - evidenzia ancora una volta il Direttorio Democratico Cubano (DDC) che ha anche divulgato, pochi giorni fa, una lettera firmata - secondo loro - da mezzo centinaia di personalità che chiedono di fermare "la repressione" e le "molestie" contro i cosiddetti dissidenti a Cuba. Un discorso che ha anche ottenuto il favore dei portavoce del Dipartimento di Stato e del Consiglio di Sicurezza Nazionale a Washington.

Finanziare provocazioni sull'isola in stile "occupazione" di templi e la mascherata delle Dame in bianco, che si sono verificati giorni fa, che obbligano le autorità cubane ad agire e generano la ripercussione mediatica sul quale si posiziona il dispositivo della propaganda contro l'isola, condito  con condanne provenienti da Washington e Miami, sembra essere la logica operativa delle azioni in corso. Ciò persegue il chiaro obiettivo di fornire ai nemici di Cuba un'immagine di caos e di repressione da L'Avana per facilitare i loro piani interventisti in un momento di alta visibilità come lo è la visita del papa.

Il ricercatore Carlos Fazio ha segnalato il DDC come "una creatura della CIA":

"Il DDC è un'organizzazione composta da un nucleo, duro e ristretto, di collaboratori della CIA, a cui non interessa l'attività di proselitismo e il reclutamento di nuovi membri. Il suo leader principale, Orlando Gutiérrez Boronat, é un precoce terrorista  dell'esilio di Miami, che inoltre ha sviluppato azioni di propaganda contro Cuba attraverso WSCV Canale 51 di Miami e TV Marti. In Messico, il CDD, ha guidato la creazione della Promozione Internazionale dei Diritti Umani, molto attivo nel chiedere il voto del governo messicano contro Cuba nella ex Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra.

"Uno dei progetti più importanti del DDC, per il quale ha ricevuto ingenti risorse materiali e finanziarie della CIA, é Radio Repubblica. E' una emittente diretta verso gli ascoltatori a Cuba, i cui programmi sono preparati da specialisti in guerra psicologica della centrale dell'agenzia di Langley. Radio Repubblica, che la CIA propaganda come "la voce del DDC" trasmise per la prima volta il 15 agosto 2005, attraverso le onde dell'emittente ufficiale USA Radio Miami International, dalla frequenza di 9955 kHz, banda di 31 metri.

[...]

"Da allora, insieme a Radio Marti, l'emittente costituisce quella di maggior peso nella propaganda radio nemica contro Cuba trasmettendo 116 ore settimanali. Radio Repubblica utilizza ripetitori in territorio di Gran Bretagna, Canada e Germania, paesi alleati degli Stati Uniti. Tuttavia, ci sono fondati sospetti per ritenere che l'emittente intende ampliare il suo lavoro sovversivo e destabilizzante contro il Nicaragua e El Salvador, da una stazione con base in territorio costaricano."

Nel novembre 2011 Boronet Gutierrez è stato accusato a Miami di inviare a Cuba solo il 4% del denaro ricevuto dall'USAID. Questo sarebbe un indicatore di quanto a buon mercato si vendono i servitori del governo degli Stati Uniti sull'Isola ma anche che la maggior parte dei fondi sono investiti in azioni di propaganda all'estero per amplificare il poco, ma molto diffuso, che fanno questi piccoli gruppi a Cuba con il denaro e i mezzi di comunicazione che il DDC gli invia attraverso emissari stranieri in operazioni come quelle recentemente denunciate dal quotidiano Granma.

Ma il denaro non ha usi dubbi solo nel suo viaggio verso Cuba; di recente la madre del prigioniero
Orlando Zapata Tamayo, ha accusato Janissett Rivero, di averle voltato economicamente le spalle  dopo aver incoraggiato il suicida sciopero della fame di suo figlio al fine di discreditare il governo cubano.

Il DDC è una delle organizzazioni più attive nella cosiddetta "Assemblea della Resistenza" composta dai più reazionari e violenti estremisti di destra in Florida, come il Consiglio per la Libertà di Cuba
(CLC) - finanziatore delle azioni di terrorista Luis Posada Carriles -, Alfa 66 -  con lunga storia di violenza criminale - e il "Movimento Democrazia", ​​esecutore di incursioni provocatorie nelle acque territoriali cubane attraverso le cosiddette "flottiglie", guidate da un altro terrorista Ramon Saul Sanchez.

L'atmosfera a Miami, con l'incoraggiamento delle dichiarazioni da parte dei portavoce del governo degli Stati Uniti, si è riscaldata. Si parla di "posti di comando" nel ristorante Versailles, la denominata Casa del prigioniero e la sede della Fondazione Cubano-Americana, al seguire il corso di ciò che si aspettano che accada a Cuba nelle prossime ore. Ma ancora una volta rimarranno con il desiderio, tutti i soldi dei loro padroni yankee non saranno sufficienti per vincere l'intelligenza, serenità e fermezza di un popolo che sa cosa ciò che è in gioco con la visita di Benedetto XVI. 

 

 

 

 

La mano de Washington tras provocaciones durante visita papal a Cuba

Iroel Sánchez

El diario mexicano La Jornada ha publicado un artículo de su corresponsal en Estados Unidos que documenta el papel del gobierno norteamericano en acciones que pretenden convertir la visita del Papa Benedicto XVI a Cuba en una paltaforma para promover su política de “cambio de régimen” en la Isla.

Para los años fiscales 2009 y 2010 el Congreso norteamericano destinó 35 millones de dólares para ese objetivo, recuerda el periodista David Brooks y concluye en La Jornada que “en la coyuntura de la visita del Papa a Cuba, todo indica que el objetivo desde Washington y Miami es justo eso, provocar”. Brooks utiliza como fuente al Cuba Money Project, del periodista norteamericano Tracey Eaton para señalar que 150 millones han sido empleados al amparo de la Ley Helms-Burton para los llamados “programas de promoción de la democracia” en Cuba.

En otro artículo, de octubre del pasado año, el periodista canadiense Jean Guy Allard decía que “los datos publicados por Eaton revelan implícitamente el porqué de choques ocurridos entre la FNCA (Fundación Nacional Cubano Americana” y otra “organización no gubernamental (ONG)” de Miami, el Directorio Democrático Cubano, del activista “anticastrista” Orlando Gutiérrez-Boronat”.

Decía Allard:

“En marzo del 2008, la Fundación Nacional Cubano Americana exigió públicamente “una mayor transparencia” en el uso de las subvenciones del gobierno. En un informe de 22 páginas, la FNCA proclamó que solo un pequeño porcentaje de los fondos atribuidos a organizaciones no gubernamentales llegaban efectivamente a la Isla.

“La FNCA denunciaba entonces al Directorio de Gutiérrez-Boronat, de hecho su competidor, afirmando que solo gastaba el 4 % del dinero atribuido por la USAID en apoyo financiero a su clientela de “disidentes”.

“Un Gutiérrez-Boronat furioso declaró entonces sentirse “decepcionado y consternado” por tales ataques de parte de “compañeros de lucha”, y pidió a la FNCA cesar esta campaña de desprestigio y de división “que seguramente la dictadura cubana debe disfrutar”.

“Los datos revelados por el sitio web de Tracey Eaton muestran el asombroso retrato de organizaciones que se gastan sumas millonarias en viajes de todo tipo, comunicaciones, computadoras, muebles de oficina, congresos, convenciones y reuniones, cuando en comparación la “ayuda humanitaria” distribuida a la disidencia remunerada parece insignificante.

“En el caso del Directorio, resulta particularmente importante la cantidad de dinero dedicado a los viajes. Los gastos de esta organización reportados desde el 2007 hasta el 2009 incluyen: 913 mil 166 dólares para viajes; 2 millones 278 mil 713 dólares para los sueldos, salarios y beneficios para los empleados (incluida la esposa del dueño); 330 mil 704 dólares para oficinas en Europa, América Central y América del Sur y 550 mil 55 para los programas en el extranjero.

“El costo de las visitas y representaciones en el extranjero se detalla así: República Dominicana, 200 mil 557 dólares; Argentina, 126 mil 412; México, 56 mil 936; Costa Rica, 58 mil 988 dólares, República Checa, 13 mil 968; Eslovaquia, 20 mil 118; España, 73 mil 76 dólares.”

La visita del Sumo Pontífice a Cuba parece ser el escenario ideal para retomar la lucha por el dinero entre las organizaciones radicadas en Miami que viven del contribuyente norteamericano.

Revisando las fuentes más activas en la amplificación de las provocaciones alrededor de la visita papal a la Isla -siempre con el apoyo de esa vocera del State Department en español que es la agencia de prensa EFE, que les ha dedicado varias notas en los últimos días- resalta nuevamente el Directorio Democrático Cubano (DDC) que incluso ha llegado a divulgar días atrás una carta firmada -según ellos- por medio centenar de personalidades pidiendo que frene “la represión” y el hostigamiento” contra los llamados disidentes en Cuba. Un discurso que también ha tenido el favor de los voceros del Departamento de Estado y el Consejo de Seguridad Nacional en Washington.

Financiar provocaciones en la Isla al estilo de la “ocupación” de templos y la mascarada de las llamadas Damas de blanco, ocurridas días atrás, que obliguen a actuar a las autoridades cubanas y generen la repercusión mediática sobre la que se posicione el aparato de la propaganda contra la Isla, aderezado con condenas desde Washington y Miami, parece ser la lógica operacional de las acciones en curso. Esto persigue el claro objetivo de proporcionar a los enemigos de Cuba una imagen de caos y represión desde La Habana que facilite sus planes injerencistas en un momento de alta visibilidad como lo es la visita del Papa.

El investigador Carlos Fazio ha señalado al DDC como “un engendro de la CIA”:

“El DDC es una organización compuesta por un núcleo duro y pequeño de colaboradores de la CIA, a quienes no les interesan las actividades proselitistas y la captación de nuevos miembros. Su principal cabecilla, Orlando Gutiérrez Boronat, es un terrorista precoz del exilio miamense, que además ha desarrollado acciones de propaganda contra Cuba a través de la WSCV Canal 51 de Miami y Tv Martí. En México, el DDC impulsó la creación de la Promotora Internacional de Derechos Humanos, muy activa en la exigencia del voto del gobierno mexicano contra Cuba en la ex Comisión de Derechos Humanos de la ONU en Ginebra.

“Uno de los proyectos más importantes del DDC, para el cual ha recibido cuantiosos medios materiales y financieros de la CIA, es Radio República. Se trata de una emisora dirigida hacia los radioescuchas en Cuba, cuyos programas son preparados por especialistas en guerra sicológica de la central de la agencia en Langley. Radio República, que la CIA promociona como “la voz del DDC”, transmitió por primera vez el 15 de agosto de 2005, a través de las ondas de la emisora oficial estadunidense Radio Miami Internacional, por la frecuencia 9955 KHZ, banda de 31 metros.

[...]

“Desde entonces, junto a Radio Martí, la emisora constituye la de mayor peso en la propaganda radial enemiga por onda corta contra Cuba, transmitiendo 116 horas semanales. Radio República utiliza transmisores situados en territorios de Gran Bretaña, Canadá y Alemania, países aliados de Estados Unidos. Sin embargo, existen fundadas sospechas de que la emisora pretende ampliar su trabajo subversivo y desestabilizador contra Nicaragua y El Salvador, desde una estación con base en territorio costarricense.”

En noviembre de 2011 Gutiérrez Boronet fue acusado en Miami de enviar a Cuba sólo el 4% del dinero recibido de de la USAID. Esto sería un indicador de lo barato que se venden los servidores del gobierno norteamericano en la Isla pero también de que el grueso de los fondos se invierten en acciones propagandísticas en el exterior para amplificar lo poco pero muy difundido que hacen estos pequeños grupos en Cuba con el dinero y los medios de comunicación que el DDC les envía a través de emisarios extranjeros en operaciones como las que denunció recientemente el diario Granma.

Pero el dinero no tiene usos turbios sólo en su viaje hacia Cuba, recientemente la madre del recluso Orlando Zapata Tamayo, denunció a Janissett Rivero, por haberle dado la espalda enconómicamente en Miami después de alentar la suicida huelga de hambre de su hijo con el fin de desactreditar al gobierno cubano.

El Directorio Democrático Cubano es una de las organizaciones más activas dentro de la llamada “Asamblea de la Resistencia”, integrada por lo más reaccionario y violento de la ultraderecha en La Florida, como el Consejo por la Libertad de Cuba -financista de las acciones del terrorista Luis Posada Carriles-, Alpha 66 -con largo historial de actos criminales violentos- y el “Movimiento Democracia”, ejecutor de incursiones provocadoras en las aguas territoriales cubanas a través de las llamadas “flotillas”, liderado por el también terrorista Ramón Saúl Sánchez.

El ambiente en Miami, con el estímulo de las declaraciones de los portavoces del gobierno norteamericano, se ha caldeado. Se habla de “puestos de mando” en el restaurante Versalles, la llamada Casa del preso y la sede de la Fundación Cubano Americana, para seguir el curso de lo que esperan suceda en Cuba en las próximas horas. Pero una vez más se quedarán con las ganas, todo el dinero de sus amos yanquis no alcanzará para vencer la inteligencia, serenidad y firmeza de un pueblo que sabe lo que está en juego con la visita de Benedicto XVI.