Molto
poca
etica e
vergogna ha
l'OSA e la
sua
organizzazione
dei diritti
umani per
chiedere
a Cuba informazioni
riguardanti
il decesso
del
salariato
USA
Oswaldo Paya
Sardinas.
Tutti in
questo mondo
conosciamo a che
cosa si dedica
l'OSA.
Gli stessi
documenti
declassificati
del governo
USA
attestano
come si sono
prodotte le
sanzioni
contro Cuba
in occasione
della
riunione dei
ministri
degli esteri
del 22
febbraio
1962.
In questi
scritti si dice
chiaramente
come la CIA e il
Dipartimento
di Stato hanno
fatto
pressione su
tutti i
governi, con
l'onorevole
eccezione di
Messico e
Canada, perché
sostenessero la
risoluzione
confezionata a
Washington.
Lo stesso
Piano
d'Azione
Segreta
afferma che
le
dimostrazioni
pubbliche in
America
Latina a
sostegno
delle
sanzioni
contro Cuba,
sono state
organizzate
e finanziate
dalla CIA,
con
l'appoggio
dell'allora
Agenzia d'Informazione
Stati Uniti,
la USIA.
Il
CIDH
dell'OSA
non
si é mai
pronunciato
sui colpi di
stato che si
sono
verificati
nella
regione e
neppure ha
richiesto agli Stati
Uniti
informazioni
sugli stessi, o
del
sequestro
eseguito
contro il
presidente
costituzionale
dell'Honduras
e prima del
Venezuela,
fatti
insoliti
in pieno XXI
secolo, con nuovi
pirati con
giacche e
cravatte.
Ha
chiesto la
CIDH
informazioni
agli Stati
Uniti sul
perché hanno
dato rifugio
al
terrorista
di origine
cubana e
vecchio
agente
CIA
Luis Posada
Carriles,
autore dell'esplosione
in volo
di un aereo civile cubano
che
troncò la
vita a 73
persone
innocenti e
delle
bombe
collocate in
diversi
alberghi
dell'Avana,
dove morì il
giovani
turista
italiano
Fabio Di Celmo?
E
circa gli
autori dell'introduzione
di parassiti
e malattie a
Cuba, come
il dengue
emorragico
che ha
ucciso 158
persone, tra
cui 110
bambini, che
risiedono
liberamente
negli Stati
Uniti?
Avrà
chiesto il
CIDH
informazione
ufficiale
al governo
degli Stati
Uniti
riguardo al
motivo per
cui
mantiene, da 11
anni,
166 persone
in prigioni
costruite
all'interno
della base
navale in
territorio
di Cuba,
occupato
illegalmente,
senza il
diritto ad
una sola
visita
famigliare
in tutto
questo
tempo, senza
un'accusa
formale e
senza
diritto ad
un giorno in
tribunale con un
avvocato
difensore
che li
assista?
E per lo
sciopero
della fame
che dal 6
febbraio
stanno
conducendo 100
di questi
166 detenuti,
che vengono
alimentati
forzatamente attraverso
tubi, per
timore che
muoiano?
La lista è
infinita
con migliaia
di crimini per
i quali la
CIDH
non si
interessa,
il che dice
per
chi e perché
lavora
questa
Commissione.
Ma ciò che in realtà
risulta
più
vergognoso è
che
Rosa
Maria Paya
Acevedo,
figlia del
defunto si
presti allo
spettacolo
mediatico,
nella
consapevolezza
che é stato
lo
spagnolo
Angel Carromero
responsabile
della morte
di suo padre
e di un
altro cubano,
per il suo
atteggiamento
irresponsabile
di viaggiare
in
eccesso di
velocità,
qualcosa che
chiunque
sappia
sommare e
moltiplicare
lo comprova
con il solo
calcolare la
distanza tra
la città di
L'Avana e Bayamo,
situata
nella parte
orientale
dell'isola, e
il tempo
impiegato
dall'auto
per
raggiungere
il luogo
dove si è
verificato
l'incidente.
La
matematica
é scienza
esatta e
non è un
segreto per
nessuno che
a meno di
guidare in
eccesso di
velocità si
possa
raggiungere
quel punto
in così
poche ore.
Rosa Maria e
sua madre
sono in un
concorso
dove il
primo premio è
conquistare
lo status di
rifugiate
politiche
negli Stati
Uniti,
qualcosa che
per
essere
ottenuto
devono
contribuire
a
tentare di
danneggiare
l'immagine
di Cuba.
Sarebbe
importante
che il CIDH
chiedesse
informazioni
all'Ambasciatore
e al Console
generale di
Spagna a
Cuba sul
processo
celebrato a Bayamo,
poiché se le
autorità
cubane fossero
le
reali responsabili
della morte
dei due
salariati,
loro, come
diplomatici
spagnoli,
sarebbero
ugualmente
colpevoli di
complicità
e dovrebbero
essere
sottoposti a
processo.
Tuttavia,
Rosa Maria e
sua madre,
dovrebbero
assumersi la
loro responsabilità
per le false
accuse, cosa
che le
farebbe
sedere
anche sul
banco degli
imputati,
ciò che
forse stanno
cercando per
poter
ingrossare
il loro
dossier
consolare
nella
missione
diplomatica
degli Stati
Uniti e
giustificare
i loro falsi
timori di
essere perseguitate
politiche,
aggettivo
senza
sostanza
legale,
poiché il governo
di Cuba permette
loro di
lasciare il
paese.
In ogni
caso,
vivere per
vedere la
fine di
questa
imbarazzante
farsa.
La desfachatez de la CIDH
Arthur Gónzalez
Muy poca ética y vergüenza tiene la OEA y su organización de Derechos
Humanos para solicitarle a Cuba información respecto a la muerte del
asalariado de Estados Unidos Oswaldo Payá Sardiñas.
Todos en este mundo conocemos a que se dedica la OEA. Los propios
documentos desclasificados del gobierno norteamericano dan fe de cómo se
produjo la sanción contra Cuba en la reunión de cancilleres del 22 de
febrero de 1962. En estos escritos se dice claramente como la CIA y el
Departamento de Estado presionaron a todos los gobiernos, con la honrosa
excepción de México y Canadá, para que apoyaran la resolución
confeccionada en Washington.
El mismo Plan de Acción Encubierta afirma que las demostraciones
públicas en Latinoamérica dándole su apoyo a la sanción contra Cuba,
fueron organizadas y financiadas por la CIA con el apoyo de la entonces
Agencia de Información de los EE.UU., la USIA.
La CIDH de la OEA no se pronunció jamás por los golpes de Estado que se
produjeron en la región y tampoco solicitó a los Estados Unidos
información de los mismos, o del secuestro ejecutado contra el
presidente constitucional de Honduras y antes con el Venezuela, hechos
insólitos en pleno siglo XXI, cual nuevos piratas con trajes y corbatas.
¿Le ha solicitado la CIDH información a Estados Unidos sobre el por qué
le han dado refugio al terrorista de origen cubano y viejo agente CIA
Luís Posada Carriles, autor de la voladura de un avión civil cubano que
cercenó la vida de 73 personas inocentes y de las bombas colocadas en
varios hoteles de la Habana, donde murió víctima de estas el joven
turista italiano Fabio Di Celmo?
¿Y sobre los autores de la introducción de plagas y enfermedades en
Cuba, como el dengue hemorrágico que mató a 158 personas entre ellas 110
niños, que residen en EE.UU. libremente?
¿Habrá solicitado el CIDH información oficial al gobierno norteamericano
respecto al motivo por el cual mantienen desde hace 11 años a 166
personas en cárceles construidas dentro de la Base Naval en el
territorio ocupado ilegalmente de Cuba, sin derecho a una sola visita
familiar en todo ese tiempo, sin tener una acusación formal y a no tener
derecho a un día de corte con un abogado defensor que los atienda?
¿Y por la huelga de hambre que desde el día 06 de febrero están llevando
a cabo 100 de estos 166 detenidos, que están siendo alimentados
forzosamente mediante tubos, por temor a que mueran?
La lista se hace interminable con miles de crímenes por los que la CIDH
no se interesa, lo cual dice para quién y por qué trabaja esta Comisión.
Pero realmente lo que resulta más deshonroso es que Rosa María Payá
Acevedo, hija del finado se preste para ese show mediático, estando
consciente de que el español Ángel Carromero fue el causante de la
muerte de su padre y de otro cubano más, por su actitud irresponsable de
viajar a exceso de velocidad, algo que cualquier persona que sepa sumar
y multiplicar lo comprueba con solo calcular la distancia entre la
ciudad de la Habana y la de Bayamo, ubicada en el oriente de la Isla y
el tiempo en que demoró el auto en llegar al lugar donde ocurrió el
accidente.
Las matemáticas son ciencias exactas y para nadie es un secreto que a
menos que condujera a exceso de velocidad podría alcanzar ese punto en
tan pocas horas.
Rosa María y su madre están en un concurso donde el premio máximo a
conquistar es el estatus de refugiadas políticas de Estados Unidos, algo
que para lograrlo han de contribuir primero a intentar lesionar la
imagen de Cuba.
Sería importante que la CIDH pidiera información al Embajador y al
Cónsul general de España en Cuba sobre el juicio celebrado en Bayamo,
pues si las autoridades cubanas fueran las verdaderas responsables de la
muerte de los dos asalariados, ellos como diplomáticos españoles serán
igualmente culpables por complicidad y deben ser llevados a un juicio.
No obstante, Rosa María y su madre, tendría que asumir su
responsabilidad por falsas acusaciones, algo que las sentarían
igualmente en el banquillo de los acusados, lo que quizás estén
pretendiendo para poder engrosar su expediente consular en la misión
diplomática norteamericana y justificar sus falsos temores de ser
perseguidas políticas, calificativo sin sustancia legal, al permitirle
el gobierno cubano su salida del país.
De todas formas, vivir para ver el final de esta bochornosa farsa.