Noi Capi di Stato e di Governo dei paesi membri dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nuestra America – Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) ci siamo riuniti a Caracas, quattro anni dopo la ‘siembra’ del Comandante Hugo Chavez e a quattro mesi dalla dipartita del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, i nostri capi fondatori, i cui esempi e le idee interpretano e riassumono l’eredità dei libertadores.
Essi ci hanno educato a concepire le nostre lotte e gli aneliti nazionali come processi interdipendenti e come contributi di solidali ai sogni comuni di libertà, dignità, giustizia e pace per la Patria Grande; ad anteporre gli interessi collettivi a quelli nazionali.
L’ALBA-TCP, alleanza politica, economica, e sociale, difende l’indipendenza, l’autodeterminazione e l’identità dei nostri popoli. Ci unisce la solidarietà, la complementarietà, la giustizia e la cooperazione, con l’obiettivo storico di combinare le capacità e i punti di forza dei nostri paesi, al fine di raggiungere uno sviluppo completo ed esistere come nazioni sovrane.
L’America Latina e i Caraibi attraversano una tappa cruciale della loro storia: i processi democratici popolari, guidati da governi, forze politiche e movimenti di sinistra, affrontano una nuova offensiva dell’imperialismo, del capitale transnazionale e delle oligarchie nazionali. Il declino dell’egemonia imperiale, gli impatti della crisi sistemica internazionale e la caduta dei prezzi delle nostre risorse di esportazione, in particolare gli idrocarburi, aprono nuove sfide. Sono generate dalle stesse forze che hanno creato la povertà, l’esclusione e la dipendenza delle nostre nazioni e che ci hanno imposto invasioni e dittature per consolidare il proprio potere.
In tutti questi anni e contro la nostra resistenza, il neoliberismo ha moltiplicato gli sforzi per estendere la propria logica finanziaria: non si tratta di una teoria dello sviluppo, ma è la teoria del saccheggio totale dei nostri popoli. Con il neoliberismo, l’economia mondiale non è cresciuta in termini reali, mentre risultano aumentate instabilità, speculazione, debito estero, scambio diseguale, le crisi finanziarie sempre più frequenti, povertà disuguaglianze, disoccupazione e il divario tra un Nord opulento e un Sud defraudato.
Il suo ritorno ha resuscitato il peggior conservatorismo, riattivato il fondamentalismo, la xenofobia, il razzismo e il militarismo. La politica viene finanziata da imprese e governi stranieri. I progressi scientifico-tecnologici hanno propiziato un alto livello di concertazione politco-comunicativa tra imperialisti e oligarchi per manipolare le masse e aggredire le nostre culture. Nuovi volti, strumenti e metodi confondono i votanti e stravolgono i risultati elettorali.
I partiti di destra utilizzano il potere legislativo, giudiziario e mediatico come piattaforme di cospirazione e spezzano, senza alcuno scrupolo, l’ordine democratico per imporre misure di austerità che prevedono privatizzazioni e licenziamenti di massa. Mentre al contempo promuovono la sovversione politica.
La corruzione contro la quale lottarono le organizzazioni, i movimenti di sinistra e progressisti della regione prima di giungere al potere, e contro la quale hanno dovuto combattere duramente una volta arrivati al governo, viene manipolata a fini politici, per criminalizzare e demoralizzare le organizzazioni e i propri leader. Alcuni si nascondono dietro di essa per attaccare l’efficacia, la giustizia e l’efficienza delle amministrazioni pubbliche, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Altri evadono, occultando immoralmente i propri capitali nei paradisi fiscali.
Dobbiamo denunciarli tutti, combatterli con forza, mentre incrementiamo gli sforzi per rafforzare una buona gestione nell’amministrazione dei beni pubblici e collettivi. Il controllo sociale di quest’ultimi deve essere considerato come una priorità nei paesi membri dell’ALBA-TCP. Questo confronto risulta essere essenziale e dovrà formare parte della nostra integrità ed etica, mentre lavoriamo per la prosperità dei nostri paesi.
L’attacco principale viene portato contro la Rivoluzione Bolivariana. Le sanzioni arbitrarie statunitensi contro il Venezuela, in particolare contro il Vicepresidente Esecutivo Tareck El Aissami, devono essere annullate. L’inspiegabile ordine esecutivo del Presidente degli Stati Uniti del Nordamerica che dichiara il Venezuela una minaccia inusuale e straordinaria per la sicurezza nazionale del paese, dovrebbe essere abrogato. Il Venezuela è culla della libertà di Nuestra America, motore dell’integrazione regionale e bastione dell’antimperialismo. La difesa del Venezuela e della sua rivoluzione non è un problema esclusivo dei venezuelani. Questa causa ci chiama tutti a lottare per una vera indipendenza dell’America Latina e dei Caraibi. In Venezuela oggi si combatte la battaglia di Ayacucho del XXI secolo.
L’unità e l’integrazione regionale dell’America Latina e dei Caraibi è una necessità improrogabile, in questo quadro così complesso. L’ALBA-TCP, insieme a blocchi come il MERCOSUR, l’UNASUR, CARICOM, e altri che hanno recuperato protagonismo nell’ultimo decennio, devono continuare a contribuire all’integrazione regionale.
La Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), è la nostra opera più pregiata. Il meccanismo per forgiare l’unità nella diversità attraverso la concertazione politica. La comunità ha dovuto affrontare la resistenza dei difensori del fallito panamericanismo. Dobbiamo preservarla.
Il nostro impegno per la Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace guida la nostra azione internazionale. Rafforza la nostra stretta aderenza ai principi della Carta delle Nazioni Unite, riafferma il nostro rispetto per l’autodeterminazione, la sovranità nazionale e l’uguaglianza sociale degli Stati. Esprime la volontà di risolvere le divergenze in modo pacifico, attraverso il dialogo e la negoziazione; e riconosce il diritto inalienabile di ogni Stato a scegliere il proprio sistema politico, economico, sociale e culturale.
Le piccole economie caraibiche, che patirono il genocidio contro la popolazione nativa, la schiavitù, il saccheggio coloniale e neocoloniale, oggi affrontano le sfide derivanti dai cambiamenti climatici, i disastri naturali e altre crisi globali, I Caraibi, sostenuti dalla generosa iniziativa di Petrocaribe, meritano la maggiore solidarietà possibile e tutta la nostra attenzione.
Sottolineiamo che l’acqua e le strutture igienico-sanitarie di base sono un diritto umano che non può stare in mano ai privati e che devono essere gli Stati a garantire la somministrazione per il benessere dei popoli.
Contro gli sforzi integrazionisti dell’ALBA-TCP, vi è l’Organizzazione degli Stati Americani, dove le preoccupazioni dei nostri popoli non trovano espressione, tantomeno sostegno o difesa, ma tentativi e progetti egemonici. La condotta del suo Segretario Generale è indegna e priva di qualsiasi mandato degli Stati membri.
La Nuestra America affronta una nuova agenda di dominazione imperiale, segnata dall’annuncio di un protezionismo egoista ed estremo che impatterà sullenostre economie ancora dipendenti. L’implementazione dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici è ora in pericolo. La nostra gente, forzata alla migrazione da condizioni di vita derivanti dal sottosviluppo e da un ordine economico internazionale ingiusto ed escludente, è perseguitata, criminalizzata, deportata e i suoi diritti umani vengono frequentemente violati. In nome della sicurezza vengono incrementate le spese militari, si perseguitano le persone per motivi religiosi o razziali, si costruiscono muri, come alla frontiera settentrionale del Messico, al cui popolo esprimiamo tutta la nostra solidarietà.
Come ALBA-TCP esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per il trattamento riservato ai nostri fratelli latinoamericani e caraibici che si trovano nella condizione di migranti, in questo senso proponiamo di riattivare il Fondo per l’Assistenza Legale e l’Assistenza ai Migranti all’interno della Banca dell’ALBA.
I governi e i popoli dell’ALBA-TCP vedono in questi fenomeni una nuova opportunità raggruppamento, la mobilitazione e la lotta. Dobbiamo sostenere le azioni emancipatrici, fissare con chiarezza e realismo gli orizzonti, identificare bene i valori e i principi che ci uniscono e portare avanti un programma di azione integrazionista, solidale e integrazionista, che stabilisca le premesse economiche, sociali e politiche del cambiamento liberatore.
Abbiamo bisogno di rafforzare le organizzazioni e movimenti sociali per affrontare i nostri avversari. Abbiamo bisogno di spiegare meglio ai cittadini l’elevato grado di dipendenza esterna delle nostre economie e come questo compromette l’indipendenza e la sovranità nazionale. Possiamo e dobbiamo aprire più opportunità al commercio e alla cooperazione intra-regionale per assicurare l’indipendenza economica, garanzia della nostra indipendenza politica.
A questo proposito, riaffermiamo il nostro impegno per promuovere un’agenda di lavoro sociale, economico e produttivo che rafforzi l’Alleanza e fornisca ai nostri popoli le giuste condizioni per il loro sviluppo globale e complementare.
Sosteniamo l’invito dello Stato Plurinazionale della Bolivia alla ‘Conferenza Mondiale dei Popoli per un Mondo senza Muri verso la cittadinanza universale’, in programma nei giorni 20 1 21 di giugno nella città boliviana di Cochabamba – Tiquipaya.
Salutiamo la designazione del compagno David Choquehuanca, ex Ministro degli Esteri dello Stato Plurinazionale della Bolivia, come nuovo Segretario Esecutivo dell’ALBA-TCP e gli auguriamo il massimo successo nei suoi compiti.
Siamo responsabili non solo di costruire la consapevolezza della necessità di un cambiamento, ma dimostrare la certezza della sua possibilità.
Integriamoci e uniamoci tutti. Questa è la nostra vittoria.
Caracas, 5 marzo 2017
(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde)
Los Jefes de Estado y de Gobierno de los países miembros de la Alianza Bolivariana para los pueblos de Nuestra América – Tratado de Comercio de los Pueblos (ALBA-TCP) nos reunimos en Caracas, a cuatro años de la siembra del Comandante Hugo Chávez Frías y a cuatro meses de la partida del Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz, nuestros fundadores, y cuyos ejemplos e ideas interpretan y resumen el legado de los libertadores.
Ellos nos educaron en entender nuestras luchas y anhelos nacionales como procesos interdependientes y como contribuciones solidarias a los sueños comunes de libertad, dignidad, justicia y paz para la Patria Grande; a anteponer los intereses colectivos a los nacionales.
El ALBA-TCP, alianza política, económica, y social, defiende la independencia, la autodeterminación y la identidad de nuestros pueblos. Nos une la solidaridad, la complementariedad, la justicia y la cooperación, con el propósito histórico de aunar las capacidades y fortalezas de nuestros países, a fin de alcanzar el desarrollo integral y existir como naciones soberanas.
América Latina y El Caribe atraviesa una etapa crucial de su historia: los procesos democráticos populares, liderados por gobiernos, fuerzas políticas y movimientos de izquierda, enfrentan una nueva embestida del imperialismo, el capital transnacional y las oligarquías nacionales. El declive del hegemonismo imperial, los impactos de la crisis sistémica internacional y la caída de los precios de nuestros recursos de exportación, en particular de los hidrocarburos, abren nuevos desafíos. Son generados por las mismas fuerzas que crearon la pobreza, la exclusión y la dependencia de nuestras naciones y que nos impusieron invasiones y dictaduras para consolidar su poder.
En todos estos años y contra nuestra resistencia, el neoliberalismo no ha cejado en su empeño de extender su lógica financiera: no se trata de una teoría de desarrollo, es la doctrina del saqueo total a nuestros pueblos. Con el neoliberalismo, la economía mundial no ha crecido en términos reales y en cambio se ha multiplicado la inestabilidad, la especulación, la deuda externa, el intercambio desigual, las crisis financieras cada vez más frecuentes, la pobreza, la desigualdad, el desempleo y el abismo entre el Norte opulento y el Sur desposeído
Su retorno ha resucitado al peor conservadurismo, reactivó el fundamentalismo, la xenofobia, el racismo y el militarismo. La política es financiada por empresas y gobiernos extranjeros. Los adelantos científico-tecnológicos han propiciado un alto nivel de concertación político-comunicacional entre imperialistas y oligarcas para manipular a las masas y agredir nuestras culturas. Nuevos rostros, instrumentos y métodos confunden a los votantes y trastocan los resultados electorales.
Los partidos de derecha utilizan los poderes legislativo, judicial y mediático como plataformas de conspiración y quiebran, sin escrúpulos, el orden democrático que solían defender, imponen paquetazos de ajuste con privatizaciones y despidos masivos y fomentan la articulación de la subversión política.
La corrupción contra la que lucharon las organizaciones y movimientos de izquierda y progresistas de la región antes de llegar al poder, y contra la que han debido combatir fuertemente una vez convertidos en gobiernos, es manipulada con fines políticos, para criminalizar y desmoralizar a organizaciones y líderes. Unos se escudan en ella para atacar la eficacia, justicia y eficiencia de las administraciones públicas, limitando la confianza de los ciudadanos en sus instituciones y su ejercicio participativo. Otros se evaden, ocultando inmoralmente sus capitales en paraísos fiscales.
Debemos denunciarlos a todos y combatirlos con energía, a la vez que incrementamos los esfuerzos para fortalecer una buena gestión en la administración de los bienes públicos y colectivos. El control social de los mismos debe asumirse como una prioridad en los países miembros del ALBA-TCP. Este enfrentamiento resulta esencial y deberá formar parte de nuestra integridad y ética, mientras trabajamos por la prosperidad de nuestros países.
El ataque principal es contra la Revolución Bolivariana. Las arbitrarias sanciones estadounidenses contra Venezuela, en especial contra su Vicepresidente Ejecutivo compañero Tareck El Aissami, deben ser anuladas. La inexplicable orden ejecutiva del Presidente de los Estados Unidos de Norteamérica que declara a Venezuela una amenaza inusual y extraordinaria a la seguridad nacional de ese país, debe ser derogada. Venezuela, es la cuna de la libertad de Nuestra América, impulsora de la integración regional y bastión del antimperialismo. La defensa de Venezuela y de su revolución no es problema exclusivo de los venezolanos. Es causa que convoca a todos los que luchamos por la verdadera independencia en América Latina y El Caribe. En Venezuela se libra hoy la batalla de Ayacucho del siglo XXI.
La unidad y la integración regional de la América Latina y El Caribe es una necesidad impostergable, en este complejo entorno. El ALBA-TCP, junto con bloques como el MERCOSUR, la UNASUR, CARICOM, y otros que recobraron su protagonismo en la última década, deben continuar contribuyendo a la integración regional.
La Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños (CELAC), es nuestra obra más preciada. Es el mecanismo para fraguar la unidad en la diversidad a través de la concertación política. La Comunidad ha debido enfrentar la resistencia de los defensores del fracasado panamericanismo. Debemos preservarla.
Nuestro compromiso con la Proclama de América Latina y El Caribe como Zona de Paz guía nuestra actuación internacional. Ella refrenda nuestro estricto apego a los principios de la Carta de las Naciones Unidas y del Derecho Internacional, reafirma nuestro respeto a la libre determinación, la soberanía nacional y la igualdad soberana de los Estados. Expresa la voluntad de solucionar diferencias de forma pacífica, por el diálogo y la negociación; y reconoce el derecho inalienable de todo Estado a elegir su sistema político, económico, social y cultural.
Las pequeñas economías del Caribe, que sufrieron el genocidio contra la población nativa y la esclavitud, y el saqueo colonial y neocolonial, enfrentan hoy los desafíos resultantes del cambio climático, los desastres naturales y otras crisis globales, lo que las hace las más vulnerables de nuestra familia. El Caribe, apoyado decididamente por la generosa iniciativa de Petrocaribe, merece la mayor solidaridad y toda nuestra atención.
Resaltamos que el agua y el saneamiento básico son un derecho humano que no puede estar en manos de privados y que es deber de los Estados garantizar su suministro para el bienestar de los pueblos.
Frente al ALBA-TCP y a todos los esfuerzos integracionistas genuinos, está la Organización de Estados Americanos, en la que las preocupaciones de nuestros pueblos no hallan expresión y mucho menos respaldo o defensa sino tentativas y proyectos hegemónicos. La conducta de su Secretario General es indigna y carece de mandato alguno de los Estados Miembros.
Nuestra América enfrenta una nueva agenda de dominación imperial, signada por el anuncio de un proteccionismo egoísta y extremo que impactará a nuestras aún dependientes economías. La implementación del Acuerdo de París sobre cambio climático está hoy bajo amenaza. Nuestra gente, forzada a la migración por las condiciones de vida resultado del subdesarrollo y de un orden económico internacional injusto y excluyente, es perseguida, criminalizada, deportada y sus derechos humanos frecuentemente violados. En nombre de la seguridad se incrementan los gastos militares y policiales, se persigue a las personas por motivos religiosos o raciales, y se construyen muros, como el de la frontera norte de México, a cuyo pueblo le expresamos toda nuestra solidaridad.
En el ALBA-TCP expresamos nuestra preocupación por el tratamiento a nuestros hermanos latinoamericanos y caribeños que se encuentran en condición de migrantes, en este sentido proponemos reactivar el Fondo para el Apoyo Legal y Asesoría a los Migrantes dentro del Banco del ALBA.
Los gobiernos y pueblos del ALBA-TCP vemos en estos fenómenos una nueva oportunidad para la reagrupación, la movilización y la lucha. Debemos apoyar las acciones emancipadoras, fijar con claridad y realismo los horizontes, identificar bien los valores y principios que nos unen y asumir un programa de acción integracionista, solidaria e internacionalista, que establezca las premisas económicas, sociales y políticas del cambio liberador.
Necesitamos fortalecer las organizaciones y movimientos sociales para enfrentar a nuestros adversarios. Tenemos que explicar mejor a los pueblos el alto grado de dependencia externa de nuestras economías y cómo ello compromete la independencia y la soberanía nacional. Podemos y debemos abrir más oportunidades al comercio y a la cooperación intrarregional para asegurar la independencia económica, garantía de nuestra independencia política.
En ese sentido, ratificamos nuestro compromiso para profundizar una agenda de trabajo social, económica y productiva que fortalezca la Alianza y facilite a nuestros pueblos las condiciones adecuadas para su desarrollo integral y complementario.
Respaldan y apoyan la Convocatoria del Estado Plurinacional de Bolivia a la “Conferencia Mundial de los Pueblos por un Mundo sin Muros hacia la ciudadanía universal”, a realizarse los días 20 y 21 de junio de 2017 en la ciudad de Cochabamba – Tiquipaya de ese país.
Saludamos la designación del compañero David Choquehuanca, ex Ministro de Relaciones Exteriores del Estado Plurinacional de Bolivia, como nuevo Secretario Ejecutivo del ALBA-TCP y le deseamos éxitos en sus funciones.
Somos responsables no solo de construir conciencia de la necesidad del cambio, sino de persuadir y demostrar la certeza de su posibilidad.
Integrémonos y unámonos todos. En ello está la victoria.
Caracas, 5 de marzo de 2017