Pretenderanno dalla CDH un pronunciamento

sui cubani prigionieri negli USA

 

O.O.Leon, inviato speciale Ginevra, 19 marzo 2005 (PL)

un momento a Ginevra

I parenti dei cinque cubani prigionieri negli USA per aver combattuto il terrorismo, sono arrivati giovedì per esigere una risposta alle loro richieste di un processo giusto e della liberazione dei loro cari presso la Commissione dei Diritti Umani (CDH) dell’ONU.

Olga Salanueva e Adriana Pérez, moglie di René González e Gerardo Hernández, ritornano alla CDH rappresentando anche Antonio Guerrero, Ramón Labañino, Fernando González e i loro parenti.

 

Ha fatto il viaggio anche la piccola Ivette González, figlia di René, alla quale le autorità statunitensi hanno impedito di vedere suo padre, nonostante questa sia minorenne.

 

"È la terza volta che siamo qui. Prima di tutto vogliamo riunirci con i portavoce della Commissione, con i quali ci siamo già visti", ha dichiarato Olga Salanueva a PL.

 

Ha anticipato anche che contatteranno la Croce Rossa Internazionale, il Consiglio Mondiale delle Chiese, altri gruppi internazionali, i comitati di solidarietà, parlamentari e varie personalità.

 

"Portiamo da parte loro e delle loro famiglie un messaggio per la CDH e veniamo a denunciare con enfasi che stanno scontando il 7º anno di carcerazione ingiusta", ha sottolineato la Salanueva.

 

"La Commissione si deve pronunciare, soprattutto adesso che siamo in attesa dell’appello", ha indicato Adriana Pérez.

 

Entrambe le donne hanno ringraziato per la solidarietà che le ha accompagnate nell’incessante lotta per il ritorno dei loro mariti e hanno qualificato come "molto attiva" la solidarietà in Europa con la causa dei Cinque, come ormai sono conosciuti nel mondo.

 

"Abbiamo visitato alcuni paesi europei perché era importante farlo e per il silenzio che regna attorno al caso", ha puntualizzato la Pérez.

 

"Oggi abbiamo più amici e possibilità di diffondere la denuncia e raddoppiare le azioni di solidarietà", ha concluso.

 

Quei cinque cubani hanno ricevuto lunghe condanne da un tribunale di Miami, in un processo torbido e politicizzato, dove addirittura è stata accettata la testimonianza di membri di organizzazioni anticubane accusati di aver realizzato azioni terroristiche contro l’Isola.

 

Venerdì ha avuto luogo un massiccio atto di solidarietà con Cuba, nel quale è stata reclamata la liberazione dei Cinque, considerati vittime dell’ostilità del governo degli USA.

 

Al grido di "Libertà", la dimostrazione ha percorso importanti viali di Ginevra. I partecipanti, provenienti da diversi paesi europei, hanno anche richiesto che la CDH non venga utilizzata come piattaforma di attacco di Washington contro L’Avana.