MAR DEL
PLATA: COMINCIATO
"VERTICE DEI POPOLI"
02/11/2005
- Mar del Plata, 400 chilometri a sud di Buenos Aires, località turistica
sull’Atlantico, diventa questa settimana una “capitale del Sud del mondo”: vi si
svolgono due vertici di grande importanza per il futuro dell’America Latina e
forse anche per il mondo intero.
Uno, la III “Cumbre de los Pueblos”, definita dalla stampa latino-americana anche la “contracumbre”, il contro vertice, a cui partecipano rappresentanti della Società Civile non solo latino-americani, si è aperto ieri con un intervento dello scrittore argentino e premio Nobel per la pace Adolfo Pérez Esquivel, di fronte a 5000 delegati di 600 diverse organizzazioni nel locale stadio Polideportivo; l’altro, che comincia ufficialmente venerdì e si chiude sabato, è la IV “Cumbre de las Americas”, con la partecipazione dei capi di stato e/o dei ministri degli Esteri di 34 stati di tutte le Americhe, del nord, del centro e del Sud; con l’unica esclusione di quello cubano, tenuto al bando dall’Organizzazione degli Stati americani sin dal 1962 soprattutto a causa delle pressioni di Washington.
In una città fortemente “blindata” - anche perché sono già presenti le avanguardie del vertice di venerdì - si contrappongono in questi giorni due visioni opposte del futuro delle Americhe.
Il tema del “Vertice dei Popoli” è: “No all’Acuerdo de libre comercio de las Américas (Alca), sí all’integrazione dei popoli; no al debito; no alla militarizzazione; no alla guerra; no alla povertà, sì al lavoro e alla redistribuzione della ricchezza”.
Fortemente voluta dagli americani per costruire un unico gigantesco mercato continentale dall’Alaska alla Patagonia, l’ALCA è un’iniziativa perseguita senza successo, almeno finora, da anni; in base alle prime notizie comparse sulla stampa latino-americana, il documento finale che dovrà essere discusso e approvato durante il vertice di venerdì sarebbe in gran parte già pronto e non garantirebbe grandi passi avanti alla realizzazione dell’ALCA, limitandosi a restare per lo più sul generico anche su tutti i temi previsti.
Il “Grupo de Revisión e Implementación de Cumbres”, che prepara la base della “Dichiarazione” e del “Piano d’azione” conclusivi, ha già lavorato anche con la partecipazione di alcuni ministri degli Esteri e non avrebbe concluso granché.
Per il “vertice dei popoli”, tra i 150 diversi “eventi” in programma, quasi tutti in chiave fortemente critica dell’amministrazione e del presidente statunitensi, è previsto anche per venerdì un treno speciale di protesta, “l’Expreso de l’ALBA” ( dove ALBA sta per Alianza Bolivariana, iniziativa del presidente venezuelano Hugo Chavez) su cui troverà posto anche il calciatore argentino Diego Maradona che, in un’intervista a Fidel Castro registrata qualche giorno fa e trasmesa ieri, si è impegnato a rappresentare Cuba.
Nel suo intervento di ieri, Pérez Esquivel, rivolgendosi alla folla di educatori, medici, sindacalisti, rappresentanti delle popolazioni indigene, artisti e intellettuali, ha avuto parole di elogio per la “vocazione solidaristica” di Cuba e del Venezuela e ha accusato la presidenza americana di delitti di “lesa umanità” per la guerra in Iraq e per la sue scelte politiche in generale, denunciando anche un potenziamento della presenza militare statunitense in America Latina. Sono intanto più di 50.000 i cittadini di Mar del Plata che devono esibire permessi speciali per andare e venire in questi giorni dalle loro abitazioni ubicate all’interno dei particolari “anelli di sicurezza” che abbracciano circa 200 isolati del centro città. E non sembra in realtà dovuto alla "Cumbre de los Pueblos"...
(Pietro Mariano Benni)[MISNA]
Comincia in Argentina il
III Forum dei Popoli
2
novembre (PL) - Costruire alternative e fortificare le resistenze di fronte a
modelli neoliberali ed annessionisti saranno gli argomenti centrali della prima
giornata del III Forum dei Popoli, a Mar del Plata.
Circa 500 organizzazioni e movimenti sociali compieranno per cinque giorni un
programma di più di 150 attività, e dibatteranno temi come i trattati di libero
commercio, il pagamento del debito estero, militarizzazione e la povertà.
Nell'agenda figura anche la mobilitazione in tutto il continente contro la
presenza di (George W.) Bush e le sue politiche al livello mondiale. Gli
organizzatori del vertice hanno spiegato che si discuteranno temi relazionati
col terrorismo, accesso al lavoro, distribuzione della ricchezza e violazioni
dei diritti umani.
Figurano anche temi relazionati con la salute e l’ecosistema, uso della terra ed
altre risorse naturali. D’accordo con Beverly Keene, del Comitato Organizzatore,
si realizzerà una Giornata Continentale di Mobilitazione “No a Bush”. Un'altra
America è possibile: una marcia di ripudio alle politiche dell'imperialismo
statunitense e l'Assemblea dei Popoli d'America.
L'incontro é considerato l'altra faccia del IV Forum delle Americhe, previsto
durante venerdì e sabato prossimi. La presenza di Bush in questo forum ha
generato il rifiuto unanime di lavoratori, artisti, leader religiosi,
rappresentanti di comunità indigene e di donne, come di giuristi, lottatori per
i diritti umani e studenti.
Si preannuncia una marcia contro il governante nordamericano nello Stadio
Mondiale ed un meeting per la Dignità Latinoamericana nel quale si potranno
ascoltare eccezionali attestazioni di distaccate personalità latinoamericane.
Il ripudio alla presenza di Bush si estenderà anche a Brasilia, dove ha previsto
di pranzare, il 6 novembre, col suo omologo brasiliano Luiz Inacio Lula dà
Silva.
Il Forum dei Popoli cercherà di generare
processi di resistenza al progetto di dominazione che i poteri egemonici
vogliono imporre.