Alarcon: il Forum dei Popoli

ha segnato un cambiamento


8 novembre 2005
(PL) Il presidente dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare (parlamento) di Cuba, Ricardo Alarcón, ha affermato che il Vertice dei Popoli di Mar del Plata ha segnato un cambiamento nella storia e ha dimostrato che, in America Latina, si vivono tempi nuovi .

L'incontro fu un riflesso che l'America Latina sta all'erta e non sarà mai vinta ha detto Alarcón in dichiarazioni a Prensa Latina, al suo ritorno dall'Argentina.

“Lì si è dato un colpo duro agli Stati Uniti” ha espresso il presidente del Parlamento cubano, che ha affermato che il momento è di totale indipendenza.

Ha aggiunto che furono analizzati e discussi i veri problemi dell'umanità e, in particolare, della regione ed ha  sottolineato il discorso pronunciato dal presidente venezuelano, Hugo Chávez.

Rispetto al Forum delle Americhe, Alarcón ha analizzato che, nonostante si sia concepito come parte della strategia dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), per la prima volta Washington non ha potuto giungere ad accordi sull'Area di Libero Commercio delle Americhe.

In tale senso ha sottolineato che l'unica cosa raggiunta dagli Stati Uniti fu l'opposizione solida dei paesi del MERCOSUR: Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay, e del Venezuela. Come ha detto Chávez, i cinque moschettieri, stanno lottando in una buona contesa. Chávez ratificò in Argentina il fallimento dell'ALCA, progetto che fu, da lui, definito annessionista e perverso.

Alarcon ha concluso: “Non hanno potuto imporre il piano nordamericano nonostante la spettacolare presenza del presidente George W. Bush, che si é mostrato spaventato dalle sue bugie e dalle migliaia di morti causati nella sua crociata antiterrorista”.

“La fermezza ed unità del MERCOSUR e del Venezuela impedirono che l'ALCA tornasse a rivivere”  ed aggiunse: “E’ stato un trionfo della verità sulla mendacia”.

 

 

Alarcón: la povertà distingue il decennio

del neoliberismo in America Latina

 

(PL) 3 novembre - Il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón, ha paragonato la situazione sociale nell’Isola con quella del resto dei paesi latino-americani dove la povertà è il segno distintivo di un decennio di neoliberismo.

 

In un’intervista concessa al quotidiano Clarin, uno dei più diffusi dell’Argentina, Alarcón ha affermato che Cuba dispone di poche risorse naturali e che l’energia è il tallone d’Achille della sua economia.

 

"Nell’Isola si cerca di risolvere con la produzione locale e quegli idrocarburi che importiamo servono per complementare quelli che produciamo", ha detto il parlamentare, che guida la delegazione cubana che partecipa al III Foro dei Popoli alternativo al Summit delle Americhe, che si svolge nella stessa città argentina di Mar del Plata.

 

Interrogato a proposito del momento politico - economico in cui si trova Cuba attualmente, Ricardo Alarcón ha esposto chiaramente le conquiste dell’Isola nel terreno della giustizia sociale.

 

"Cosa sono la ricchezza e la povertà?" ha chiesto. "È meno povero un popolo che riempie le vetrine con tutte le cose del primo mondo? La felicità è vedere tutto senza poterlo sfruttare?"

 

"L’America Latina è la regione del pianeta dove le entrate pro capite vedono la distribuzione più ingiusta e disuguale che si possa immaginare, tra ricchi e poveri e questa non è propaganda di Cuba ma lo dicono le statistiche degli organismi internazionali!" ha sottolineato.

 

"A Cuba nessuno deve reclamare la libertà di vivere, curarsi, educarsi e avere una vecchiaia sicura e decorosa e queste sono tutte prerogative alle quali milioni di persone della regione e nel mondo non hanno accesso"!.