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III Summit dei Popoli:
l’integrazione contro l’ALCA
28 ottobre 2005 (PL) – "Il III Summit dei Popoli che comincerà la prossima settimana in Argentina opererà per la costruzione dell’integrazione in America Latina, differente dalle proposte dell’ALCA", ha affermato Adrián Ruiz, uno dei coordinatori.
"L’Argentina si prepara a questo Summit e l’obiettivo dell’appuntamento del 1 novembre, nella città di Mar del Plata, è il dibattito sui nuovi tempi che sta vivendo l’America Latina e sulle alternative ai modelli neoliberisti vigenti nella regione" ha precisato il sindacalista.
Intervistato da Radio Mitre, Ruiz ha detto che la riunione, che si svolgerà parallelamente al IV Summit delle Americhe, condannerà l’Area di Libero Commercio delle Americhe, ALCA, perchè è un progetto annessionista.
"Cercheremo un’integrazione d’altro genere per i nostri paesi, che non passi esclusivamente attraverso la mercificazione della stessa vita umana!" ha sottolineato il dirigente della centrale dei lavoratori argentini, CTA.
Centinaia di organizzazioni sociali, politiche e sindacali di tutto il continente dibatteranno sino al 5 novembre nello stadio polisportivo della famosa città di mare, con l’organizzazione di marce di massa e proteste pacifiche in tutto il paese. La mobilitazione, tra l’altro, sosterrà slogan contro il trattato di libero commercio e contro la presenza del presidente Bush che parteciperà al IV Foro Emisferico a Mar del Plata.
Oltre a rafforzare la resistenza popolare di fronte al già fallito ALCA, il Summit dei Popoli dirà No al pagamento del debito estero, alla militarizzazione e alla povertà nella regione.
Ruiz ha spiegato che questo incontri sociali sono nati dopo un intervento di George Bush padre del 1994 in una riunione presidenziale, a Miami, quando s’incontrarono i detti "governi democratici" escludendo Cuba.
"Solo gli Stati Uniti decidono chi è democratico!" ha detto con ironia alludendo all’assenza di Cuba, emarginata per via delle pressioni di Washington nell’organizzazione degli Stati Americani OEA.
Egli ha dichiarato che l’agenda di Mar del Plata non serve solo per condannare la presenza di Bush e la sua politica, ma per dare priorità alla costruzione di alternative. "Stabiliremo come portare avanti le magnifiche possibilità che a volte abbiano e non mettiamo in pratica nei settori dell’educazione, la salute, la giustizia sociale, la diversità e la sovranità alimentare", ha detto Ruiz, anche se ha lamentato che si riceva con tanto onore il presidente dell’impero, un tipo che il mondo definisce un criminale, riferendosi alla presenza del presidente degli USA a questo incontro.