Ricordato l’80º anniversario del primo
Partito Comunista di Cuba
A.R.JÁUREGUI 18 agosto 2005
Il ruolo del primo Partito Comunista di Cuba nella storia delle lotte del popolo cubano per la sua piena indipendenza e sovranità, è stato ricordato da Raúl Valdés Vivó, direttore della Scuola Superiore del Partito Ñico López, in una cerimonia di commemorazione nell’80º anniversario della fondazione.
Raúl Valdés Vivó, che è membro del CC del PCC, ha definito il Partito Comunista creato il 16 agosto del 1925 all’Avana con la guida di Carlos Baliño e Julio Antonio Mella la “prima radice nel XX secolo” dell’avanguardia della Rivoluzione cubana vittoriosa che, come le altre due radici – il Movimento Rivoluzionario 26 di luglio creato dall’Esercito Ribelle e il Direttorio Rivoluzionario 13 di Marzo - avevano gli stessi principi patriottici e si alimentavano su un epico precedente: il Partito Rivoluzionario cubano fondato da José Martí nel 1892 per fare la guerra necessaria e conquistare la Repubblica con tutti e per il bene di tutti.
Le tre radici crebbero con Fidel e Raúl, per combattere contro l’ultima dittatura neocoloniale. Poi è stato creato l’attuale Partito dell’unità, della democrazia e dei diritti umani che difendiamo ogni giorno. Un Partito sempre più forte, unito, saggio, impegnato a stare all’altezza della popolazione di Cuba e grande tra i grandi.
Valdés Vivó, il solo oratore in questa occasione, ha parlato nel Teatro del Ministero dell’Informatica e le Comunicazioni ed ha ricordato con le parole di Carlos Rafael Rodríguez il fatto che quel primo partito sorse e crebbe nel seno della classe operaia, dove si sviluppò, come il movimento sindacale.
Erano presenti alla cerimonia i membri del Burò Politico José Ramón Machado Ventura e Pedro Ross Leal con membri del Comitato Centrale e del Consiglio di Stato, dirigenti del PCC, della UJC, delle organizzazioni studentesche e di massa, delle FAR e del MININT e lavoratori rappresentanti dei municipi di Plaza de la Revolución e del Cerro.