ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PODER POPULAR
Il futuro appartiene all’etica,
a una società più giusta
• Il 2006 è “L’Anno della Rivoluzione energetica a Cuba”
26 dicembre '05
“Attaccare Cuba sarebbe come attaccare un santuario dell’etica universale, ha dichiarato il Comandante in Capo Fidel Castro, che ha valutato che il futuro appartiene all’etica, a una società più giusta o altrimenti non ci sarà futuro per l’umanità.
Dopo due giorni di dibattiti nel palazzo delle convenzioni i deputati hanno accordato di designare il 2006 come Anno della Rivoluzione energetica a Cuba, su proposta di Fidel, durante il sesto periodo ordinario di sessioni della Assemblea Nazionale del Poder Popular dell’attuale legislatura.
Fidel ha detto che abbiamo assicurato quattro volte la capacità di generazione elettrica che l’Isola necessita ed ha dichiarato di essere convinto che le misure adottate in questo campo avranno una ripercussione mondiale.
Sicuramente per giugno e luglio prossimi avremo già a disposizione l’80% delle nuove capacità di generazione installate, alle quali si aggiunge l’80% della capacità degli impianti d’emergenza. Questo permetterà di liberarci dagli apagones (mancanza di luce elettrica), costituendo una base per un nuovo sviluppo.
Al termine dei dibattiti i deputati hanno approvato i progetti legge del bilancio dello stato e le linee del piano economico e sociale del 2006.
Ernesto Suárez, segretario dell’Assemblea Nazionale, ha annunciato che i membri del Parlamento hanno eletto i giudici del Tribunale Supremo Popolare.
I parlamentari hanno risposto alla richiesta del Ministero di Finanze e Prezzi approvando al termine dell’anno un deficit di bilancio superiore al previsto dallo stesso parlamento, considerando le spese addizionali per affrontare i danni provocati da una lunga siccità e dal passaggio degli uragani, tra gli altri fatti.
Il Ministro degli Esteri, Felipe Pérez Roque ha fatto un brillante intervento ed ha dichiarato che il 2005 è stato un anno nel quale si è consolidata la tendenza all’isolamento internazionale del governi degli Stati Uniti nella sua politica di blocco contro Cuba, mentre la Rivoluzione ha ampliato le sue relazioni diplomatiche, il sostegno che riceve dalla comunità internazionale e i vincoli di cooperazione e solidarietà tra i popoli.
Felipe Pérez Roque nel suo intervento ha ricordato che la condanna del blocco è stata quasi unanime e che si è svolta un’altra positiva campagna contro la mistificazione e la disinformazione dell’impero e dei suoi alleati europei nella Commissione dei Diritti Umani – CDH - della ONU. Per la prima volta 5000 intellettuali, includendo otto Premi Nobel, hanno unito la propria volontà per domandare che si smetta di raccontare menzogne e di manipolare la CDH.
Mentre avviene tutto questo, il governo degli USA ha deciso di rafforzare il blocco e di mettere in pratica il detto “piano per assistere una Cuba libera” adottando nuove misure contro il popolo cubano, come aveva annunciato il capo della Casa Bianca nel mese di maggio scorso.
Anche se l’impero sta intensificando la sua guerra, noi abbiamo la profonda convinzione, ha sottolineato Felipe, che gli USA non riusciranno a mai a mettere in pratica le minacce includendo quelle di tipo militare, perchè non hanno legittimità internazionale o una base minima sulla quale fabbricare un pretesto d’aggressione contro l’Isola.
Pérez Roque ha detto che nessun tentativo dell’imperialismo per distruggere Cuba avrà successo, ma ha chiamato a considerare l’importanza di affrontare gli errori e le debolezze interne, per assicurare invulnerabilità alla Rivoluzione nel presente e soprattutto nel futuro, quando non ci saranno più le generazioni storiche cha l’hanno portata al Trionfo nel 1959.
Per questo ci sono tre premesse fondamentali: l’autorità morale dei dirigenti partendo dall’esempio personale; la legittimità del processo di costruzione sociale sulla base dell’onore, dello spirito di sacrificio e della consacrazione al popolo e infine il mantenimento dell’appoggio popolare e non perchè la Rivoluzione sia sostenuta, ma perchè si condividano le idee e le convinzioni comuni per continuare a sviluppare il nostro progetti socialista.
CRESCE L’AUTORITÀ MORALE DI CUBA
Oggi non parliamo di sopravvivenza ma di come moltiplicare gli sforzi in tutti i settori per assicurare invulnerabilità economica e conquistare la sicurezza nazionale, ha dichiarato il deputato Labzaro Barredo all’inizio dei lavori. Dopo quasi 50 anni noi affrontiamo nuove sfide: dobbiamo essere più colti ed efficienti.
Egli ha precisato che per compiere le aspettative del 2006 si impone un’offensiva contro la corruzione e le condotte negative che si notano nelle nostre stesse fila e contro quelli che approfittano del lavoro altrui, cercando di lucrare con le necessità della popolazione. Questa battaglia, ha detto, serve per sradicare gli sperperi, per sussidiare le persone e non i prodotti, esigendo dagli amministratori un disimpegno ottimale.
Il parlamentare Rogelio Polanco ha affermato che le conquiste di quest’anno mostrano al mondo che è possibile costruire una società differente con volontà propria e dignità.
Armando Hart Dávalos, direttore dell’Ufficio Nazionale del Programma Martiano, ha riflettuto sulla poderosa presenza del legato di José Martí. L’Apostolo aveva avvisato dei pericoli che esistono contro la idee socialiste, tra le quali la lettura oscura e la superbia, l’ignoranza, la mancanza di cultura, l’opportunismo e la malvagità umana. Tutti i grandi pensatori cubani, da Felix Varela a Fidel hanno promosso lo sviluppo d’una cultura integrale.
L’intervento di Hart ha propiziato un emotivo scambio di opinioni con il compagno Fidel.
L’UNICO IMPERO POSSIBILE È QUELLO DELLE IDEE
Il Comandante in Capo ha fatto riferimento alla decadenza dell’impero degli USA, il cui affanno egemonico è sempre maggiore e viene esercitato a pura forza.
Se esisterà un altro impero sarà quello delle idee! Non potrà essere quello della forza, ha detto ed ha esposto in maniera indiscutibile l’evidenza delle sempre maggiori impossibilità di mantenere la pace da parte del governo di Washington.
Fidel ha indicato che l’egemonia mondiale degli USA oggi è possibile solo con la violenza, con illegali centri di tortura, teorie di guerre preventive e genocidi.
Egli ha citato il Vietnam e i recenti casi dell’Afghanistan e Iraq, mentre negli Stati Uniti cala l’appoggio al governo.
Fidel Castro ha affermato che, a proposito delle aggressioni contro Cuba, è importante che la storia riconosca l’operato del popolo cubano, per le sue idee, i principi e il comportamento eccezionale. Parlando dell’annuncio d’una nuova riunione presieduta dalla segretaria di Stato Condoleezza Rice, che ha dichiarato che è giunta l’ora di un cambiamento a Cuba, il Capo della Rivoluzione ha commentato: “Ma ci può essere qualcosa di più fuori luogo di questa matta che si mette a parlare di transizioni di questi tempi? Sono davvero fuori di testa e fanno pena! Noi crediamo nella sopravvivenza delle idee!” ha reiterato Fidel. “Costoro che organizzano una commissione per la transizione della democrazia a Cuba sono una banda di Comemierdas che non merita rispetto!” ha sottolineato. “Sarebbe conveniente proporre una commissione cubana per un periodo di transizione negli Stati Uniti, perchè Cuba è un paese in transizione verso il socialismo e il comunismo!”
I PROGRAMMI DI SALUTE
Dopo aver esposto che Cuba potrebbe aumentare il suo contributo per migliorare la salute in America Latina e nei Carabi, Fidel ha proposto di presentare agli organismi internazionali la creazione di un programma che permetta di realizzare operazioni di cui potrebbero beneficiare milgliaia di persone con problemi della vista.
Egli ha spiegato che invece di trasportare i malati, sarebbero i medici ad andare nelle nazioni necessitate questo farebbe risparmiare almeno mille milioni di dollari e inoltre si potrebbero creare migliaia di specialisti.
Fidel ha annunciato che ha contattato già vari governi ed è possibile che nel prossimo semestre si possano aprire 15 centri oculistici come quello appena creato in Bolivia.
“Abbiamo tutto il personale pronto e altri studiano questa specializzazione” ha sottolineato.
Attualmente sono migliaia i collaboratori cubani che lavorano in decine di paesi e assistono circa 59 milioni di persone, come parte del programma integrale di salute.
L’intervento di Fidel è stato preceduto dalle riflessioni del deputato José Ramón Balaguer, ministro alla sanità, che ha detto che la cosa più importante di questa Rivoluzione è la formazione di uomini generosi e sensibili, capaci di esercitare la loro professione dov’è più necessario.
LE CUBANE IN PRIMO PIANO
Partendo dai dati apportati dalla deputata Yolanda Ferrer, segretaria generale della Federazione delle Donne Cubane, sullo sviluppo culturale e professionale delle cubane, Fidel ha sottolineato l’apporto che le donne dell’Isola danno nel settore della salute, nel quale rappresentano il 70% dei laureati, medici e infermiere.
Sul totale del personale che lavora in Venezuela - medici dentisti e infermieri - il 59% sono donne e sono incorporate al programma integrale di salute - più quelle in Venezuela il 52,3%, senza contare quelle che lavorano in Paquistan.
Enrique Goméz Cabeza, al fronte dei lavoratori sociali, ha segnalato che il 72% dei diplomati in questo programma sono ragazze.
Nell’educazione, ha detto il ministro Luis Ignacio Gómez, le compagne sono circa il 71º% dei maestri, 240.000 circa attualmente, mentre nel 1959 erano in tutto solamente 30.000.
Yolanda Ferrer ha indicato che in accordo con il censimento del 1953, la forza lavoro femminile era il 12%, contando le donne che ricevevano o meno un salario e la maggior parte erano domestiche, mentre si “usavano” nei postriboli almeno 100.000 donne.
Il tema femminile ha motivato un eccellente dialogo tra Fidel e i generali Leopoldo Cintra Frías e Teté Puebla, nel quale sono stati ricordati momenti della guerra di guerriglia.
CONTINUA IL DIBATTITO SULLA CORRUZIONE E ALTRI DELITTI
La corruzione altre manifestazioni illegali sono state al centro delle riflessione di numerosi deputati che sono intervenuti sul tema.
Pedro Ross ha dichiarato che siamo in condizione di creare una cultura del lavoro, della responsabilità individuale con la società, la cultura della lotta contro tutto ciò che può danneggiare la Rivoluzione, includendo il furto e la corruzione.
Per questo, ha dette il dirigente sindacale, abbiamo deciso di posporre il congresso della CTC, per discutere prima i problemi di ogni collettivo.
Egli ha informato che sono già state effettuate 350 assemblee e tra le altre ha citato quella del Porto dell’Avana e nelle unità del sistema ferroviario. Le discussioni sono molto forti: ci sono lavoratori che reagiscono e altri invece che continuano a giustificare il furto e altre condotte illegali...
Abbiamo fiducia nel potere dei lavoratori e affrontiamo un processo spoglio di formalità, concentrato in quei luoghi dove si sono presentate le maggiori difficoltà, come i magazzini di alimenti e medicinali, i grandi ospedali, gli alberghi e altri luoghi turistici, le unità di commercio, perchè è lì che dobbiamo combattere seri problemi, includendo quelli esistenti nelle nostre organizzazioni sindacali e politiche.
Il deputato Orlando Lugo Fonte, parlando a nome dei contadini e dei cooperativisti ha spiegato che si riconoscono le debolezze e gli errori attuali e si è coscienti di quello che significherebbe perdere la Rivoluzione.
Per questo ci dobbiamo impegnare nella soluzione dei problemi con la direzione del Partito e di Fidel.
Nel nostro settore non possiamo dimenticare la frase pronunciata dal Comandante in Capo durante il congresso della ANAP - Associazione dei piccoli Coltivatori - che ha segnalato che il dovere patriottico numero uno dei contadini è produrre per la popolazione.
Yolanda Ferrer ha riferito l’importanza della condotta dei cittadini alla costruzione di una società socialista. La segretaria genérale della FMC ha distinto il ruolo del settore femminile cubano, paragonando le conquiste alle situazioni di cruda disuguaglianza che vive la maggioranza delle donne nel mondo.
In un dialogo Fidel ha segnalato che se non avessimo provveduto a coprire la necessità di “tagliare” con i furti di benzina nelle stazioni di servizio, forse avremmo tardato a renderci conto della quantità di denaro che veniva sottratto al bilancio dello stato come conseguenza dei furti.
Niente resterà senza controllo e saranno le masse di lavoratori, che sono onesti nella gran maggioranza, che svolgeranno questo compito.
Fidel ha reiterato che si combatteranno il furto e la corruzione e vinceremo. Non esiste morale per fare resistenza e la morale sta dalla parte della Rivoluzione e si deve analizzare se esiste un “compagnerismo” mal inteso... Si deve fare una chiara critica nelle riunioni per non far poi ascoltare alle radio o pubblicare nei giornali i nomi di chi ha figli e famiglia.
Dobbiamo dire che non ci devono obbligare a pubblicare i nomi, a darli in pasto all’opinione pubblica. L’autocritica è un principio dei rivoluzionari e per questo le assemblee si devono realizzare facendo autocritica, con i propri nomi e spiegando i fatti.
Non dobbiamo ridurre le necessità e ridurre le coscienze ma si devono ridurre le necessità e far crescere le coscienze.
Solo l’educazione crea la forza morale, la resistenza di fronte all’istinto, perchè l’essere umano ha dentro di sè solo l’istinto, è come un piccolo animale.
Parlando dell’incremento nazionale della capacità poligrafica, Fidel ha detto a Carlos Valenciaga, che fa parte del Consiglio di Stato, di riferire sul tema e questi ha parlato degli investimenti realizzati nella tipografia Alejo Carpentier e nella Federico Engels che tra poco comincerà la sua produzione.
Egli ha detto che tutti i visitanti di queste imprese restano sbalorditi per gli investimenti realizzati e non pochi stranieri segnalano che Cuba dispone di una delle migliori tipografie di tutta l’America Latina.
Sono stati stampati circa 40 milioni di volumi per la Battaglia delle Idee, per la diffusione capillare dell’insegnamento e per le Fiere del Libro.
SOLUZIONI DEL MOMENTO
Carlos Lage Codorniú, presidente nazionale della Federazione Studentesca Universitaria, è intervenuto ed ha ringraziato per gli insegnamenti ricevuti nelle giornate di dibattuti del Parlamento e delle espressioni di simpatia che ricevono nell’Isola i 17.000 studenti universitari incorporati a importanti compiti assieme ai lavoratori sociali.
Abbiamo forze sufficienti per vincere questa battaglia, ha assicurato il giovane dirigente.
Fidel ha mostrato una lampadina incandescente di quelle che “distruggono le economie”. Questa illuminava due stanze in una casa ma con l’operazione “morte all’incandescente” abbiamo sostituito queste lampadine con quelle che risparmiano energia.
Enrique Gómez Cabeza ha informato che sono state cambiate 4,8 milioni di lampadine ed ha offerto una panoramica sul lavoro di controllo dei combustibili in alcune province, come a Santiago di Cuba.
Uno scambio interessante è avvenuto a proposito dell’uso delle motociclette dei privati come taxi a Santiago e su richiesta del Comandante in Capo il deputato Misael Enamorado, primo segretario del PCC nel territorio orientale, ha spiegato alcuni particolari.
Il prezzo del trasporto di un passeggero per tre o quattro Km. è di dieci pesos e la somma delle persone che usano questi mezzi varia tra 15.000 – 30.000. Le moto però sono la seconda causa di incidenti a Santiago di Cuba.
Fidel ha precisato che si stanno cercando soluzioni per le situazioni più critiche. Carlos Manuel Pazo, ministro dei trasporti ha notificato l’arrivo nella provincia di Santiago delle prime 30 automobili che si useranno per gli ospedali, le funerarie e altre entità di servizio alla popolazione.
La situazione dei trasporti all’Avana e a Santiago di Cuba e le misure in marcia per attenuare il problema nelle due città hanno occupato una parte dell’analisi del parlamento e Fidel Castro ha chiesto a Pazo notizie sulla selezione e la preparazione di 400 autisti pubblici che guideranno gli autobus acquistati nella Repubblica Popolare della Cina per i viaggi inter provinciali e delle prove che si realizzano con altri veicoli che circoleranno nella capitale.
(María Julia Mayoral, Raisa Pagés, Lourdes Pérez Navarro, José A. de la Osa e Alberto Núñez Betancourt – Traduzione di Gioia Minuti)