È stato denunciato che continuano a sparire persone nel Cono Sud · Nuovi documenti dimostrano la vigenza del Piano Condor
Montevideo 20 sett. '05. - “Il Piano Condor continua ad essere vigente nei nostri paesi (...). Ci sono circa 50 uruguayani scomparsi e l’elenco ‘autenticato’ verrà presentato al Governo”, ha pubblicato il quotidiano locale El Observador.
Sono dichiarazioni dell’avvocato paraguayano Martín Almada, ex prigioniero politico, il quale assicura che militari dell’America Latina si sono riuniti nell’ultimo decennio in Argentina, Quito, La Paz e Santiago di Cile per scambiarsi elenchi di sovversivi, tra i quali figurerebbero “scioperanti, senza tetto, senza terra e giornalisti d’inchiesta”, segnalava un’informazione di Europa Press pubblicata da Periodista Digital.
È stato Almada a rivelare per la prima volta i documenti che dimostrano l’esistenza del Piano Condor. Adesso ha presentato nuovi documenti presso la Commissione sui Diritti Umani della Camera dei Deputati uruguayana.
Questi documenti vengono chiamati Gli Archivi del Terrore e raccolgono i nomi dei militari uruguayani che parteciparono al Piano Condor, coordinamento repressivo delle dittature del Cono Sud negli anni ’70 e ’80.
La cosa più grave è che, secondo Almada, questo macabro piano di eliminare la sovversione non è cosa del passato. Nel 1995 in Argentina “e sotto la presidenza di (Carlos) Menem” si è riunito nella città di Bariloche un gruppo di militari per scambiare dati e nomi dei “sovversivi della regione”.
Ha aggiunto che analoghe riunioni si sono tenute nel 1997 a Quito, nel 1999 a La Paz e a Santiago di Cile nel 2001. “Stanno continuando a scambiarsi elenchi”, ha insistito.
Almada, che si è recato a Montevideo su invito della deputata uruguayana Beatriz Argimon, presidentessa della Commissione dei Diritti Umani della Camera dei Deputati, ha precisato che è strato ritrovato un documento rivelante che nell’aprile del 1997 “un colonnello paraguayano disse a un suo omologo ecuadoriano: ‘Qui Le invio un elenco dei sovversivi paraguayani per l’elaborazione dell’elenco dei sovversivi dell’America Latina’”.
“Non si chiama più Piano Condor (...), ma Conferenza degli Eserciti Americani e ci interessa sapere quali sono i militari uruguayani partecipanti a queste riunioni che servono per identificare i presunti sovversivi”, ha spiegato l’avvocato, il quale ha stabilito che nel suo paese in quella categoria rientrano “gli scioperanti, i senza tetto, i senza terra e i giornalisti d’inchiesta”.
Ha annunciato che chiederà a Buenos Aires dati sui 120 paraguayani scomparsi in Argentina e sugli scomparsi in Uruguay. Almada ha reso noto che “ci sono solo i dati sulla detenzione e la tortura di una studentessa sposata con un uruguayano e spostata in Paraguay dalla Forza Aerea Uruguayana”.
Per finire, ha denunciato che il militare uruguayano Carlos Calcagno deve “rendere conto” alla giustizia paraguayana per la sua presunta partecipazione a una sessione di tortura al militante del Partito per la Vittoria del Popolo (PVP) Gustavo Insaurralde. Contro Calcagno è già in corso l’iter della corrispondente richiesta di estradizione.
Pinochet è stato definitivamente esentato da un processo per i crimini dell’Operazione Condor Santiago del Cile, 19 sett. '05
Fonti giudiziarie hanno indicato giovedì che la Corte Suprema ha esonerato definitivamente l’ex dittatore Augusto Pinochet dal dover affrontare un processo per gli uccisi e gli scomparsi della cosiddetta Operazione Condor, ha reso noto Prensa Latina.
La Sala Penale del massimo tribunale ha dichiarato inammissibili “nella forma e nel merito” i ricorsi in cassazione presentati dai querelanti per annullare una sentenza della Corte d’Appello di Santiago, che il 7 giugno scorso aveva tirato fuori Pinochet da questa causa.
Invocando “ragioni di salute”, il tribunale della capitale aveva segnalato l’inesistenza di basi per il processo all’ex governante, disposto nel 2004 da Juan Guzmán (adesso ritirato), con l’accusa di essere l’autore di nove sequestri e un omicidio.
L’Operazione Condor è stata un’operazione dei servizi segreti coordinata dagli organi repressivi cileni con altre dittature del Cono Sud e dalla CIA (l’Agenzia Centrale dei servizi segreti USA) per eliminare gli oppositori politici.
Pinochet è stato detenuto nove giorni nel gennaio scorso per ordine del giudice Guzmán, dopo che un mese prima era stato processato per i suoi crimini. Il magistrato ha poi dovuto abbandonare il caso per andare in pensione.
La sentenza appare contraddittoria da ogni punto di vista, dal momento che è stata emessa un giorno dopo che lo stesso tribunale aveva tolto l’immunità all’ex dittatore affinché venisse giudicato per i suoi crimini nell’Operazione Colombo, un altro macabro piano segreto dei suoi organi repressivi, eseguito poco dopo il golpe militare (1973).
Quest’operazione, coordinata anche con le dittature argentina e brasiliana, lasciò un saldo di 119 scomparsi e viene considerata l’anticamera della successiva Operazione Condor, inaugurata a Santiago del Cile alla fine del 1975.
Gli avvocati Eduardo Contreras e Juan Subercaseaux hanno criticato la risoluzione, definendola “un’aberrazione giuridica”.
“E’ deplorevole e riflette le contraddizioni e ambivalenze del Potere Giudiziario cileno quando si tratta di giudicare i criminali della dittatura”, ha affermato Contreras. |
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