3ª CONFERENZA SUL CONTROLLO DELLE DROGHE NEI CARAIBI


Una lotta globale e condivisa



L. G. SUÁREZ – di GI –

 

 

28/6 - Da sempre la strategica posizione geografica di Cuba, come una chiave che apre le porte di tutti i continenti, è stata al centro dell’attenzione dei narcotrafficanti, la cui attività è una minaccia per la sicurezza e la stabilità regionale, soprattutto quando annualmente circa 3 milioni  di persone  consumano  cocaina nella regione e, secondo gli specialisti, il crack sembra diffondersi più rapidamente, particolarmente nei Caraibi e nell’America Centrale.

 

Per coloro che portano il peso di questa lotta nella regione, i risultati raggiunti finora  sono insufficienti, da qui la necessità di scambiare i loro progressi,  ma anche le loro difficoltà nella lotta per contenere il male.

 

Durante l’inaugurazione della 3ª Conferenza sul Controllo delle Droghe nei Caraibi, tenutasi all’Avana la settimana scorsa, il ministro della Giustizia di Cuba, dott. Roberto Díaz Sotolongo, ha esortato i rappresentanti dei 19 paesi partecipanti a stimolare l’incremento della lotta contro il traffico illecito di droghe e a favorire una cooperazione più ampia ed effettiva sulla base del rispetto della sovranità, dell‘integrità territoriale degli Stati e di altri principi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite.

 

Per tre giorni gli specialisti si sono inoltrati nella problematica, tenendo presente che attualmente nel mondo 185 milioni di persone consumano droghe, cioè il 3% della popolazione mondiale, equivalente al 4,7% delle persone tra 15 e 64 anni. Secondo i conoscitori, la cannabis (marijuana) è la sostanza di consumo più estesa (quasi 150 milioni di persone), seguita dagli stimolanti anfetaminici (circa 30 milioni di persone). Più di 13 milioni consumano cocaina e 15 oppiacei (eroina, morfina, oppio, oppiacei sintetici), comprendendo circa 9 milioni che consumano eroina.

 

I più ottimisti sembrano essere arrivati a pensare che esiste un contenimento del fenomeno. Tuttavia, alcuni avvertono che le cifre continuano ad essere allarmanti: il consumo di marihuana continua ad aumentare, mentre quello degli stimolanti di tipo anfetaminico sta crescendo pericolosamente.

 

Il paese anfitrione ha voluto iniziare con la relazione letta da Díaz Sotolongo secondo la quale, conformemente agli impegni assunti con l’ONU e nonostante le limitate risorse economiche delle quali dispone, l’Isola ha sviluppato un solido programma di prevenzione e lotta al traffico illegale di droghe e le politiche di controllo stanno avendo successo.

 

Un esempio di questo è che nell’anno 2004 è stata registrata una riduzione delle attività del narcotraffico attorno al paese, con la cifra più bassa dal 1996 di avvistamenti sospetti di velivoli e imbarcazioni, risultato della sistematica vigilanza e operazioni congiunte delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero dell’Interno con il sostegno della popolazione.

 

Come risultato di quanto detto durante il passato anno sono stati confiscati 3.080 Kg di droghe e sono state sventate nove operazioni di narcotraffico internazionale.

 

Come parte del sistema di lotta a questa piaga, anche le Dogane hanno giocato un importante ruolo, appoggiandosi alle moderne tecniche di rilevamento a Raggi X, ai metal detector, ad un’attrezzatura a Raggi X per il controllo dei container così come a 45 gruppi cinofili per scoprire droghe nei carichi e nei saloni passeggeri dei terminal di porti ed aeroporti. Un’altra attrezzatura della quale dispone il terminal aereo ‘José Martí’ e la cui estensione è prevista per l’anno prossimo è l’analizzatore degli ioni per il rilevamento delle droghe.

 

Grazie a tutto ciò negli aeroporti cubani sono stati scoperti 218 casi di possesso di piccoli dosi per il consumo personale a 239 visitatori stranieri e 11 cubani residenti all’estero, ai quali, secondo la legislazione vigente, è stata inflitta una multa e confiscata la droga.

 

E’ stata appena approvata una modifica al Decreto sulle Sanzioni a sostegno della Legge delle Dogane, che stabilisce una multa di 100 dollari per le persone  trovate in possesso di piccole quantità di droga per il consumo personale. Quando si tratta di semi di marijuana la multa sale a 200 dollari, si sequestra la droga, si fa un ammonimento e si permette al soggetto in questione di entrare nel territorio nazionale. Ma i recidivi devono pagare una multa, gli viene sequestrata la droga e vengono rimpatriati.

 

Durante la conferenza è stata resa nota la prossima installazione nell’aeroporto dell’Avana di una nuova attrezzatura a Raggi X per scoprire le persone che trasportano droga ingerita (le cosiddette mule).

 

Per quanto riguarda il consumo interno, negli ultimi 3 anni i tribunali hanno intentato 1.472 cause contro 3. 398 persone coinvolte in questo tipo di delitto. Un gruppo multidisciplinare della Commissione Nazionale delle Droghe ha compiuto un’indagine all’Avana tramite la quale è stato possibile confermare il carattere incipiente del mercato interno, con un indice di prevalenza attuale del consumo inferiore allo 0,7%. Ha anche permesso di correggere la politica e il piano di azione preventivi.

 

“Per il nostro paese, uno Stato socialista con indicatori educativi e sanitari propri del mondo sviluppato, un solo giovane con manifestazioni di  tossicodipendenza o altri fattori di rischio che lo inducano a questa condotta diventa un focolaio di attenzione immediata e accurata per tutti gli agenti sociali”, ha sottolineato il Ministro della Giustizia.

 

 

BLOCCARE IL FLAGELLO ALLA RADICE

 

Ufficiali della Direzione Nazionale Antidroghe hanno esposto le proprie esperienze di lavoro nel rilevamento del narcotraffico, il cui modus operandi si modifica, cambia costantemente le sue rotte e stabilisce nuove alleanze trasnazionali.

 

Gli organismi di polizia cubani che lottano contro questo male hanno realizzato investigazioni congiunte grazie agli accordi di cooperazione firmati con 33 paesi ed a quelli di assistenza giuridica in materia civile e penale con 49 nazioni. Tuttavia, ancora non è stato raggiunto un “consenso internazionale per la lotta alle droghe, dato che esistono differenti politiche di repressione e trattamento giudiziario così come una preoccupante classificazione degli stupefacenti in pesanti e leggeri, considerazioni che creano falle nel muro della lotta alla droga e favoriscono il traffico di quelle sostanze”, ha avvertito il tenente colonnello Guillermo Valdés Cantera nella sua conferenza.  

 

Ma non tutti i nostri vicini sono stati disposti ad assumere questo impegno. Gli Stati Uniti per esempio, nonostante l’intenzione cubana di ribadire la proposta di firmare un accordo di cooperazione, lo hanno respinto in diverse occasioni, nonostante i vantaggi che rappresenterebbe per entrambe le nazioni.

 

Dai dibattiti è emerso che punti nevralgici nella lotta per frenare questo male  sono la comunità, la famiglia e la scuola, dando un’importanza vitale alla prevenzione soprattutto in questi due ultimi aspetti.

 

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CUBA HA FIRMATO ACCORDI DI ASSISTENZA GIURIDICA CON 49 PAESI


Segnalata la limpida tradizione di Cuba nella lotta contro il narcotraffico


6097 Kg. di droghe sono stati sequestrati sulle coste

2510 Kg sono stati intercettati alle frontiere aeree e marittime

 

La limpida tradizione di Cuba nell’affrontare il narcotraffico è stata riconosciuta dai partecipanti alla III Conferenza Regionale sul Controllo delle Droghe nei Caraibi che si è svolto all’Avana, al termine dell’ importante incontro.

 

Il colonnello José Hamel Ruiz Rodríguez, del Ministero degli Interni ha segnalato la lotta decisa che svolge l’Isola contro tutti i delitti associati con questo flagello secondo la linea di principi nata sin dall’epoca della guerra sulla Sierra Maestra.

 

Egli ha precisato che sia nell’ordine interno come nella cooperazione con i servizi specializzati e le agenzie di altri paesi vincolati alla lotta contro il traffico degli stupefacenti, l’Isola ha sempre svolto un’ attività diafana e ben decisa, rendendo sempre più efficace la sua risposta.

 

Alcuni passi fatti da Cuba negli ultimi anni, come le Operazioni Aché III contro il narcotraffico internazionale e Corazon Popular, con l’obiettivo di lottare contro il delitto di traffico di droga all’interno del territorio sono divenuti colpi decisivi contro il fenomeno.

 

La cattura di quantità di narcotici destinate ad altri paesi e al consumo interno, il blocco delle operazioni di narcotraffico sulle coste e le acque giurisdizionali cubane e la riduzione al livello più basso delle attività di spaccio e consumo di droga nel territorio nazionale sono stati segnalati dal colonnello Ruiz Rodríguez come alcuni dei successi cubani.

 

Lo spirito di cooperazione ampio e sostenuto dimostrato da Cuba verso le altre nazioni dell’ area e del mondo, da sempre, nella battaglia contro il traffico di stupefacenti, è stato citato dal tenente colonnello Guillermo Valdés un altro partecipante.

 

Intervenendo con la sua relazione: "Il coordinamento internazionale per la lotta contro le droghe", l’ufficiale del Ministero degli Interni di Cuba ha fatto riferimento a questo come a una mostra della trasparenza mantenuta dall’Isola di fronte a questo male internazionale.

 

Cuba mantiene accordi governativi per questa battaglia con 33 stati ed ha firmato accordi in materia civile e penale per i delitti associati a questo flagello con 49 nazioni, ha segnalato il Tenente Colonnello Valdés.

 

Susan Gordon, rappresentante di Trinidad e Tobago ha ringraziato per il ruolo che Cuba svolge nell’area contro ciò che ha definito "il male e la minaccia delle droghe".

 

La diplomatica funzionaria del Ministero degli Esteri di Trinidad e Tobago, ha stimato indispensabile il ringraziamento a Cuba per i suoi sforzi individuali contro questo male ed ha chiamato a rafforzare la cooperazione contro il nefasto fenomeno.

 

Da giovedì 23 sino al 25 si è svolta la III Conferenza Regionale sul Controllo delle Droghe nei Caraibi, che ha riunito nell’Hotel Melía Cohiba delegati e invitati di cinque nazioni dei Caraibi e una rappresentanza di CARICOM, Stati Uniti, Canada e altre 11 nazioni.

 

Per iniziativa di Cuba e in accordo con il piano d’azione di Barbados creata dal Programma delle Nazioni Unite per il controllo delle droghe, l’Avana, per la terza occasione è stata sede dell’incontro.

 

La prima e la seconda edizione si svolsero rispettivamente nel novembre del 2002 e nel gennaio del 2003. (AIN)

 

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Una lotta globale e condivisa

 

L.G.Suarez

 

25/6 - Il Ministro della Giustizia di Cuba, Dr. Roberto Díaz Sotolongo, ha esortato a stimolare l’aumento della lotta contro il traffico illecito di droghe e favorire una cooperazione più ampia ed effettiva sulla base del rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale degli Stati e degli altri principi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite, durante l’apertura della III Conferenza sul Controllo delle Droghe nei Caraibi iniziata oggi a L’Avana.

 

"L’obiettivo di questo incontro è quello di favorire un fruttuoso scambio tra i delegati dei paesi e delle organizzazioni partecipanti, che permetta la generalizzazione delle migliori esperienze e rafforzi la cooperazione internazionale nella regione", ha detto nel suo intervento di benvenuto ai rappresentanti di 19 paesi e di due organizzazioni legate al tema presenti nella Conferenza.

 

Díaz Sotolongo ha fatto riferimento al rapporto annuale sulle droghe dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), dove si indica che attualmente nel mondo 185 milioni di persone consumano droga, vale a dire il 3% della popolazione mondiale, equivalente al 4,7% delle persone tra i 15 e i 64 anni di età.

 

Il ministro cubano ha ricordato che nuove stime confermano che la cannabis (marihuana) è la sostanza più consumata (quasi 150 milioni di persone), seguita dagli stimolanti anfetaminici (circa 30 milioni di persone), mentre 13 milioni consumano cocaina e 15 oppiacei (eroina, morfina, oppio, oppiacei sintetici). I consumatori di eroina sono 9 milioni.

 

"Le cifre continuano ad essere allarmanti", ha sottolineato, "anche se cè ottimismo su un contenimento del fenomeno". Ha avvertito che il consumo di marihuana continua ad aumentare, mentre quello degli stimolanti di tipo anfetaminico "cresce pericolosamente, dimostrando che i risultati del controllo delle droghe continuano ad essere insufficienti".

 

Per quanto riguarda Cuba ha sottolineato che, in accordo con gli impegni assunti allONU, il nostro paese ha sviluppato un solido programma di prevenzione e contrasto al traffico illegale di droghe e le politiche di controllo stanno ottenendo successo, nonostante le limitate risorse economiche delle quali dispone. "Le droghe nel nostro paese continuano a diminuire e si riducono sempre più i loro effetti nellordine interno".

 

Nellanno 2004 si è prodotta una riduzione delle attività del narco traffico nelle vicinanze dellIsola, con la cifra più bassa dal 1996 di avvistamenti sospetti di aerei ed imbarcazioni, come risultato della sistematica vigilanza e delle operazioni congiunte delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni, con il sostegno della popolazione.

 

Sotolongo ha informato che, come risultato di tutto ciò, lanno scorso sono stati sequestrati 3.080 kg di droghe e frustrate nove operazioni di narcotraffico internazionale. Negli aeroporti cubani sono stati individuati 218 casi di detenzione di piccole dosi per il consumo con la partecipazione di 239 visitatori stranieri ed 11 cubani residenti allestero ai quali, secondo la legislazione vigente, è stata fatta una multa e sequestrata la droga. Ha anche detto che i recidivi vengono rimandati nei loro paesi dorigine.

 

Per quanto riguarda il consumo interno, ha riferito che negli ultimi tre anni i tribunali hanno iniziato 1.472 cause contro 3.398 persone implicate in questo tipo di delitto.

Unequipe multidisciplinare della Commissione Nazionale delle Droghe ha fatto una ricerca nella Città de LAvana, tramite la quale ha potuto confermare il carattere incipiente del mercato interno, con un indice di prevalenza attuale del consumo inferiore allo 0,17% ed ha reso possibile la correzione delle politiche e dei piani dazione preventivi. "Per il nostro paese, uno Stato socialista con indici educativi e sanitari da mondo sviluppato, un solo giovane con manifestazioni di dipendenza da droghe od altri fattori di rischio che lo inclinino a questa condotta, si converte in un centro dattenzione immediata e accurata per tutti gli agenti sociali", ha detto.

 

Le questioni affrontate nella prima giornata dellincontro, particolarmente il lavoro di prevenzione che si svolge nella scuola cubana e che passa dalla famiglia e dalla comunità, sono stati seguiti con interesse dai partecipanti.

 

La III Conferenza Regionale sul Controllo delle Droghe nei Caraibi continuerà fino al 25 e sono previsti interventi sul tema che favoriscano lo scambio di esperienze sulla prevenzione della tossicodipendenza e la lotta contro il traffico di questo flagello, perfettamente realizzabile a livello internazionale.