CULTURA E SVILUPPO |
Dal pensiero critico alla
definitiva emancipazione
• La feconda giornata finale
del IV Congresso Internazionale
Cultura e Sviluppo
P.DE LA HOZ
9.6-Il IV Congresso Internazionale Cultura e Sviluppo si è chiuso giovedì sera a L’Avana con un appello a passare dal pensiero critico alla pratica emancipatoria.
Pronunciando l’intervento finale dell’incontro, Roberto Fernández Retamar, membro del Consiglio di Stato e presidente della ‘Casa de las Americas’, ha espresso il consenso dei partecipanti rispetto alla necessità di intendere la cultura come un processo di creazione originale, dal carattere liberatorio.
Il poeta e saggista cubano, che proprio giovedì ha compiuto 75 anni, ha commentato la validità del pensiero martiano secondo il quale "Patria è Umanità", in rapporto dialettico con le identità nazionali.
In un’altra parte del suo intervento ha fatto riferimento agli effetti del terrorismo sulla cultura nel continente. Ha evocato gli scrittori argentini Paco Urondo, Haroldo Conti e Rodolfo Walsh, assassinati dalle dittature fasciste sostenute dall’imperialismo nordamericano ed alla collaborazione del guatemalteco Manuel Galich nonché dell’uruguayano Mario Benedetti con la ‘Casa de las Américas’, ambedue costretti ad intraprendere la via dell’esilio.
Durante la giornata sono stati resi noti i risultati della seconda edizione del concorso internazionale ‘Pensare Controcorrente’, patrocinato dal Ministero della Cultura, dall’Istituto Cubano del Libro e dall’Editoriale di Scienze Sociali.
Il primo premio è stato assegnato a ‘Capitalismo e violenza’, del costaricense Mario A. Solano; il secondo a ‘Il contro-virus della Ragione Tecnologica-Egemonica: la sovranità delle nazioni senza Stato", di Santi Duñaiturria Zumarraga, dei Paesi Baschi e ‘True Globalization’ del neozelandese Gehan Gunasekara.
I membri della giuria di quest’edizione, presieduta dal sociologo argentino Atilio Borón e composta dal teologo belga Francois Houtart, dalla professoressa brasiliana Maria Clavatta Franco, dall’accademico nordamericano James D. Cockcroft e da Fernández Retamar, hanno scambiato con i delegati le loro opinioni sui progressi del pensiero critico contemporaneo e sulla ripresa delle lotte antimperialiste. A questi si sono aggiunti l’intellettuale messicano Pablo González Casanova, il dott. Armando Hart ed altri partecipanti.
Il saggista cubano Fernando Martínez Heredia ha presentato il volume contenente i saggi premiati nella prima edizione del concorso.
CULTURA E SVILUPPO |
Gli intellettuali mettono in risalto a Cuba il potere di trasformazione della cultura
9.6-Il ministro della Cultura cubano, Abel Prieto, ha difeso ieri il potere arricchitore dell’arte, perchè "chi lo riceve in qualche maniera cambia sempre, arricchendosi con qualcosa di nuovo".
Il tema ha assorbito l’interesse dei partecipanti al Congresso Internazionale Cultura e Sviluppo, che si sta svolgendo nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana ed al quale partecipano 834 delegati, 426 dei quali provenienti da 39 paesi e cinque continenti.
Gli interventi si sono succeduti l’uno dopo l’altro ed alcuni di questi sono partiti da esperienze sviluppate nell’Isola, come quella delle biblioteche familiari.
L’intellettuale boliviano Jacobo Lemus ne ha approfittato per sottolineare l’importanza del libro come "alleato inseparabile, la cui presenza urge se si vogliono liberare vasti strati sociali latinoamericani dal vassallaggio al quale sono stati sottomessi dai padroni stranieri, la cui voce viene amplificata dalle grandi catene mediatiche", ha puntualizzato.
A suo giudizio, il dovere dei creatori è quello di orientare i settori sociali sommersi dalla povertà estrema, avvicinarli alle fonti autentiche del sapere.
"In questo modo", ha detto, "forniremo loro uno strumento per interpretare le realtà che li circondano, ascoltarle e creare le condizioni per stabilire regole del gioco differenti".
Un altro boliviano, il pittore Giorgio Vacca, ha messo in risalto il momento "drammatico e storico" attraversato dal suo paese, dove si è generato un movimento di massa molto ben organizzato, che è riuscito ad imporre la sua agenda.
"Siamo in presenza", ha sottolineato, "di un potere popolare indigeno e si sta precisando un lavorio culturale di avvicinamento tra le distinte nazionalità che alimentano e animano la nostra indiosincrasia".
"Dobbiamo basarci su questa fonte dall’enorme potere di trasformazione", ha sottolineato.
Riferendosi alle giornate vissute in Bolivia, ha messo in risalto come i cortei di protesta e le manifestazioni siano divenute quasi balli, feste, seguendo i precetti di un’antichissima tradizione.
"Prima dell’arrivo degli spagnoli nelle nostre terre", ha evocato, "gli eserciti indigeni che andavano alla guerra marciavano ballando. E’ una prova del fatto che l’arte è un linguaggio dall’alto potere comunicativo".
"La pittura, la scultura, i murales, l’arte pubblica", ha continuato, "fin dalle antiche civiltà precolombiane, hanno sempre costituito un elemento unificante, mobilitante delle moltitudini, senza che ciò implichi una semplificazione riduzionistica o didattica".
Vacca si è pronunciato a favore della riscoperta del muralismo. "Ne abbiamo bisogno per conquistare nuovamente le strade ed impossessarci dei muri invasi dalla pubblicità commerciale, dalla quale sono stati assoldati molti dei nostri artisti, mal impiegati e pressati dalle esigenze di sopravvivenza".
"Ci hanno tolto il nostro spazio visivo, ma non possiamo rimanere a braccia conserte", ha ribadito.
L’ecuadoriano Luis Enrique Ferro ha esortato a non dimenticare le origini; il futuro è pieno di incertezze", ha messo in guardia.
Ha relazionato sulla sua esperienza di vivere in un’area d’integrazione tra il suo paese e la Colombia, cosa che dimostra la possibilità dei popoli di "unirsi al di là delle frontiere e delle vicissitudini della storia".
Il poeta e narratore Raúl Pérez, suo conterraneo, ha richiamato l’attenzione sui pericoli di una globalizzazione neoliberista che sta aumentando in maniera allarmante e profonda. "Non possiamo chiuderci in noi stessi".
Ha ricordato che l’Eroe Nazionale cubano, José Martí, sentenziò: "Che il mondo si inserisca nelle nostre repubbliche, ma che il tronco continui ad essere quello delle nostre repubbliche". (PL)
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In difesa della diversità
culturale dei popoli
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Inaugurato lunedì il IV Congresso Internazionale Cultura e Sviluppo
A.P.Brizuela
8.6 La difesa della diversità culturale contro le visioni egemoniche, la prevalenza di valori etici ed estetici in opposizione all’ottica commerciale, la salvaguardia dell’identità e impegno della cultura nella preservazione della specie umana, sono state le tematiche fondamentali della prima giornata del IV Congresso Internazionale Cultura e Sviluppo, inaugurato lunedì a L’Avana.
Alle opinioni espresse dal primo viceministro della Cultura, Rafael Bernal, nel suo discorso d’apertura, si sono aggiunte quelle dei rappresentanti di organismi internazionali come l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) ed il Sistema Economico Latinoamericano (SELA), così come di personalità del mondo artistico, tra le quali l’attore Danny Glover, lo spagnolo Marcos Roitman e lo scrittore cubano Miguel Barnet.
Bernal ha esortato ad "aprire strade e trovare modi per difendere e diffondere la cultura propria ed universale per conseguire la libertà e la giustizia anelate dall’umanità" ed ha messo in risalto la validità, in questo Incontro Internazionale, di quanto stabilito dal recente appuntamento Contro il terrorismo, per la giustizia e la verità, conclusosi sabato a L’Avana.
Ha affermato che le riflessioni di quella riunione "costituiscono un appello dalla forza straordinaria alle coscienze ed alla promozione di azioni di ogni tipo per denunciare e proclamare di fronte al mondo chi sono i veri promotori del terrorismo".
Hans-Heinrich Wrede, presidente del Consiglio Esecutivo dell’UNESCO, ha auspicato l’unità tra i politici e la società civile, a sostegno della diversità culturale e dello sviluppo delle arti, per l’arricchimento spirituale dell’essere umano e del suo habitat nelle comunità, mentre Glover ha esortato a "privilegiare l’aspetto qualitativo delle società rispetto a quello mercantile".
Il tema della cultura cubana odierna, uno dei più attesi dai visitatori, fa parte del programma di oggi (martedì) dell’Incontro, che vede la partecipazione di 800 delegati provenienti da 39 paesi di tutti i continenti.