NEL 6º ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DELLE IDEE
Fidel ha
rivolto un appello al popolo
affinché sconfigga il crimine e la
corruzione
7 dicembre 2005
Il Presidente Fidel Castro ha chiesto martedì al popolo di partecipare coscientemente alla battaglia per porre fine alle pratiche illegali, alla corruzione e alle indiscipline che mettono in pericolo l’irreversibilità della Rivoluzione.
"Questa battaglia non può essere vinta soltanto con l’intervento delle autorità, con la legge", ha detto il leader cubano, "ma necessita della mobilitazione di massa, del lavoro politico. Tutto il popolo dev’essere invitato a lottare, con la sua coscienza e combattività, per farla finita con ciò che ostacola lo sviluppo del paese.
Fidel ha parlato nella manifestazione per il 6º anniversario dell’inizio della Battaglia delle Idee (nata nel clima della mobilitazione di massa per il ritorno del piccolo Elián González, sequestrato dalla mafia cubano-americana di Miami con il sostegno dell’estrema destra degli USA), coincidente con il 35º anniversario della Federazione degli Studenti Medi (FEEM la sigla in spagnolo).
La commemorazione si è svolta nel Parco José Antonio Echeverría della città di Cárdenas, nella provincia di Matanzas (ad est di Città de L’Avana) e vi hanno partecipato Elián e suo padre Juan Miguel González.
Fidel ha detto che i delitti commessi contro l’economia del paese non potranno mai provocare quel che non è riuscito l’imperialismo in quasi cinquant’anni grazie alla volontà d’acciaio del nostro popolo.
"Abbiamo visto come eroiche rivoluzioni di grandi paesi caddero o si sgretolarono proprio a causa della corruzione, della burocrazia, della mancanza di coscienza, dei cattivi metodi di lavoro con le masse e di altre incoerenze", ha aggiunto.
Ha alluso alle sottrazioni di combustibile che più di 10.000 lavoratori sociali hanno verificato nelle stazioni di servizio e nei punti di consumo e stoccaggio di combustibile in tutto il paese.
"Il significato economico di questa lotta contro gli sprechi, i furti e le altre tendenze negative sarà notevole", ha assicurato. Ha spiegato che sono 10.444 i lavoratori sociali impegnati nelle raffinerie e nelle più di 2.000 stazioni di servizio e punti di consumo di combustibile e che fino ad oggi gli introiti sono aumentati in maniera assai considerevole, cosa che dimostra le sottrazioni che avvenivano in precedenza.
Fidel ha valutato la partecipazione di questi giovani in questo nuovo compito, un’esperienza iniziata il 10 ottobre nella capitale ed estesa dal 5 dicembre a tutte le province, per assestare un colpo alla corruzione e all’illegalità.
"La funzione provvisoria dei lavoratori sociali come addetti alle pompe di rifornimento di combustibile è un’offensiva per farla finita con il saccheggio ed il disordine di un piccolo gruppo che si arricchiva in questa maniera", ha spiegato.
Facendo un’analisi territorio per territorio, il Presidente cubano ha dimostrato l’efficacia della scelta di ubicare migliaia di questi giovani nella maggior parte di questi punti di rifornimento, poiché la misura ha determinato alti introiti in moneta convertibile grazie alle vendite.
Ha illustrato che la vendita media quotidiana di carburante era nell’ordine di 90.000 pesos convertibili ed ha chiarito che lunedì scorso questa è aumentata a 107.407.
Ha aggiunto che "sono già in fase d’attuazione una serie di misure per porre fine alle sottrazioni, la prima delle quali è la riduzione del numero delle stazioni di servizio e delle pompe, a 534 le prime e a 138 le seconde.
Un’altra delle azioni comunicate dal leader della Rivoluzione è stata quella della revisione generale di trattori e camion, che ha già dato i primi risultati.
Ha puntualizzato che dopo aver ispezionato più di 11.000 trattori di 492 unità produttive de L’Avana, tra le altre deficienze è stato riscontrato che 349 di questi sono spariti senza che nessuna delle imprese informasse sul furto o "perdita" e altri 329 funzionavano senza essere iscritti.
Rispetto ai camion ha spiegato che il 44,3% di quelli revisionati in alcune entità della capitale relazionate con la distribuzione di alimenti non possedevano la certificazione delle condizioni tecniche per circolare, il 55,8% della marca Zil, 130 con consumi di combustibile elevati, mentre il 48% era sprovvisto di licenza operativa.
VERSO FORME DI DISTRIBUZIONE PIÙ GIUSTE
Ha spiegato che Cuba sta marciando verso l’abolizione della tessera di razionamento per instaurare forme di distribuzione più giuste, basate sul concetto socialista secondo il quale ciascuno deve dare secondo le sue capacità e ricevere secondo il suo lavoro.
"Ma sempre", ha aggiunto, "sarà necessario insistere sul ruolo dell’educazione e della cultura, perchè queste creano coscienza, affinchè le idee e la morale prevalgano sugli istinti".
Fidel ha ribadito che gli studi compiuti nei centri penitenziari sulla popolazione penale dimostrano come il delitto sia inversamente proporzionale all’educazione delle persone recluse e deriva da questo lo sforzo teso a far sì che tutti possano accedere all’Università, avere un impiego o poter contare sull’indispensabile aiuto statale.
OPERAZIONE MIRACOLO: PIÙ DI 150.000 INTERVENTI AGLI OCCHI
Ha citato i dati dell’Operazione Miracolo, nel cui ambito vengono compiuti interventi chirurgici su pazienti affetti da malattie oftalmologiche del Venezuela, della Bolivia, di Panama, dell’Uruguay, dei paesi dei Caraibi e di altre nazioni dell’emisfero.
"Quando Hugo Chávez ha visitato il nostro paese, nell’agosto di quest’anno, erano state compiute circa 50.000 operazioni mentre adesso, a 3 mesi e 10 giorni di distanza, siamo già arrivati a 105.000", ha annunciato lo statista.
"Stiamo procedendo con una media quotidiana di 1.500 operazioni utilizzando la più moderna tecnologia", ha detto, "argomentando che questo non è niente se paragonato alle prospettive che si aprono. Potremo arrivare a mezzo milione di operazioni di questo tipo all’anno, a beneficio dei cubani e dei malati di questo emisfero e di altre parti del mondo", ha affermato.
Ha definito impressionanti i progressi di molti rami della medicina e ha paragonato i più di 70.000 medici dei quali dispone oggi Cuba ai tremila che rimasero dopo il trionfo della Rivoluzione, mentre gli altri tremila emigrarono negli Stati Uniti.
"Nessun altro paese può fare quel che fa Cuba, come per esempio formare un contingente medico per inviarlo in qualsiasi parte del mondo lo necessiti, a prestare assistenza in situazioni di disastro o altre emergenze", ha enfatizzato.
Ha riferito l’esempio della straordinaria pagina di solidarietà e dedicazione che i medici cubani stanno scrivendo nelle località più povere e sperdute del Guatemala e sulle alture del Pakistan dove il freddo, la pioggia e la lontananza da casa non li hanno scoraggiati.
Ha detto che questa straordinaria forza medica è composta per più del 70% da donne che, nel nome della Rivoluzione e della Patria, sono disposte a marciare e a prestare la loro benefica opera in qualsiasi parte del mondo.
ELIÁN HA COMPIUTO 12 ANNI
Elián, che è già uno studente della Scuola Media inferiore, ha compiuto 12 anni proprio questo 6 dicembre.
Fidel ha affermato che in questi sei anni sono state realizzate importanti trasformazioni nelle scuole primarie e secondarie, principalmente per quanto riguarda la riduzione del numero degli alunni per ogni aula e maestro, cosa che permette di seguire meglio ogni allievo.
Ha fatto inoltre riferimento ai cambiamenti e agli adeguamenti nei piani di studio dell’educazione politecnica dedicata all’informatica che può contare su 26 istituzioni dotate di un computer ogni sette studenti, mentre l’obiettivo è arrivare ad una macchina per ogni allievo.
"Ci sono più di 50.000 giovani, tra quelli di questi centri e gli iscritti all’Università di Scienze Informatiche, che studiano per diventare programmatori ed analisti", ha annunciato.
Ha aggiunto che i Joven Club de Computación sono aumentati di sei volte rispetto al 2000 e vi si sono formate centinaia di migliaia di persone quando le università non avevano attrezzature sufficienti.
Erano presenti alla manifestazione anche i
familiari di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero
e Fernando González, i Cinque combattenti contro il terrorismo cubani
ingiustamente detenuti nelle carceri nordamericane, così come dirigenti di
organizzazioni politiche, statali, governative e studentesche, alunni e altri
invitati.