Gli esperti di vari paesi ritengono inevitabile il fallimento dellALCA

 

28 aprile 2005

 

Intervenendo al IV Incontro Emisferico di Lotta Contro lArea di Libero Commercio delle Americhe, iniziato a LAvana mercoledì alla presenza del presidente cubano Fidel Castro, esperti di vari paesi hanno annunciato la fine inevitabile dellALCA.

 

"Questa scomparsa avverrà senza rimpianti né gloria", ha affermato leconomista cubano Osvaldo Martinez, aggiungendo che "lanno di stasi nei negoziati e la forza dei movimenti sociali sono un indice della ripulsa nei confronti di questo aborto neoliberista promosso dagli USA".

 

Anche se alcuni Governi asserviti della regione cercano di mettersi daccordo per far divenire realtà i nuovi tentativi di dominazione in America Latina e nei Caraibi, la sconfitta di questi disegni è sempre più vicina.

 

Martínez ha spiegato che il fallimento dellALCA è dovuto alla sua incompatibilità con lautodeterminazione nazionale dei popoli.

 

Leconomista cubano ha pronunciato il discorso dapertura dei dibattiti del forum, al quale partecipano più di 960 delegati provenienti da 36 nazioni.

 

Ha affermato che adesso, "prima del crollo dellALCA, gli sforzi dei suoi promotori statunitensi sono indirizzati allapprovazione di trattati di libero commercio bilaterali, con dosi più forti di neoliberismo".

 

Con questi trattati gli Stati Uniti cercano di imporre le stesse diseguaglianze commerciali previste dallALCA, mentre lesclusione dei sussidi agricoli dalle discussioni sta provocando proteste di massa.

 

Leconomista venezuelano Edgardo Lander ha messo in risalto limportanza che questo tema ha acquisito per le agricolture e le economie della regione, fondamentalmente di sussistenza, che si vedranno sommerse dallarrivo di prodotti statunitensi.

 

A venir messa sotto accusa è stata in particolar modo lassenza del debito estero in tutte le conversazioni ed i documenti riguardanti lALCA, che nella regione ammonta a 723 miliardi di dollari. Ciò determina continui negoziati alle condizioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e dellOrganizzazione Mondiale del Commercio (OMC).

 

A questultimo tema è stato dedicato uno dei dibattiti del forum, dove è stata analizzata la necessità di elaborare una strategia di lotta che respinga loffensiva espansionista e neoliberista.

 

Vari interventi hanno coinciso sul fatto che la vittoria nei confronti dellOMC sarà possibile grazie alle positive esperienze dei paesi latinoamericani nella lotta contro lALCA.

 

La nordamericana Deborah James, dellAlleanza Sociale Continentale, ha detto che nei 10 anni di esistenza dellOMC i progressi sono stati lenti ed ha ricordato i falliti tentativi di negoziato a Seattle e Cancún.

 

"Limitare le possibilità dellOMC di dettare accordi riguardanti il controllo dellagricoltura, la proprietà intellettuale e la privatizzazione dei servizi costituisce una sfida di questa battaglia", ha affermato Pablo Solón, del Movimento Boliviano di lotta contro lALCA.

 

Questa istituzione emblematica dellordine economico mondiale neoliberista è utilizzata dagli USA per far prevalere i suoi sistemi di dominazione in America Latina, con la falsa giustificazione del libero commercio.

 

E indispensabile affrontare questi argomenti se si vuole rafforzare lo scontro con lOMC prima della sua riunione ministeriale, prevista per il dicembre 2005 ad Hong Kong.

 

Il IV Incontro Emisferico del Lotta contro lALCA, che durerà fino a sabato prossimo, prevede per venerdì una sessione speciale dedicata allAlternativa Bolivariana per le Americhe, promossa dai Governi di Venezuela e Cuba. (PL)