Che un simile orrore
non si ripeta mai più!
J.ORAMAS 2 AGOSTO
Sessant’anni dopo la fatidica data in cui gli Stati Uniti lanciarono le bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, la giustificazione nordamericana che era necessario farlo per terminare rapidamente la Seconda Guerra Mondiale per evitare la morte di migliaia di soldati, viene respinta anche dagli stessi capi militari della potenza del nord e dagli investigatori che avevano avvisato che non era necessario quel genocidio per concludere la guerra.
Il Dott. Peter Kuznick, capo degli Studi Nucleari dell’American University di Washington va più in là e afferma che quegli attacchi non furono solamente un crimine di guerra, ma anche un crimine contro l’umanità.
In occasione del 60º anniversario di quell’attentato terrorista, il più orrendo mai conosciuto dalla civiltà, si sono sentite voci ufficiose che sostengono che le bombe furono lanciate per avvisare i sovietici di non intervenire nel Pacifico.
Coloro che hanno vissuto sulla propria pelle quei fatti sono sempre meno e anche se il ricordo del trauma nelle loro menti è più vivo che mai, grandi porzioni della popolazione mondiale non conoscono la loro storia.
Il messaggio dei sopravvissuti è sempre stato chiaro, semplice e conciso: Mai più!
Gli Stati Uniti ne parlano come d’un trionfo della tecnologia e d’una vittoria della guerra, ma tra le voci contrarie all’uso della bomba atomica c’era anche quella del generale Dwight D. Eisenhower che reagì così quando il segretario di guerra Henry L. Stimson gli comunicò i fatti avvenuti in Giappone. "Ho sentito la sua relazione ed esprimo il mio più profondo disaccordo, poiché il Giappone era già stato sconfitto e il lancio di quelle bombe non era assolutamente necessario".
In un’intervista rilasciata dopo la guerra, Eisenhower disse a un giornalista: "I giapponesi si stavano arrendendo e non era necessario attaccarli con quelle cose orribili".
Il generale Henry Arnold coincise che "con la bomba atomica o senza, i giapponesi erano già al bordo della disfatta".
L’ammiraglio William D. Leahy paragonò i fatti con il comportamento dei barbari del Medio Evo.
I bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki restano nella storia come un orrendo attacco terrorista il più grave mai avvenuto, peggiore di quello delle Torri Gemelle di New York e non possiamo resuscitare le vittime di queste città.
Quello che possiamo fare è apprendere da questa drammatica esperienza una delle lezioni più importanti per l’umanità: abbiamo la possibilità di estinguere la nostra specie.
Riferendosi al genocidio dell’agosto del 1945, il presidente di Cuba Fidel Castro disse a Hiroshima, nel 2003: "Disgraziatamente quello che è avvenuto qui non è servito come lezione al mondo, anzi, al contrario sono state costruite decine e decine di migliaia di bombe d’ogni grandezza e d’ogni potenza esplosiva.
La specie umana non ha dimostrato la sua capacità d’auto conservazione".
Fidel Castro ha scritto nel libro dei visitanti, nel Parco Museo della Pace costruito nel luogo di maggior devastazione dell’esplosione atomica: Che un simile orrore non accada mai più!
"Da quei giorni dei bombardamenti a Hiroshima e Nagasaki sino ad oggi, gli Stati Uniti hanno sferrato molte guerre: Corea, Vietnam, Iraq, Afghanistan e ancora Iraq, adesso occupato dalle sue truppe. La minaccia dell’uso di armi nucleari è sempre stata latente" ha sostenuto il leader cubano.
Molte persone con un’ampia visione del mondo hanno confermato i propri criteri sulle conseguenze e i rischi delle armi nucleari, vistando i Musei del Ricordo a Hiroshima e Nagasaki, che sono autentiche denunce dei crimini commessi dal governo degli USA.
Una visita a uno di questi Musei della Pace dovrebbe essere un dovere per qualsiasi leader di uno stato con armi nucleari, ma indubbiamente i capi di stato o di governo d’un paese con armi atomiche ha mai visitato questi Musei prima o dopo l’incarico.