Poiché è così lunga e stretta, la maggiore Isola dei Caraibi
non ha fiumi di grande portata che finiscono nel mare. Le piogge sono la
sola fonte sicura per riempire di acqua dolce i bacini idrografici e le 235
dighe in sfruttamento.
L’acqua è sempre più scarsa, quando è già passato l’anno più
secco dal 1901. Gli esperti in Meteorologia non pronosticano che la prossima
stagione, che inizierà a maggio, sarà abbondante.
Le pioggerelle che hanno accompagnato le correnti fredde di
gennaio e febbraio sono state gocce spruzzate su una biancheria secca. I
registri indicano che le precipitazioni continuano ad essere sotto la media
storica.
Il sistema di ristagno dell’acqua a Cuba, costruito a
partire del 1961, è in cattive condizioni. Il 52% dei bacini del paese
presentano volumi inferiori al 25% di capacità, mentre il 32% è sotto il
livello possibile di sfruttamento. Il numero di dighe secche aumenta.
Il liquido accumulato ascende a solo 2 826, 9 milioni di
metri cubi, cioè il 32,3% della capacità totale delle dighe del paese,
stando al resoconto di febbraio.
Un gruppo speciale per far fronte alla siccità, creato dal
Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri il 16 febbraio scorso lavora
per trovare provvedimenti e progettare azioni a breve, media e lunga
scadenza.
"Ci sono delle persone che stanno ricevendo come media 20
litri al giorno per tutte le loro necessità, quando il minimo indispensabile
è di 100 e le norme internazionali indicano 250", ha commentato preoccupata
l’ingegnere Aymée Aguirre, vice-presidentessa dell’Istituto Nazionale delle
Risorse Idriche (INRH).
In 935 insediamenti del paese sono state esaurite le fonti
idriche, situazione che pregiudica più di 2 milioni di abitanti. Per
alleviare le loro necessità, i camion cisterna somministrano il liquido
potabile a più di un milione di persone. In altre località gli abitanti sono
ricorsi alla perforazione di pozzi in zone dove prima esistevano possibilità
di trovare l’acqua.
Camagüey, Las Tunas, Holguin e L’Avana sono i territori con
le necessità più urgenti. "Verso queste quattro province si indirizzano gli
investimenti che permettono di muovere acqua da un luogo all’altro", ha
sottolineato l’ingegnere Aguirre.
Il principale fiume della capitale, l’Almendares, diminuisce
giorno per giorno.
Le sorgenti che nutrono il principale bacino idrografico
dell’Avana si sta esaurendo.
Il bacino Almendares-Vento, il principale della capitale, ha
capacità per inviare 1.400 litri di acqua per secondo. Adesso solo ne
rifornirà 150 per la depressione e esaurimento delle sorgenti che nutrono
per gravità.
"Si riabiliterà il condotto della diga Bacuranao, a est
dell’Avana, per poter portare il liquido che resta il quel bacino a un
impianto per renderlo potabile ", ha segnalato la vice-presidentessa dell’INRH.
Inoltre sono state sigillate 4 grandi fughe del condotto El Gato, che
fornisce parte della popolazione della capitale.
Il canale di travaso di acqua del fiume San Juan, da
Matanzas, fino all’Avana, comincerà a funzionare dopo una riabilitazione.
Così nella capitale si potrà disporre di più liquido non solo per la
popolazione, ma anche per irrigare le coltivazioni.
A Camagüey il deficit d’acqua è più grave.
Buona parte delle dighe esaurite si trovano in questo vasto
territorio. Lì si sta costruendo un condotto che collegherà le zone dove
ancora c’è il liquido per migliorare il rifornimento a quella provincia,
dove più di 372.052 persone vengono pregiudicate dalla carenza di quella
risorsa.
A Las Tunas si sta costruendo un condotto di 22 Km. che
collegherà il canale sinistro del fiume Cauto e la zona Jucarito-Rincon, per
inviare acqua al bacino sotterraneo di La Cana e alla diga Cayoco.
Un’altra delle province critiche, Holguin, dove risiedono
526.700 persone, ormai riceve i benefici di un condotto di 52 Km. che muove
il liquido del fiume Cauto verso le fonti di rifornimento della popolazione.
Si trasporta acqua anche per ferrovia da Cacocum verso la città orientale.
Dall’occidente al centro, solo Pinar del Rio, il municipio
speciale Isla de la Juventud e Cienfuegos mantengono le loro dighe con una
media superiore al 50% di capacità. Gli specialisti dell’INRH spiegano che
questo si deve alle piogge e ai cicloni Charley e Ivan, che sono passati su
quei territori in agosto e settembre dell’anno scorso.
UNA RETE IN CATTIVE CONDIZIONI
"Il 37% del sistema di rete del paese è in cattive
condizioni tecniche", ha informato l’ingegnere Aymée Aguirre. Questo
significa che si devono riparare più di 4.000 Km. di tubature in tutto il
paese.
Il deterioramento di tutti i condotti e reti idriche fa sì
che, come media, il 50% dell’acqua che passa per le tubature si perda nelle
fughe.
"E’ stato calcolato che sostituire 100 metri di tubatura di
110 millimetri di diametro costa 19.096 Pesos convertibili. A volte le
persone, quando vedono le fughe d’acqua, non hanno idea del costo per
ripararle", ha segnalato la Aguirre.
Affinché si capisca l’importanza della spesa per risolvere
questo problema, la vice-presidentessa dell’INRH ha detto che le riparazioni
delle reti tecniche e delle conduttrici prevedono un investimento superiore
ai 240 milioni di pesos convertibili.
Non solo sono deteriorate le tubature che portano il liquido
alle case e ai posti di lavoro, nelle scuole e gli ospedali, ma è necessario
migliorare le condizioni tecniche delle reti interne per poter disporre
inoltre di meccanismi per evitare le fughe di acqua.
L’ingegnere ha sottolineato che si stanno valutando gli
accessori che con maggiore frequenza si devono utilizzare per eliminare le
fughe dai rubinetti, gabinetti e cisterne. L’industria sidero-meccanica del
paese sta analizzando le sue capacità disponibili per definire la quantità
di pezzi che potrà assumere nelle sue fabbriche.
Un rubinetto che gocciola tutto il giorno equivale alla
perdita di 500 litri al giorno. Un WC che scarica male significa 5.000 litri
sperperati. Le cisterne senza galleggiante lasciano fuggire 12.000 litri in
sole 24 ore, stando a studi di esperti dell’INRH.
La Aguirre ha detto che nella capitale esistono 100 grandi
consumatori di acqua, con i quali sono stati adottati misure per diminuire
l’enorme spesa che riportano.
Ha illustrato che lo sperpero con questa operazione
aritmetica: con l’acqua che sprecano solo i 18 centri più grandi di quell’elenco,
si potrebbero fornire 134.236 persone a ragione di 100 litri al giorno pro
capite, cioè la norma minima.
Gli scienziati coincidono che la scarsezza di precipitazioni
è una delle tendenze più visibili dei cambiamenti climatici provocati
dall’effetto serra.
A proposito della possibilità di utilizzare le tecnologie di
desalinizzazione del mare, l’ingegner Aguirre ha precisato che sono molto
costose e si applicano dove non esiste altra alternativa.
Gli scienziati hanno riattivato il programma di ricerca di
pioggia provocata, anche se questa è solo una soluzione parziale che non si
può applicare in tutte le zone del paese per le caratteristiche che esige il
processo. Non tutte le nuvole possono venire sottoposte a questo sistema.
Anche con l’arrivo di abbondanti piogge questa primavera, i
danni recati da questa prolungata assenza non verrebbero totalmente
mitigati. Il gruppo speciale nazionale per far fronte alla siccità
continuerà a lavorare in modo operativo per destinare le risorse finanziarie
a quello più perentorio, senza trascurare le opere strategiche.
La siccità è un fenomeno con il quale il paese deve imparare
a convivere!
Totale di capoluoghi: 169
• Totale di abitanti per acquedotto: 7.189.466
• Popolazione urbana senza rete di acquedotto: 904.926
• Costo per la costruzione di nuove reti: 47.744,4 milioni di pesi
convertibili.
• Longitudine totale di condotti: 2.680, 6 Km.
• Longitudine dei condotti in cattive condizioni: 789,3 Km.
• Costo di riabilitazione dei condotti: 79.111 milioni di Pesos
convertibili.
• Longitudine totale delle reti: 10.753, 7 Km.
• Longitudine di reti in cattive condizioni: 4.001, 1 Km.
• Costo di riabilitazione di reti: 121.326, 2 milioni di Pesos convertibili.
Budget totale di costruzione e riabilitazione: 248.181,6
milioni di Pesos convertibili.