26/01/2005 www.radiocittaperta.it


Quella che segue è la traduzione dell’importante presa di posizione delle Trade Unions inglesi a favore di Cuba, registratasi in occasione della “Unions for Cuba Conference” dello scorso 6 novembre 2004 in occasione del Forum Sociale Europeo.


                                                                                 
Questa “Conferenza dei sindacati per Cuba” organizzata dal Congresso delle Trade Unions e dalla Campagna di Solidarietà per Cuba, tenutasi a Londra il 6 novembre 2004 presso il Centro Congressi Sindacale, afferma il suo impegno a costruire tra i sindacalisti inglesi una duratura solidarietà con Cuba, in particolare con il movimento sindacale cubano (CTC), basata sul principio del rispetto per la sovranità e l’indipendenza di Cuba, con la fine del blocco Usa e dell’interferenza di governi stranieri negli affari interni cubani.

Questa Conferenza, memore della decisione presa in occasione del Congresso dei Sindacati nel 2003, riafferma la sua condanna degli “ostili e sempre più frequenti tentativi da parte degli Stati Uniti di minare l’autodeterminazione e la posizione economica di Cuba”.

Prendiamo atto della recente rielezione di George W. Bush alla presidenza degli Stati Uniti. Durante la sua campagna elettorale, ancora una volta egli ha espresso il suo desiderio di forzare la situazione in vista di un cambiamento nel governo di Cuba. Il 31 ottobre 2004, egli ha detto: “Credo fortemente che il popolo di Cuba debba essere liberato dal tiranno”.

Registriamo e condanniamo l’imposizione da parte degli Stati Uniti di ulteriori misure contro Cuba, già annunciate a maggio 2004. Esse includono: passi per scoraggiare il turismo; per impedire l’invio di rimesse dagli Stati Uniti; per impedire che Cuba faccia depositi presso banche straniere in dollari, ottenuti dalla vendita di merci, da attività legate al turismo, da altri servizi commerciali (concernenti altresì la possibilità per Cuba di acquistare medicinali o prodotti alimentari all’estero). Le suddette misure prevedono inoltre finanziamenti per un totale di 59 milioni di dollari per impiantare attività a Cuba e accelerare sul piano internazionale il “cambio di regime”. Queste misure rappresentano un chiaro tentativo di interferire negli affari interni di Cuba.

Esprimiamo il nostro impegno per la campagna contro il perdurante blocco nei confronti di Cuba da parte del governo degli Stati Uniti, attuato attraverso il Cuban Adjustment Act, il Torricelli Act, lo Helms-Burton Act e loro supporti quale la Cuban-American National Foundation.

Salutiamo con favore il fatto che, quando è stato chiesto “Volete fornire supporto all’azione militare USA contro Cuba?”,  la schiacciante maggioranza dei membri del Parlamento inglese abbia risposto che non avrebbe supportato tale azione. Chiediamo al governo inglese di rispettare la sovranità di Cuba, dissociandosi totalmente da qualsiasi tentativo di inibire il diritto di Cuba a stabilire rapporti commerciali con chiunque essa desideri, e appoggiamo l’appello rivolto dal Congresso al governo inglese e all’Unione Europea ad “opporsi a qualunque più stretta identificazione con l’ostilità dell’amministrazione Bush nei confronti di Cuba e ad opporsi a qualsiasi ulteriore sanzione da parte degli Usa o dell’Unione Europea”.

Riconosciamo il diritto di Cuba a fare i passi necessari per difendere la sua sovranità. E chiediamo l’immediato e incondizionato rilascio dei cinque cubani ingiustamente incarcerati a Miami: René Gonzáles, Fernando Gonzáles, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e Antonio Guerriero.

Ci impegnamo a lavorare per rafforzare la solidarietà tra il sindacato inglese e cubano: costruendo relazioni bilaterali tra sindacalisti in entrambi i paesi, diffondendo materiale che renda noto il punto di vista di Cuba, promuovendo diramazioni nazionali, regionali e locali nonché adesioni individuali alla Campagna di Solidarietà per Cuba, scambiando informazioni sulle tematiche sindacali in entrambi i paesi.