Relazione di Cuba sulla Risoluzione 59/11 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
NECESSITÀ DI PORRE FINE AL BLOCCO ECONOMICO, COMMERCIALE E FINANZIARIO IMPOSTO
DAGLI STATI UNITI D'AMERICA CONTRO CUBA
15 agosto 2005
1 -
L'EXTRA-TERRITORIALITÀ NELLA POLITICA DEL BLOCCO
La falsità del cinico impegno del Governo degli Stati Uniti di presentare la
politica di blocco contro Cuba come un tema esclusivamente bilaterale, è stata
dimostrata dai danni a numerosi Stati, cittadini e aziende di paesi terzi
provocati dalle disposizioni extra-territoriali del blocco, alle quali non sono
riuscite a sottrarsi neppure organizzazioni internazionali del sistema delle
Nazioni Unite.
Non risulta ozioso ricordare alcune delle disposizioni extra-territoriali del
blocco, che continuano a essere in vigore e che continuano a provocare
abbondanti danni, sia a Cuba sia a paesi terzi, ai quali viene limitato il
diritto a trarre pieno beneficio dalle opportunità generate dall'economia
cubana. Tra queste:
E’ proibito alle filiali di aziende statunitensi che hanno sede in paesi terzi
di realizzare qualunque tipo di transazione con aziende cubane, o di acquistare
beni la cui elaborazione abbia richiesto qualche prodotto proveniente da Cuba.
E’ proibito ad aziende di paesi terzi di esportare negli Stati Uniti qualunque
prodotto che contenga qualsiasi materia prima cubana.
E’ proibito ad aziende di paesi terzi di vendere a Cuba beni o servizi in cui
sia stata utilizzata tecnologia statunitense o che contengano nella loro
fabbricazione prodotti di questa provenienza che eccedano oltre il 10 % del loro
valore, anche se i loro proprietari sono cittadini di paesi terzi.
E’ proibito l'ingresso nei porti degli Stati Uniti a navi che abbiano
trasportato merci da o per Cuba.
E’ proibito a banche di paesi terzi di aprire conti in dollari statunitensi a
persone fisiche o giuridiche cubane o che effettuino qualunque transazione
finanziaria in detta valuta con enti o persone cubane, nel qual caso saranno
sequestrati.
E’ proibito a imprenditori di paesi terzi di realizzare investimenti o commerci
con Cuba, qualora queste operazioni siano relazionate con proprietà soggette a
reclamo da parte degli Stati Uniti. Gli imprenditori che non si sottopongono a
questa proibizione saranno oggetto di sanzioni e di rappresaglie.
Accentuazione del blocco per la crescente partecipazione degli Stati Uniti
all'economia internazionale
I danni provocati dal carattere extra-territoriale del blocco sono moltiplicati
dall’importante partecipazione degli Stati Uniti e delle loro aziende al
commercio e agli investimenti multinazionali. Gli Stati Uniti controllano il 45
% delle principali aziende multinazionali del mondo, comprese 8 delle 10
principali. Sono anche la principale fonte di investimenti del mondo. Dai
125.000 milioni di dollari investiti all'estero nel 2002, hanno oltrepassato i
152.000 milioni di dollari nel 2003. La proporzione della partecipazione
nordamericana all'investimento estero nel mondo è cresciuta in questo periodo
dal 19 % al 25 %.(3) Gli Stati Uniti sono il primo importatore di merci a
livello internazionale (21.9 %) e sono leader nello scambio commerciale di
servizi nel mondo.
(3) Relazione sugli Investimenti nel Mondo 2004. Conferenza delle Nazioni Unite
su Commercio e Sviluppo (UNCTAD)
In materia di tecnologie, gli Stati Uniti si trovano tra i primi cinque paesi in
quanto a sviluppo e ad applicazione delle tecnologie dell'informazione e delle
comunicazioni e ostentano la leadership nel mondo riguardo al potenziale di
commerci. Inoltre, possiedono 11 delle 14 maggiori aziende multinazionali in
questo settore e assorbono oltre l’80 % del commercio elettronico che vengono
realizzate nel mondo.(4)
(4) Relazione mondiale sulle tecnologie dell’informazione 2004-2005, del Forum
Economico Mondiale.
Delle 50 compagnie leader del mercato farmaceutico mondiale, 20 sono
statunitensi. Solamente 10 compagnie multinazionali (5 di queste nordamericane),
realizzano quasi la metà delle vendite mondiali di farmaci, alcuni di essi
unici. Gli Stati Uniti concentrano circa il 75 % del mercato mondiale di
prodotti ricombinanti (per la maggior parte prodotti biofarmaceutici) e generano
il 31 % del valore della produzione farmaceutica mondiale, con una tendenza in
crescendo.(5)
(5) Relazione sulla situazione dei medicinali nel mondo. OMS, 2004.
Sia gli investimenti di aziende di paesi terzi negli Stati Uniti, sia quelli
delle aziende nordamericane all'esterno, fondamentalmente sotto forma di fusione
e di acquisizione totale o parziale di aziende, aggravano l'impatto
extra-territoriale del blocco, riducendo lo spazio economico esterno di Cuba e
rende più difficile, a volte impossibile, la ricerca di soci e di fornitori per
eludere il ferreo blocco nordamericano.
Di seguito alcuni esempi:
Una parte della tecnologia, delle apparecchiature e degli articoli dei centri di
ricerca scientifica in biotecnologia, che sviluppano e producono mezzi di
diagnosi e terapeutici, come vaccini contro il cancro, proveniva dall'azienda
svedese Pharmacia, comprata dall'Amersham e successivamente dalla nordamericana
General Electric. Quest'ultima, una volta proprietaria, ha dato il termine di
una settimana per chiudere l'Ufficio di Amersham a Cuba e quindi sospendere
tutti i suoi contatti con l'Isola.
Attraverso il Progetto Fondo Mondiale di Lotta contro l'AIDS, la Malaria e la
Tubercolosi, eseguito dal PNUD, è stata acquistata carne in scatola per i malati
di AIDS per un importo di 50.400 dollari dall'azienda brasiliana Oro Rojo.
Successivamente, detta azienda ha comunicato che la fabbrica era stata acquisita
da un'azienda nordamericana e che una delle prime direttive ricevute è stata
quella di annullare il commercio con Cuba.
Tenendo conto dell'importanza del mercato e dello sviluppo tecnologico
nordamericano, numerose aziende di diverse parti del mondo, anche se non hanno
ancora investimenti di capitale azionario degli o negli Stati Uniti, né una
presenza significativa nel mercato di questo paese, si astengono dal realizzare
commerci con Cuba o interrompono le loro relazioni con l'Isola, al fine di non
mettere in pericolo qualunque eventuale vincolo futuro con capitali della
superpotenza:
La First Caribbean International Bank di Bahama, ha inviato una lettera
all'azienda HAVANATUR, comunicandole che a partire dal 7 febbraio 2005
terminavano le sue relazioni bancarie, perché "non volevano avere problemi con i
nordamericani".
La banca britannica 'Barclays' ha manifestato recentemente ai dirigenti
dell'Azienda CUBANIQUEL a Londra, che stava valutando la possibilità di non
stabilire commerci con detta azienda, poiché il suo direttore era di origine
nordamericana e le leggi del Governo degli Stati Uniti non solo si applicano ad
aziende, ma anche a persone.
Sanzioni civili imposte dall'OFAC contro compagnie, istituti bancari e ONG.
Nel 2004, un totale di 77 compagnie, istituti bancari e ONG di diverse parti del
mondo è stato multato per azioni considerate illegali dai regolamenti del
blocco. L'importo delle multe applicate per aver violato solamente il blocco
contro Cuba è stato di 1.262.000 dollari.
Degli enti multati, 11 sono aziende straniere o sussidiarie di compagnie
nordamericane che hanno sede in paesi terzi, come Messico, Canada, Panama,
Italia, Regno Unito, Uruguay, Bahama e Indie Occidentali Britanniche (Anguila).
Altre sette, come Iberia, Alitalia, Air Jamaica, Daewoo e la Banca della Cina,
sono state sanzionate adducendo il fatto che le loro filiali negli Stati Uniti
hanno violato determinate disposizioni del blocco contro Cuba. Otto di esse
hanno pagato multe superiori ai 50.000 dollari.
Tra le multe più significative imposte nel 2004 si distinguono:
Alpha Pharmaceutical, Inc.; ICN Farmaceutica S.A. di C.V.; Laboratori Grossman,
S.A., con sede a Panama e in Messico D.F. – 198.711 dollari per l'importazione e
l'esportazione di merci da e verso Cuba tra il 1998 e il 2003;
Trinity Industries del Messico, S.A. di C.V., con sede a Città del Messico,
Messico – 55.000 dollari, per la vendita di merci destinate a Cuba e per il
finanziamento del loro trasporto nel 2001;
Chiron Corporation Ltd., a nome di Chiron S.p.A. e Chiron Behring GmbH, con sede
a Emerville, California, Stati Uniti – 168.500 dollari per l'esportazione di
bovini a Cuba nel periodo 1999-2002;
Daewoo Heavy Industries America Corp., con sede a Suwanee, Georgia, Stati Uniti
– 55.000 dollari, per l'esportazione di merci destinate a Cuba nel 1999.
Nei primi quattro mesi del 2005, cinque enti sono stati sanzionati dall'OFAC con
multe - una banca, tre aziende e un'organizzazione non governativa. Tra queste è
compresa la Compagnia Martinair Holland N.V.dba, Martinair Usa, con sede nei
Paesi Bassi, multata con 6.300 dollari per avere prestato servizi di viaggi
senza disporre della licenza e per trasferimento di fondi nell'anno 2003.
La diminuzione delle multe dell'OFAC a istituzioni nel primo quadrimestre di
quest'anno, a confronto con i 42 sanzionati civilmente nella stesso periodo
dell'anno 2004, non è il risultato di una flessibilizzazione nell'applicazione
delle misure del blocco; al contrario, deriva dal terrore e pertanto, dalla
dissuasione provocata nelle attività del settore imprenditoriale in relazione a
Cuba.
L'extra-territorialità nei danni al commercio esterno e agli investimenti.
Si stima che nell'anno 2004 i danni al commercio esterno cubano provocate dal
blocco hanno raggiunto 822.6 milioni di dollari, dato che supera la somma
dell'anno precedente di 57.2 milioni di dollari.
L'importo maggiore dei danni identificati riguarda l'applicazione dei
regolamenti extra-territoriali, calcolati in 380 milioni di dollari, benché
continui ad avere una grande incidenza l'impossibilità di accedere al mercato
statunitense, come dimostrano i seguenti grafici.
|
L'impossibilità di accedere a un mercato come
quello degli Stati Uniti, potenzialmente naturale per Cuba - con un danno
stimato in 305.2 milioni di dollari - ha provocato la necessità di ricollocare
in paesi terzi le importazioni e le esportazioni, con i conseguenti incrementi
di assicurazioni e noli.
Perfino nei limitati acquisti di alimenti negli Stati Uniti, si sono avuti danni
economici per 23.7 milioni di dollari, come risultato delle restrizioni sotto le
quali sono stati eseguiti, che impongono spese addizionali per: cambio di
valuta, essendo le transazioni effettuate attraverso banche intermediarie;
ritardi nello scarico delle navi, dovuto a dilazioni nella riscossione dei
pagamenti; e noli, dovendo ritornare vuote le navi negli Stati Uniti.
Le esportazioni cubane di materiali informativi, che eccezionalmente potrebbero
essere realizzate negli Stati Uniti, devono essere effettuate attraverso paesi
terzi, per cui queste transazioni diventano più care del 40 %. Per questo
motivo, alcuni enti statunitensi hanno smesso di acquistare pubblicazioni
cubane, fatto che ha causato una perdita di entrate al paese.
Dal punto di vista finanziario, il blocco ha avuto un'incidenza decisiva nella
classificazione di Paese a Rischio assegnata a Cuba. Per questo concetto, sono
stati quantificati danni economici per 72.2 milioni di dollari, a partire dalle
difficili condizioni per accedere a finanziamenti esteri.
- Danni allo sviluppo dell'investimento estero e della collaborazione economica
Cuba non può ricevere investimenti nordamericani né crediti per lo sviluppo
dalle principali istituzioni finanziarie e monetarie nordamericane e
internazionali.
Nell'anno 2004, la Banca Mondiale ha assegnato 5.300 milioni di dollari
all'America Latina e ai Caraibi, mentre la BID ha sborsato 4.232 milioni di
dollari per programmi di sviluppo nella regione. Neppure un centesimo di queste
risorse finanziarie è stato consegnato a Cuba. Nel caso della BID, se si
prendesse come riferimento la somma ottenuta da un'economia simile a quella
cubana in quanto a Prodotto Interno Lordo e popolazione - come l'Ecuador - Cuba
avrebbe avuto accesso a circa 48.8 milioni di dollari di finanziamento se non
fosse esistito il blocco.
Nell'anno 2003, gli Stati Uniti hanno concesso 1.818 milioni di dollari per
concetto di Aiuto Ufficiale per lo Sviluppo (AOD) all'America Latina e ai
Caraibi. Cuba non ha ricevuto alcun beneficio da questi flussi.
Il Governo nordamericano manipola in modo fraudolento l'informazione sulle
risorse che Cuba riceve dagli Stati Uniti, affermando che ogni anno ammontano a
oltre mille milioni di dollari in donazioni autorizzate dal Dipartimento del
Tesoro e dal Dipartimento del Commercio. La realtà è che nell'anno 2004 sono
state ricevute, solo attraverso ONG che, dopo intensi sforzi, sono state
autorizzate dal Governo degli Stati Uniti, donazioni per valore di 4.368.279
dollari.
I danni del blocco in materia di investimenti e di collaborazione sono stati
abbondanti. Per esempio:
E' stato impedito all'azienda VECO Canadá Ltd., a partecipazione nordamericana,
di vincolarsi con l'Azienda CUPET S.A. in progetti di sviluppo di infrastrutture
e di capacità tecnologiche per la distribuzione e l'immagazzinamento di
combustibili a Cuba. Dopo avere iniziato le conversazioni e progredito in varie
proposte, l'azienda canadese si è vista obbligata a ritirarsi dal progetto.
E' stato contrattato con un'azienda europea l'acquisto di equipaggiamenti di
sistemi elettrici per irrigazione per un importo di 5.083 euro, da un credito
dell'OPEP. Poiché il brevetto della tecnologia delle macchine per irrigazione
Valmont è nordamericano, è stato necessario fabbricarle in un paese terzo per
evitare penalità o multe al fabbricante. Questo ha provocato che le macchine non
fossero pronte per la campagna di semina invernale del 2004 - il loro arrivo era
previsto per il mese di settembre - e le ultime sono arrivate a febbraio del
2005, aspetto che ha causato un ritardo considerevole nella produzione agricola.
Nel primo trimestre del 2005, si sarebbe dovuto ricevere una donazione,
attraverso la cooperazione internazionale, consistente in tre centrali
elettriche, valutando in oltre 30 milioni di dollari ogni generatore a turbina,
per alleviare i problemi energetici del paese. Una donazione così necessaria non
ha potuto concretizzarsi per le difficoltà con l'autorizzazione del suo invio a
Cuba, poiché i componenti erano di provenienza nordamericana, oltre a non potere
assicurare il servizio di manutenzione.
Per la minaccia della chiusura delle aziende e per la proibizione di realizzare
commerci negli Stati Uniti, tre operatori della Zona Franca hanno dovuto
cambiare la loro denominazione; altri operatori per fornire accessori e
macchinari provenienti dagli Stati Uniti a Cuba hanno dovuto fare le
importazioni da un paese terzo, con i corrispondenti incrementi di costi che
questo causa. Si è avuto il caso di un'azienda con sede nella Zona Franca di
Berroa, a est di La Habana, che ha dovuto cambiare il suo rappresentante legale,
dato che il precedente possedeva il permesso di lavoro a Cuba e realizzava
visite di commerci negli Stati Uniti.
Per ovvie ragioni, vengono omessi i nomi e altri particolari in vari casi per
non facilitare la persecuzione da parte del Governo degli Stati Uniti.
La sezione 211 della Legge Omnibus di Assegnazioni Consolidate Supplementari e
di Emergenza degli Stati Uniti del 1999 e le nuove aggressioni sul tema dei
marchi
Per il settimo anno consecutivo Cuba denuncia alle Nazioni Unite l'applicazione
da parte del Governo degli Stati Uniti della Sezione 211 della Legge Omnibus di
Assegnazioni Consolidate Supplementari e di Emergenza che impedisce ai titolari
cubani o ai loro successori, tra questi le aziende estere con interessi a Cuba,
il riconoscimento e lo sfruttamento nel territorio degli Stati Uniti dei loro
diritti su marchi o nomi commerciali registrati e protetti a Cuba, legati a
vecchie proprietà nazionalizzate dal Governo cubano.
Non è ozioso ricordare che questa misura è stata approvata nell'ottobre del
1998, dal Congresso statunitense, mediante un processo carente di trasparenza e
a favore della compagnia Bacardí che, ancor quando aveva sede fuori dagli Stati
Uniti, ha importanti interessi di commercio in questo paese, a partire dai quali
esercita una considerevole influenza politica per mantenere e rafforzare il
blocco economico, commerciale e finanziario imposto contro Cuba.
Non è neppure casuale il fatto che la Sezione 211 estenda all'ambito della
proprietà intellettuale i propositi della Legge Helms-Burton, che come è noto, è
stata promossa anche, tra gli altri, da Bacardí.
L'applicazione della Sezione 211 ha, pertanto, implicazioni molto negative non
solo nell'ambito bilaterale tra Cuba e gli Stati Uniti, ma anche nell'ambito
multilaterale.
Negli aspetti bilaterali, rafforza il blocco economico, commerciale e
finanziario imposto contro Cuba, perché intende ostacolare lo sviluppo degli
investimenti esteri nell'Isola, associati alla commercializzazione
internazionale di prodotti cubani, i cui marchi e nomi commerciali godono di
prestigio a livello mondiale. Fino all'approvazione della Sezione 211 era stato
mantenuto, nonostante il blocco, il riconoscimento mutuo dei diritti dei
titolari naturali e giuridici di entrambi i paesi nella sfera della proprietà
intellettuale.
L'applicazione della riferita Sezione da parte di un tribunale di New York, ha
impedito la sentenza favorevole a una compagnia con interessi cubani e francesi
(Havana Club Holding) nella causa iniziata dal 1996, cioè, in precedenza
all'approvazione della Sezione 211, per risolvere l'usurpazione da parte di
Bacardí del diritto all'uso della marchio Havana Club negli Stati Uniti,
mediante la commercializzazione fraudolenta in questo paese di un rum prodotto
fuori da Cuba.
A compimento dei suoi obblighi internazionali e nonostante la politica di blocco
e di ostilità mantenuta dal Governo degli Stati Uniti, Cuba ha onorato e
continua a proteggere i diritti di centinaia di compagnie statunitensi che
mantengono aggiornata nel territorio nazionale la registrazione di oltre 5.000
marchi, nomi commerciali e brevetti.
L'Organo d'Appello dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), ha deciso
nel gennaio del 2002, su istanza dell'Unione Europea, che la Sezione 211 viola
gli obblighi di Trattamento Nazionale e di Nazione Più Favorita dell'Accordo
sugli ADPIC (Aspetti di Proprietà Intellettuale Relativi al Commercio),
invitando gli Stati Uniti ad adattare detta legislazione a questi obblighi in un
periodo ragionevole di tempo.
Il Governo degli Stati Uniti è obbligato a rispettare questa decisione e ha
concordato con l'Unione Europee diverse proroghe nella sua esecuzione. Il più
recente dei termini accordati è scaduto il 30 giugno 2005, concesso sotto il
pretesto che le autorità nordamericane starebbero lavorando con il Congresso
all'aggiustamento della legislazione.
Cuba ha espresso ripetutamente nelle istanze pertinenti dell'OMC, in particolare
nelle riunioni periodiche del suo Organo di Soluzione dei Contrasti, la sua
preoccupazione per i successivi termini accordati, sollecitando il Governo
statunitense a rispettare la decisione dell'Organo d'Appello e a abrogare la
Sezione 211, come unica soluzione possibile alla disputa.
La validità della Sezione 211, che viola i diritti di proprietà intellettuale
protetti da accordi internazionali specifici, evidenzia un chiara doppia morale
del Governo degli Stati Uniti in materia di rispetto dei diritti di proprietà
intellettuale e mette in discussione, inoltre, ogni fondamento etico alla
leadership che detto Governo pretende di svolgere relativamente al tema nel seno
dell'OMC.
La reiterata posticipazione da parte del Governo statunitense dell'obbedienza al
verdetto dell'organo di competenza dell'OMC, corrobora di modo probatorio la sua
mancanza di volontà politica per contribuire all'effettività dei procedimenti di
soluzione dei contrasti di questa organizzazione, in una congiuntura
particolarmente difficile dei negoziati multilaterali.
Il Progetto S.691, introdotto il 4 aprile 2005 dal Senatore Pete Domenici (R-NM)
e co-patrocinato da senatori anticubani come Mel Martínez (R-FL), intende
mascherare mediante cambiamenti di cosmesi la Sezione 211, costruendo la falsa
immagine che sono stati realizzati gli aggiustamenti necessari per rispondere
alle raccomandazioni dell'Organo d'Appello dell'OMC e in questo modo potere
mantenere la sua validità. Detto progetto conta sulla versione corrispondente
alla Camera dei Rappresentanti (Proyecto HR-1689), introdotta il 19 aprile 2005
dal Rappresentante Tom Feeney (R/FL) e co-patrocinata da congressisti che si
oppongono all'eliminazione del blocco a Cuba, come Ileana Ros-Lehtinen e Dan
Burton.
Nel gennaio del 2004, l'Ufficio dei Marchi e dei Brevetti degli Stati Uniti
d'America (USPTO), ha disistimato la richiesta di Bacardí di cancellare la
registrazione del marchio Havana Club concesso dal 1976 alla compagnia cubana
CUBAEXPORT, ratificato dalla sentenza parziale del tribunale di New York nel
1998. Contro detta sentenza è stato presentato ricorso da Bacardí davanti ai
tribunali, in chiara evidenza dell'interesse di questa compagnia a usurpare il
marchio e a fare prevalere la Sezione 211.
La Corte d'Appello del Secondo Circuito di New York, ha ratificato recentemente
e in modo inaudito la sua decisione di lasciare scoperti i legittimi diritti sui
marchi dell'Azienda Cubana del Tabacco CUBATABACO, proprietaria della
prestigiosa marca di sigari cubani 'Cohíba'.
Con questa decisione, oltre a dare continuità alle politiche del Governo
nordamericano, si pretende di ignorare gli obblighi internazionali degli Stati
Uniti in materia di protezione dei marchi e commerciale. Secondo i ragionamenti
di detta Corte d'Appello, sugli obblighi internazionali degli Stati Uniti
prevarrebbero nel caso di Cuba le illegittime e unilaterali norme che regolano
la politica ostile di blocco economico, commerciale e finanziario contro
l'Isola, che sono state respinte sistematicamente dalla quasi totalità della
comunità internazionale.
Cuba avverte la comunità internazionale che il mantenimento della Sezione 211 da
parte degli Stati Uniti, così come il sorgere di altre azioni con la pretesa di
usurpare in territorio nordamericano marchi cubani di ampio prestigio
internazionale, che sono protetti da accordi e da trattati internazionali,
potrebbe condurre a un clima di incertezza e di messa in discussione di questi
diritti, con danni concreti non solo per Cuba, ma anche per gli interessi
economici e commerciali di enti degli stessi Stati Uniti.
Esempi di danni per l'applicazione extra-territoriale del blocco
La feroce persecuzione contro qualsiasi azienda o istituzione commerciale o
bancaria straniera che stabilisca o intenda stabilire relazioni economiche,
commerciali o finanziarie con istituzioni cubane, ha continuato a marcare in
modo negativo questo periodo e si è fatta sentire in tutte le sfere della vita
del paese. Di seguito, vengono presentati solo alcuni esempi:
ALIMENTAZIONE
Nell'agosto del 2004, sono state contrattate con l'Azienda brasiliana MEBRAFE
apparecchiature per la ristrutturazione di tutte le installazioni frigorifere
dell'UNIÓN LÁCTEA, come parte del programma sociale di distribuzione di yogurt
di soia a tutti i bambini cubani dai 7 ai 13 anni di età. Nelle apparecchiature
contrattate vi erano 14 compressori di refrigerazione della marca danese SABROE,
per un importo di 339.389 dollari, prezzo già di per sé superiore del 40 %
rispetto a quello che si sarebbe potuto ottenere sul mercato nordamericano. La
compagnia SABROE della Danimarca è stata acquistata dalla York nordamericana e,
di conseguenza, il fornitore della York del Brasile ha comunicato di avere
ricevuto una direttiva dalla sua casa madre negli Stati Uniti che indicava che
era proibita la vendita dei compressori a Cuba.
Nel marzo del 2005, la rappresentanza in Canada della compagnia nordamericano
International Flavors and Fragances ha comunicato all'azienda canadese Reuven
International la sua decisione di non venderle più aromi per la fabbricazione di
sciroppi destinati all'azienda mista canadese-cubana Coracan S.A., fatto che ha
danneggiato dallo scorso mese di maggio la produzione a Cuba di bibite
istantanee. Questa operazione veniva fatta con la compagnia canadese Reuven
Internazionale, data l'impossibilità di contrattazione diretta, che già
rincarava la transazione dell'8 %.
Durante il 2004 e fino a questo momento, il Governo degli Stati Uniti ha
mantenuto la proibizione al laboratorio europeo Intervet Holanda, di vendere a
Cuba vaccini destinati alla prevenzione di malattie aviarie, adducendo il fatto
che contengono un 10 % o più di antigeni prodotti negli Stati Uniti. Questa
proibizione include il vaccino Marek, particolarmente indicato per un tipo di
malattia aviaria, e il vaccino quadruplo, contro altre malattie come Gumboro,
New Castle, Bronchite e Reovirus. Cuba deve acquistare i suddetti vaccini
attraverso paesi terzi, con differenze di prezzo che sono aumentate – rispetto
ai prezzi che il paese pagava nel passato alla marca WINCO - da 7 a 9.50 dollari
per unità nel caso del vaccino Marek, e da 68 a 150 dollari per unità per il
vaccino quadruplo. Colpendo la massa avicola nell'Isola, si pretende di
eliminare un'importante fonte di proteine nell'alimentazione del popolo cubano.
Nel presente anno, Cuba sta fabbricando o importando 3 milioni di pentole a
pressione e un numero uguale di pentole elettriche per il riso, per distribuirne
una ogni nucleo familiare a prezzi sovvenzionati, per migliorare le condizioni
di vita della popolazione. Nel caso delle pentole a pressione, sono falliti i
tentativi di acquistare da tre compagnie messicane le materie prime necessarie
alla fabbricazione di uno dei loro componenti o del prodotto finito nel suo
insieme, come viene riferito di seguito:
Nel marzo del 2005, è stato richiesto alla ditta VAFE S.A. DE C.V. il prodotto
FENOL, che è impiegato nella fabbricazione del coperchio delle pentole. Questa
ditta, dopo avere presentato la sua offerta, si è vista obbligata a sospenderla,
poiché il materiale era di provenienza nordamericana
Si è deciso allora di cambiare la tecnologia, utilizzando il POLIPROPILENE. E'
stato richiesto alla ditta INDELPRO S.A. un'offerta per questo materiale. E'
stata ricevuta una proposta a un buon prezzo (1.200 dollari la tonnellata) che
il fornitore ha annullato appena saputo che la destinazione era Cuba.
Si è proceduto in seguito a firmare contratti per l'acquisto di 185.000 unità
della marca EKCO. E' stato effettuato il bonifico del denaro da MOTOINSA alla
banca messicana BANAMEX, filiale della Banca nordamericana 'CITYBANK'.
L'operazione è stata frustrata, in conseguenza delle pressioni delle autorità
nordamericane.
SALUTE
In relazione al trattamento del cancro, non si sono potuti acquistare i pezzi di
ricambio e le fonti radioattive per due macchine a diversa carica automatica per
il trattamento di tumori ginecologici (apparecchiature di brachiterapia),
acquistate dall'azienda canadese MSD NORDION, perché detta azienda ha venduto il
marchio di queste apparecchiature alla ditta nordamericana VARIAN. In
conseguenza di ciò, 120 pazienti non hanno potuto ricevere la migliore opzione
di trattamento fino a quando tali macchine sono state sostituite da altre di
provenienza europea.
La Compagnia RADIOMETER, produttrice danese di gasometri - apparecchiature che
si utilizzano nelle unità di cure intensive degli ospedali per l'analisi del gas
nel sangue - con legami diretti con l'azienda importatrice MEDICUBA da oltre 35
anni, è stata costretta nel 2004 a chiudere la sua rappresentanza a La Habana
poiché è stata acquistata dalla compagnia statunitense DONAHER, fatto che ha
causato spese addizionali al sistema di salute cubano nell'ordine di 200.000
dollari all'anno.
Nell'ottobre del 2004, specialisti dell'Ospedale 'Fratelli Ameijeiras' hanno
richiesto ai rappresentanti della compagnia giapponese Hitachi High-Technologies
Corporation l'acquisto di un nuovo microscopio elettronico in sostituzione di
uno che ha 20 anni e ancora presta servizio nel laboratorio di Anatomia
Patologica di questa istituzione. I dirigenti della Hitachi hanno confermato che
non avrebbero potuto collaborare con Cuba, perché la politica della loro
compagnia era quella di rispettare il blocco imposto dagli Stati Uniti al nostro
paese. La commercializzazione di un solo microscopio elettronico con un costo di
circa 400.000 dollari non è stato sufficientemente attraente per tentare di far
cambiare la politica commerciale della compagnia. Hanno posto come problema
determinante il fatto dell'impossibilità di fornire l'assistenza tecnica. Anche
se gli ingegneri cubani avrebbero potuto essere addestrati nella fabbrica, hanno
argomentato che l'ottenimento di licenze commerciali di esportazione attraverso
la Camera di Commercio degli Stati Uniti era complicato e avrebbe potuto essere
costoso.
EDUCAZIONE
Alla Facoltà di Biologia dell'Università di La Habana è stata negata la
possibilità di ottenere una serie di reagenti per l'estrazione del DNA e del RNA
di campioni biologici utili per studi con applicazioni nella biotecnologia, da
parte delle aziende SIGMA e CLONTEC. Benché il finanziamento per tale acquisto
provenisse da un progetto con fondi svedesi, il fornitore ha rifiutato
l'acquisto adducendo il blocco.
L'Istituto di Farmacia e Alimenti, la Facoltà di Chimica e la Facoltà di
Biologia dell'Università di La Habana, recentemente non hanno potuto acquistare
spettrofotometri o i loro pezzi di ricambio per la realizzazione di lavori di
laboratorio. L'Istituto aveva comprato apparecchiature per un valore di 13.000
dollari ciascuna dalla ditta europea LKB-Pharmacia. Essendo stata acquistata la
ditta dagli Stati Uniti, una filiale di detta azienda in Spagna si è rifiutata
di fornire i pezzi di ricambio. Essendosi esaurite le lampade alogene di queste
apparecchiature, il cui valore è di 12.000 dollari ciascuna, una Professoressa
ha tentato di acquistare nuove lampade dalla citata filiale in Spagna, ma le è
stata negata questa possibilità appena hanno saputo che la sua nazionalità era
cubana.
Tra febbraio e aprile del 2005, è stata negata a Cuba la connessione al
super-computer dell'Università di Minas Gerais, in Brasile, adducendo il fatto
che la contrattazione di tale servizio esclude in modo esplicito i paesi
bloccati dagli Stati Uniti. Il rifiuto dell'accesso a super-computer, dislocati
in determinate università latinoamericane, limita il lavoro cooperativo con
altri gruppi accademici internazionali e nello sviluppo di ricerche di punta
come l'informatica, la nanotecnologia, le neuroscienze e la meteorologia. Per
esempio, il gruppo di chimica informatica della Facoltà di Chimica
dell'Università di La Habana, essendogli stato rifiutato l'accesso al
super-computer e al software specializzato, vede limitata la portata dei suoi
risultati scientifici e, con ciò, lo scambio con altri gruppi di punta del
mondo.
TURISMO
All'inizio di luglio del 2004, l'azienda canadese VIP INTERNATIONAL CORPORATION,
che rappresentava il gruppo alberghiero cubano GRAN CARIBE nei Sistemi Mondiali
di Distribuzione (prenotazioni alberghiere e di altri servizi), ha comunicato
che il 31 di questo mese avrebbe interrotto i suoi servizi, poiché le
prenotazioni venivano effettuate per mezzo di aziende con sede negli Stati
Uniti, e il Governo di questo paese aveva disposto che le stesse non dovevano
essere attese. Le perdite potenziali di prenotazioni sono state calcolate in
300.000 dollari.
Il 2 dicembre 2004, il grande consorzio alberghiero e di viaggi CENDANT
CORPORATION, con casa madre negli Stati Uniti, ha acquistato la compagnia
EBOOKERS, una delle aziende di prenotazioni 'on-line' più grandi del Regno
Unito, che inoltrava prenotazioni per il gruppo alberghiero GRAN CARIBE. A
partire dal 1º gennaio 2005, è stato interrotto il suddetto servizio in
conseguenza delle disposizioni del blocco.
Un'altra compagnia nordamericana ha comprato altri due canali di distribuzione
'on-line' nel Regno Unito, OCTOPUS e TRAVELBAG, limitando ancora di più le
alternative disponibili per le prenotazioni dei servizi turistici cubani.
FINANZE
La compagnia canadese Paymentech Canadá, seguendo le istruzioni della sua casa
madre negli Stati Uniti, Paymentech L.P., ha deciso di cancellare in modo
immediato e unilaterale i servizi di procedimento dei pagamenti delle carte di
credito VISA alle società canadesi Hola Sun Holidays Limited e Canadá Inc. (Caribe
Sol), in virtù delle disposizioni del blocco contro Cuba. Le compagnie colpite,
che facilitano il turismo canadese a Cuba, hanno dovuto assumere avvocati per
recuperare i fondi che sono stati loro trattenuti dalla Paymentech Canadá, come
pure per farsi rifondere i danni causati da questa decisione che ha provocato,
tra le altre difficoltà, il fatto che entrambe abbiano dovuto riprogrammare di
nuovo tutto il loro sistema di riscossione dalle migliaia di clienti che avevano
acquistato i pacchetti turistici offerti. Inoltre, è stato necessario eliminare
la carta VISA come mezzo di pagamento, non potendo contare su un altro centro di
procedimento. Le spese in avvocati e diritti processuali hanno già superato i
100.000 dollari canadesi (80.400 dollari nordamericani) e tuttora i processi per
danni e per violazione delle leggi canadesi sono nella loro fase iniziale.
Il 6 aprile 2005, l'azienda SEISA ha ricevuto una comunicazione dalla Banca
Sabadell Atlántico della Spagna, che comunicava il congelamento del bonifico
bancario emesso il 10 novembre 2004 da detta Banca a nome della SEISA, per
pagare operazioni commerciali a uno dei suoi fornitori di nome SUR CONTINENTE,
ente di nazionalità cilena che opera nel BBVA(6) di Santiago del Cile. L'importo
del bonifico ammontava a 32.918 dollari, bloccato dall'Ufficio del Tesoro degli
Stati Uniti.
(6) Banca Bilbao Vizcaya
Il 4 marzo 2005, la società Octubre Holdings S.A. ha dato istruzioni alla Banca
COOP di Ginevra, in Svizzera, di versare sul conto della Galax Inc., nella Banca
Nazionale del Canada, l'equivalente di 400.000 dollari americani in dollari
canadesi. Per errore della Banca COOP, questo pagamento è stato effettuato in
dollari nordamericani al Bank of New York e, quindi, questi fondi sono stati
bloccati il 10 marzo 2005.
TRASPORTI
La Empresa Navegación Caribe, è stata danneggiata nelle sue entrate dalla
riduzione delle sue operazioni portuali e dei suoi servizi in acqua a navi
straniere, in principal modo navi da crociera, con minori introiti del valore di
1.13 milioni di dollari. Inoltre, è stata costretta a effettuare pagamenti
addizionali nell'acquisto di pezzi di ricambio e di materiali per la riparazione
e per la manutenzione delle imbarcazioni su mercati terzi, data la proibizione
di acquistarli su quello statunitense, aspetto che ha rincarato i costi a causa
di noli e di intermediari nell'ordine di 63.8 milioni di dollari.
Recentemente, abbiamo chiesto informazioni alla compagnia navale estera ZIM
sulle quotazioni del trasporto La Habana-Cile, e ci è stato risposto che era
impossibile fornire informazioni, né poter realizzare operazioni per la Legge
Torricelli, poiché le navi di questa linea toccano frequentemente porti
nordamericani. E' stato necessario accettare una tariffa più alta di un'altra
compagnia straniera. Alla ZIM i container da 40 piedi hanno un costo di 2.700
dollari/container, mentre si è dovuto pagare un'altra compagnia a 4.500
dollari/container.
Il blocco ha causato perdite nell'ultimo anno alle aziende della pesca cubana
per un valore di 3.593.400 dollari, dei quali 615.100 dollari per i noli. Con
queste risorse, si sarebbero potuti acquistare 5.246 tonnellate di pesce per il
consumo della popolazione.
Nel dicembre 2004 l'azienda Transcargo-Panalpina, di trasporti internazionali
che mantiene relazioni di corrispondente con Transcargo, per trasportare 1.800
veicoli dall'Asia con destinazione Cuba ha dovuto realizzare un trasbordo in un
paese terzo, fatto che ha fatto rincarare l'operazione di 360.000 dollari.
Questo per la necessità di evitare la possibile interferenza nel trasferimento,
che comprende l'eventuale sequestro delle merci da parte delle autorità federali
o regionali degli Stati Uniti, in virtù dei regolamenti statunitensi
extra-territoriali imposti a Cuba.
AERONAUTICA
L'Istituto di Aeronautica Civile di Cuba si è trovato nell'impossibilità di
affittare un motore PW 127, fatto che ha causato la paralisi per 17 giorni di
un'aeronave ATR di fabbricazione europea, con un danno economico di 126.000
dollari.
Nel mese di settembre del 2004, la compagnia aerea della Svezia NOVAIR, che
aveva sottoscritto con la linea aerea CUBANA DE AVIACIÓN un contratto di affitto
di un'aeronave Airbus 330 dal febbraio di 2003, ha comunicato che il suo
fornitore per la manutenzione SR TECHNICS, aveva manifestato di avere problemi
nel continuare a prestare i servizi a La Habana, dato che stava violando i
regolamenti del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Il 30 aprile 2005,
ha concluso l'affitto dell'A330 e CUBANA ha dovuto affittare un'altra aeronave
più costosa al fine di potere rispettare i propri impegni con gli utenti, con
una spesa in più di oltre 2 milioni di dollari.
Nel novembre del 2004, l'azienda statunitense ARINC ha avvisato la linea aerea
canadese AIR TRANSAT che non avrebbe più potuto continuare a offrire il servizio
di 'check-in' alla linea aerea CUBANA nell'aeroporto di Montreal, mediante l'IMUSE
SYSTEM di questa azienda, perché ciò costituiva un beneficio indiretto per Cuba
e il Governo degli Stati Uniti aveva un "embargo" verso l'Isola. E' stato detto
chiaramente che qualunque "uso improprio" nel futuro avrebbe provocato il
termine del servizio alla stessa linea aerea AIR TRANSAT. Alla fine, il 19 marzo
2005, la ARINC ha sospeso unilateralmente all'impresa canadese HANDLEX e all'ADM
(Aeroports di Montreal), l'accesso ai servizi contrattati destinati a CUBANA DE
AVIACIÓN. Per tale motivo, sono stati danneggiati gli utenti che subiscono
ritardi al 'check-in', essendo ora questo manuale (cioè, l'elaborazione del
passaggio a bordo, le etichette delle valigie, tra l'altro), viene deteriorata
l'immagine dell'azienda CUBANA DE AVIACIÓN e della sua competitività
commerciale, e inoltre l'azienda si è vista obbligata a prendere misure
eccezionali per garantire la sicurezza dei voli. La ARINC è l'unica fornitrice
di questi servizi all'aeroporto di Dorval, a Montreal e, in conseguenza,
all'applicazione extra-territoriale della legislazione nordamericana, si somma
l'abuso derivato dal controllo in monopolio dell'offerta nel servizio.
PETROLIO
Nell'ultimo quadrimestre del 2004, la compagnia IES, Sistemi Integrati di
Esplorazione, con sede in Germania, ha richiesto un spazio di 2 ore nell'ambito
della Prima Convenzione di Scienze della Terra (Cuba, 5 all'8 aprile 2005), per
una dimostrazione della tecnologia del software di questa azienda, relativa ai
modelli in 2D e in 3D dei Sistemi Petroliferi. L'acquisto di queste applicazioni
informatiche interessa a Cuba, poiché il costo di modelli simili in altri paesi
supera abbondantemente l'offerta della IES. Il crescente sviluppo
dell'esplorazione petrolifera ha alti costi, è necessario lavorare durante tutto
l'anno con i modelli dei sistemi petroliferi, basati sull'utilizzo di un numero
sempre maggiore di linee sismiche. Disporre nel paese di questi mezzi di
tecnologia avanzata, sarebbe economicamente vantaggioso e offrirebbe maggiore
sicurezza ai nostri dati di esplorazione. Alla fine, è stata ricevuta una
comunicazione della IES che ci rifiutava la vendita di software, adducendo il
fatto che, benché la IES non sia proprietà di cittadini nordamericani e le sue
operazioni si realizzano in Germania, c'è una parte di IES che appartiene agli
Stati Uniti, per cui l'azienda non può in alcun modo avere relazioni con
compagnie cubane. In più, ha annullato anche la sua partecipazione alla
Convenzione di Scienze della Terra, che si è svolta nell'aprile scorso.
Nel mondo esistono 40 piattaforme e navi che avrebbero potuto partecipare alla
licitazione realizzata per la perforazione del pozzo di esplorazione petrolifera
in acque profonde (1600 metri). Solo 3 compagnie hanno consentito che le loro
apparecchiature lavorassero nella Zona Economica Esclusiva di Cuba. Alla
piattaforma contrattata è stata necessaria la sostituzione delle apparecchiature
nordamericane che aveva, non essendo autorizzato l'uso delle stesse, fatto che
ha causato ritardi e ha incrementato i costi.
ALTRI SETTORI
Sport come il Tiro al Piattello sono stati seriamente danneggiati dalla
proibizione di comprare mezzi e attrezzature in aziende di paesi terzi che
abbiano legami commerciali con gli Stati Uniti. Come esempi di quanto sopra
affermato possono essere citati:
gli impedimenti alla Squadra di Tiro al Piattello di Cuba per acquisire il
fucile 'Beretta' di fabbricazione italiana
la impossibilità di acquistare pallottole di alta qualità ELEY, di nazionalità
inglese, munizione necessaria per ottenere risultati ad alto effetto.
E' stato proibito l'acquisto di pezzi di ricambio per apparecchiature che sono
utilizzate a Cuba dal Laboratorio Antidoping, fatto che alcune volte ha causato
la disattivazione delle stesse, provocando un danno totale di 397.000 dollari.
Alcuni dei pezzi necessari sono di produzione europea, come il caso
dell'Auto-Iniettore modello as2000, di fabbricazione italiana, che non può
essere acquistato perché è parte dello Spettrometro di Massa Isotopico di
fabbricazione nordamericana.
Nel marzo del presente anno, l'azienda SEISA, addetta alla commercializzazione
di Sistemi Integrali di Sicurezza, ha ricevuto una comunicazione da uno dei suoi
abituali fornitori - KIDDE de México S.A de C.V. - attraverso il quale ottiene
Polvere Chimica Secca(7), che informava che non avrebbe fornito più la citata
Polvere poiché il Gruppo KIDDE PLC, a cui appartiene KIDDE de México, era stato
comprato da una compagnia nordamericana e aveva direttive di non continuare a
lavorare con determinati paesi, tra i quali vi era Cuba. A partire da quel
momento, sono state annullate due consegne del contratto annuale corrispondente
all'anno scorso. La sospensione della fornitura del citato prodotto ha
significato un costo addizionale di 15 centesimi al chilogrammo per
l'importazione annuale di 150 tonnellate, che ha rappresentato un costo
aggiuntivo di 22.500 dollari.
(7) Questa materia prima viene utilizzata per il riempimento degli estintori che
produce la SEISA, in cooperazione con la Empresa Conformadora di Matanzas (CONFORMAT).
Alla fine del 2004, la compagnia messicana CCL Container S.A. de C.V. de México,
con la quale erano stati contrattati tubi di alluminio litografati per
confezionare sigari, è stata acquistata da una compagnia statunitense. A partire
da quel momento, la parte straniera ha aumentato i prezzi a livelli poco
competitivi, ha reso più dure le condizioni finanziarie per gli accordi, non ha
rispettato un contratto firmato da 1.1 milioni di tubi e, alla fine, ha
annunciato la sua decisione di interrompere la relazione con la controparte
cubana. L'azienda ECIMETAL ha dovuto ridistribuire tra altri fornitori i 4
milioni di tubi previamente contrattati a questa compagnia, perdendo un mercato
vicino e con possibilità di incremento delle forniture. Per questa situazione,
l'azienda cubana ha pagato 43.200 dollari in più.
Per la necessità di introdurre un erbicida di nome Plateau, di straordinari
risultati nelle piantagioni di canna del Brasile, l'azienda cubana QUIMIMPORT ha
cercato di acquistare questo prodotto attraverso la compagnia tedesca BASF che
ha registrato il prodotto a Cuba. Nonostante si tratti di un prodotto brevettato
da un'azienda tedesca leader nel settore agro-chimico mondiale, non è stato
possibile il suo acquisto, perché l'ingrediente attivo è sintetizzato a Puerto
Rico, al cui popolo le autorità statunitensi negano l'esercizio della libera
determinazione ed il cui territorio controllano come un possedimento coloniale.
A metà dell'anno 2004, è stato deciso di comprare 4 pompe subacquee di ultima
tecnologia della marca FLYGT, prodotte dall'azienda svedese ITT-FLYGT, filiale
della multinazionale statunitense ITT. La loro installazione avrebbe dovuto
migliorare sostanzialmente la fornitura di acqua potabile a circa 250.000
persone, che comprendeva il 95 % del territorio del municipio Arroyo Naranjo, il
20 % del territorio di Boyeros e di alcune zone di 10 de Octubre, tutti nella
Ciudad de La Habana. Dopo la realizzazione dei contatti commerciali necessari,
l'ITT ha rifiutato la vendita dei suoi prodotti all'Acquedotto Sud.
Il 28 dicembre 2004, l'azienda Maquimport ha richiesto il costo di 47 prodotti
alla filiale statunitense Rockwell Automation Power Systems, con sede in Canada.
I prodotti richiesti erano diretti principalmente a coprire la domanda di pezzi
di ricambio della Fabbrica di Produzione di Contenitori di Alluminio di Holguín
(ENVAL). Il 6 gennaio 2005, questa filiale, attraverso il suo direttore per
Importazioni ed Esportazioni e in risposta alla richiesta dei costi fatta
dall'azienda Maquimport, ha inviato un e-mail in cui manifestava che, come era
noto, gli Stati Uniti mantengono un blocco sugli imbarchi di prodotti o di
tecnologie di questo paese verso Cuba, da qualunque parte del mondo. Poiché i
prodotti elencati nella richiesta di costi sono degli Stati Uniti e/o contengono
tecnologia statunitense, si trovavano nella necessità di declinare la richiesta
dell'azienda cubana.
Relazione 2005