Relazione di Cuba sulla Risoluzione 59/11 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
NECESSITÀ DI PORRE FINE AL BLOCCO ECONOMICO, COMMERCIALE E FINANZIARIO IMPOSTO
DAGLI STATI UNITI D'AMERICA CONTRO CUBA
15 agosto 2005
INTRODUZIONE
Il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro
Cuba è il più prolungato e crudele che la storia dell’umanità abbia conosciuto,
ed è parte essenziale della loro politica di ostilità e di aggressioni contro il
popolo cubano. Il suo obiettivo, definito dal 6 aprile 1960, è stato la
distruzione della Rivoluzione cubana: "… attraverso la delusione e la
demoralizzazione basate sulla insoddisfazione e sulle difficoltà economiche (…)
negando denaro e forniture a Cuba, per far diminuire i salari reali e monetari,
al fine di causare fame, disperazione e l’abbattimento del Governo (…)".(1)
Relazione segreta del funzionario del Dipartimento di Stato, I. D. Mallory,
declassificato nel 1991. In Department of State: Foreign Relations of United
States, volume VI, 1991, p. 886
Costituisce, allo stesso modo, una componente fondamentale della politica di
Terrorismo di Stato che, in modo silenzioso, sistematico, cumulativo, inumano e
spietato, colpisce la popolazione senza distinzione di età, sesso, razza, credo
religioso o posizione sociale.
Questa politica, applicata e resa più dura da dieci amministrazioni
nordamericane, è definita inoltre come un atto di genocidio, in virtù
dell’inciso (c) dell’articolo II della Convenzione di Ginevra per la Prevenzione
e la Sanzione del delitto di Genocidio, del 9 dicembre 1948 e costituisce,
pertanto, un delitto del Diritto Internazionale. Detta Convenzione definisce
come tali "(…) gli atti perpetrati con l’intenzione di distruggere in modo
totale o parziale un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso", e in
questi casi contempla "la sottomissione intenzionale del gruppo a condizioni di
esistenza che portino alla sua distruzione fisica, totale o parziale".
Il blocco contro Cuba è un atto di guerra economica. Non esiste alcuna norma del
Diritto Internazionale che giustifichi il blocco in tempi di pace. Dal 1909,
nella Conferenza Navale di Londra, è stato definito come principio del Diritto
Internazionale che il "blocco è un atto di guerra" e su questa base, il suo
impiego è possibile unicamente tra i belligeranti.
Anche se il blocco totale del commercio tra gli Stati Uniti e Cuba è stato
decretato formalmente mediante Ordine Esecutivo del Presidente John F. Kennedy
il 3 febbraio 1962, le misure del blocco sono iniziate poche settimane dopo il
trionfo della Rivoluzione cubana, il 1° gennaio 1959.
Il 12 febbraio 1959, il Governo degli Stati Uniti ha negato la concessione di un
modesto credito richiesto da Cuba per mantenere la stabilità della moneta
nazionale. Successivamente sono state applicate altre misure come la restrizione
delle forniture di combustibile all’Isola da parte delle multinazionali
nordamericane, la paralisi di impianti industriali, la proibizione di
esportazioni a Cuba e la soppressione parziale e poi totale della quota di
zucchero.
In virtù del blocco, tra le altre restrizioni, Cuba non può esportare alcun
prodotto negli Stati Uniti, né importare da questo paese qualsiasi mercanzia;
non può ricevere turismo nordamericano; non può utilizzare il dollaro nelle sue
transazioni con l’estero; non ha accesso ai crediti, né può realizzare
operazioni con istituzioni finanziarie multilaterali, regionali e nordamericane
e le sue navi e i suoi aerei non possono toccare il territorio nordamericano.
Il blocco ha un marcato un carattere extra-territoriale. Per aggravare i nefasti
effetti della perdita dell’85 % del commercio estero cubano che si è prodotta
dopo la sparizione del campo socialista europeo e dell’Unione Sovietica, gli
Stati Uniti hanno approvato nel 1992 la cosiddetta Legge Torricelli. In virtù di
questa legge sono state bruscamente interrotte le importazioni cubane
provenienti da filiali nordamericane in paesi terzi, che nel 1991 ammontavano a
718 milioni di dollari, di cui il 91 % era costituito da alimenti e medicinali
proveniente da paesi terzi. Detta Legge ha imposto severe proibizioni alla
navigazione marittima da e verso Cuba, istituzionalizzando rigorose disposizioni
extra-territoriali. La nave di un paese terzo che tocchi un porto cubano, non
potrà entrare in un porto degli Stati Uniti fino a quando non siano trascorsi
sei mesi e ottenuto un nuovo permesso.
La Legge Helms-Burton del 1996, ha reso più duri gli effetti del blocco; ha
incrementato il numero e la portata delle disposizioni con effetto
extra-territoriale; ha imposto la persecuzione e la sanzione agli attuali e
potenziali investitori esteri a Cuba e ha autorizzato il finanziamento di azioni
ostili, sovversive e aggressive contro il popolo cubano.
Dalla fine del 2001, e in virtù di una legislazione approvata dal Congresso
nordamericano nell’anno 2000 come risultato delle esigenze del settore
agro-esportatore e della società nordamericana in generale, Cuba ha iniziato i
suoi acquisti di alimenti negli Stati Uniti che nel 2004 hanno raggiunto un
valore di 474.1 milioni di dollari. Tuttavia, le importazioni cubane sono
soggette a severe restrizioni e a complicate procedure. Cuba deve effettuare i
pagamenti in contanti e in anticipo senza la possibilità di ottenere crediti
finanziari, neppure privati. La vendita e il trasporto delle mercanzie
richiedono l’ottenimento di licenze per ogni operazione. Cuba non può utilizzare
la sua flotta mercantile per il trasporto; deve ricorrere a navi di paesi terzi
e, in modo principale, degli Stati Uniti. I pagamenti vengono realizzati
attraverso banche di paesi terzi, dato che sono proibite le relazioni bancarie
dirette.
Le restrizioni all’importazione di prodotti medici sono di tale portata che
questi risultano impossibili da ottenere. Comprendono la verifica da parte
dell'esportatore statunitense dell'utilizzo del prodotto o dell'apparecchiatura
nella destinazione finale e la proibizione di vendere a Cuba prodotti e
apparecchiature di tecnologia avanzata.
Oltre il 70 % dei cubani è nato e vissuto sotto il blocco, per la sua decisione
sovrana di difendere il proprio diritto alla libera determinazione e di non
vacillare nella sua determinazione di indipendenza, giustizia sociale ed
uguaglianza.
Il danno economico diretto causato al popolo cubano per l'applicazione del
blocco, a partire da calcoli preliminari per difetto, supera gli 82.000 milioni
di dollari, con una media di 1.782 milioni di dollari all'anno. Questo importo
totale non comprende gli oltre 54.000 milioni di dollari imputabili a danni
diretti causati a obiettivi economici e sociali del paese per i sabotaggi e per
le azioni terroristiche promosse, organizzate e finanziate dagli Stati Uniti, né
il valore dei prodotti che non si possono più produrre o i danni derivati delle
onerose condizioni creditizie che vengono imposte a Cuba. Il danno causato dal
blocco nell'ultimo anno ha superato 2.764 milioni di dollari.
L'esigenza dell'Assemblea Generale affinché si ponga fine a questa politica di
blocco, compresa in tredici delle sue risoluzioni adottate con l'appoggio quasi
unanime degli Stati membri delle Nazioni Unite, è stata sfidata dalle autorità
statunitensi, confermando il loro più assoluto disprezzo nei confronti delle
Nazioni Unite, del multilateralismo e del Diritto Internazionale.
Il 30 giugno 2004 sono entrate in vigore le misure comprese nella Relazione
della cosiddetta 'Commissione di Aiuto a una Cuba Libera', approvata da George
W. Bush il 6 maggio dello stesso anno. Nelle sue 450 pagine, sono comprese
proposte di nuove azioni e misure dirette a rendere più duro il blocco, che
aggravano le azioni contro il turismo e contro gli investimenti a Cuba, che
limitano i flussi finanziari e i viaggi all'Isola, e che restringono ancora di
più le rimesse familiari e gli scambi in differenti sfere, con l'obiettivo di
propiziare le condizioni che facilitino un intervento statunitense nell'Isola
che permetta loro di imporre un "cambiamento di regime", come è stato proclamato
dal Presidente degli Stati Uniti il 20 maggio 2004.
Il periodo che riguarda questa relazione - secondo semestre del 2004 e primo
semestre del 2005 - è stato testimone dell'applicazione di tali misure, aspetto
che risulta coerente alle criminali pretese dell'amministrazione nordamericana
contro il popolo cubano.
Azioni di rafforzamento del blocco da parte degli Stati Uniti
L'8 luglio 2004, a compimento del Proclama 7757 del Presidente George W. Bush,
il servizio di Guardacoste ha promulgato nuove regole che stabiliscono
restrizioni per l'uscita di imbarcazioni da diporto che abbiano l'intenzione di
entrare nelle acque cubane. Sono previste sanzioni da 25.000 dollari, oppure
cinque anni di prigione, o entrambe, come pure la confisca delle imbarcazioni ai
trasgressori.
A partire dal secondo trimestre del 2004, il Governo degli Stati Uniti,
congiuntamente ai congressisti federali della mafia anticubana di Miami, ha
lanciato una campagna di speculazioni e di calunnie sull'origine e sulla
destinazione dei fondi cubani in dollari, come pure di pressioni e di minacce di
indagini e sanzioni per intimorire tutte le banche estere che potessero avere
relazioni finanziarie con Cuba. Nell'ambito di detta campagna, la Riserva
Federale degli Stati Uniti ha imposto nel maggio del 2004 una multa di 100
milioni di dollari alla banca svizzero UBS AG, per avere violato in modo
presunto le sanzioni statunitensi contro Cuba, Libia, Iran e Jugoslavia. Il fine
era quello di impedire il deposito, il cambio con altre monete o i bonifici
attraverso banche di paesi terzi dei dollari che Cuba ottiene legittimamente
attraverso il turismo, rimesse e vendite in centri commerciali, con l'obiettivo
di impedire le importazioni cubane, in principal modo quelle di alimenti,
medicine e combustibili, potenziando un collasso economico e una situazione
sociale estremamente critica.
Il 27 agosto 2004, il Presidente George W. Bush pronunciando un discorso
elettorale a Miami, ha riaffermato la necessità di mantenere il blocco per
abbattere la Rivoluzione cubana, indicando che "il blocco è una parte necessaria
di quella strategia".
Il 30 settembre 2004, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha indicato
che secondo le recenti modifiche ai Regolamenti di Controllo dei Fondi Cubani,
31 C.F.R. Part 515 (the 'Regulations'), i cittadini o i residenti permanenti
negli Stati Uniti non possono comprare in modo legale prodotti di origine
cubana, compreso tabacco e alcool, in un paese terzo, neanche per uso personale
all'estero. Le sanzioni penali per la violazione di questi Regolamenti possono
raggiungere il milione di dollari nelle multe per le aziende e i 250.000 dollari
e fino a 10 anni di carcere per persone fisiche. Pene civili fino a 65.000
dollari possono essere imposte dall'Ufficio di Controllo dei Fondi Cubani (OFAC),
del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Il 9 ottobre 2004, il Sottosegretario per gli Affari dell'Emisfero Occidentale
del Dipartimento di Stato, Dan W. Fisk, in un'aggressione senza precedenti nella
storia delle relazioni finanziarie internazionali, ha annunciato la costituzione
di "un Gruppo di Persecuzione dei Fondi Cubani" per indagare e bloccare le nuove
vie di movimento di valuta verso e da Cuba, citando in particolare il "turismo,
che ha sostituito le esportazioni di zucchero come principale fonte di valuta".
Nel secondo semestre del 2004, l'OFAC ha dichiarato "aziende nazionali
particolarmente designate" le compagnie Melfi Marine Corporation S.A. A. e Tour
Marketing Ltd., e "azienda nazionale cubana" l'azienda SERCUBA, aspetto che ha
implicato l'applicazione immediata delle regole del blocco a queste aziende.
Nel gennaio del 2005, si è appreso che l'OFAC ha interpretato i regolamenti sui
viaggi a Cuba in modo tale, che ai cittadini nordamericani non sia permesso di
partecipare a riunioni a Cuba patrocinate e organizzate da agenzie dell'ONU, a
meno che ottengano previamente una licenza.
Il 22 febbraio 2005, l'OFAC ha re-interpretato il concetto di "pagamento in
contanti e anticipato" sugli acquisti negli Stati Uniti da parte di Cuba di
prodotti agricoli e medici, stabilendo che si intende per ciò che il pagamento
sia realizzato prima che le merci vengano caricate in un porto statunitense per
la loro spedizione a Cuba. La misura, che costituisce un ostacolo addizionale
alle limitate importazioni di alimenti, è entrata in vigore lo scorso 24 marzo.
L'insicurezza nei rifornimenti derivata da detta interpretazione, ha obbligato
Cuba a ricorrere nel primo quadrimestre dell'anno, a forniture alternative in
paesi terzi per assicurare l'acquisto di 300 milioni di dollari in prodotti
alimentari e agricoli che in origine era stato pianificato di importare dagli
Stati Uniti. Le transazioni sono calate del 26 % tra gennaio e aprile del 2005
in relazione allo stesso periodo del 2004, secondo le statistiche del
Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti. La contrazione comprende una
caduta del 52 % negli acquisti di riso.(2)
(2) Dispaccio dell'agenzia IPS, pubblicato da 'La Tribuna Hispana' (U.S.A.) il
28 giugno 2005
Il 24 febbraio del 2005, una Corte d'Appello ha revocato la decisione di un
giudice di New York, in data 29 marzo 2004, che aveva stabilito che gli Stati
Uniti, nel rispetto dei trattati internazionali, sono obbligati a riconoscere i
diritti dell'azienda cubana CUBATABACO sul marchio Cohíba nel territorio degli
Stati Uniti, sotto la teoria dei marchi famosi. La nuova sentenza è contraria ai
regolamenti internazionali sulla protezione dei marchi.
Il 13 aprile 2005, si è saputo che la Corte d'Appello del Terzo Circuito ha
emesso il verdetto di colpevolezza contro il cittadino nordamericano Stefan
Brodie, ex-presidente dell'azienda Purolite, che era stato processato nell'anno
2002 di avere cospirato per violare il blocco contro Cuba. Brodie era stato
assolto dalla giudice di primo grado, che aveva stabilito che non vi erano prove
dirette che dimostrassero la sua partecipazione alle vendite a Cuba di resine
ionizzate per la purificazione dell'acqua.
Il 29 aprile 2005, il Presidente George W. Bush ha ordinato al Dipartimento del
Tesoro di consegnare 198.000 dollari dei fondi cubani congelati alla residente
di origine cubana, Ana Margarita Martínez, per adempiere a una sentenza
arbitraria contro Cuba, che una corte statale della Florida aveva emesso
nell'anno 2001, determinando il pagamento di 27.1 milioni di dollari.
In aprile, è stata negata l'entrata negli Stati Uniti ai nuovi dirigenti della
compagnia canadese Sherritt e ai loro parenti, in applicazione del Titolo IV
della Legge Helms-Burton.
Assedio, minacce e sanzioni a persone, istituzioni e ONG
Il 6 luglio 2004, l'OFAC ha avvertito i partecipanti alla Carovana solidale
dell'organizzazione nordamericani 'Pastori per la Pace', che coloro che si
sarebbero recati a Cuba senza il corrispondente permesso del Dipartimento del
Tesoro sarebbero stati sottoposti alle sanzioni previste nei regolamenti.
'Pastori per la Pace' è un progetto ecumenico della Fondazione Interreligiosa
per l'Organizzazione Comunitaria, che tra il 1992 e il 2004, ha portato a Cuba
computer usati, medicine, alimenti, giocattoli, libri, ecc., come aiuto solidale
per il popolo cubano, senza una licenza del Dipartimento del Tesoro degli Stati
Uniti.
Il 9 novembre 2004, la compagnia Xael Charters ha ricevuto la visita di
funzionari dell'OFAC, che hanno chiesto informazioni sulle operazioni a Cuba,
nell'ambito del rafforzamento delle misure di persecuzione.
Il 12 novembre 2004, il presidente dell'Alleanza Cubano-Americana per i Fondi
Educativi (CAAEF), ha ricevuto una lettera dell'OFAC, che richiedeva l'elenco di
tutte le persone e delle istituzioni che hanno beneficiato della loro licenza di
viaggio negli ultimi cinque anni.
Il 13 novembre 2004, la Brigata Venceremos ha emesso una nota di protesta, con
la quale ha fatto sapere di avere ricevuto una lettera dell'OFAC che chiedeva
informazioni sui viaggi organizzati a Cuba.
Il 23 novembre 2004, la Galleria d'Arte Corcoran di Washington, dopo aver
ricevuto pressioni dell'OFAC e del Dipartimento di Stato, ha annullato un evento
culturale patrocinato dalla Sezione di Interessi di Cuba.
Il 30 marzo 2005, l'OFAC ha inviato una lettera all'organizzazione U.S-Cuba
Labor Exchange, sollecitandola a "sospendere e a desistere" dal promuovere e
organizzare il viaggio a Cuba di una delegazione che avrebbe partecipato al IV
Incontro Emisferico di Lotta contro l'ALCA e alle attività per la Giornata
Internazionale dei Lavoratori. L'OFAC ha preteso inoltre, che in un termine di
20 giorni lavorativi, le fosse inviata una lista dettagliata con i dati dei
membri della citata delegazione.
Nell'aprile di 2004, sono stati spediti inviti ai signori Christopher Schenk,
cittadino nordamericano e geologo del Servizio Geologico degli Stati Uniti,
dipendenza del Dipartimento dell'Interno, e Richard T. Buffler, geofisico
nordamericano dell'Università di Austin, nel Texas, affinché partecipassero alla
Convegno di Scienze della Terra. Immediatamente il signor Buffler ha risposto
che, nonostante il suo interesse per il Convegno, gli sarebbe stato impossibile
partecipare per altri impegni precedenti. Riguardo al signor Schenk – che aveva
presentato alla Conferenza e Mostra Annuale dell'Associazione Americana di
Geologi del Petrolio, effettuata a Cancún, nel novembre del 2004, una
valutazione delle riserve prevedibili di petrolio nelle acque profonde a nord di
Cuba - si è saputo attraverso un messaggio di posta elettronica del signor
Buffler che: "(.....) quando il Governo degli Stati Uniti ha saputo che egli
aveva fatto una valutazione delle acque di Cuba, lo hanno umiliato duramente e
gli hanno detto che non poteva continuare ad avere comunicazioni con Cuba e lo
hanno minacciato di multarlo se lo avesse fatto (...)". Gli esperti
nordamericani si sono scusati per non avere potuto partecipare all'evento.
Nell'aprile 2005, l'OFAC ha inviato una lettera circolare alle organizzazioni
che hanno licenze per viaggi a scopi religiosi a Cuba, informandoli che si
stanno facendo indagini su presunti "abusi delle licenze religiose", fatto che
potrebbe implicare la sospensione o la revoca delle licenze e l'imposizione di
multe amministrative o di sanzioni penali. La missiva insisteva sul fatto che
potevano recarsi a Cuba solo i soci dell'organizzazione in questione che sono
impegnati in attività religiose, che le licenze religiose non consentivano di
trasferire fondi a cittadini o enti cubani e che le donazioni a individui o a
gruppi a Cuba richiedevano l'autorizzazione del Dipartimento del Commercio.
Nell'anno 2004, l'OFAC ha imposto multe a 316 cittadini e residenti degli Stati
Uniti per aver violato varie disposizioni del blocco. Nel primo quadrimestre del
2005, erano già state comminate 307 multe, quasi la stessa quantità di tutto
l'anno precedente. Come parte del rafforzamento della persecuzione dei viaggi a
Cuba, si è prodotto un cambiamento nella politica precedente che a volte
ritardava, persino per anni, la notifica della violazione e l'applicazione delle
sanzioni alle persone.
Nonostante che l'inizio dell'applicazione delle nuove restrizioni ai viaggi sia
avvenuto nel secondo semestre del 2004, lo scorso anno le visite dei
nordamericani a Cuba sono diminuite del 40.5 %, con 51.027 persone rispetto alle
85.809 del 2003. I viaggi dei cubani residenti negli Stati Uniti si sono ridotti
del 50.3 % nello stesso periodo, avendo visitato Cuba 57.145 persone contro le
115.050 arrivate nell'anno precedente.
Crescente opposizione al blocco all'interno degli Stati Uniti
Il Governo degli Stati Uniti continua a ignorare l'opposizione al blocco da
parte dell'opinione pubblica del suo paese, che si è manifestata, tra l'altro,
in numerose espressioni e azioni nel Congresso e nei Governi statali e di
personalità politiche e intellettuali, organizzazioni non governative e settori
imprenditoriali. Tra queste si distinguono:
Nell'anno 2004, la Camera dei Rappresentanti ha approvato quattro emendamenti
che si proponevano di revocare i regolamenti sull'invio di piccoli pacchi a
Cuba, di eliminare le restrizioni alle visite familiari degli emigrati cubani
all'Isola, di sospendere le misure che ostacolano i programmi studenteschi
nordamericani a Cuba e di eliminare le restrizioni alle esportazioni di alimenti
e medicine, comprese quelle relative all'accesso a crediti privati. Tuttavia,
come risultato delle pressioni della leadership repubblicana e della minaccia di
veto del Presidente, tutti questi emendamenti sono stati omessi nel testo finale
delle leggi in cui erano stati inseriti.
Nel 2005, benché alla Camera dei Rappresentanti fossero stati presentati
emendamenti diretti a eliminare le restrizioni agli scambi accademici, alle
visite familiari, ai viaggi religiosi e all'invio di piccoli pacchi a Cuba,
questi non sono stati accolti per le pressioni dell'Amministrazione e della
leadership repubblicana, come pure per il contributo finanziario dell'estrema
destra cubano-americana alle campagne politiche di un numero considerevole di
rappresentanti, realizzato a condizione che questi si sarebbero opposti a
qualsiasi flessibilizzazione del blocco contro Cuba.
Malgrado nel Senato la maggior parte dei suoi membri sia favorevole
all'eliminazione delle restrizioni ai viaggi a Cuba dei nordamericani e dei
cubani residenti negli Stati Uniti, i difensori in detto organismo della
politica anticubana dell'attuale Amministrazione, sono ricorsi a manovre di
procedura per impedire che iniziative dirette a promuovere cambiamenti nella
stessa possano prosperare nel dibattito legislativo.
Dal 9 al 12 gennaio 2005, il Convegno Annuale della Federazione Americana dei
Coltivatori di Grano (AFBF, nella sua sigla in inglese) ha approvato una
risoluzione che sollecitava l'amministrazione del Presidente George W. Bush
all'immediata normalizzazione del commercio con Cuba.
Il 10 febbraio, il Senato Statale dell'Alabama ha approvato la risoluzione
congiunta SRJ.26 per "esigere dal Congresso degli Stati Uniti l'eliminazione
delle restrizioni commerciali, finanziarie e di viaggi a Cuba".
Il 3 marzo, i Rappresentanti dei porti nordamericani del Golfo del Messico,
hanno approvato una Risoluzione in cui esprimono il loro sostegno
all'eliminazione del blocco per la vendita di medicine e di alimenti a Cuba.
Inoltre, hanno richiesto al Congresso di ristabilire le condizioni, per il
pagamento in contanti e anticipato, precedenti alla pubblicazione delle nuove
misure dell'OFAC su questo tema.
Il 16 marzo 2005, la Federazione del Riso degli Stati Uniti, ha esortato il
Congresso a cambiare il regolamento sui pagamenti per gli acquisti di alimenti
realizzati da Cuba e a consentire che i contratti esistenti possano essere
evasi, nel rispetto della Legge di Riforma delle Sanzioni dell'anno 2000.
Il 26 aprile 2005, è stata annunciata ufficialmente la costituzione
dell'Associazione Commerciale Cuba-Stati Uniti, composta da oltre 30 compagnie,
agenzie statali e organizzazioni di 19 stati nordamericani, allo scopo di
lavorare per l'eliminazione delle restrizioni al commercio con Cuba. Tra i
membri si trovano le grandi aziende ADM, Caterpillar e Cargill. La Giunta
Direttiva è capeggiata dall'ex-Segretario di Commercio, Bill Reinsch.
L'Associazione è presieduta da Kirby Jones e nella sua giunta di consulente può
contare sull'ex-Segretario Aggiunto di Stato, William D. Rogers, su David
Rockefeller, sull'ex-rappresentante commerciale, Carla Hills, sull'ex Segretario
della Difesa, Frank Carlucci, e sull'ex-Segretario della Difesa ed ex-direttore
della CIA., James Schlesinger, tra gli altri.
Lo scorso 8 giugno, l'Assemblea statale di New York ha adottato senza votazione
una risoluzione legislativa, presentata da un numeroso gruppo di membri, che
esorta il Presidente degli Stati Uniti a promuovere le visite di popolo a popolo
tra i residenti di New York e di Cuba. Il testo è stato presentato inizialmente
da un nutrito gruppo di membri dell'assemblea, su iniziativa di José Rivera, tra
gli altri.
Relazione 2005