Relazione di Cuba sulla Risoluzione 59/11 dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite

NECESSITÀ DI PORRE FINE AL BLOCCO ECONOMICO, COMMERCIALE E FINANZIARIO IMPOSTO DAGLI STATI UNITI D'AMERICA CONTRO CUBA
15 agosto 2005

 



INTRODUZIONE

Il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba è il più prolungato e crudele che la storia dell’umanità abbia conosciuto, ed è parte essenziale della loro politica di ostilità e di aggressioni contro il popolo cubano. Il suo obiettivo, definito dal 6 aprile 1960, è stato la distruzione della Rivoluzione cubana: "… attraverso la delusione e la demoralizzazione basate sulla insoddisfazione e sulle difficoltà economiche (…) negando denaro e forniture a Cuba, per far diminuire i salari reali e monetari, al fine di causare fame, disperazione e l’abbattimento del Governo (…)".(1)
Relazione segreta del funzionario del Dipartimento di Stato, I. D. Mallory, declassificato nel 1991. In Department of State: Foreign Relations of United States, volume VI, 1991, p. 886

Costituisce, allo stesso modo, una componente fondamentale della politica di Terrorismo di Stato che, in modo silenzioso, sistematico, cumulativo, inumano e spietato, colpisce la popolazione senza distinzione di età, sesso, razza, credo religioso o posizione sociale.

Questa politica, applicata e resa più dura da dieci amministrazioni nordamericane, è definita inoltre come un atto di genocidio, in virtù dell’inciso (c) dell’articolo II della Convenzione di Ginevra per la Prevenzione e la Sanzione del delitto di Genocidio, del 9 dicembre 1948 e costituisce, pertanto, un delitto del Diritto Internazionale. Detta Convenzione definisce come tali "(…) gli atti perpetrati con l’intenzione di distruggere in modo totale o parziale un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso", e in questi casi contempla "la sottomissione intenzionale del gruppo a condizioni di esistenza che portino alla sua distruzione fisica, totale o parziale".

Il blocco contro Cuba è un atto di guerra economica. Non esiste alcuna norma del Diritto Internazionale che giustifichi il blocco in tempi di pace. Dal 1909, nella Conferenza Navale di Londra, è stato definito come principio del Diritto Internazionale che il "blocco è un atto di guerra" e su questa base, il suo impiego è possibile unicamente tra i belligeranti.

Anche se il blocco totale del commercio tra gli Stati Uniti e Cuba è stato decretato formalmente mediante Ordine Esecutivo del Presidente John F. Kennedy il 3 febbraio 1962, le misure del blocco sono iniziate poche settimane dopo il trionfo della Rivoluzione cubana, il 1° gennaio 1959.

Il 12 febbraio 1959, il Governo degli Stati Uniti ha negato la concessione di un modesto credito richiesto da Cuba per mantenere la stabilità della moneta nazionale. Successivamente sono state applicate altre misure come la restrizione delle forniture di combustibile all’Isola da parte delle multinazionali nordamericane, la paralisi di impianti industriali, la proibizione di esportazioni a Cuba e la soppressione parziale e poi totale della quota di zucchero.

In virtù del blocco, tra le altre restrizioni, Cuba non può esportare alcun prodotto negli Stati Uniti, né importare da questo paese qualsiasi mercanzia; non può ricevere turismo nordamericano; non può utilizzare il dollaro nelle sue transazioni con l’estero; non ha accesso ai crediti, né può realizzare operazioni con istituzioni finanziarie multilaterali, regionali e nordamericane e le sue navi e i suoi aerei non possono toccare il territorio nordamericano.

Il blocco ha un marcato un carattere extra-territoriale. Per aggravare i nefasti effetti della perdita dell’85 % del commercio estero cubano che si è prodotta dopo la sparizione del campo socialista europeo e dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno approvato nel 1992 la cosiddetta Legge Torricelli. In virtù di questa legge sono state bruscamente interrotte le importazioni cubane provenienti da filiali nordamericane in paesi terzi, che nel 1991 ammontavano a 718 milioni di dollari, di cui il 91 % era costituito da alimenti e medicinali proveniente da paesi terzi. Detta Legge ha imposto severe proibizioni alla navigazione marittima da e verso Cuba, istituzionalizzando rigorose disposizioni extra-territoriali. La nave di un paese terzo che tocchi un porto cubano, non potrà entrare in un porto degli Stati Uniti fino a quando non siano trascorsi sei mesi e ottenuto un nuovo permesso.

La Legge Helms-Burton del 1996, ha reso più duri gli effetti del blocco; ha incrementato il numero e la portata delle disposizioni con effetto extra-territoriale; ha imposto la persecuzione e la sanzione agli attuali e potenziali investitori esteri a Cuba e ha autorizzato il finanziamento di azioni ostili, sovversive e aggressive contro il popolo cubano.

Dalla fine del 2001, e in virtù di una legislazione approvata dal Congresso nordamericano nell’anno 2000 come risultato delle esigenze del settore agro-esportatore e della società nordamericana in generale, Cuba ha iniziato i suoi acquisti di alimenti negli Stati Uniti che nel 2004 hanno raggiunto un valore di 474.1 milioni di dollari. Tuttavia, le importazioni cubane sono soggette a severe restrizioni e a complicate procedure. Cuba deve effettuare i pagamenti in contanti e in anticipo senza la possibilità di ottenere crediti finanziari, neppure privati. La vendita e il trasporto delle mercanzie richiedono l’ottenimento di licenze per ogni operazione. Cuba non può utilizzare la sua flotta mercantile per il trasporto; deve ricorrere a navi di paesi terzi e, in modo principale, degli Stati Uniti. I pagamenti vengono realizzati attraverso banche di paesi terzi, dato che sono proibite le relazioni bancarie dirette.

Le restrizioni all’importazione di prodotti medici sono di tale portata che questi risultano impossibili da ottenere. Comprendono la verifica da parte dell'esportatore statunitense dell'utilizzo del prodotto o dell'apparecchiatura nella destinazione finale e la proibizione di vendere a Cuba prodotti e apparecchiature di tecnologia avanzata.

Oltre il 70 % dei cubani è nato e vissuto sotto il blocco, per la sua decisione sovrana di difendere il proprio diritto alla libera determinazione e di non vacillare nella sua determinazione di indipendenza, giustizia sociale ed uguaglianza.

Il danno economico diretto causato al popolo cubano per l'applicazione del blocco, a partire da calcoli preliminari per difetto, supera gli 82.000 milioni di dollari, con una media di 1.782 milioni di dollari all'anno. Questo importo totale non comprende gli oltre 54.000 milioni di dollari imputabili a danni diretti causati a obiettivi economici e sociali del paese per i sabotaggi e per le azioni terroristiche promosse, organizzate e finanziate dagli Stati Uniti, né il valore dei prodotti che non si possono più produrre o i danni derivati delle onerose condizioni creditizie che vengono imposte a Cuba. Il danno causato dal blocco nell'ultimo anno ha superato 2.764 milioni di dollari.

L'esigenza dell'Assemblea Generale affinché si ponga fine a questa politica di blocco, compresa in tredici delle sue risoluzioni adottate con l'appoggio quasi unanime degli Stati membri delle Nazioni Unite, è stata sfidata dalle autorità statunitensi, confermando il loro più assoluto disprezzo nei confronti delle Nazioni Unite, del multilateralismo e del Diritto Internazionale.

Il 30 giugno 2004 sono entrate in vigore le misure comprese nella Relazione della cosiddetta 'Commissione di Aiuto a una Cuba Libera', approvata da George W. Bush il 6 maggio dello stesso anno. Nelle sue 450 pagine, sono comprese proposte di nuove azioni e misure dirette a rendere più duro il blocco, che aggravano le azioni contro il turismo e contro gli investimenti a Cuba, che limitano i flussi finanziari e i viaggi all'Isola, e che restringono ancora di più le rimesse familiari e gli scambi in differenti sfere, con l'obiettivo di propiziare le condizioni che facilitino un intervento statunitense nell'Isola che permetta loro di imporre un "cambiamento di regime", come è stato proclamato dal Presidente degli Stati Uniti il 20 maggio 2004.

Il periodo che riguarda questa relazione - secondo semestre del 2004 e primo semestre del 2005 - è stato testimone dell'applicazione di tali misure, aspetto che risulta coerente alle criminali pretese dell'amministrazione nordamericana contro il popolo cubano.


Azioni di rafforzamento del blocco da parte degli Stati Uniti

L'8 luglio 2004, a compimento del Proclama 7757 del Presidente George W. Bush, il servizio di Guardacoste ha promulgato nuove regole che stabiliscono restrizioni per l'uscita di imbarcazioni da diporto che abbiano l'intenzione di entrare nelle acque cubane. Sono previste sanzioni da 25.000 dollari, oppure cinque anni di prigione, o entrambe, come pure la confisca delle imbarcazioni ai trasgressori.

A partire dal secondo trimestre del 2004, il Governo degli Stati Uniti, congiuntamente ai congressisti federali della mafia anticubana di Miami, ha lanciato una campagna di speculazioni e di calunnie sull'origine e sulla destinazione dei fondi cubani in dollari, come pure di pressioni e di minacce di indagini e sanzioni per intimorire tutte le banche estere che potessero avere relazioni finanziarie con Cuba. Nell'ambito di detta campagna, la Riserva Federale degli Stati Uniti ha imposto nel maggio del 2004 una multa di 100 milioni di dollari alla banca svizzero UBS AG, per avere violato in modo presunto le sanzioni statunitensi contro Cuba, Libia, Iran e Jugoslavia. Il fine era quello di impedire il deposito, il cambio con altre monete o i bonifici attraverso banche di paesi terzi dei dollari che Cuba ottiene legittimamente attraverso il turismo, rimesse e vendite in centri commerciali, con l'obiettivo di impedire le importazioni cubane, in principal modo quelle di alimenti, medicine e combustibili, potenziando un collasso economico e una situazione sociale estremamente critica.

Il 27 agosto 2004, il Presidente George W. Bush pronunciando un discorso elettorale a Miami, ha riaffermato la necessità di mantenere il blocco per abbattere la Rivoluzione cubana, indicando che "il blocco è una parte necessaria di quella strategia".

Il 30 settembre 2004, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha indicato che secondo le recenti modifiche ai Regolamenti di Controllo dei Fondi Cubani, 31 C.F.R. Part 515 (the 'Regulations'), i cittadini o i residenti permanenti negli Stati Uniti non possono comprare in modo legale prodotti di origine cubana, compreso tabacco e alcool, in un paese terzo, neanche per uso personale all'estero. Le sanzioni penali per la violazione di questi Regolamenti possono raggiungere il milione di dollari nelle multe per le aziende e i 250.000 dollari e fino a 10 anni di carcere per persone fisiche. Pene civili fino a 65.000 dollari possono essere imposte dall'Ufficio di Controllo dei Fondi Cubani (OFAC), del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

Il 9 ottobre 2004, il Sottosegretario per gli Affari dell'Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato, Dan W. Fisk, in un'aggressione senza precedenti nella storia delle relazioni finanziarie internazionali, ha annunciato la costituzione di "un Gruppo di Persecuzione dei Fondi Cubani" per indagare e bloccare le nuove vie di movimento di valuta verso e da Cuba, citando in particolare il "turismo, che ha sostituito le esportazioni di zucchero come principale fonte di valuta".

Nel secondo semestre del 2004, l'OFAC ha dichiarato "aziende nazionali particolarmente designate" le compagnie Melfi Marine Corporation S.A. A. e Tour Marketing Ltd., e "azienda nazionale cubana" l'azienda SERCUBA, aspetto che ha implicato l'applicazione immediata delle regole del blocco a queste aziende.

Nel gennaio del 2005, si è appreso che l'OFAC ha interpretato i regolamenti sui viaggi a Cuba in modo tale, che ai cittadini nordamericani non sia permesso di partecipare a riunioni a Cuba patrocinate e organizzate da agenzie dell'ONU, a meno che ottengano previamente una licenza.

Il 22 febbraio 2005, l'OFAC ha re-interpretato il concetto di "pagamento in contanti e anticipato" sugli acquisti negli Stati Uniti da parte di Cuba di prodotti agricoli e medici, stabilendo che si intende per ciò che il pagamento sia realizzato prima che le merci vengano caricate in un porto statunitense per la loro spedizione a Cuba. La misura, che costituisce un ostacolo addizionale alle limitate importazioni di alimenti, è entrata in vigore lo scorso 24 marzo. L'insicurezza nei rifornimenti derivata da detta interpretazione, ha obbligato Cuba a ricorrere nel primo quadrimestre dell'anno, a forniture alternative in paesi terzi per assicurare l'acquisto di 300 milioni di dollari in prodotti alimentari e agricoli che in origine era stato pianificato di importare dagli Stati Uniti. Le transazioni sono calate del 26 % tra gennaio e aprile del 2005 in relazione allo stesso periodo del 2004, secondo le statistiche del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti. La contrazione comprende una caduta del 52 % negli acquisti di riso.(2)
(2) Dispaccio dell'agenzia IPS, pubblicato da 'La Tribuna Hispana' (U.S.A.) il 28 giugno 2005

Il 24 febbraio del 2005, una Corte d'Appello ha revocato la decisione di un giudice di New York, in data 29 marzo 2004, che aveva stabilito che gli Stati Uniti, nel rispetto dei trattati internazionali, sono obbligati a riconoscere i diritti dell'azienda cubana CUBATABACO sul marchio Cohíba nel territorio degli Stati Uniti, sotto la teoria dei marchi famosi. La nuova sentenza è contraria ai regolamenti internazionali sulla protezione dei marchi.

Il 13 aprile 2005, si è saputo che la Corte d'Appello del Terzo Circuito ha emesso il verdetto di colpevolezza contro il cittadino nordamericano Stefan Brodie, ex-presidente dell'azienda Purolite, che era stato processato nell'anno 2002 di avere cospirato per violare il blocco contro Cuba. Brodie era stato assolto dalla giudice di primo grado, che aveva stabilito che non vi erano prove dirette che dimostrassero la sua partecipazione alle vendite a Cuba di resine ionizzate per la purificazione dell'acqua.

Il 29 aprile 2005, il Presidente George W. Bush ha ordinato al Dipartimento del Tesoro di consegnare 198.000 dollari dei fondi cubani congelati alla residente di origine cubana, Ana Margarita Martínez, per adempiere a una sentenza arbitraria contro Cuba, che una corte statale della Florida aveva emesso nell'anno 2001, determinando il pagamento di 27.1 milioni di dollari.

In aprile, è stata negata l'entrata negli Stati Uniti ai nuovi dirigenti della compagnia canadese Sherritt e ai loro parenti, in applicazione del Titolo IV della Legge Helms-Burton.


Assedio, minacce e sanzioni a persone, istituzioni e ONG

Il 6 luglio 2004, l'OFAC ha avvertito i partecipanti alla Carovana solidale dell'organizzazione nordamericani 'Pastori per la Pace', che coloro che si sarebbero recati a Cuba senza il corrispondente permesso del Dipartimento del Tesoro sarebbero stati sottoposti alle sanzioni previste nei regolamenti. 'Pastori per la Pace' è un progetto ecumenico della Fondazione Interreligiosa per l'Organizzazione Comunitaria, che tra il 1992 e il 2004, ha portato a Cuba computer usati, medicine, alimenti, giocattoli, libri, ecc., come aiuto solidale per il popolo cubano, senza una licenza del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

Il 9 novembre 2004, la compagnia Xael Charters ha ricevuto la visita di funzionari dell'OFAC, che hanno chiesto informazioni sulle operazioni a Cuba, nell'ambito del rafforzamento delle misure di persecuzione.

Il 12 novembre 2004, il presidente dell'Alleanza Cubano-Americana per i Fondi Educativi (CAAEF), ha ricevuto una lettera dell'OFAC, che richiedeva l'elenco di tutte le persone e delle istituzioni che hanno beneficiato della loro licenza di viaggio negli ultimi cinque anni.

Il 13 novembre 2004, la Brigata Venceremos ha emesso una nota di protesta, con la quale ha fatto sapere di avere ricevuto una lettera dell'OFAC che chiedeva informazioni sui viaggi organizzati a Cuba.

Il 23 novembre 2004, la Galleria d'Arte Corcoran di Washington, dopo aver ricevuto pressioni dell'OFAC e del Dipartimento di Stato, ha annullato un evento culturale patrocinato dalla Sezione di Interessi di Cuba.

Il 30 marzo 2005, l'OFAC ha inviato una lettera all'organizzazione U.S-Cuba Labor Exchange, sollecitandola a "sospendere e a desistere" dal promuovere e organizzare il viaggio a Cuba di una delegazione che avrebbe partecipato al IV Incontro Emisferico di Lotta contro l'ALCA e alle attività per la Giornata Internazionale dei Lavoratori. L'OFAC ha preteso inoltre, che in un termine di 20 giorni lavorativi, le fosse inviata una lista dettagliata con i dati dei membri della citata delegazione.

Nell'aprile di 2004, sono stati spediti inviti ai signori Christopher Schenk, cittadino nordamericano e geologo del Servizio Geologico degli Stati Uniti, dipendenza del Dipartimento dell'Interno, e Richard T. Buffler, geofisico nordamericano dell'Università di Austin, nel Texas, affinché partecipassero alla Convegno di Scienze della Terra. Immediatamente il signor Buffler ha risposto che, nonostante il suo interesse per il Convegno, gli sarebbe stato impossibile partecipare per altri impegni precedenti. Riguardo al signor Schenk – che aveva presentato alla Conferenza e Mostra Annuale dell'Associazione Americana di Geologi del Petrolio, effettuata a Cancún, nel novembre del 2004, una valutazione delle riserve prevedibili di petrolio nelle acque profonde a nord di Cuba - si è saputo attraverso un messaggio di posta elettronica del signor Buffler che: "(.....) quando il Governo degli Stati Uniti ha saputo che egli aveva fatto una valutazione delle acque di Cuba, lo hanno umiliato duramente e gli hanno detto che non poteva continuare ad avere comunicazioni con Cuba e lo hanno minacciato di multarlo se lo avesse fatto (...)". Gli esperti nordamericani si sono scusati per non avere potuto partecipare all'evento.

Nell'aprile 2005, l'OFAC ha inviato una lettera circolare alle organizzazioni che hanno licenze per viaggi a scopi religiosi a Cuba, informandoli che si stanno facendo indagini su presunti "abusi delle licenze religiose", fatto che potrebbe implicare la sospensione o la revoca delle licenze e l'imposizione di multe amministrative o di sanzioni penali. La missiva insisteva sul fatto che potevano recarsi a Cuba solo i soci dell'organizzazione in questione che sono impegnati in attività religiose, che le licenze religiose non consentivano di trasferire fondi a cittadini o enti cubani e che le donazioni a individui o a gruppi a Cuba richiedevano l'autorizzazione del Dipartimento del Commercio.

Nell'anno 2004, l'OFAC ha imposto multe a 316 cittadini e residenti degli Stati Uniti per aver violato varie disposizioni del blocco. Nel primo quadrimestre del 2005, erano già state comminate 307 multe, quasi la stessa quantità di tutto l'anno precedente. Come parte del rafforzamento della persecuzione dei viaggi a Cuba, si è prodotto un cambiamento nella politica precedente che a volte ritardava, persino per anni, la notifica della violazione e l'applicazione delle sanzioni alle persone.

Nonostante che l'inizio dell'applicazione delle nuove restrizioni ai viaggi sia avvenuto nel secondo semestre del 2004, lo scorso anno le visite dei nordamericani a Cuba sono diminuite del 40.5 %, con 51.027 persone rispetto alle 85.809 del 2003. I viaggi dei cubani residenti negli Stati Uniti si sono ridotti del 50.3 % nello stesso periodo, avendo visitato Cuba 57.145 persone contro le 115.050 arrivate nell'anno precedente.


Crescente opposizione al blocco all'interno degli Stati Uniti

Il Governo degli Stati Uniti continua a ignorare l'opposizione al blocco da parte dell'opinione pubblica del suo paese, che si è manifestata, tra l'altro, in numerose espressioni e azioni nel Congresso e nei Governi statali e di personalità politiche e intellettuali, organizzazioni non governative e settori imprenditoriali. Tra queste si distinguono:

Nell'anno 2004, la Camera dei Rappresentanti ha approvato quattro emendamenti che si proponevano di revocare i regolamenti sull'invio di piccoli pacchi a Cuba, di eliminare le restrizioni alle visite familiari degli emigrati cubani all'Isola, di sospendere le misure che ostacolano i programmi studenteschi nordamericani a Cuba e di eliminare le restrizioni alle esportazioni di alimenti e medicine, comprese quelle relative all'accesso a crediti privati. Tuttavia, come risultato delle pressioni della leadership repubblicana e della minaccia di veto del Presidente, tutti questi emendamenti sono stati omessi nel testo finale delle leggi in cui erano stati inseriti.

Nel 2005, benché alla Camera dei Rappresentanti fossero stati presentati emendamenti diretti a eliminare le restrizioni agli scambi accademici, alle visite familiari, ai viaggi religiosi e all'invio di piccoli pacchi a Cuba, questi non sono stati accolti per le pressioni dell'Amministrazione e della leadership repubblicana, come pure per il contributo finanziario dell'estrema destra cubano-americana alle campagne politiche di un numero considerevole di rappresentanti, realizzato a condizione che questi si sarebbero opposti a qualsiasi flessibilizzazione del blocco contro Cuba.

Malgrado nel Senato la maggior parte dei suoi membri sia favorevole all'eliminazione delle restrizioni ai viaggi a Cuba dei nordamericani e dei cubani residenti negli Stati Uniti, i difensori in detto organismo della politica anticubana dell'attuale Amministrazione, sono ricorsi a manovre di procedura per impedire che iniziative dirette a promuovere cambiamenti nella stessa possano prosperare nel dibattito legislativo.

Dal 9 al 12 gennaio 2005, il Convegno Annuale della Federazione Americana dei Coltivatori di Grano (AFBF, nella sua sigla in inglese) ha approvato una risoluzione che sollecitava l'amministrazione del Presidente George W. Bush all'immediata normalizzazione del commercio con Cuba.

Il 10 febbraio, il Senato Statale dell'Alabama ha approvato la risoluzione congiunta SRJ.26 per "esigere dal Congresso degli Stati Uniti l'eliminazione delle restrizioni commerciali, finanziarie e di viaggi a Cuba".

Il 3 marzo, i Rappresentanti dei porti nordamericani del Golfo del Messico, hanno approvato una Risoluzione in cui esprimono il loro sostegno all'eliminazione del blocco per la vendita di medicine e di alimenti a Cuba. Inoltre, hanno richiesto al Congresso di ristabilire le condizioni, per il pagamento in contanti e anticipato, precedenti alla pubblicazione delle nuove misure dell'OFAC su questo tema.

Il 16 marzo 2005, la Federazione del Riso degli Stati Uniti, ha esortato il Congresso a cambiare il regolamento sui pagamenti per gli acquisti di alimenti realizzati da Cuba e a consentire che i contratti esistenti possano essere evasi, nel rispetto della Legge di Riforma delle Sanzioni dell'anno 2000.

Il 26 aprile 2005, è stata annunciata ufficialmente la costituzione dell'Associazione Commerciale Cuba-Stati Uniti, composta da oltre 30 compagnie, agenzie statali e organizzazioni di 19 stati nordamericani, allo scopo di lavorare per l'eliminazione delle restrizioni al commercio con Cuba. Tra i membri si trovano le grandi aziende ADM, Caterpillar e Cargill. La Giunta Direttiva è capeggiata dall'ex-Segretario di Commercio, Bill Reinsch. L'Associazione è presieduta da Kirby Jones e nella sua giunta di consulente può contare sull'ex-Segretario Aggiunto di Stato, William D. Rogers, su David Rockefeller, sull'ex-rappresentante commerciale, Carla Hills, sull'ex Segretario della Difesa, Frank Carlucci, e sull'ex-Segretario della Difesa ed ex-direttore della CIA., James Schlesinger, tra gli altri.

Lo scorso 8 giugno, l'Assemblea statale di New York ha adottato senza votazione una risoluzione legislativa, presentata da un numeroso gruppo di membri, che esorta il Presidente degli Stati Uniti a promuovere le visite di popolo a popolo tra i residenti di New York e di Cuba. Il testo è stato presentato inizialmente da un nutrito gruppo di membri dell'assemblea, su iniziativa di José Rivera, tra gli altri.



Relazione 2005