LA LIBERA ESPRESSIONE SECONDO L’IMPERO
confiscato nelle dogane di Bush
J.G.ALLARD – 8 agosto 2005
L’Amministrazione nordamericana, che spende milioni ogni anno per accusare falsamente Cuba di ostacolare la libera circolazione di libri, ha appena confiscato alla frontiera messicana centinaia di testi in lingua inglese destinati alla Biblioteca dell’Università de L’Avana.
Il colmo dell’assurdo è stato raggiunto col sequestro di titoli controversi come Il piccolo principe, del francese Antoine de Saint-Exupéry e L’Amante di Lady Chaterley, del britannico David Herbert Lawrence.
I libri messi sotto sequestro fanno parte degli oggetti sottratti il 21 luglio scorso alla Carovana dell’Amicizia dei Pastori per la Pace dagli agenti delle Dogane USA, nel posto frontaliero di McAllen, in Texas, per espresso ordine del Dipartimento del Commercio.
La lista dei libri confiscati è allucinante. Citiamo di seguito alcuni degli autori le cui opere si trovano adesso rinchiuse nei magazzini del Dipartimento di Sicurezza della Patria di Hidalgo, nel Texas.
· Le Memorie di Sir Winston Churchill, le cui opere politiche non erano precisamente di sinistra (Closing, the ring, The Grand Alliance, The finger of Fate, ecc.).
· Il piccolo principe, di Antoíne De Saint-Exupéry, il mitico racconto dello scrittore e aviatore francese.
· I l romanzo Il grande inquisitore (I fratelli Karamazov), di Fedor Dostoievski, dal titolo premonitore.
· Ernest Hemingway, il più famoso romanziere nordamericano, conosciuto per il suo amore nei confronti dell’isola di Cuba, con Il sole sorge ancora.
· D.H. Lawrence ed il suo L’amante di Lady Chaterley, un classico della letteratura romantica.
· Quanto era verde la mia valle, il best-seller dell’autore nordamericano Richard Llewellyn, la cui versione cinematografica ebbe un enorme successo.
· L’età della ragione, del francese Jean-Paul Sartre, che fece parte dell’ Index Librorum Prohibitorum (Indice dei Libri Proibiti) dalla Chiesa fino al 1948.
· L’affascinante Ventimila leghe sotto i mari del francese Jules Verne.
Alcuni secoli dopo che frate Tommaso di Torquemada ordinò la distruzione di libri, aprendo la strada all’Inquisizione, l’Amministrazione Bush, che quest’anno ha ordinato un controllo approfondito delle donazioni trasportate dai Pastori, è arrivata a trattenere volumi la gran parte dei quali circolano nelle biblioteche o sono in vendita a Cuba in versione originale o in lingua spagnola.
La misura appare veramente assurda, quantunque si sappia che i bibliotecari statunitensi sono stati segnalati come possibili "collaboratori" nel piano d’annessione elaborato dal Dipartimento di Stato – il Rapporto al Presidente della cosiddetta Commissione per l’Assistenza ad una Cuba Libera –, i quali hanno però ripetutamente rifiutato di prestarsi a questa sporca manovra sviluppata dagli USA contro l’Isola.
Il rappresentante più conosciuto delle operazioni realizzate su indicazione della Casa Bianca in appoggio a questa politica ufficiale è senza dubbio il newyorkese Robert Kent, alias Robert Emmet, che nel 1999 fondò un’organizzazione chiamata "Amici delle Biblioteche Cubane", a favore delle biblioteche "indipendenti" nell’Isola, create col patrocinio della Sezione d’Interesse degli Stati Uniti a L’Avana.
In un testo riportato recentemente dal rispettato sito web nordamericano Counterpunch.com con il titolo The Scheme to Infiltrate Cuba’s Libraries (Il Piano per infiltrare le biblioteche di Cuba), la giornalista e ricercatrice nordamericana Diana Barahona, di South Beach, California, racconta dettagliatamente come Kent, in un viaggio a Cuba nel 1999, realizzò una missione il cui profilo lo identifica senza ombra di dubbio con i servizi segreti statunitensi:
"Kent contattò Aleida Godínez, un’agente dei servizi segreti" (cubani) "che si faceva passare per dissidente", riporta Barahona. "Godínez afferma che Kent si presentò come Robert Emmet e disponeva perfino di un passaporto con questo nome. Disse di essere venuto come inviato dell’ex agente della CIA Frank Calzón, attualmente direttore esecutivo del Centro per una Cuba Libera. Emmet non portò con sé libri e tanto meno impiegò parte del suo tempo a studiare una qualche biblioteca: mise molto in risalto il ruolo della stampa indipendente", dice Godínez. "Non disse assolutamente nulla sulle cosiddette biblioteche indipendenti. Mi disse solo di sfuggita di essere un bibliotecario".
Kent arrivò provvisto di equipaggiamento per lo spionaggio ("una telecamera, una radio ad onde corte, una ricetrasmittente a 10 bande ed un orologio di marca Casio") e di molto denaro in contanti. Ma l’aspetto più inquietante della visita del bibliotecario fu che, secondo Godínez, Kent le chiese che l’aiutasse, con disegni e fotografie, a descrivere le misure di sicurezza dell’abitazione del vicepresidente del Consiglio di Stato, Carlos Lage Dávila. Godínez dice che il "bibliotecario" le consegnò 100 dollari affinché comprasse delle pellicole a questo scopo. Come si può capire, "Emmet" venne arrestato ed espulso per spionaggio.
Tra gli implicati nelle campagne nordamericane sul tema delle biblioteche troviamo Ramón Humberto Colás, altro affiliato alla FNCA (Fondazione Nazionale Cubano Americana), che si autodefinisce "fondatore" di una fantomatica rete di biblioteche "indipendenti" a Cuba.
Colás, che risiede a Miami, lasciò nella città cubana di Las Tunas il ricordo di un playboy affezionato più ai centri notturni che alla lettura, ma ebbe comunque la fortuna di scoprire il modo per convincere i suoi padrini della USAID e della NED di concedergli succosi aiuti economici. Un altro piatto forte della strategia propagandistica della Casa Bianca nei confronti di Cuba, Robert Ménard, segretario perpetuo di Reporters sans Frontiéres, sta penetrando nel mondo delle biblioteche con un’aggressività proporzionale alle sue entrate occulte e milionarie.
IL CONGRESSO DELLA IFLA A OSLO
Le organizzazioni di bibliotecari più importanti del mondo, tra le quali ALA, IFLA e CLA, hanno adottato risoluzioni che confutano chiaramente le campagne di disinformazione dirette da Kent e Colas per conto del Governo nordamericano. La IFLA effettuerà a partire dal 14 agosto prossimo, nella capitale norvegese Oslo, il suo congresso annuale, dove riappariranno gli agenti dell’impero i cui bilanci, aumentati in modo spettacolare dall’Amministrazione di George W. Bush, sono consacrati soprattutto a costosi "tours" internazionali.
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