Il blocco contro Cuba è stato

 

definito una perversione

 

 

T. A. GRANADO

 

 

Nazioni Unite 19 ottobre (PL). – La comunità mondiale avrà una nuova opportunità di mostrare agli USA il suo rifiuto del blocco economico contro Cuba, definito mercoledì una perversione dei rapporti internazionali.

 

Negli ultimi 13 anni l’Assemblea Generale dell’ONU ha votato a schiacciante maggioranza contro la politica di blocco imposta all’Isola in più di quarant’anni da diverse amministrazioni USA.

 

In preparazione della 14ª edizione annuale di questa votazione, divenuta il momento più amaro e fastidioso per il Governo di George W. Bush, il segretario generale dell’ONU Kofi Annan ha appena presentato il suo rapporto su questo tema.

 

Con il titolo "Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba", il documento sta circolando tra i 191 membri della 60ª Assemblea Generale dell’ONU.

 

Per l’ambasciatore del Venezuela, Fermín Toro Jiménez, l’applicazione di misure coercitive come il blocco costituiscono "una perversione dei rapporti internazionali che danneggia l’amicizia e la cooperazione naturale che deve esistere tra gli Stati".

 

Si tratta di uno dei modi per esercitare il dominio imperiale sui paesi deboli e in via di sviluppo allo scopo di fermare, interrompere, coartare o asfissiare la libera determinazione dei loro popoli, ha commentato.

 

Consultato al rispetto da Prensa Latina, il diplomatico ha sottolineato che la votazione del suo paese contro il blocco si basa su ragioni come "l’ingiustizia che significa quella politica e la flagrante violazione del Diritto Internazionale da parte degli Stati Uniti".

 

Toro Jiménez ha sostenuto che anche "la solidarietà profonda tra i popoli fratelli di Venezuela e Cuba nella loro lotta per l’autodeterminazione e la stretta alleanza dei nostri governi rivoluzionari" animano questa votazione.

 

Le fonti diplomatiche argentine hanno indicato che il voto di Buenos Aires rispetto al blocco contro Cuba "ha riflettuto fin dal primo momento e in modo autonomo la nostra posizione favorevole all’eliminazione di questo tipo di misure unilaterali".

 

Queste disposizioni "non contribuiscono né alla promozione del sistema democratico né al rispetto e alla protezione dei diritti umani", ha affermato il rappresentante argentino Marcelo Suárez Salvia.

 

"Non è compatibile nemmeno (il blocco a Cuba) con gli obblighi giuridici dei membri dell’organizzazione Mondiale del Commercio", ha aggiunto.

 

Suárez ha fatto riferimento a una dichiarazione del suo ministero, secondo la quale "mantenere questo tipo di misura dal carattere punitivo indebolisce la lotta contro le sfide comuni dei nostri tempi e non contribuisce al totale reinserimento di Cuba nell’ambito regionale".