Gli Stati Uniti bloccano l’assistenza

a bambini cubani handicappati



(PL) 6 ottobre 2005 - L’acquisizione di macchine Braille, utilizzate per l’insegnamento a bambini ciechi, è parte dell’obiettivo del blocco del governo degli Stati Uniti contro Cuba da più di quattro decadi.

La relazione che l’isola presenterà all’ONU sulle conseguenze di questo assedio economico, commerciale  finanziario imposto da Washington è evidente nelle difficoltà per l’acquisizione e riparazione dell’equipaggiamento specializzato diretto all’insegnamento speciale. Altri mezzi difficili da acquisire per l’isola sono la carta braille ed equipaggiamenti destinati a scuole specializzate nell’educazione di bambini strabici ed ambliopici.

Il testo presenta molteplici esempi concreti di come questa politica tenta di sgretolare gli sforzi de l’Avana nell’educazione delle sue giovani generazioni.

La relazione illustra ancora i problemi per la somministrazione di matite, quaderni, carta ed altri materiali didattici per il processo docente educativo.

Ugualmente persistono le limitazioni nella stampa dei libri di testo e bibliografie, nell’ottenimento di prodotti per asili infantili e centri interni di livello medio e superiore, tra loro mezzi igienici, vestiti, uniformi, calzature ed elementi elettrici imprescindibili.

Attorno all’ 80 % delle camere per il mantenimento e il congelamento degli alimenti di circa 800 centri educativi si trovano inattivi o deteriorati.

Per la loro riparazione totale necessitano circa 9 milioni 420 mila dollari ma questa spesa non ha potuto essere fatta a causa della limitazione di risorse imposta dal blocco.

Una situazione simile prevale nella costruzione, mantenimento e riparazione di centri ed istituzioni scolari e nella disponibilità di mobilio scolare, con danni sensibili nei casi degli asili infantili.

Se gli Stati Uniti mettessero fine al blocco economico, Cuba potrebbe disporre immediatamente di 166 milioni di dollari annuali per sradicare le principali carenze riscontrate nel settore dell’Educazione.

Questo ed altri temi si aggiungono nell'informativa al Segretario Generale dell’ONU sulle conseguenze di più di quattro decadi di blocco nordamericano contro l’isola.
 

 

Gli Stati Uniti pregiudicano il

programma cubano contro il cancro



A. BOADA 1 ottobre 2005 -PL

 

Gli Stati Uniti cercano d’impedire con il loro blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba da più di 40 anni, che i pazienti malati di cancro dell’Isola ricevano l’assistenza medica più adeguata.

 

Cuba non ha ancora potuto comprare dall’impresa canadese MSD Nordion i ricambi e le fonti radioattive di due macchine a carico differito automatico per trattare i tumori ginecologici.

 

Questa compagnia ha venduto la marca dei suoi strumenti terapeutici alla ditta nordamericana Varian e quindi 120 pazienti cubane non hanno ricevuto la miglior opzione nell’assistenza, sino a che le macchine in questione non sono state sostituite con altre di provenienza europea.

 

Inoltre Radiometer, un’entità danese produttrice di gasometri e vincolata da 35 anni circa all’impresa importatrice Medicuba è stata forzata nel 2004 a chiudere i suoi uffici di rappresentanza all’Avana, perchè è stata acquistata dalla statunitense Donaher.

 

Quest’azione ha danneggiato gli apparecchi d’analisi del gas nel sangue nelle terapie intensive ed ha apportato spese occasionali di circa 200 mila dollari annuali al sistema cubano di salute.

 

Il blocco che viene presentato dagli USA come un dissidio con l’Isola, in realtà ha un marcato carattere extraterritoriale poiché coinvolge anche le altre nazioni.

 

Un anno fa gli specialisti dell’ospedale Hermanos Ameijeiras dell’Avana avevano chiesto ai rappresentanti della Hitachi High-Technologies Corporation di comprare a un costo di 400 mila dollari un microscopio elettronico per il laboratorio di patologia di questa istituzione medica.

 

Gli specialisti della ditta giapponese risposero che non potevano collaborare con Cuba per via del blocco degli USA e il commercio d’un solo microscopio fu sufficiente per attivare i meccanismi di blocco contro Cuba.

 

La politica commerciale della Hitachi non ha potuto nulla per via delle pressioni di Washington contro l’Avana ed ha espresso come problema cruciale l’impossibilità d’offrire all’Isola il servizio di garanzia post-vendita.

 

Anche se gli ingegneri cubani potrebbero seguire dei corsi in questa fabbrica, la Hitachi ha sostenuto che l’ottenimento delle licenze commerciali d’esportazione attraverso la Camera di Commercio degli USA era complicato e anche costoso...

 

Il governo nordamericano cerca così d’impedire con la sua ostinata e genocida politica di guerra economica contro Cuba che i pazienti dell’Isola non si possano curare con malattie come il cancro.

 

Solo negli ultimi 10 mesi le azioni dell’amministrazione degli USA hanno provocato nel settore della salute pubblica cubana danni economici valutati circa 75 milioni di dollari. Questa cifra però non comprende la sofferenza inflitta alla popolazione cubana con la carenza, per questa ragione, di medicinali, attrezzature e strumenti negli ospedali dell’Isola.

 

Queste e altre motivazioni sono incluse nella relazione di Cuba per il Segretario Generale della ONU sulle conseguenze di più di quattro decenni di blocco nordamericano.

 

In questo periodo l’assedio di Washington ha provocato perdite di almeno 82 mila milioni di dollari a Cuba. Il documento intitolato "La necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba" verrà presentato per la quattordicesima volta all’Assemblea Generale dove l’eliminazione della sanzione unilaterale è stata votata favorevolmente in tutte le occasioni precedenti.

 

Un anno fa la 59ª Sessione di quest’istanza della ONU ha approvato una risoluzione di condanna del blocco degli USA contro l’Isola, con una votazione di 179 paesi a favore, quattro contrari e una sola astensione.

 

 

 

 

 

Gli Stati Uniti bloccano la

 

salute del popolo cubano


 


1 ottobre (PL) - Il Governo degli Stati Uniti cerca di ostacolare, con la sua ostinata e genocida politica di guerra economica contro Cuba, che i malati dell’Isola caraibica curino le loro patologie.

Solo negli ultimi 10 mesi, le azioni dell’amministrazione statunitense hanno provocato al settore della salute pubblica cubana, problemi stimati in 75,7 milioni di dollari.

Tuttavia, questa cifra non contempla la sofferenza inflitta al popolo cubano davanti alla carenza di diverse medicine, equipaggiamenti e materiale richieste nelle installazioni ospedaliere. Il tema si evidenzia nella relazione di Cuba al Segretario Generale dell’ONU sulle conseguenze del blocco economico, finanziario e commerciale degli Stati Uniti contro l’Isola, che si estende da più di quattro decadi.

In tutto questo tempo il blocco nordamericano contro Cuba ha provocato perdite stimate sugli 80 mila milioni di dollari.

Nessun programma di tecnologia di punta del Ministero cubano di Salute Pubblica come trapianti, chirurgia vascolare, nefrologia e genetica, può sfuggire all’assedio nordamericano.

Molte somministrazioni per questi servizi hanno componenti fabbricati negli Stati Uniti. Le autorità di quel paese negano il permesso di acquisizione o semplicemente prolungano indefinitamente i tempi necessari. D’accordo con i dati forniti nella relazione, il blocco colpisce l’assistenza ai bambini che hanno bisogno di trapianto epatico.

Questo succede davanti all’assenza di risposta, dei Laboratori Abbot, degli Stati Uniti, al sollecito per acquisire l’equipaggio dosatore dell’immunosoppressore Tacrolimus (FK506), unicamente prodotto da quest’impresa.

Tale strumento è imprescindibile per vigilare i livelli sanguinei, e la sua variazione può portare complicazioni per infezioni e tumori secondari.

Durante l’anno scorso, Cuba ha perso almeno 180 milioni di dollari, non potendo introdurre negli Stati Uniti la medicina Policosanol, farmaco riduttore del colesterolo il cui mercato in questo paese raggiunge i 18 mila milioni di dollari.

Un altro esempio che evidenzia i danni del blocco contro il settore cubano della Salute è l’impossibilità di accedere a tecnologie ed accessori di macchine per reni artificiali ed i suoi componenti, incidendo negativamente sui servizi di Nefrologia dell’Isola.

Queste prestazioni trattano, mediante dialisi, circa duemila pazienti cubani, di loro, 30 bambini. Ugualmente, L'Avana doveva comprare nella lontana Asia kit per la diagnosi di entomologia medica. Se si fossero acquistati negli Stati Uniti, per la loro vicinanza, e alta tecnologia e competitività dei prezzi, si sarebbe risparmiato il 30 % dei costi.

Nella specialità di Cardiologia, l’isola è costretta a realizzare spese considerabili dal momento che non le permettono l’accesso a materiale di consumo usato nella cardiologia interventista.

Il documento intitolato “Ne
cessità di mettere fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba”, si presenterà per la quattordicesima volta all’Assemblea Generale, dove è stato votato favorevolmente tutte le occasioni anteriori.

Un anno fa quest’istanza dell’ONU, nella sua sessione 59, ha appoggiato la risoluzione con votazione di 179 paesi a favore, ed appena quattro in contro ed un’astensione.