Cuba in primo piano nella
Biennale di Venezia
V.A.Benitez
23/6 - Non è abituale che Cuba sia "notizia" nella Biennale di Venezia, uno degli incontri culturali più esigenti e più esclusivi dei circuiti internazionali della arti visive, dove non è facile per gli artisti del Terzo Mondo, soprattutto se risiedono nel proprio paese, aprirsi una strada.
In questa Biennale non solo l’arte cubana ha conquistato un meritato spazio, ma anche la danza, assieme alle Belle Arti si sono incontrate, riunite in differenti manifestazioni artistiche e con esponenti rigorosamente selezionati e - forse questa è la cosa più importante – con la partecipazione nelle giuria.
La nomina di Llilian Llanes, storiografa e promotrice delle arti visive per molto tempo e prima curatrice della Biennale dell’Avana sino al suo pensionamento come membro della giuria, onora sicuramente l’Isola.
Con lei dividono le responsabilità Hendrik Diessen, direttore del Museo di Tilburg (Olanda); Kathy Halbreich, direttrice del Walker Art Center, di Minneapolis (USA), Geeta Kapur (India); Ousseynou Wade, direttore della Biennale di Dakar (Senegal); Dan Cameron, il principale curatore del Nuovo Museo d’Arte Contemporanea di Nueva York; Udo Kittelmann, direttore del Museo D’Arte Moderna di Francoforte (Germania) e Fumio Nanjo, vice direttore del Museo Mori di Tokio (Giappone).
I premi annunciati in quest’ultima settimana coincidono con l’inaugurazione delle mostre di 31 padiglioni nazionali e del due posizioni centrali, con artisti di 74 paesi.
Il Leone d’Oro dato all’arte giovane è andato alla guatemalteca Regina José Galindo. Il Leone d’ Oro por l’opera della vita è stato vinto dalla nordamericana, maestra del collage, Barbara Kruger, mentre tra gli espositori ha vinto il tedesco Thomas Schutte e tra i padiglioni nazionali ha vinto la proposta della francese Annes Messager, con una detonante versione della storia di Pinocchio.
I mezzi specializzati hanno attirato l’attenzione su vari lavori tra i quali quello della cubana Tania Brugueras, che ha presentato un’installazione a base di sacchettini di the usati, con dispositivi elettronici inseriti, molto elogiata per la sua originalità e capacità e perchè promuove inquietudini concettuali.
L’inclusione dei lavori di Carlos Garaicoa e Los Carpinteros nella selezione di Sempre un pò più lontano è stata avallata da un criterio dei curatori che hanno voluto segnalare le rotte sperimentali di maggior interesse nello scenario delle belle arti internazionali.
Gli organizzatori della Biennale hanno posto in risalto la danza come lavoro coreografico che fa riflettere sulle possibilità estetiche del corpo umano ed hanno invitato la compagnia di danza contemporanea di Cuba, diretta dal maestro Miguel Iglesias, perchè sia presente nel ciclo Body Attack, con Compás, de Jan Linkens, che ha vinto il primo premio se si valuta l’attenzione che gli ha dedicato la BBC di Londra.