Un film cubano premiato

in Germania


20 ottobre 2005 - La pellicola cubana “Viva Cuba” ha preso il primo premio del Festival del Cinema per L’Infanzia e la Gioventù della città tedesca di Chemintz “per la contemporaneità del suo messaggio ed il volo della sua immaginazione creativa ed artistica”.
 

Humberto Solás si presenta a Hollywood

Il film “Barrio Cuba”, il più recente del regista cubano Humberto Solás, verrà presentato a Hollywood il prossimo 1º novembre nello Spielberg Auditorium e nell’Egyptian Theatre, di Los Ángeles. Questa notizia è stata comunicata a PL dall’avvocato degli Stati Uniti Stephen Rivers, portavoce della casa produttrice del film. Questo professionista è colui che ha reso possibili i viaggi all’Avana di Steven Spielberg, Kevin Costner e Chris Lawford, tra le varie stelle del cinema. “Barrio Cuba”, che è interpretato da popolari attori cubani come Isabel Santos, Mario Limonta e Aurora Basnuevo, racconta la storia di sette persone che vivono alla periferia della capitale dell’Isola e cercano d’incontrare l’amore. Humberto Solás, il regista, è uno dei più importanti realizzatori del Nuovo Cinema Latino Americano ed è noto per le pellicole Lucia, Manuela, Miele per Ochun, Un uomo di successo, e altre.

 


La sua protagonista, Malú Broche, ha conquistato il lauro per la migliore interpretazione femminile, mentre Milo Ávila ha meritato una menzione nella categoria maschile.

“Viva Cuba”, di Juan Carlos Cremata, narra la storia di Malú e Jorgito, due bambini che si promettono amicizia eterna oltre le differenze inconciliabili che separano le loro famiglie.

Dopo la morte della nonna di Malú e la decisione di sua mamma di andarsene via a vivere fuori dall’isola, i due bambini scappano al confine del mondo in favore di una speranza che gli permetta di salvaguardare il loro affetto.

Diciotto bambini di 10 nazionalità integrarono la giuria che ha premiato “Viva Cuba”, che ha ottenuto prima una distinzione simile, questo stesso anno, nella prestigiosa dimostrazione-competizione di Cannes, in Francia.

“Per noi costituisce un gran stimolo, una gradita sorpresa ed una responsabilità enorme”, affermò Cremata ricevendo il premio.

Questo film è il suo secondo lungometraggio. Il primo è stato “Nada”, un film di finzione, sperimentale, che ha guadagnato vari riconoscimenti internazionali e l’elogio della critica.

 

 

Presentato il film “Bailando Cha-cha-cha”

 

20 agosto 2005 (PL) - L’attesa pellicola cubana “Bailando Cha-cha-cha”, del regista Manuel Pérez, è stata presentata in anteprima ed ha ricevuto una forte ovazione dal pubblico che ha affollato il Teatro – Cinema Charles Chaplin della capitale.

 

“La coproduzione cubano–spagnola ha avuto un ritardo di due anni e mezzo”, ha spiegato il regista, “ma nonostante questo l’opera è sempre un regalo un regalo fatto al popolo di Cuba che ha la musica e la danza nel sangue”, ha segnalato durante la presentazione del film lo scrittore Jaime Sarusky.

 

Il copione è stato scritto dallo stesso regista e da Alejandro Brugues; “Bailando Cha-cha-cha” è una storia cubana che presenta le tecniche del Kammerpiel (fantasmi, romanticismo, crisi generazionale, la strada, il cabaret, primi piani intimisti).

 

La pellicola si svolge soprattutto in una sala da ballo in Prado e Neptuno che, nell’’Avana degli anni ’40, si chiamava “L’angolo del peccato”.

 

Il regista Manuel Herrera è un uomo nostalgico e il film gli assomiglia. La storia di “Bailando Cha-cha-cha” è raccontata con semplicità e le attuazioni sono verosimili. La recitazione dei giovani Sandy Marquetti, Teheran Aguilar, Goya Toledo e Yaima Torres nei ruoli dei fratelli Javier, Sebastian e Alicia, l’ultima come fidanzata del secondo sono molto buone ma ci sono due personaggi che risaltano particolarmente: quelle di Erman Xor Oña come Enrique Jorrín e il travestito omosessuale.

 

Manuel Herrera ha realizzato un film molto sincero: “Il mio proposito era far trascorrere dei momenti gradevoli”, ha detto durante la presentazione. “Bailando Cha-cha-cha” diverte, riempie lo spettatore di ricordi e riflessioni, di buoni sentimenti...

 

"VIVA CUBA" DI JUAN CARLOS CREMATA


Un viaggio verso la speranza

M.CASTAÑEDA – di GI – 17 agosto 2005

 

 

 

Per i critici ed i cinefili dire "Premiato a Cannes" significa conferire a qualsiasi film una dimensione speciale. Se poi la pellicola consegue la comunicazione con il pubblico del suo paese... Non si tratta di una finzione. Viva Cuba, il più recente film di Juan Carlos Cremata, ha fatto il miracolo.

 

Prima ha ottenuto a Cannes 2005 il "Gran Prix Ecrans Juniors", prestigioso premio del cinema giovanile consegnato nella sua terza edizione al film di Cremata e ad altri sei di diversi paesi. Dopo la prima, avvenuta simultaneamente in tutta l’Isola, Viva Cuba è un successo di incassi.

 

Si tratta di un road movie, che ci porta da una punta all’altra della geografia insulare, i cui protagonisti sono Jorgito e Malú, due bambini scappati di casa per non venire separati dai loro genitori. In un viaggio "fino al cuore della speranza", i due inseparabili protagonisti percorrono l’Isola "inseguendo un anelito: rimanere uniti, andare oltre le differenze ed arrivare fino ad un futuro migliore", ha spiegato in conferenza stampa il suo regista.

 

In conformità con la sinossi, i due ragazzi si promettono amicizia eterna e scappano, per sfuggire dal proposito della madre della bambina di partire dal paese e portarla con sè. "La prima delle nostre intenzioni è quella di rivolgere un appello alla riflessione dei genitori affinchè tengano molto in conto le opinioni dei loro piccoli nel momento di prendere decisioni così importanti".

 

Tra gli aspetti più azzeccati del film ci sono i suoi attori, prima di tutto i due bambini, Malú Tarrau e Jorgito Miló e poi le attrici che interpretano le loro mamme, Luisa María Jiménez e Larisa Vega, affiancate da prestigiosi attori come Eslinda Núñez, Manuel Porto e Albertico Pujols.

 

Juan Carlos Cremata, che ha fatto irruzione nella cinematografia cubana all’inizio di questo lustro con Nada, il suo primo lungometraggio, ha girato una pellicola "familiare" in senso stretto.

Viva Cuba è stata co-diretta da Iraida Malberti, madre di Cremata e si è avvalsa dell’intervento del fratello di Juan Carlos, Carlos Alberto, direttore della compagnia teatrale per bambini ‘La Colmenita’, della quale sono membri i due protagonisti, di sua nonna Sara Cabrera e dei suoi cugini Guillermo e Amaury Ramírez Malberti (il primo come direttore artistico ed il secondo per la colonna sonora).

Per realizzare il progetto, Juan Carlos ha formato un’equipe di produzione con Inti Herrera, soprannominato "El Ingenio", continuando così nella creazione di un ambiente familiare (Inti è figlio dell’attrice Eslinda Nuñez).

 

Per quanto riguarda la produzione, Juan Carlos Cremata ha precisato che "non si è trattato di un progetto per l’ICAIC , ma per la Casa di Produzione della Televisione Cubana, in co-produzione con la compagnia pubblicitaria francese ‘QUAD Productions’, ‘La Colmenita’ e ‘El Ingenio’ e con la collaborazione di importanti istituzioni come la Fondazione del Nuovo Cinema Latinoamericano, la Scuola Internazionale di Cinema e Televisione di San Antonio de los Baños, l’Universo Audiovisivo del Bambino Latinoamericano, il Centro Martin Luther King jr. ed il Fondo di Sostegno Audiovisivo in Centroamerica e Cuba (CINERGIA), che ci hanno aiutato nella post-produzione".

 

Oltre a venire considerato il primo film per bambini girato a Cuba dove questi ne sono i protagonisti, Viva Cuba è una pellicola pioniera nell’utilizzo di una nuova tecnologia. "Abbiamo lavorato con una camera ‘Panasonic 100 AE, che filma a 25 fotogrammi progressivi ed in sistema PAL. Qui si usa NTSC e si filma a 24 fotogrammi. Questi 25 fotogrammi rendono molto più ricco il transfer a 35 mm., realizzato nei laboratori ECLAIR di Parigi".

 

Juan Carlos Cremata è un cineasta pieno di talento, immaginazione ed ottimismo e tiene in serbo molti progetti. Quando girò Nada annunciò che si trattava del primo episodio di una trilogia, Nunca e Nadie ma, come ha detto, "non ho ancora trovato finanziamenti" per questi ultimi. Dopo si è parlato molto di Candela, un musical "rispetto al quale l’ICAIC ha pronunciato diversi ‘però’, per il suo costo" e questo lo ha portato a girare Viva Cuba.

 

E non è tutto. Il regista ha in mano diversi copioni, tra i quali l’adattamento dell’opera teatrale El premio flaco, del drammaturgo Hector Quintero.

 

Non c’è dubbio, Juan Carlos Cremata sta continuando il suo viaggio verso la speranza.