Un film cubano premiato in Germania |
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Presentato il film “Bailando Cha-cha-cha” |
20 agosto 2005 (PL) - L’attesa pellicola cubana “Bailando Cha-cha-cha”, del regista Manuel Pérez, è stata presentata in anteprima ed ha ricevuto una forte ovazione dal pubblico che ha affollato il Teatro – Cinema Charles Chaplin della capitale.
“La coproduzione cubano–spagnola ha avuto un ritardo di due anni e mezzo”, ha spiegato il regista, “ma nonostante questo l’opera è sempre un regalo un regalo fatto al popolo di Cuba che ha la musica e la danza nel sangue”, ha segnalato durante la presentazione del film lo scrittore Jaime Sarusky.
Il copione è stato scritto dallo stesso regista e da Alejandro Brugues; “Bailando Cha-cha-cha” è una storia cubana che presenta le tecniche del Kammerpiel (fantasmi, romanticismo, crisi generazionale, la strada, il cabaret, primi piani intimisti).
La pellicola si svolge soprattutto in una sala da ballo in Prado e Neptuno che, nell’’Avana degli anni ’40, si chiamava “L’angolo del peccato”.
Il regista Manuel Herrera è un uomo nostalgico e il film gli assomiglia. La storia di “Bailando Cha-cha-cha” è raccontata con semplicità e le attuazioni sono verosimili. La recitazione dei giovani Sandy Marquetti, Teheran Aguilar, Goya Toledo e Yaima Torres nei ruoli dei fratelli Javier, Sebastian e Alicia, l’ultima come fidanzata del secondo sono molto buone ma ci sono due personaggi che risaltano particolarmente: quelle di Erman Xor Oña come Enrique Jorrín e il travestito omosessuale.
Manuel Herrera ha realizzato un film molto sincero: “Il mio proposito era far trascorrere dei momenti gradevoli”, ha detto durante la presentazione. “Bailando Cha-cha-cha” diverte, riempie lo spettatore di ricordi e riflessioni, di buoni sentimenti... |
"VIVA CUBA" DI JUAN CARLOS CREMATA
M.CASTAÑEDA – di GI – 17 agosto 2005
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Per i critici ed i cinefili dire "Premiato a Cannes" significa conferire a qualsiasi film una dimensione speciale. Se poi la pellicola consegue la comunicazione con il pubblico del suo paese... Non si tratta di una finzione. Viva Cuba, il più recente film di Juan Carlos Cremata, ha fatto il miracolo.
Prima ha ottenuto a Cannes 2005 il "Gran Prix Ecrans Juniors", prestigioso premio del cinema giovanile consegnato nella sua terza edizione al film di Cremata e ad altri sei di diversi paesi. Dopo la prima, avvenuta simultaneamente in tutta l’Isola, Viva Cuba è un successo di incassi.
Si tratta di un road movie, che ci porta da una punta all’altra della geografia insulare, i cui protagonisti sono Jorgito e Malú, due bambini scappati di casa per non venire separati dai loro genitori. In un viaggio "fino al cuore della speranza", i due inseparabili protagonisti percorrono l’Isola "inseguendo un anelito: rimanere uniti, andare oltre le differenze ed arrivare fino ad un futuro migliore", ha spiegato in conferenza stampa il suo regista.
In conformità con la sinossi, i due ragazzi si promettono amicizia eterna e scappano, per sfuggire dal proposito della madre della bambina di partire dal paese e portarla con sè. "La prima delle nostre intenzioni è quella di rivolgere un appello alla riflessione dei genitori affinchè tengano molto in conto le opinioni dei loro piccoli nel momento di prendere decisioni così importanti".
Tra gli aspetti più azzeccati del film ci sono i suoi attori, prima di tutto i due bambini, Malú Tarrau e Jorgito Miló e poi le attrici che interpretano le loro mamme, Luisa María Jiménez e Larisa Vega, affiancate da prestigiosi attori come Eslinda Núñez, Manuel Porto e Albertico Pujols.
Juan Carlos Cremata, che ha fatto irruzione nella cinematografia cubana all’inizio di questo lustro con Nada, il suo primo lungometraggio, ha girato una pellicola "familiare" in senso stretto.
Viva Cuba è stata co-diretta da Iraida Malberti, madre di Cremata e si è avvalsa dell’intervento del fratello di Juan Carlos, Carlos Alberto, direttore della compagnia teatrale per bambini ‘La Colmenita’, della quale sono membri i due protagonisti, di sua nonna Sara Cabrera e dei suoi cugini Guillermo e Amaury Ramírez Malberti (il primo come direttore artistico ed il secondo per la colonna sonora). Per realizzare il progetto, Juan Carlos ha formato un’equipe di produzione con Inti Herrera, soprannominato "El Ingenio", continuando così nella creazione di un ambiente familiare (Inti è figlio dell’attrice Eslinda Nuñez).
Per quanto riguarda la produzione, Juan Carlos Cremata ha precisato che "non si è trattato di un progetto per l’ICAIC , ma per la Casa di Produzione della Televisione Cubana, in co-produzione con la compagnia pubblicitaria francese ‘QUAD Productions’, ‘La Colmenita’ e ‘El Ingenio’ e con la collaborazione di importanti istituzioni come la Fondazione del Nuovo Cinema Latinoamericano, la Scuola Internazionale di Cinema e Televisione di San Antonio de los Baños, l’Universo Audiovisivo del Bambino Latinoamericano, il Centro Martin Luther King jr. ed il Fondo di Sostegno Audiovisivo in Centroamerica e Cuba (CINERGIA), che ci hanno aiutato nella post-produzione".
Oltre a venire considerato il primo film per bambini girato a Cuba dove questi ne sono i protagonisti, Viva Cuba è una pellicola pioniera nell’utilizzo di una nuova tecnologia. "Abbiamo lavorato con una camera ‘Panasonic 100 AE, che filma a 25 fotogrammi progressivi ed in sistema PAL. Qui si usa NTSC e si filma a 24 fotogrammi. Questi 25 fotogrammi rendono molto più ricco il transfer a 35 mm., realizzato nei laboratori ECLAIR di Parigi".
Juan Carlos Cremata è un cineasta pieno di talento, immaginazione ed ottimismo e tiene in serbo molti progetti. Quando girò Nada annunciò che si trattava del primo episodio di una trilogia, Nunca e Nadie ma, come ha detto, "non ho ancora trovato finanziamenti" per questi ultimi. Dopo si è parlato molto di Candela, un musical "rispetto al quale l’ICAIC ha pronunciato diversi ‘però’, per il suo costo" e questo lo ha portato a girare Viva Cuba.
E non è tutto. Il regista ha in mano diversi copioni, tra i quali l’adattamento dell’opera teatrale El premio flaco, del drammaturgo Hector Quintero.
Non c’è dubbio, Juan Carlos Cremata sta continuando il suo viaggio verso la speranza.
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