L’industria
cinematografica cubana prevede per il prossimo anno di girare 10 lungometraggi
di fiction, sette progetti di coproduzione con l’America Latina e 15
documentari, tra i vari piani che illustrano una crescita rispetto al 2005 che
sta per finire.
PL ha avuto accesso a queste cifre
che marcano il recupero di un’infrastruttura danneggiata dai problemi della
depressione economica sofferta dall’Isola durante il decennio dei ’90.
Le statistiche parlano chiaro e
mostrano un evidente aumento dei lavori che si svolgeranno nell’Istituto d’Arte
e Industria Cinematografica ICAIC, il cui presidente è Oscar González.
Nel 2005 sono stati girati solo
due lungometraggi nazionali "Bailando cha cha ccha" e "Barrio Cuba", otto
documentari e tre cortometraggi; le collaborazioni con altri paesi sono state
solamente tre: "Minerva è un nome di donna" di Wolney Oliveira (Brasile); Di
buen día, papá, di Fernando Vargas (Bolivia) e Doble juego, di Alberto Durant (Perú).
Il panorama per i prossimi 12 mesi
è promettente e si prevede la prima di "Divina desmesura" di Rigoberto López, un
film sul barbaro del ritmo Benny Moré.
Inoltre "La edad de las pesetas",
opera prima di Pavel Giroud, uno dei tre registi di "Tres veces dos", premiata
internazionalmente e già in fase finale e "Paginas del diario de Mauricio" di
Manuel Pérez.
I pronostici includono "Madrigal"
di Fernando Pérez, il regista di "Suite Habana" e "Madagascar", che ha iniziato
le riprese di recente.
Poi "La noche de los puños largos",
di Arturo Sotto; "Los dioses rotos", di Ernesto Daranas; "Edén perdido Iº e Edén
perdido IIº, di Daniel Díaz Torres (Alicia en el pueblo de Maravilla)sono altri
titoli peri il 2006.
Si lavorerà con l’America Latina a
un lungometraggio, "La prueba", di Yudith Vélez e a "Una sombra al frente", di
Augusto Tamayo, del Perù; "Borrador" di Jacobo Penzo. "Mi vida por Sharon Stone",
di Carlos Aizpurúa e "Pasajeros" di Andres Culter, tutti e tre del Venezuela.
L’unione con la cinematografia
cilena darà i suoi frutti con "Imagines de una muerte pasejera" di Daniel
Villalobos e "D -22 Alamar", di Macarena Aguiló. Per completare 10 sceneggiature
di registi cubani sono in via di sviluppo.
Anche se il ritmo di produzione
non è stato alto nell’anno che sta per terminare, il cinema dell’Isola ha
mantenuto la sua presenza all’estero, partecipando a 102 Festivals tra i quali
il Havana Film di New York, il World Films di Montreal e di Toronto in Canada,
quello di San Sebastian e quello d’Inghilterra. Cuba ha partecipato a mostre,
omaggi e retrospettive: 58 in America Latina e 44 in altre nazioni.
l film "Iluminados por el fuego" del regista Tristán Bauer è diventato il
protagonista del 27º Festival del Nuevo Cine latino americano dell’Avana, dove
ha vinto il Primo Premio Coral per la fiction.
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