Episodi da far rabbrividire
nella base di Guantánamo
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15.6 Un documento segreto dei militari USA della base di Guantánamo, pubblicato domenica dalla rivista Time, rivela aggressivi e umilianti metodi di interrogatorio utilizzanti nei confronti di un prigioniero saudita. Il Pentagono non ha negato nessuna delle accuse e ha difeso come corretti gli interrogatori, ha annunciato l’agenzia AFP.
Time ha ottenuto un documento segreto di 84 pagine la cui autenticità è stata confermata dal Pentagono. Il testo spiega le tecniche utilizzate per ottenere informazioni dai prigionieri, la maggioranza dei quali presunti militanti taleban catturati in Afghanistan.
Il documento ottenuto da Time ripassa "minuto per minuto" le torture applicate a Mohammed al Qathami, il prigioniero numero 063 che, secondo il Pentagono, era il 20º terrorista del gruppo che ha attaccato le Torri Gemelle nel settembre del 2001.
La pubblicazione del resoconto ha provocato vari dibattiti nei principali talk show domenicali delle TV negli USA, dove la maggioranza degli intervistati si è dichiarata a favore della chiusura del carcere di Guantánamo per i danni da questo arrecati all’immagine degli Stati Uniti all’estero, ha informato l’ANSA.
Secondo il resoconto riprodotto da Time, Moammed al Qathami è stato costretto a farsi addosso i suoi bisogni fisiologici. Ha anche subito una disidratazione per vari giorni, senza ricevere un’adeguata assistenza medica.
Qathami, catturato in Afghanistan, aveva tentato di entrare negli USA nell’agosto 2001, un mese prima degli attacchi terroristici ed è stato respinto alla Dogana perché non disponeva di un biglietto di ritorno.
In un comunicato, il Pentagono non ha negato nessuna delle accuse ed ha sostanzialmente confermato l’autenticità di quello che ha chiamato "il sistema classificato degli interrogatori impegnati".
Il Pentagono ha sostenuto che gli interrogatori hanno utilizzato "tecniche approvate e controllate, comprendenti autorità addizionale", approvate dal Dipartimento della Difesa nel dicembre 2002, ha confermato AFP.
Il vicepresidente degli USA, Richard Cheney, ha dichiarato che attualmente non è prevista la chiusura della prigione di Guantánamo. Ha assicurato che il presidente Bush e il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, hanno sottolineato l’importanza della capacità di inviare in prigione i detenuti catturati nella guerra contro il terrorismo.