GUANTANAMO

come Abu Ghraib

 

Washington, 14 luglio (DPA)

 

Vari mesi dopo le denunce dei maltrattamenti ai prigionieri nella prigione di Abu Ghraib, commessi dai militari degli Stati Uniti, una commissione del Senato degli USA è giunta alle conclusioni che gli stessi metodi sono applicati anche nella base di Guantánamo, a Cuba, scrive il The Washington Post di giovedì 14.

 

Secondo i testimoni presentati davanti al Comitato del Senato, a Guantánamo gli specialisti degli interrogatori hanno obbligato i detenuti a mettersi indumenti femminili intimi sulla testa, a portare collari per cani... I detenuti sono stati anche minacciati con cani feroci dell’esercito come nelle immagini dei maltrattamenti di Abu Ghraib, che hanno girato il mondo nella primavera del 2004, provocando ondate di condanna.

 

Gli investigatori dell’esercito nordamericano si sono difesi davanti al Senato per i metodi usati e li hanno definiti "creativi e aggressivi", dicendo che però non hanno mai superato la barriera che giunge alla tortura.

 

Il generale Geoffrey Miller che ha diretto la prigione di Guantánamo per molto tempo, è andato, ha scritto il Washington Post, nel settembre del 2003 in Iraq per collaborare alla gestione del centro di Abu Ghraib.

 

Poi ha inviato i cosiddetti attrezzi "Tigre" per addestrare gli specialisti ai metodi d’interrogatorio in Iraq.

 

Nella base di Guantánamo ci sono attualmente circa 500 detenuti arrestati in Afghanistan o in Iraq, accusati di essere presunti terroristi.

 

Le organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani hanno condannato duramente la Casa Bianca perchè li mantiene reclusi senza aver svolto nemmeno un processo.