Washinghton 8 febbraio 2005 |
Confessioni sotto tortura, dice un avvocato degli USA • Gli assassini in serie sono trattati meglio dei reclusi a Guantánamo |
Un avvocato degli USA che ha visitato 11 suoi clienti del Kuwait detenuti nella base navale di Guantánamo, illegalmente occupata nell’Isola di Cuba dagli statunitensi, ha informato sulle torture che i suoi difesi hanno subito e ha detto che alcuni tra loro si sono dichiarati colpevoli sotto tortura, ha reso noto AFP.
“I soldati nordamericani non smettevano di ripetere: Sei un talibano o un membro di Al Qaeda?” e continuavano a picchiarmi... così alla fine ho detto che ero un talibano!” ha raccontato un detenuto a Thomas Wilner, avvocato di Washington.
I reclusi, hanno dichiarato diversi testimoni, sono stati picchiati con catene, li hanno tormentati con scariche elettriche e li hanno sodomizzati dopo la detenzione in Afghanistan, alla fine del 2001.
A Guantánamo sono stati torturati in continuazione.
“Gli abusi fisici contro i reclusi che io rappresento ora sono stati interrotti, ma sono stati sostituiti da abusi psicologici!” ha detto Wilner in una conferenza stampa.
I detenuti, che sono soprattutto uomini giovani, sono magrissimi e quasi famelici. L’avvocato ha denunciato che le celle sono estremamente piccole, hanno le luci perennemente accese e inoltre i reclusi possono muoversi solo 45 minuti la settimana.
“Gli assassini professionisti che uccidono in serie vengono trattati meglio di loro qui negli Stati Uniti!” ha commento l’avvocato Wilner.