E’ iniziato negli USA il dibattito sulla
prigione di Guantánamo
Washington, 15 giugno (PL)
Nel clima dello scandalo suscitato dalle torture contro i prigionieri, il Comitato Giudiziario del Senato USA ha iniziato mercoledì un’udienza sulla situazione dei detenuti nella base navale di Guantánamo, nella parte orientale di Cuba.
Durante il dibattito, vari congressisti hanno lanciato dure critiche contro l’Amministrazione Bush, accusandola di essere la responsabile degli abusi.
Il senatore democratico del Vermont Patrick Leahy, ha polemizzato sul trattamento riservato ai prigionieri ed ha preteso di vedere le prove che li incriminano.
"Questo centro è dannoso per il nostro paese, per i nostri ideali e rappresenta una minaccia alla nostra sicurezza", ha affermato Leahy, il ‘liberal’ di più alto livello in questo comitato.
Il suo collega Edward Kennedy ha assicurato che il trattamento riservato ai reclusi in questa prigione ha macchiato la reputazione degli USA, provocando un maggior odio nei paesi islamici.
Il congressista del Massachussets si è unito alle voci che hanno chiesto la chiusura del centro di reclusione.
Negli ultimi giorni diversi legislatori democratici come Joseph Biden e la leader della minoranza nella Camera bassa, Nancy Pelosi, hanno esortato l’esecutivo a chiudere il centro.
Anche l’ex presidente Jimmy Carter si è espresso in questo senso perchè, ha commentato, Bush deve dimostrare "Il suo impegno a favore dei diritti umani".
Anche nelle file governative si osservano posizioni discordanti rispetto alla politica della Casa Bianca.
Secondo il senatore del Nebraska Chuck Hagel, lo scandalo suscitato da questo centro dimostra che Washington sta perdendo la cosiddetta guerra contro il terrorismo.
Il suo collega Lindsey Graham si è pronunciato in termini simili, affermando che questo centro da l’immagine di "un luogo dove non esistono nè regole nè procedure".
I funzionari dell’Amministrazione e vari alti ufficiali hanno difeso nell’udienza di mercoledì le detenzioni di Guantánamo.
Tra gli interpellati c’erano il contrammiraglio James M. McGarrah, che supervisiona il programma sui "combattenti nemici" della Marina e Michael Wiggins, un avvocato del Dipartimento della Giustizia.
Ha testimoniato anche il generale Thomas L. Hemingway, dell’Ufficio delle Commissioni Militari del Pentagono.