GUANTANAMO

 

I militari degli USA incatenano ai letti i prigionieri
Lo ha denunciato l’avvocato di 40 reclusi, Clive Stafford

 

 

 

 

13 ottobre (AIN) - I militari degli USA obbligano i prigionieri che fanno lo sciopero della fame, nella base navale statunitense situata in un territorio illegalmente usurpato a Cuba, a un’alimentazione forzata, incatenandoli ai letti e introducendo nel loro stomaco un tubo gastrico.

 

Clive Stafford avvocato di molti detenuti lo ha denunciato in una conferenza stampa a Londra; egli ha affermato che 21 prigionieri in sciopero della fame nella base navale sono stati trasferiti in ospedale e obbligati a nutrirsi con quel che Washington chiama "alimentazione assistita".

 

"Si tratta d’una pratica che in medicina si usa solo nei casi molto gravi di malattie mentali e sotto uno stretto controllo" ha segnalato Trevor Turner, psichiatra e direttore dell’ospedale londinese di St.Bartholomew.

 

Stafford, rappresentante legale di 40 reclusi sostiene che sono già 56 i giorni di sciopero della fame seguito attualmente da 210 detenuti della prigione di Guantánamo.

 

"Si tratta d’una situazione disperata che ha portato tutti questi prigionieri a iniziare questa protesta" ha affermato l’avvocato inglese.

 

"Stiamo morendo lentamente", ha confessato a Stafford un detenuto d’origine libica, Omar Deghayes, che sta sfacendo questo sciopero della fame prolungato.

 

La sorella di Omar, Amani, ha dichiarato con amarezza in una conferenza che è schifoso che in questo mondo non importi quello che succede a persone con determinati passaporti.

 

Stafford ha spiegato che gli ufficiali degli USA aspettano una trentina di giorni per portare i detenuti che fanno lo sciopero della fame in ospedale, dove li ammanettano ai letti per far sì che non si possano togliere il tubo gastrico collocato attraverso una narice.