“MIDNIGHT EXPRESS” A GUANTÁNAMO
Il Pentagono
detiene prigionieri con forti disturbi mentali
JEAN-GUY ALLARD - speciale per Granma Internacional- 29 gennaio
Numerosi testimoni già lo hanno confermato. Il Pentagono detiene a Guantánamo decine di prigionieri con problemi mentali, causati da traumi generati dai maltrattamenti, gli abusi e le torture sofferte per colpa di chi li interroga.
Il Pentagono ha reso pubblico il fatto che progetta di costruire come complemento una nuova prigione che costerà 25 milioni di dollari e un’ala per le cure psichiatriche che costerà 1,7 milioni di dollari e questo conferma la gravità della situazione e l’intenzione di mantenere confinati i prigionieri più crudelmente colpiti.
Molti ricorderanno il film Midnight Express, basato su un fatto reale che narrava – con la sceneggiatura di Oliver Stone - la drammatica storia di Billy Hayes, un turista nordamericano sequestrato a Istambul in una sinistra prigione di massima sicurezza.
Da quando giunsero i primi prigionieri incatenati al pavimento degli aerei da carico, l’l1 dicembre del 2002 per poi essere rinchiusi nelle gabbie, paragonate dagli attivisti a quelle degli zoo, le truppe di Guantánamo hanno trasformato il luogo in una versione nordamericana del delirante universo descritto in quel film.
Il campo di concentramento per “sospetti di terrorismo” creato in questa base, illegalmente occupata nel territorio cubano, ha già compiuto tre anni e continua a mantenere nelle gabbie più di 500 prigionieri di 40 paesi e molti presentano un pessimo stato di salute mentale. La gran maggioranza non è identificata, non ha avvocati, non ha contatti con il mondo esterno e nessuna speranza di liberazione.
Le immagini dei prigionieri ammanettati che vengono costretti per lunghi periodi a rimanere in posizioni contratte, immersi nei propri escrementi, è l’ultima versione ricevuta attraverso testimoni dei maltrattamenti che portano alla pazzia un gran numero di quegli esseri umani, rinchiusi in condizioni disumane nella base illegale.
Alcune denunce filtrate da Guantánamo mettono in luce la situazione di un prigioniero britannico mentalmente danneggiato, che ha narrato all’avvocato Clive Stafford Smith come è stato torturato per aver recitato dei versetti del Corano mentre era “proibito parlare”, come ha pubblicato il quotidiano inglese The Observer.
Tra i molti maltrattamenti che hanno avuto conseguenze gravi per la sua salute mentale, Moazzam Begg è stato vittima di una tecnica insegnata per decenni dalla CIA ai torturatori latino- americani, chiamata “lo strappo”, che consiste nel legare la vittima a una sbarra e aspettare che i suoi polsi si taglino gravemente. L’avvocato Stafford Smith in una relazione di 30 e più pagine inviata alle autorità britanniche assicura che Beggs è stato anche vittima di vari abusi sessuali.
L’avvocato, autore di relazioni sull’uso della pena di morte, ha raccontato al suo ritorno dagli USA che non si era mai sentito tanto depresso nel visitare i corridoi delle prigioni nordamericane come dopo quattro giorni di visite al campo Rayos X di Guantánamo.
Egli ha spiegato che i detenuti che ha visto vivono in celle molto anguste, dove la metà dello spazio è riservata alle sessioni di questi brutali interrogatori ed ha descritto le condizioni di detenzione come terribilmente scioccanti.
(Poichè sono britannici, Moazzam Begg, Feroz Abbasi, Martin Mubanga e Richard Belmar sono stati inviati nel loro paese martedì 24 gennaio).
SINO A QUANDO QUESTA IGNOMINIA ?
Il Tenente Generale Jay Hood che comanda il detto “accampamento”, con tutta l’ingenuità di un boia soddisfatto ha dichiarato ad AP: “Ignoro se tutto questo continuerà per altri quattro o cinque anni!”
Fatto ancora più preoccupante, i funzionari del governo degli USA hanno affermato freddamente al The Washington Post che si stanno elaborando dei piani per la detenzione a tempi indefiniti dei prigionieri.
Il giornale ha indicato che il Pentagono e la CIA hanno chiesto alla Casa Bianca una soluzione permanente che includa possibili detenzioni a vita nel nuovo carcere che verrà costruito, per centinaia di prigionieri che non sono mai stati accusati per assenza di prove e che probabilmente non verranno neanche mai processati da un tribunale militare.
Al colmo del cinismo gli autori della proposta assicurano che il Dipartimento di Stato vigilerà perché “vengano rispettati i diritti umani dei prigionieri!”
Si suppone con l’annuncio della costruzione di un’ala per i trattamenti psichiatrici che si pensa di scegliere la detenzione permanente dei prigionieri con disturbi mentali...
Nel mese di dicembre l’Unione Americana per le Libertà Civili - ACLU - aveva rivelato che agenti del FBI avevano denunciato che durante gli interrogatori eseguiti da elementi del Dipartimento della Difesa erano stati commessi molti abusi contro i prigionieri di Guantánamo, con l’autorizzazione diretta del presidente Bush, molto tempo dopo lo scandalo di Abu Ghraib.
Le relazioni hanno confermato casi di strangolamento e di botte, spiegando come i torturatori spengono le sigarette nelle orecchie dei detenuti incatenati mani e piedi in posizione fetale, gettati sul pavimento per più di 24 ore, sdraiati sull’orina e le feci, in condizioni di temperature estreme, con musica fortissima e luci intermittenti costanti.
Nell’agosto dello scorso anno il Capitano Steve Edmosnon, medico nella Base, ammise che circa il 10% degli allora 585 prigionieri della Base soffrivano di disordini mentali.
CONFERMATI I TENTATIVI DI SUICIDIO COLLETTIVO
Il Pentagono ha riconosciuto alcuni giorni fa che 23 detenuti di Guantánamo hanno
Un militare nordamericano mostra una parte dell’ “uniforme” di un prigioniero. Mancano il cappuccio e altri vari “accessori” di neutralizzazione sensoriale... |
cercato di impiccarsi quando, secondo Jim Marshall, portavoce del Comando Sud, cercavano di alterare le operazioni dell’accampamento.
Altre relazioni dei militari nordamericani parlavano già di 30 tentativi di suicido nel 2003.
Senza dubbio, stando alle agenzie di stampa, l’ufficiale ha descritto i fatti avvenuti tra il 18 e il 26 agosti del 2003, come tentativi simultanei di impiccagione o strangolamento.
Nel 978 Midnight Express descriveva l’incubo carcerario vissuto dal detenuto Hayes, con una mancanza assoluta d’igiene, le costanti vessazioni, le botte, la crudeltà delle guardie, a migliaia di chilometri da casa sua e in una prigione divenuta un manicomio. La pellicola ha sconvolto milioni di persone che l’hanno vista nel mondo intero.
I prigionieri di Guantánamo stanno vivendo un’altra sceneggiatura diabolica e il colmo è che si tratta di una detenzione indefinita di malati mentali, progettata da quegli stessi boia che hanno ricevuto la benedizione del capo della Casa Bianca e dei suoi assessori.
Guantánamo nel mondo
Secondo Fausto Giudice, Presidente del Collettivo Guantánamo della Francia, questa base navale è il pezzo centrale di un deposito planetario con un gran numero di filiali e di succursali, alcune dirette direttamente da Washington e altre dai suoi alleati.
Tra le installazioni di detenzione vanno segnalate la Base Aerea di Bagram, non lontano da Kabul, dove sono detenuti “presunti combattenti e nemici stranieri illegali”, in un numero non definito e la Diego García, un’isola dell’Oceano Indiano affittata dagli inglesi alla UsArmy.
“Abbiamo molte ragioni per supporre
che altri centri di detenzione clandestini siano sparsi in altre basi militari
nordamericane in tutto il mondo” ha affermato Giudice.