17 nov. '05 (PL)

 

Guantanamo:

Impossibile visita dei relatori per i diritti umani

 

 

 

 



Il governo degli Stati Uniti, negando ad una commissione dei diritti umani

 

Da Euronews.net 20 nov.2005



Gli osservatori delle Nazioni Unite rifiutano di visitare Guantanamo alle condizioni dettate da Washington. Il governo statunitense aveva dato infatti l'autorizzazione agli ispettori per una sorta di "visita guidata" della prigione, senza la possibilità di parlare ai detenuti e al personale.
Da oltre un anno l'alto commissariato dell'ONU per i diritti dell'uomo chiede di entrare nel carcere a Cuba dove sono detenuti oltre 500 uomini, sospettati di avere legami con i Taliban afgani o con al Qaida.
"Sta agli ispettori - spiega Louise Arbour, capo del commissariato - decidere quali limitazioni accettare, rispetto alla procedura normale".
Amnesty international denuncia le condizioni di detenzione e l'assenza di un regolare processo per i prigionieri. Moazzam Begg ha passato tre anni a Guantanamo.
"Essere detenuti in isolamento giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese e anno dopo anno senza la possibilità di fare un ricorso legale. Senza alcun contatto con la propria famiglia e il mondo esterno. Questo è un limbo peggiore di ogni tortura. Peggio di essere picchiato".
Amnesty chiama in causa anche Bruxelles. L'organizzazione umanitaria chiede all'Unione europea di indagare formalmente sull'esistenza delle cosiddette "prigioni fantasma": i centri di detenzione statunitensi per sospetti di terrorismo, che secondo alcune fonti sarebbero nascosti in Polonia e Romania.

 


 

Vienna 18/11/2005

NOWAK CONFERMA:

 ONU RINUNCIA A VISITA PRIGIONE USA

In mancanza di autorizzazione a colloqui privati con detenuti


Le Nazioni unite hanno rinunciato ad effettuare un'ispezione alla base americana di Guantanamo. Lo conferma il responsabile delle Nazioni unite, incaricato di indagare su casi di tortura, Manfred Nowak, motivando la rinuncia con la mancata autorizzazione, da parte degli Usa, di  consentire colloqui privati degli inviati Onu con i prigionieri.
Gli ispettori delle Nazioni Unite chiedono di poter parlare liberamente con i detenuti, ciò che finora Washington ha rifiutato. "La situazione è chiara: se gli Stati Uniti non accetteranno le nostre condizioni, noi non andremo", aveva sottolineato Nowak già alcuni giorni fa.
Nowak e la sua equipe dovranno stilare a fine dicembre un rapporto sulle condizioni di detenzione di Guantanamo, che sarà presentato al commissario Onu per i diritti dell'uomo a marzo.
"Questo rapporto sarà realizzato in ogni caso. Siamo in grado di valutare la situazione (a Guantanamo) sulla base di testimonianze, ma una ispezione sul posto sarebbe ovviamente preferibile - precisa il relatore, che per venire incontro agli americani avevano già ridotto da 3 ad uno i giorni della visita a Guantanamo.

 

 dell'ONU il permesso d' intervistare i prigionieri, sembra essere riuscito nell'intento di far sospendere una programmata visita al carcere militare di Guantánamo.

Per quattro anni le autorità statunitensi hanno respinto  i solleciti, dei relatori della Commissione dei diritti umani dell'ONU, per un'ispezione in questa installazione militare davanti a reiterate denunce di torture ai prigionieri.

Ma il 28 ottobre  Washington ha invitato i detti relatori a visitare questa prigione alla condizione di non intervistare nessun prigioniero.

La base militare, che gli Stati Uniti mantengono illegalmente nel territorio della provincia orientale cubana di Guantánamo, si è trasformato in una delle principali prigioni di alta sicurezza del Pentagono per sottoporre ad interrogatorio i prigionieri sospetti di terrorismo.

Washington ha insistito ieri nel respingere la petizione dei relatori dei diritti umani dell'ONU affinché la visita all'accampamento di Guantanamo, programmato per il mese prossimo, fosse incondizionata. "Se gli Stati Uniti non accettano un'ispezione incondizionata a Guantánamo non andremo" ha affermato alla stampa il relatore speciale per i diritti umani sulla tortura, Manfred Nowak.

“Loro dicono che non hanno niente da occultare... bè, se così é, perché non ci permettono di conversare in privato coi detenuti”. Recentemente Nowak ha sottolineato che non desiderava realizzare un percorso turistico per Guantánamo.

Il segretario della Difesa Donald Rumsfeld é uno dei funzionari, dell'amministrazione del presidente George W. Bush, più riluttante a permettere che investigatori dell'ONU abbiano colloqui con i prigionieri in Guantánamo poiché, secondo lui, non sarebbero appropriati.

Secondo fonti dell'ONU, il rifiuto ufficiale all'invito per una visita condizionata a Guantanamo sarà annunciato nel corso di questa settimana. Nowak ed altri relatori per i diritti umani hanno criticato insistentemente il governo statunitense per mantenere oltre 500 prigionieri stranieri, senza imputazione alcuna, concentrati nei carceri estemporanei nella base di Guantánamo.

Ex prigionieri in quest'installazione militare hanno offerto attestazioni su torture e trattamenti deplorevoli soprattutto a individui di confessione musulmana.