Max  Lesnik (‘Radio Miami’, USA) - 21 g1nnaio 05

 

La prima volta è successo a Madrid, quando il ministro degli Esteri del governo spagnolo, AngeJorge Mas  Santos: contral Moratinos, ha rifiutato di ricevere una delegazione della Fondazione Cubano-Americana guidata da due dei suoi principali dirigenti, il giovane ‘Chairman’ Jorge Mas Santos ed il suo presidente José ‘Pepe’ Hernández. Adesso la cosa si ripete a Washington e tutto in meno di una settimana, con l’aperto sgarbo di non permettere alla Fondazione la partecipazione ad una delle feste di gala celebrate nella capitale nordamericana in occasione dell’insediamento del presidente Bush.

 

Per quanto riguarda quel che è successo a Madrid, Jorge Mas ha affermato i alcuni programmi radiotelevisivi che lo sgarbo è stato fatto in seguito alle pressioni compiute nei confronti del governo di Zapatero dallo stesso Fidel Castro affinché fosse cancellato l’incontro della Fondazione con il ministro degli Esteri Moratinos. Ma nessuno a Miami, Madrid, Washington e L’Avana, ha creduto a questa versione dei fatti. Se c’è qualcosa che risponde al vero è che quando Mas Santos si apprestava a posare il suo delicato piedino sulla scaletta dell’aereo che lo avrebbe portato a Madrid assieme alla sua delegazione, ha fatto delle dichiarazioni molto indiscrete, nelle quali ha segnalato che il Governo di Zapatero preferisce avere “relazioni” con il popolo cubano attraverso di lui – vale a dire della Fondazione – che con il Governo dell’Isola.

 

Gran pasticcio secondo il protocollo diplomatico. A ciò va aggiunta la ridicola affermazione dello stesso Mas Santos, con la quale si era offerto come mediatore tra Washington e Madrid per risolvere quella che ha chiamato “grave crisi diplomatica” tra i due governi, provocata dal ritiro delle truppe spagnole dall’Iraq.

 

A questa porta sbattuta in faccia a Madrid va adesso aggiunta quella della festa di Washington alla quale la Fondazione voleva non solo essere invitata come principale organizzazione dell’esilio cubano, ma anche partecipare come patrocinatrice di questo evento di gala convocato da un istituto ispanico del Congresso, presieduto dal parlamentare Lincoln Díaz-Balart. Un assegno di venticinquemila dollari della Fondazione come contributo alla festa sarebbe stato rifiutato dagli organizzatori, secondo quanto affermato dal congressista repubblicano Mario Díaz-Balart che, per rendere ancora più offensivo il rifiuto dell’assegno di Mas Santos ha sottolineato, parlando in modo molto chiaro, che la Fondazione Cubano-Americana non era la benvenuta alla festa per l’insediamento del presidente Bush.

 

Un dettaglio da mettere in risalto è che questa festa, denominata “Gala degli Ispanici”, che si è svolta mercoledì scorso nell’Hotel Intercontinental di Washington, è stata presieduta da George P. Bush, figlio del governatore Jeb e nipote del presidente. La “chiusura” alla Fondazione pertanto, viene dall’”alto”.

 

Non è un segreto per nessuno che a Bush la famiglia Mas Canosa non causa buoniMas Canosa: contra...defunto ricordi. Fu durante la campagna elettorale nella quale il presidente Clinton sconfisse il padre della dinastia Bush che il defunto Jorge Mas Canosa, all’ultim’ora, dichiarò il suo sostegno al candidato democratico, determinando la vittoria di Clinton alla Presidenza ed in Florida.

 

Si dice che fu Jeb Bush a dire, poco prima delle elezioni: “Se mio padre viene eletto presidente Mas Canosa non entra nella Casa Bianca, perché se no sarò io a buttarlo fuori a pedate”.

 

Bush padre perse le elezioni e Mas Canosa entrò alla Casa Bianca con Clinton. Adesso sembra che per i Bush sia arrivata l’ora della vendetta. Una disgrazia dietro l’altra. Povera Fondazione: due porte in faccia in una settimana. Ed alla terza dovrà desistere.