Il testimone chiave della difesa ad El Paso:
un avvocato torturatore complice di Posada
J.GUY ALLARD – 31 agosto 2005
I difensori di Luis Posada Carriles hanno scelto un strano "esperto" per dare fondamento alle loro allegazioni, aventi lo scopo di dimostrare che il loro cliente non può essere estradato in Venezuela: l’avvocato venezuelano Joaquín F. Chaffardet Ramos, un vecchio complice del terrorista internazionale, con il quale partecipò a sessioni di tortura in quel paese durante gli anni ’70.
Di fronte al Tribunale d’Immigrazione di El Paso, in una testimonianza un po’ grottesca, Chaffardet ha affermato che Posada verrebbe "torturato e umiliato" se gli USA lo mandassero in Venezuela.
Posada, un ex agente della CIA che possiede cittadinanza venezuelana, ha chiesto asilo politico dopo il suo arresto a Miami, a maggio, dove è giunto con l’aiuto di complici che continuano a godere dell’impunità conferita dal FBI ai terroristi cubano-americani.
Secondo AP, Chaffardet ha dichiarato nell’udienza di estradizione che il Governo del Venezuela "ha definito Posada un terrorista nei media statali del paese".
L’agenzia segnala che l’avvocato ha confessato di conoscere Posada "dalla fine degli anni ‘60" e che tutti e due "lavorarono insieme come funzionari della sicurezza".
L’avvocato venezuelano si è astenuto dal raccontare come si torturava negli anni ’70 nei sotterranei della polizia politica del Venezuela, nonostante si sappia che lui e Posada parteciparono insieme alle più sinistre operazioni di repressione della DISIP.
Luis Posada Carriles venne inviato in Venezuela nel 1967 dalla CIA come consulente della DIGEPOL, poi divenuta DISIP. Con il soprannome di "Commissario Basilio", sequestrò, torturò, giustiziò e "fece sparire" durante più di 7 anni decine di prigionieri.
Chaffardet e il terrorista di Miami Nelsy Castro Matos figurano tra i più stretti collaboratori di Posada a quell’epoca, assieme allo sbirro Hermes Rojas ed a "La Scimmia" Morales Navarrete, che era il capo della 54ª Divisione della DISIP e che passò a dirigere quell’organizzazione quando la CIA inviò Posada e Chaffardet a creare un’agenzia di detective.
Chaffardet partecipò attivamente alle attività di quest’Agenzia di Indagini Industriali e Commerciali, servita da copertura all’Operazione Condor e dove si organizzò l’attentato dinamitardo che portò all’esplosione in volo dell’aereo della Cubana e l’assassinio di Orlando Letelier, avvenuti rispettivamente a ottobre e settembre del 1976.
Joaquín Chaffardet è ben noto a Caracas come socio di Ricardo Koesling, che rappresenta la terrorista Fondazione Nazionale Cubano Americana.
Chaffardet è stato anche uno dei consulenti che Santiago Álvarez-Magriña ha convocato a Panama quando il Governo venezuelano ha presentato la sua richiesta di estradizione (Posada era prigioniero in questo paese). Ha collaborato in quel periodo con il narco-avvocato panamense Rogelio Cruz, ex procuratore della Repubblica di Panama, destituito per corruzione.
L’udienza con il giudice William Lee Abbott, che si svolge in un centro di detenzione d’Immigrazione ad El Paso (Texas), stava continuando in chiusura di questa edizione.
La Procura, che non ha presentato testimoni, ha argomentato che al terrorista va negato l’asilo per il suo lungo curriculum criminale comprendente l’attentato contro un aereo della Cubana, che causò 73 morti nel 1976 nei cieli delle Barbados e una serie di attentati compiuti nel 1997 contro attrezzature turistiche di Cuba, così come la sua condanna a Panama per delitti contro la sicurezza nazionale.
L’FBI, COMPLICE DELLA "SCOMPARSA IN HONDURAS"
Interessante coincidenza. Mentre Chaffardet si presentava ad El Paso, le agenzie riportavano che in Honduras un avvocato ha rivelato che l' FBI ha protetto Posada quando "è sparito" in quel paese, dopo aver ricevuto l’indulto a Panama dall’ex presidentessa mafiosa Mireya Moscoso.
L’avvocato Juan Carlos Sánchez, difensore dell’ex Direttore Generale di Migrazione, Ramón Romero, accusato di aver venduto passaporti honduregni a centinaia di stranieri, ha affermato in un documento consegnato alla corte che promuove la causa contro il suo cliente che "la Procura si è prestata al passaggio in territorio honduregno di Posada Carriles, che è venuto con passaporto falso e protetto da membri dell’FBI".
Romero si è opposto all’entrata di Posada Carriles in Honduras, ha affermato Sánchez e questo gli è costato l’ostilità dell’ambasciata statunitense.
"Il personale dell’ambasciata degli Stati Uniti ha complottato
con la Procura e la Segreteria di Sicurezza nel caso", ha affermato Sánchez nel
suo resoconto. Ledy Pacheco, portavoce di quella rappresentanza diplomatica, ha
detto all’AP che "non disponiamo di nessuna informazione al rispetto".