I soci di Posada fanno
pressione sulla UE
J.G. Allard - 12 ottobre 2005
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Nel novembre del 2002 fu arrestato a Panama il terrorista internazionale Luis Posada Carriles con alcuni Kg. di esplosivo C–4, abbastanza per far saltare in aria l’anfiteatro dell’università. José Maria Aznar non poteva ignorare che i suoi soci della Miami mafiosa erano coinvolti in questa cospirazione e quelli del Partito Popolare, vincolati alla stessa mafia e orientati dall’ambasciata degli USA a Madrid, continuano con la stessa intenzione di distruggere la Rivoluzione Cubana a forza di menzogne e disinformazioni, sia in Spagna che in tutta l’Unione Europea.
Aznar, che in quei giorni di novembre del 2000 era proprio a Panama assieme ad altri capi di stato, riuniti per partecipare al Summit Ispano – Americano, si rifiuta di condannare questi terroristi perchè lui allora era già vincolato alla famiglia mafiosa di Jorge Mas Canosa e alla Fondazione Nazionale Cubano Americana - FNCA - che gli aveva procurato i fondi per le sue campagne elettorali e altri privilegi.
LA CONNESSIONE CON MIAMI DEL
“PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” DI SPAGNA
Questa fotografia è stata scattata a Miami durante il viaggio che fece Aznar nel 1995: lo si vede emozionato a lato dei suoi nuovi amici, l’agente della CIA Jorge Mas Canosa allora capo a vita della FNCA e José Antonio Toñin Llamas, membro del Comitato Esecutivo dell’organizzazione.
Llamas fu identificato dal FBI nell’ottobre del 1997 come il padrone dello yacht La Esperanza e fermato quel giorno dalla guardia costiera nordamericana nelle acque di Porto Rico con quattro emigranti cubani a bordo che si dirigevano, armati con fucili calibro 50, verso l’isola venezuelana di Margarita, dove il presidente di Cuba avrebbe parlato in un altro Summit Ispano-Americano. Francisco Pepe Hernandez, allora presidente della FNCA era il padrone d’uno di quei fucili.
Uno dei complici di Posada in quella cospirazione terrorista di Panama era Guillermo Novo Sampoll, della stessa organizzazione che era stato condannato per aver partecipato all’assassinio dell’ex ministro degli esteri del Cile, Orlando Letelier.
In quello stesso anno le autorità cubane avevano detenuto all’Avana due individui residenti a Miami, Santos Armando Martínez Rueda e José Enrique Ramírez Oro, per aver collocato una carica d’esplosivo C-4 di 1,38 Kg. in un hotel di Varadero.
Costoro dichiararono d’aver ricevuto istruzioni dallo stesso Guillermo Novo Sampoll, che identificarono come Mister Hill e da un altro noto terrorista e importante dirigente della FNCA, Arnaldo Monzón Plasencia.
Nel 1995 la FNCA incrementò fortemente il suo appoggio alle attività terroriste sino al punto di selezionare i centri industriali e di concentrazione dei turisti a Cuba per le future operazioni dei suoi mercenari.
La Fondazione aveva distribuito a vari dei suoi agenti nell’Isola, arrestati più tardi, strumenti GPS per ubicare le residenze dei dirigenti della Rivoluzione.
In quei giorni di novembre del 1995 si riattivò pubblicamente il vincolo politico tra la FNCA e il terrorista Orlando Bosh Avila, quando Roberto Martínez Pérez Rodríguez, con una lunga carriera da sbirro durante la tirannia di Batista, fece da sponsor a una mostra di quadri di Bosh e di Posada, gli autori intellettuali del sabotaggio d’un aereo civile della Cubana de Aviación, nel 1976, nel quale morirono 73 persone.
Il “capo dei capi” di Miami prestò il suo aereo personale ad Aznar per andare in El Salvador e in Costa Rica, in compagnia di suo figlio Jorge Mas Santos.
Nel luglio del 1998 Posada Carriles confessava al The New York Times che aveva ricevuto 20.000 dollari da Jorge Mas Canosa per eseguire azioni di terrorismo contro Cuba e ugualmente aveva finanziato la campagna di attentati all’Avana nel 1997, che provocarono la morte del giovane italiano Fabio di Celmo.
E IL SABOTAGGIO DELLA SINTEL?
Nel 1996 la grande corporazione statale spagnola SINTEL prosperava. Aveva 21
filiali nel mondo. Parte dei “ringraziamenti” di Aznar si manifestarono con la
vendita della SINTEL alla ditta nordamericana MasTecInternational di proprietà
di Jorge Mas Canosa e di Jorge Mas Santos, suo figlio.
Alcuni ex soci di Mas Santos, unico erede di suo padre, dicono che costui ha liquidato con una frode la SINTEL, con una serie di manovre finanziarie e un gruppo di società internazionali in paradisi fiscali e banche del Lussemburgo, Haiti, Isole Vergini, Messico, Porto Rico, Svizzera e Stati Uniti...
La SINTEL dichiarò il fallimento e l’enorme truffa lasciò senza lavoro migliaia di lavoratori spagnoli della SINTEL e delle sue Sussidiarie, che manifestarono per le strade per mesi. Un fatto che non emozionò però i difensori dei diritti umani del PP!
Data la mancanza d’una risposta del Partito Socialista, davanti alla campagna degli eredi di Aznar contro l’ambasciatore spagnolo all’Avana, l’alto rappresentante della politica estera e della sicurezza comune dell’Unione Europea, Javier Solana è stato colui che ha suonato l’allarme per chiarire che le ambasciate esistono per fare da rappresentazioni internazionali davanti al governo d¡ Cuba e che sarebbe stato assurdo avere ambasciate che non mantenessero relazioni con il governo di fronte al quale egli era ambasciatore accreditato. “Per questo sarebbe meglio chiuderle e ritirare gli ambasciatori” aveva aggiunto con ironia.
Va aggiunto che Aznar, la sua truppa e i suoi complici europei sono stati coloro che hanno tolto dalla mani della UE l’assurda sceneggiatura di una brutta pellicola troppo vincolata ai sogni di Miami e dell’amministrazione di Bush, già senza prestigio.
I leader del PP ricorderanno forse che il presidente del Comitato contro la Tortura della ONU, il cattedratico spagnolo Fernando Mariño Menéndez aveva chiesto nel maggio del 2004 al governo spagnolo eletto dopo Aznar di accettare le raccomandazioni del relatore speciale per la tortura presentate presso la Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, a Ginevra.
Fernando Mariño Menéndez segnalava allora a AFP che il comitato desiderava far prevalere i criteri umanitari nella detenzione in questo paese, dove Aznar, Oreja, Moragas e Rajoy per otto anni avevano applicato i propri concetti spesso fascistoidi sui diritti umani, sia nella repressione dei Paesi Baschi che con gli immigranti.
Ad Aznar, Moragas e Rajov non è mai passato per la mente di sicuro d’andare a Baghdad a dare lezioni di diritti umani ai torturatori di Abu Ghraib, creati in gran parte grazie al loro appoggio senza esitazioni - come del loro Partito Popolare - di tutte le pretese imperiali.
Non è venuta l’idea neanche all’Unione Europea,
avvelenata da Aznar e dai suoi simili, d’insegnare a Washington che la sola
prigione di Cuba che merita denunce si trova nell’illegale base navale di
Guantánamo, dove ci sono 500 esseri umani sequestrati da anni, senza diritti,
vittime di abusi e di torture!