La battaglia contro il terrorismo andrà
avanti fino alle sue ultime conseguenze
J.R.Tur 25 maggio
Luis Posada Carriles è l’espressione più pura del terrorismo nel continente americano e, finché sarà libero, non potrà cessare nemmeno per un minuto la battaglia contro ciò che rappresenta, contro la mafia di Miami e contro il Governo di Bush, fedele alla pratica della doppia morale.
Questo è stato nuovamente dimostrato ieri nella Tavola Rotonda durante la quale, facendo il punto sulla situazione del terrorista, Nidia Díaz ha ricordato che in Venezuela sta continuando la battaglia per l’estradizione di Posada affinché si sottometta alla giustizia. Là, nella terra di Bolívar, 18 governatori di stati venezuelani hanno espresso il loro totale sostegno alla posizione del Governo bolivariano di Hugo Chávez su questo tema e hanno dichiarato che continueranno nei loro rispettivi territori la campagna per la raccolta di firme a sostegno della richiesta di estradizione ed a sostegno della Rivoluzione bolivariana.
Washington non dispone di nessuna base giuridica per rifiutare la richiesta di estradizione del Venezuela. Perfino i grandi mass-media nordamericani si sono pronunciati a favore dell’estradizione, così come molti giornali regionali e locali. Quindi l'Amminsitrazione Bush si trova ad un bivio.
Da Messico ed El Salvador arrivano notizie sul caso. Lázaro Barredo ha letto che la Segreteria degli Affari Esteri del Messico ha annunciato che avrebbe studiato e risposto ad una richiesta cubana sul passaggio del terrorista dal territorio messicano.
Secondo il quotidiano messicano El Universal Posada Carriles dovrebbe essere restituito al suo paese di residenza (Venezuela) affinché risponda alla giustizia.
Le notizie più preoccupanti vengono da El Salvador, dove il quotidiano La Prensa Gráfica ha reso noto che un tribunale nazionale valuterà la situazione di Posada Carriles a partire dai dati consegnati alla giudice Alba Estela Zelaya niente meno che dall’ambasciata USA. Il presidente Antonio Saca aveva già detto che il Governo di El Salvador potrebbe chiedere l’estradizione del terrorista nel caso la magistratura lo decidesse. Il Fronte Farabundo Martí per la Liberazione Nazionale si oppone all'estradizione di Posada in El Salvador, perchè ciò significherebbe la rapida liberazione del criminale, che verrebbe accusato di cose come l’utilizzo indebito di documenti salvadoregni. Qui si vede chiaramente la mano di Washington che opera per proteggere il terrorista.
I governi di quel paese centroamericano hanno ricevuto ampie informazioni da parte di Cuba sulle attività di Luis Posada Carriles, che viveva tranquillamente in El Salvador e organizzava impunemente il terrorismo contro la Maggiore delle Antille. Non hanno mai fatto nulla.
Secondo le dichiarazioni di Santiago Álvarez Fernández-Magriñá, complice di Posada, l’assassino si trova in un carcere di El Paso (Texas) in ottime condizioni, vive comodo, tranquillo e viene trattato con ogni delicatezza dalle autorità carcerarie.
Reinaldo Taladrid ha citato un sondaggio del quotidiano Sun Sentinel, segnalante che più del 60% dei cubanoamericani appoggia il vecchio terrorista. I più furibondi lo ritengono un “patriota”. Tra coloro che arrivarono negli USA dopo il 1980, meno della metà la pensa nello stesso modo. Ma un dato attira l’attenzione: l’impresa che ha fatto il sondaggio non ha rivelato chi ha pagato l’inchiesta, che non ha riguardato anglosassoni, neri o latini di altre nazionalità.
Anche in Cile, ha informato il moderatore della Tavola Rotonda Randy Alonso, un numeroso gruppo di intellettuali ha chiesto agli USA l’estradizione in Venezuela dell'autore-confesso di molti misfatti. Il documento è stato firmato da tre premi nazionali di diverse sfere dell’arte e da altre personalità.
Arleen Rodríguez ha enfatizzato gli inganni ed i farfugliamenti del Governo degli USA a proposito della presenza di Posada Carriles in territorio nordamericano.
Infine, Randy ha segnalato che l'opera di
denuncia si sta espandendo, Washington continua con i suoi tentativi di inganno,
mentre l’Europa tace e il popolo cubano sta continuando questa battaglia nella
quale saranno le idee a vincere.