Perchè non vogliono più le registrazioni di
Posada?
EL DUENDE* 12 agosto 2005 |
Ci hanno chiamati per telefono da lontano per darci una notizia molto confidenziale. Ci dicono: I Dipartimenti della Giustizia e quello per la Sicurezza Interna del Governo Federale hanno deciso a sorpresa di non dare seguito all’ordinanza giudiziaria – subpoena si dice in inglese – che obbligherebbe il quotidiano ‘The New York Times’ e la giornalista Annie Louise Bardach a consegnare le registrazioni e le note dell’intervista che questa nota giornalista fece in esclusiva nel 1998 al terrorista cubano Luis Posada Carriles, che si trova detenuto in un centro d’Immigrazione della città texana di El Paso. Nell’intervista con Annie Louise Bardach, Posada confessò di essere l’autore intellettuale di una serie di attentati terroristici, compiuti con esplosivi che scoppiarono in vari hotel di Cuba attorno alla metà degli anni Novanta. Il fatto che il Governo Federale abbia desistito dal rendere effettiva l’ordinanza nei confronti del quotidiano newyorkese e della giornalista Bardach esigendo la consegna delle registrazioni con la voce di Posada, costituisce una vittoria del Primo Emendamento della Costituzione, che protegge i diritti della stampa e garantisce il carattere confidenziale di tutti i materiali giornalistici in mano ai giornalisti nelle loro funzioni. Ma occorrerebbe anche chiedersi perchè il Governo Federale abbia deciso adesso che queste registrazioni non sono necessarie per accusare Posada.
Non sarà che ci sia un piano per liberare un certo detenuto ad El Paso? Chi lo sa!
(*) Personaggio anonimo di Radio Miami (estratto dal sito web radio-miami.com, 9 agosto 2005). |
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