I dimostranti nordamericani esigeranno che
Posada Carriles venga deportato in Venezuela
El Paso (USA), 28 agosto. - Il terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles comparirà un’altra volta domani (oggi) davanti al giudice d’Immigrazione William L. Abbott per cercare asilo negli USA. Intanto il Venezuela esige la sua estradizione per processarlo per il criminale attentato del 1976 contro un aereo della ‘Cubana de Aviación’ nel quale morirono 73 persone, ha reso noto l’agenzia DPA.
È stato annunciato che membri della coalizione nordamericana ANSWER (Agire Adesso per Fermare la Guerra e Farla Finita con il Razzismo), realizzeranno una dimostrazione di protesta nelle vicinanze dell’installazione nella quale verrà celebrato il processo migratorio ed esigeranno la sua estradizione in Venezuela. Dimostrazioni simili avranno luogo simultaneamente in circa 20 città degli Stati Uniti.
Il Dipartimento di Stato nordamericano non ha risposto ancora alla richiesta di Caracas per ottenere l’estradizione del confesso genocida, che rimase 9 anni detenuto in quel paese fino alla sua fuga nel 1985.
Posada Carriles ha all’attivo un voluminoso dossier di servizi come agente della CIA, per la quale ha compiuto missioni durante la guerra sporca che il Governo degli USA ha sferrato contro Nicaragua e in El Salvador. Esistono numerose prove di istituzioni che confermano la partecipazione di Posada ad azioni terroristiche.
Secondo fonti non ufficiali, nel processo (che si potrebbe prolungare per una settimana) la difesa del terrorista, capeggiata da Eduardo Soto, sosterrà che il suo cliente possiede dagli anni ‘60 la residenza legale negli USA ed ha quindi il diritto di rimanere nel paese.
Vari organi di stampa commentano che Jeana Jackson, la PM rappresentante del Dipartimento della Sicurezza Interna, argomenterà nel processo che Posada Carriles ha smesso di vivere nel paese sin dagli anni ’60, rinunciando così ai suoi diritti di residenza legale.
Finora il noto assassino ha affrontato soltanto imputazioni federali per essere entrato nel paese senza la documentazione migratoria adeguata. Ma la sua difesa teme che durante il processo vengano presentate denunce di terrorismo contro di lui.
Secondo il quotidiano The Miami Herald, citato da Notimex, la causa a favore di Posada Carriles è molto debole. Inoltre se si proverà l’utilizzo da parte sua di un passaporto statunitense falso, potrebbe venire condannato a 25 anni di carcere.
Il quotidiano ha scoperto che il numero del passaporto a nome di Thompson corrisponde a uno statunitense che vive adesso nel Minnesota.
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E’ stata convocata negli USA una giornata per esigere
l’estradizionein Venezuela di Posada Carriles
Washington 25 agosto. – Un gruppo di organizzazioni indipendenti ha convocato una giornata nazionale per fare pressione affinché il terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles venga estradato in Venezuela. L’iniziativa si svolgerà alla vigilia dell’inizio del processo nei suoi confronti, fissato per lunedì a El Paso, in Texas.
Secondo Notimex, la coalizione A.N.S.W.E.R. (Risposta), che ha organizzato proteste contro l’invasione dell’Iraq, ha chiesto ai suoi simpatizzanti di manifestare all’esterno del centro di detenzione, così come nel maggior numero di città possibili del paese, per chiedere la sua estradizione.
“Esiste un accordo universale in base al quale dev’essere negato l’asilo politico a Posada, che va processato in Venezuela”, segnala l’appello di convocazione del gruppo, al quale si sono aggiunte organizzazioni di Washington, del Maryland, Virginia ed altri stati.
Il 25 luglio scorso ad El Paso, un giudice federale ha negato la concessione della libertà su cauzione a Posada Carriles, che è richiesto dalla giustizia venezuelana per essere evaso da una prigione di quel paese, dove stava scontando una pena detentiva per la sua partecipazione ad un attentato contro un aereo civile della ‘Cubana de Aviación’, costato la vita nel 1976 a 73 passeggeri.
Caracas ha chiesto ufficialmente agli USA l’estradizione di Posada, allegando alla richiesta un fascicolo incriminatorio di 520 pagine. La giornata di protesta è la seconda dopo un’altra simile effettuata il 13 giugno scorso in una ventina di città, in concomitanza con la prima apparizione del terrorista davanti alla Corte.