Fidel Castro capeggia manifestazione

contro il terrorismo

 

17 maggio 2005 (PL)

 

Il presidente cubano, Fidel Castro, ha capeggiato oggi assieme a migliaia di connazionali una marcia combattente all’Avana contro il terrorismo e per chiedere che gli Stati Uniti arresti al terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles.


 

Richiedono a New York estradizione di terrorista Luis Posada Carriles

 17 maggio 2005 (PL)

Diverse organizzazioni hanno realizzato una manifestazione per esigere l’arresto e l’estradizione del terrorista Luis Posada Carriles e la fine degli attacchi patrocinati dal governo degli Stati Uniti contro Cuba.

La manifestazione si è svolta a New York e ha chiesto l'estradizione del criminale in Venezuela, per essere li giudicato  per lo scoppio di un aereo civile cubano, nel 1976 di fronte alle coste dell’isole caraibiche di Barbados che causò la morte di 73 persone.

L’atto è stato in concomitanza con un altro che si è svolto con lo stesso obiettivo all’Avana, Cuba, a cui hanno partecipazione migliaia di persone della capitale e in cui il presidente Fidel Castro,dopo un breve discorso, ha capeggiato la manifestazione.

Carriles si è inoltre dichiarato autore intellettuale e organizzatore dei sabotaggi commessi contro istallazioni turistiche dell’isola alla fine degli anni '90, in uno dei quali é stato ucciso il giovane turista Fabio di Celmo.

Insieme ad altri famosi terroristi di origine cubana, Posada Carriles ha anche tentato di assassinare Fidel Castro, durante il X Vertice Ispanoamericano, celebrato in Panama nel novembre del 2000, però una pubblica denuncia di Fidel ha fatto fallire l’omicidio del presidente cubano .

Detenuti, e condannati a pene lievi, anzi lievissime paragonandole con la gravità del delitto, i terroristi sono stati indultati nell’agosto passato dal presidente uscente di Panama, Mireya Moscoso.

Tre di loro si sono installati prontamente negli Stati Uniti, dove sono stati ricevuti come eroi, mentre Posada Carriles ha preso un cammino sconosciuto fino a che, poco tempo fa, é riapparso in Miami per sollecitare asilo politico alle autorità nordamericane.

La marcia di questo martedì a New York, è stata organizzata dal Centro di Azione Internazionale, Il Comitato Free The Five di N.Y, Donne Radicali, ProLiberta e Pastori per la Pace, oltre ad altri gruppi.

Parenti delle vittime dell’attentato contro l’aereo cubano, accademici e leader di organizzazioni sociali hanno chiesto, la settimana scorsa, all’Amministrazione repubblicana l’estradizione di Posada Carriles a Venezuela, dove è scappato nel 1985.

La domanda al governo Bush ha avuto luogo durante una conferenza di stampa a Washington, alla quale hanno partecipato Trevor e Kenrick Persaud, fratelli di Raymond Persaud, giovane di 19 anni, vittima del crudele attentato, cosi come Wayne Smith, ex capo dell’Ufficio degli Interessi USA all’Avana dal 1979 al 1982, i quali hanno denunciato la doppia morale sul tema del terrorismo della Casa Bianca.


og/rob

 

Indossando la tradizionale divisa verde oliva, Fidel Castro è stato il protagonista della giornata nel denunciare le azioni terroristiche contro Cuba, dove hanno perso la vita, in più di 40 anni, circa  tremila500 persone.


La manifestazione ha visto la presenza d'invitati esteri tra cui il leader della sinistra del Nicaragua Daniel Ortega.


La marcia combattente è sfilata davanti all’Ufficio d'Interessi del governo americano nella capitale per sostenere il rifiuto della politica statunitense contro l’Isola e per condannare la presenza del terrorista di origine cubana Luis Posada Carriles nel loro territorio.

 

La marcia è stata preceduta, ieri, da un intervento speciale del presidente

“Gli Usa sanno tutto su Posada Carriles”, ha affermato Fidel Castro

17 maggio 2005(PL)

Il presidente cubano, Fidel Castro, ha affermato ieri che le autorità nordamericane conoscono tutto ciò che è relazionato sulla presenza del famoso terrorista Luis Posada Carriles nel territorio statunitense, dove spera di ricevere asilo politico.
In un intervento svoltosi ieri davanti alle vittime di atti terroristici e dirigenti di tutte le sfere della vita nazionale, il mandatario ha detto che tutto ciò che
Posada Carriles ha detto per telefono in questo paese è ben conosciuto dai suoi funzionari.
“I suoi telefoni sono sotto controllo, per nessuno è un segreto che ciò si può fare con la tecnologia che esiste oggi, inoltre, tutto il mondo lo sa” ha detto.
“Gli Stati Uniti hanno la capacità di monitorare duemila milioni di chiamate telefoniche simultaneamente”, ha aggiunto.
Il capo di Stato cubano si è anche riferito a vari articoli pubblicati sulla stampa nordamericana che descrivono i crimini commessi da Posada Carriles e Orlando Bosh contro le persone e gli interessi cubani fuori e dentro l’isola.
Ha ricordato che 29 anni dopo l’assassinato dell’ex cancelliere cileno Orlando Letelier e del sabotaggio ad un aereo civile dell’isola nel quale sono morte 73 persone, Washington continua ad offrire appoggio e rifugio a questi soggetti sapendo che sono responsabili di questi fatti.
Ha riferito che la partecipazione dei terroristi di origine cubana nell’Operazione Condor (coordinata dalle dittature militari del Sud America nelle decadi degli anni 70 e 80) con uno stretto vincolo con la CIA e sotto la protezione della Casa Bianca.
“Si tratta di un’altra terrificante storia di terrorismo”, ha concluso Fidel Castro.

 

 cubano, il quale ha dimostrato con nuovi elementi come il governo statunitense ha finanziato le aggressioni contro la Rivoluzione cubana.
Nel suo discorso di circa di tre ore, il Capo di Stato ha analizzato anche il ruolo dell’Agenzia Centrale dell’Intelligenza (CIA) nell’assassinio dell’ex cancelliere cileno Orlando Letelier.


I terroristi anticubani hanno partecipato ed appoggiato la CIA nell’Operazione Condor, nell' assassinio di Letelier nel 1976 appena 15 giorni prima dell’esplosione, in volo, di un aereo cubano con 73 civile, attentato organizzato da Posada Carriles y Orlando Bosh.


Fidel Castro ha chiuso la propria partecipazione ricordando le vittime innocenti della politica aggressiva degli Stati Uniti, i molti  bambini a cui è stato tolto il futuro.


“Per loro sfileremo!!”, ha concluso ieri sera lo statista, una determinazione seguita dalla pronta mobilitazione multicolore vista dall’alba all’Avana.


Dal mese di maggio Cuba ha rinforzato  le proprie accuse contro Washington per la sua politica di doppia morale nel combattere il terrorismo, giacché mentre lascia in prigione cinque giovani cubani che lottavano contro questo flagello, al contempo promuove la violenza nel mondo.


Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González furono condannati, a pene che vanno dal doppio ergastolo a 15 anni di prigione, per prendere informazioni sui gruppi terroristici residenti nel sud della Florida.


La marcia combattente non è contro gli Stati Uniti, è contro il terrorismo, ha detto Fidel nel convocarla, ed ha evidenziato le sporche manovre delle autorità americane e delle organizzazioni violente di origine cubana a Miami.