Fidel ha ribadito che Posada Carriles

si è recato negli USA partendo da Islas Mujeres

 

19 apr. 2005

 

"Sono sicuro che si farebbe un bel passo in avanti se il Governo degli Stati il terrorista Posada CarrilesUniti ottemperasse alle norme elementari e facesse quello che è più consono alla lotta contro il terrorismo. Sarebbe più conveniente per la stessa Amministrazione. Lo spirito del nostro popolo è esigere giustiza e lottare per essa".

 

Questo ha detto il presidente Fidel Castro durante il suo Intervento Speciale di lunedì, nel quale ha continuato a denunciare la presenza sul territorio nordamericano del noto terrorista Luis Posada Carriles, un grave fatto sul quale le autorità statunitensi tacciono.

 

Di fronte a dirigenti del Partito, dello Stato, delle organizzazioni di massa, a combattenti delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), del Ministero dell’Interno (MININT), ai superstiti e parenti delle vittime di imperdonabili atti di terrorismo perpetrati dagli Stati Uniti contro il nostro popolo, tutti quanti riuniti nel Palazzo delle Convenzioni, Fidel ha iniziato il suo intervento rendendo noto che ancora non c’erano notizie sul parto (del mostro). Si potevano soltanto apprezzare delle tendenze. Come dato interessante ha segnalato che ieri alle 10:35 ha avuto luogo un incontro tra il capo dell’Ufficio di Interessi di Cuba a Washington, Dagoberto Rodríguez, e Kevin Withaker, capo del Bureau Cuba del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, nel quale è stato trattato il tema di Posada Carriles.

 

Durante la riunione, il funzionario yankee ha segnalato che il Presidente cubano e l’avvocato Eduardo Soto sono gli unici ad affermare che Posada Carriles si trovi in territorio nordamericano.

 

Withaker ha aggiunto che il Governo non ha ricevuto richieste di asilo. L’affermazione contraddice la richiesta pubblica di asilo presentata dall’avvocato, che lo ha detto e ribadito.

 

Fidel si è riferito ai materiali pubblicati dal quotidiano El Nuevo Herald e dal Canal 51 di Miami. Tutti e due annunciavano che Posada si trovava in quella città della Florida da circa 30 giorni.

 

Il Leader cubano ha insistito nel segnalare che il Governo statunitense deve credere che il noto criminale si trova a Miami, non in America Centrale, e ha garantito alla segretaria di Stato Condoleezza Rice che il terrorista si è recato da Islas Mujeres a Miami nella nave Santrina, accompagnato da Santiago Álvarez e dal proprietario José Pujol.

 

"Loro hanno la possibilità di investigare su dove si trovi," – ha aggiunto – "perché dispongono di personale capace nel Servizio di Immigrazione, lo stesso che liberò cinque anni fa il bambino cubano Elián González".

 

Fidel li ha esortati a inviare specialisti a Miami per comprovare che Posada Carriles è lì. Allora non sarebbero due gli unici a saperlo, bensì milioni di persone ,grazie all’informazione dei mass media. "È incredibile che in 30 giorni non abbiano fatto nulla." – ha assicurato – "Hanno un mucchio di domande alle quali rispondere. Devono andare lì ad arrestarlo perché si tratta di un fatto gravissimo."

 

Il Capo della Rivoluzione ha indicato che, nonostante tutto, noOrlando Boschi stiamo chiedendo giustizia, che l’assassino venga processato. "Ma non è soltanto uno." – ha precisato – "Sono due, perché non si può escludere colui che fu il principale responsabile dell’esplosione dell’aereo della Cubana e di altri fatti criminali perpetrati negli USA e in altri paesi. Uno che venne assolto dal tribunale e poi amnistiato. Orlando Bosch vive lì, a Miami. È "come se un paese dell’Asia processasse Bin Laden e questi fosse assolto", ha sostenuto.

 

Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri ha commentato che, anche se lo volessero, non gli sarà facile far sparire Posada Carriles, perché i rapporti sono molto forti tra quell’uomo e altri personaggio come Otto Reich.

 

"Non vogliamo giudicarlo." – ha ripetuto – "Dichiariamo che non siamo interessati non solo all’applicazione della pena capitale, ma nemmeno a processarlo. Chiediamo che venga processato in Venezuela perché da lì fuggì, o che lo faccia un tribunale internazionale. Chiediamo che ci si metta d’accordo su quale paese lo possa processare. Siamo disposti a cooperare. Non diremo i nomi di tutti i colpevoli perché sono molti. Ma almeno gli autori immediati: Orlando Bosch e Posada Carriles, che devono venire processati insieme."

 

"Noi faremo quel che deciderà il Venezuela. Lo appoggeremo per una questione di onore e di giustizia", ha affermato.

 

Fidel ha ricordato che quando i terroristi sono stati processati a Panama, sono spariti gli esplosivi e tutte le prove e questi sono stati condannati soltanto per entrata illegale.

 

Ha sostenuto che "non abbiamo motivo per accettare la decisione di giudici corrotti che benedicono gli assassini che adesso si trovano a Miami. Un indulto contro la legge e il Pubblico Ministero degli Stati Uniti".

 

Il Presidente cubano ha definito "molto interessante" l’articolo pubblicato lo scorso venerdì 15 sul quotidiano The Washington Post. L’autore, Eugene Robinson, chiama terrorista Posada Carriles, elenca alcuni dei suoi fatti vandalici e segnala che, secondo le regole stabilite dagli USA, i carcerieri di Guantánamo lo dovrebbero ricevere come un nuovo ospite. Inoltre critica la vita tranquilla che fa a Miami un’altro criminale: Orlando Bosch.

 

 

UN’OPPORTUNA SFIDA

 

 

In un’altra parte del suo Intervento Speciale, Fidel ha fatto riferimento alla lettera scritta dal congressista Jim McDermott al Bureau dei Servizi Migratori del Dipartimento della Sicurezza Territoriale, nella quale il legislatore esprime la sua preoccupazione a proposito della controversa richiesta di asilo di Luis Posada Carriles agli USA.

 

Stando ai frammenti della lettera commentati dal Presidente cubano, McDermott segnala che "non si dovrebbe dare alloggio a terroristi nel nostro paese, tanto meno quando non abbiamo nemmeno dato consulenza giuridica a centinaia di prigionieri rinchiusi a Guantánamo. Chiedo quindi che si risponda negativamente alla richiesta".

 

Il Capo della Rivoluzione ha poi alluso alla recente designazione di John il torturatoreNegroponte a direttore dell’organismo che controllerà i 15 servizi segreti più importanti di quel paese, aventi una funzione così delicata (la CIA, l’FBI, l’Agenzia Nazionale della Sicurezza, l’Ufficio Nazionale di Riconoscimento, l’Agenzia dei Servizi Segreti del Dipartimento di Stato, ecc.).

 

"In pratica" – ha indicato Fidel – "Negroponte sarà il principale consulente del presidente Bush per questi temi e gli presenterà ogni giorno il resoconto dei Servizi segreti".

 

"Se quell’uomo occupa una così importante responsabilità" – ha esclamato – "mi faccio la seguente domanda: sapeva o meno Negroponte dell’entrata di Posada Carriles in territorio nordamericano? Lo hanno consultato o no?"

 

"Nel caso che non fosse stato così sarebbe orribile, perché si sarebbe passati al di sopra dell’autorità di una persona che dirige un immenso sistema di Servizi Segreti", ha sentenziato. "E’ perfino probabile" – ha commentato Fidel – "che non sia stato consultato. Forse questo funzionario non è responsabile di una così grossolana menzogna e di un così grave delitto".

 

"Avendo presenti i suoi futuri incontri quotidiani con il Presidente, penso che la cosa più conveniente per il Governo degli USA e per la lotta contro il terrorismo sarebbe che Negroponte informasse Bush di tutto ciò che riguarda il caso di Posada Carriles e che si procedesse al suo arresto immediato e alla sua immediata deportazione", ha dichiarato.

 

Il Leader della Rivoluzione ha esortato le autorità nordamericane a porre fine a questo lungo silenzio ed al loro sconcerto."Abbiamo già detto che Cuba rinuncia a processarlo. La cosa più sensata è arrestarlo, deportarlo e inviarlo in Venezuela, dove non esiste la pena capitale. Penso che con questa nostra posizione distruggiamo gli assurdi argomenti dell’avvocato difensore di Posada Carriles, riferiti alla possibilità di una condanna a morte se il suo cliente fosse estradato a Cuba od in Venezuela", ha assicurato.

 

Fidel ha qualificato come una "trappola" la richiesta di un tribunale salvadoregno, che chiede la deportazione del noto criminale verso quel paese centro-americano. "Sarebbe come se il terrorista Orlando Bosch invitasse Posada a casa sua", ha assicurato.

 

Ha fatto allusione al ruolo svolto dal controrivoluzionario Santiago Álvarez Fernández-Magriñá nel trasferimento di Posada Carriles a Miami via mare e ha chiesto l’immediato arresto di questo caporione per aver commesso un grave delitto contro l’onore e il prestigio degli Stati Uniti.

 

 

CUBA NON TORNERÀ NELL’OSA

 

 

Il Presidente dell’Isola ha dedicato i minuti finali della sua comparizione a smascherare il ministro degli Esteri messicano Luis Enrique Derbez e le sue aspirazioni di diventare il nuovo segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA).

 

Ha detto che questo signore, che è stato capace di negoziare il voto del Messico contro Cuba presso la Commissione dei Diritti Umani di Ginevra in cambio dell’appoggio degli USA alla sua candidatura a dirigere l’OSA, è un agente dell’imperialismo. Il Capo della Rivoluzione ha rivolto un appello ai governi progressisti dell’America Latina e dei Caraibi affinché non si lascino confondere né ingannare dall’illustre "candidato".

 

Fidel ha detto di vedere pochissime possibilità per il ministro messicano venga eletto segretario generale dell’OSA, perché nella regione tutti già sanno chi è il candidato preferito del potente vicino del Nord, che vuole imporre l’ALCA e continuare a saccheggiare i nostri popoli.

 

A proposito delle dichiarazioni fatte da Derbez a Tegucigalpa riguardanti l’intenzione del Governo messicano d'investigare, nel caso che Cuba lo chiedesse formalmente, se Posada Carriles è passato dal territorio del Messico durante il suo percorso verso gli USA, il Capo della Rivoluzione ha risposto che "il nostro paese lo aveva fatto prima di lui e che in nessun modo gli chiederemo nulla al rispetto, né compiere il proprio dovere né di osservare le leggi internazionali".

 

Dopo aver qualificato Derbez di "presuntuoso e sciovinista" per aver detto il presuntuosoche le autorità cubane hanno ferito il Messico quando hanno ritenuto un tradimento e un inganno il voto contro il nostro popolo a Ginevra, ha affermato che quello che sarebbe un vero attacco e un insulto al Messico è confondere il nobile e solidale popolo con un così abietto funzionario.

 

In modo chiarissimo Fidel ha affermato che "Cuba non ha intenzione di rientrare nell’OSA perché, nonostante i cambiamenti avvenuti in alcuni paesi membri, sono ancora lì coloro che hanno appoggiato Posada Carriles e le sue azioni terroristiche.

 

Ha affermato di avere tutti gli argomenti del mondo per dire che l’OSA è una porcheria e una spazzatura. "È la stessa OSA che appoggiò l’invasione a Santo Domingo, che tollerò il genocidio contro il popolo del Guatemala, che convisse con i migliaia di desaparecidos e torturati durante le dittature in Argentina e Cile, l’OSA che non condannò l’attacco a Playa Giron", ha ribadito.

 

"Vi ritorneremo soltanto il giorno in cui sarà antimperialista, rivoluzionaria, il giorno in cui quell’istituzione difenderà gli interessi dell’America Latina e smetterà di essere ciò che è stata finora".

 

Fidel ha messo in risalto le indagini compiute dai giornalisti dalla pubblicazione Por Esto riguardanti il caso Posada Carriles, che hanno rivelato ogni passo del suo percorso per vari paesi centro-americani, fino all’ ingresso negli USA.

 

A questo proposito ha detto che, stando all’informazione ottenuta dai giornalisti, Posada Carriles è stato in Costa Rica, El Salvador, Guatemala e Belize. Poi è entrato in territorio messicano dalla città di Chetumal (nello stato messicano di Quintana Roo) fino ad arrivare a Cancun e Islas Mujeres. È rimasto nella Penisola dello Yucatan appoggiato da cubani anticastristi. Poi è stato preso dagli stessi collaboratori che lo hanno trasferito a Miami, in Florida.

 

"Vediamo cosa dice adesso il Dipartimento della Sicurezza Territoriale degli Stati Uniti", ha indicato il Presidente cubano.