Che non lascino uscire Posada Carriles!
La
sorella della campionessa Virgen Felizola, vittima del sabotaggio di Barbados,
chiede giustizia
A.M.GARCIA – speciale per GI – 4 agosto
L’immagine della schermitrice Virgen Felizola mentre gioca con l’adorato nipote non si cancella dalla mente di sua sorella maggiore, Pilar.
"Amava alla follia mio figlio di un anno. Giocavano in sala. Lui le tirava i capelli., lei lo abbracciava e lo baciava", ricorda Pilar.
Virgen aveva appena 16 anni quando morì nell’attacco terroristico a un aereo della Cubana de Aviación nel 1976, insieme alle 73 persone che erano a bordo.
Il giudice federale d’Immigrazione William A. Abbott ha respinto il 25 luglio la cauzione per Luis Posada Carriles, fuggiasco dal 1985 dalla giustizia venezuelana, accusato di aver organizzato l’esplosione dell’aereo appena decollato da Barbados...
Posada si trova detenuto in un centro federale di El Paso, accusato di essere entrato illegalmente negli USA via Messico e ha chiesto asilo politico. Tuttavia il giudice Abbott ha detto che tra le possibilità che avrà presente nel caso Posada figura se egli ha appoggiato in qualche occasione azioni terroristiche.
Documenti della CIA diffusi poco tempo fa indicano che l’agenzia ha addestrato Posada in demolizione e che egli è riuscito a divenire sottotenente, ha prestato servizio nelle file dell’esercito statunitense dal marzo del 1963 al marzo del 1964 in Fort Benning, Georgia. Secondo Abbott, non importa se è stato il Governo nordamericano a sponsorizzare un’attività terrorista. Ha aggiunto che chiederà agli avvocati dello Stato e all’accusato la loro opinione al rispetto.
Sono passati quasi 30 anni dall’atto terrorista nel quale persero la vita, oltre a Virgen, gli altri membri della squadra di scherma, che era diventata campionessa centroamericana. Pilar parla di sua sorella a Granma Internacional: "Non posso pensare che lo lascino uscire. Voglio che venga processato ovunque sia, nel Venezuela, negli USA o in un tribunale internazionale, ma che venga processato".
Assorta nei suoi pensieri, con una voce soave e tremante Pilar ha aggiunto: "Virgen era maliziosa e allegra. Era la più piccola. Era molto viziata. Era una bambina!"
Le due sorelle praticavano fioretto, ma Virgen era un talento e rappresentò Cuba nel Centroamericano svoltosi quell’anno a Caracas. I 24 schermitori cubani stavano tornando in aereo con tutte le loro medaglie d’oro. Virgen vinse il bronzo nella prova individuale e l’oro per squadre insieme a Inés Luaces, Nancy Uranga e Milagros Pelaez.
Il 29 agosto è la data fissata per il processo di Posada negli USA. Cuba e il Venezuela esigono che venga estradato in quest’ultimo paese dove, quando evase, si stava celebrando il processo per l’abbattimento dell’aereo.
Pilar ha conversato con il settimanale nel suo appartamento del quartiere Casino Deportivo, nella capitale. "Non voglio vendetta. Chiedo giustizia".
Nervosa ma serena, ha spiegato di non poter esprimere il dolore che porta dentro. "Bisogna provarlo per sapere. È difficile definire con parole questo sentimento".
"A volte mi invade l’odio. Ma il peggio è che provo impotenza". Pilar ha ricordato l’indulto che l’ex presidentessa di Panama Mireya Moscoso ha concesso nel 2004 a Posada Carriles, il quale stava scontando in quel paese una condanna dall’anno 2000, comminatagli dopo la denuncia del presidente cubano Fidel Castro, che lo accusò di tentativo di omicidio.
Secondo editorialisti di quotidiani nordamericani, Posada Carriles è un caso che mette nei guai il presidente statunitense. Ma se Bush darà rifugio all’estremista verrà messa in discussione la sincerità della sua politica antiterrorista, mentre se non lo fa, ne risentirà la solidità del sostegno elettorale ricevuto dai conservatori della Florida.
Il cadavere di Virgen non è stato mai ritrovato. Del funerale nazionale che si fece alle vittime nella Piazza della Rivoluzione, Pilar ricorda di aver portato sua madre Adis Garcia in ospedale. "Mia madre non si è mai ristabilita. È caduta in depressione. Non può sentire parlare del tema, si mette a piangere e nessuno la ferma".
Anche la carriera sportiva di Pilar si è troncata: "La mia unica preoccupazione è stata badare a mia madre. Più di una sera si è svegliata pensando agli ultimi momenti di Virgen".
Nei confronti di quel viaggio c’è stata molta incertezza. "Ricordo che viaggiarono una prima volta e fecero scalo in Giamaica ma, come non essendoci una coincidenza per il Venezuela, tornarono a Cuba. E Virgen arrivò alla casa con un fiore bianco che un uomo le aveva regalato nell’aeroporto di Kingston. Disse a mia madre: ‘Guarda com’è bello’. E mia madre esclamò: ‘Perchè lo hai accettato? È di cattivo augurio prendere fiori bianchi!"
"Virgen rispose: ‘Tu sempre con la tua
superstizione. Non la fare tanto lunga!. E il giorno seguente prese l’aereo per
Caracas".