James Cason, il

peggiore di tutti

 

 

 21.07.2005 - J.Marrero www.granma.cu 21/7

 

Sono stati molti i diplomatici che hanno messo in pratica con sfumature differenti le politiche di ostilità contro Cuba orientate dalle amministrazioni di James Carter, Ronald Reagan, George Bush, padre, William Clinton y George W. Bush, figlio, stando alla guida della Sezione d’Interesse degli Stati Uniti all’Avana, la SINA, sin dalla sua creazione avvenuta nel 1977.

 

la democrazia di Cason: Abu Ghraib versione caribenaPerò tra tutti James Cason, rappresentante del governo di Gerge W. Bush è il peggiore di tutti per via delle sue insolenze, delle sue ingerenze e delle azioni provocatorie come le sue dichiarazioni, da quando ha posto il piede in territorio cubano il 10 settembre del 2002, cioè esattamente due anni e dieci mesi fa.

 

Lo scorso 4 luglio, come hanno pubblicato El Nuevo Herald di Miami e alcune agenzie di stampa, Cason ha preparato la sua ultima pagliacciata per festeggiare il giorno dell’indipendenza degli USA.

 

Ha riunito nei giardini della sua residenza i capoccia dei gruppuscoli e i detti giornalisti indipendenti compresi nell’elenco dei salariati, favoriti della SINA degli Stati Uniti e, tra un bicchiere di whisky e altri liquori, ha scoperto una statua della libertà d 9 metri di altezza che porta sulla torcia un disco con il numero 75, in allusione al numero dei mercenari che sono stati processati e condannati dai tribunali cubani nel marzo del 2003 per aver cospirato con l’obiettivo di destabilizzare la nazione e creare pretesti per un’aggressione militare statunitense a Cuba.

 

Quello che ha fatto Cason il 4 luglio non stupisce nessuno perchè la sua mente è programmata per la ripetizione e per obbedire agli ordini dei suoi capi così scarsi di creatività come lui stesso.

 

Nell’ultimo Natale, come si sa, aveva fatto mettere un abete nei giardini della SINA, davanti al Malecón, con lo stesso disco e numero.

 

Ma gli artisti cubani, includendo i caricaturisti, risposero felicemente con murales giganti con le foto dei prigionieri torturati dai soldati nordamericani nella prigione di Abu Ghraib e con caricature che ridicolizzavano il capo della missione dell’Unione.

 

Cason ha approfittato dell’ultimo incontro per lanciare attacchi contro la rivoluzione cubana ed ha assicurato che il governo di Fidel Castro "è agonizzante e non può durare molto".

 

Nella sezione La Coletilla, del sito digitale Cubadebate è stata fatta la proposta di consegnare al caporale Cason il premio Oppenheimer, alludendo al giornalista del Miami Herald che agli inizi degli anni ’90 scrisse il libro "L’ora finale di Fidel Castro".

 

Sono passati circa 15 anni e Fidel Castro continua a dirigere il destino di Cuba in ... un’ora che si prolunga. Ma l’odio per la Rivoluzione acceca Cason in modo tale che lui non si rende conto di quanto appare ridicolo ogni volta che apre bocca.

 

Le sue messe a fuoco politiche su Cuba sono sempre sciocche e bugiarde: per esempio, dopo il brutale attacco terrorista contro le Torri di New York, egli aveva assicurato la stampa che Cuba era stato il solo paese dell’America che non si era unito alle sincere condoglianze fatte agli Stati Uniti.

 

"Ignorava" in quel modo che il governo di Cuba aveva condannato fortemente i fatti dell’11 settembre, aveva espresso tutte le sue condoglianze al popolo degli Stati Uniti e aveva anche offerto assistenza medica e umanitaria.

 

Quando giunse all’Avana quasi tre anni fa, dichiarò che avrebbe posto a disposizione dei detti oppositori della Rivoluzione la sua residenza, come sede per incontrare altri diplomatici di diversi paesi e dichiarò di essere contrario al commercio tra Cuba e gli USA: "Perché l’Isola non è un mercato importante e e inoltre non avrebbe pagato i prodotti acquistati".

 

Con atteggiamenti da guappo disse che avrebbe percorso sei mila miglia a Cuba per offrire sostegno ai gruppuscoli contro rivoluzionari e non nascose nemmeno l’obiettivo d’organizzare un partito politico nell’Isola.

 

Cason pensava che Cuba era sempre una neocolonia dei gringos e che lui, come accadeva prima della Rivoluzione, poteva decidere le questioni interne dell’Isola, come facevano prima del 1959 gli ambasciatori Summer Wells, Jefferson Caffery o Earl T. Smith.

 

Ma si sbagliava di grosso! Quei fantasmi di ieri con i loro metodi e le loro pratiche non possono esistere in una Cuba indipendente, libera e sovrana.

 

Le informazioni dicono che Cason ha svolto il 4 luglio la sua ultima attività ufficiale perché sta concludendo la sua missione.

 

Come unica gloria, se così si può dire, porta con sé il fatto di essere stato il capo della SINA più volgare, provocatore e insolente mai visto prima a Cuba e ha dimostrato alla fine che ha imparato davvero troppo poco nelle aule universitarie sulla carriera diplomatica e sull’etica.

 

Alla fine ha agito come un intrigante davvero sgradevole e non poteva essere diversamente. Cosa si poteva sperare da lui quando persino nel suo passato a lato di Otto Reich e altri terroristi, durante la guerra sporca contro il Nicaragua, lo segnalavano come un elemento retrogrado, una sorta di cavernicolo?