V. DE JESÚS / R.LÓPEZ HEVIA
Maracay 19 agosto 2005 – I giorni passati in Venezuela non potranno essere dimenticati dai partecipanti cubani al XVI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti. Una parte della delegazione ha visitato mercoledì gli Stati di Aragua e Carabobo, dove hanno reso omaggio ai personaggi illustri della storia patria venezuelana e sono venuti a conoscenza dei progressi del processo rivoluzionario. Nel campo di Carabobo hanno ricevuto informazioni sulla battaglia – ingaggiata nei pressi di Valencia il 24 giugno 1821 – tra l’esercito monarchico spagnolo, comandato dal maresciallo di campo Miguel de la Torre e le forze indipendentiste dirette da Simon Bolívar, che risultò decisiva per l’indipendenza del Venezuela. Nella celebre azione bellica offrì la sua vita José Rafael de las Heras, di origine cubana, cosa che ha reso orgogliosi i delegati dell’Isola. Praticamente ad ogni passo della loro visita, i giovani si sono fermati a fraternizzare con i venezuelani e a conversare con i compatrioti che prestano servizio nella nazione sorella. Questo è successo ad Aragua, regione centro-settentrionale del paese. Nel Circolo Militare di Maracay, capitale di Aragua, in un incontro al quale hanno partecipato collaboratori sportivi, dell’educazione e della salute, la dottoressa Isabel Hernández, coordinatrice della Missione Barrio Adentro nel territorio di questo Stato, ha dato il benvenuto ai visitatori ed ha messo in risalto la convinzione dei cubani che l’amicizia con il Venezuela aumenta e si rafforza giorno dopo giorno. Riferendosi ai risultati della missione ha menzionato, tra l’altro, i più di 3.000 venezuelani di questa regione operati a Cuba per patologie della vista come cataratta, pterigium, ptosis, retinosis pigmentosa, retinopatia e miopia. Ha definito infinita la gratitudine provata dai pazienti, uno dei quali è arrivato a casa sua nelle prime ore del giorno, ha esaminato a lungo ogni angolo della sua abitazione ed ha pianto d’allegria al vedere nipoti e bisnipoti, che conosceva solo dalla voce. I medici cubani prestano servizio nei 18 municipi dello Stato di Aragua, compresi i servizi di stomatologia e optometria. Il territorio conta già su due Centri di Diagnosi Generale e di un ugual numero di Centri di Riabilitazione, sui 43 previsti di entrambi i tipi. L’incontro, reso ameno dagli
umoristi Ángel Gracía (Antolín) e Octavio Rodríguez (Churrisco), è stata una
manifestazione di fraternità riassunta bene dalle parole di José del Carmen
Barrios, venezuelano operato di cataratta a Cuba. "Nel vostro paese ho provato
la felicità che mi è sempre mancata nella mia casa. Grazie a voi ed alla vostra
Rivoluzione adesso posso vedere perfettamente. Tutti i giorni prego per voi, per
Chávez e Fidel".
La gioventù mondiale è adesso più organizzata nella sua lotta contro l’imperialismo Si è chiuso ieri il XVI Festival. La dichiarazione finale verrà trasformata in nuovi piani di lotta. Nel 2007 si celebrerà a Caracas il 60° anniversario di questi incontri
M.J.MAYORAL / V.DE JESÚS – Inviati speciali – 16 agosto 2005
Il XVI Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, conclusosi ieri sera (lunedì), ha rotto il blocco e la censura dell’informazione imposti dall’imperialismo, che non ha potuto impedire che più di 17.000 delegati provenienti da 144 paesi si riunissero qui per articolare nuove lotte a favore dell’umanità, con una visione più chiara e globale dei problemi e delle loro cause. Nel Poliedro della capitale venezuelana, strapieno di ragazzi, è stata presentata la dichiarazione del forum, che ratifica la volontà dei movimenti studenteschi e giovanili di tutto il mondo di un maggior coordinamento a livello locale, regionale ed internazionale allo scopo di affrontare l’offensiva ideologica, culturale, economica e militare delle elite imperialiste, guidate dall’Amministrazione USA. Il documento raccoglie la decisione di celebrare a Caracas nel 2007 il 60° anniversario del movimento dei Festival Mondiali, uscito indiscutibilmente rafforzato da questo appuntamento nella terra di Bolívar. I giovani riuniti in Venezuela per nove giorni hanno ribadito le loro rivendicazioni per il diritto degli studenti, dei giovani e dei popoli in generale ad un mondo di pace senza armi nucleari, all’accesso all’istruzione ed alla salute universali e gratuite. Si sono inoltre pronunciati affinché l’utilizzo dello sviluppo tecnico-scientifico ed in particolare dei progressi nelle comunicazioni e nell’informatica non continuino ad essere prerogative delle nazioni ricche. Hanno chiesto a gran voce lavoro per tutti, l’eliminazione delle discriminazioni di ogni tipo ed un nuovo ordine internazionale che elimini il crescente debito estero. Tra le molteplici accuse all’imperialismo raccolte nel testo, spicca la detenzione illegale di Cinque giovani cubani combattenti contro il terrorismo, che devono essere liberati immediatamente. David Velásquez, coordinatore nazionale del Comitato Preparatorio (CNP) del Festival, ha esortato ad assumere l’impegno a dare continuità a tutto quanto discusso per evitare che ristagni la lotta per la sopravvivenza dell’umanità, minacciata come mai prima da gravi pericoli. Secondo quanto ha ricordato Miguel Madeira, presidente del Comitato Organizzatore Internazionale (COI), siamo arrivati a questo forum nel paese sudamericano dopo più di due anni di intenso lavoro nelle scuole, fabbriche, imprese e nei quartieri popolari di numerose nazioni per riuscire a coinvolgere migliaia e migliaia di giovani nella necessaria battaglia antimperialista. “Questa riunione a Caracas”, ha sostenuto, “ha potuto contare su molteplici conferenze, seminari, incontri settoriali, variegate iniziative culturali e sportive e su un magnifico tribunale antimperialista”. Secondo quanto ha affermato, “la gioventù esce da quest’iniziativa con la certezza che il Festival non si conclude con la sua chiusura ufficiale; questo è appena l’inizio del ritorno nei nostri paesi per moltiplicare le idee qui esaminate e rafforzare la capacità organizzativa contro l’imperialismo, lo sfruttamento e la guerra”. “Quando tornerete a casa andate
a parlare nelle vostre città e paesi del piano di lotta che avete elaborato
assieme in questo Festival”, ha raccomandato Aristóbulo Istúriz, ministro
dell’Educazione e dello Sport della Repubblica Bolivariana del Venezuela,
nell’intervento finale dell’eccezionale incontro.
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