Messaggio da Beaumont
D.F.Mexidor 9 giugno 2006
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30 marzo 2006 |
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“Eli, continua a mostrare le mie foto (...) e qualsiasi cosa possibile che mi riguardi alle mie figlie e specialmente a Lizbeth, che è quella che mi conosce meno. Parla loro costantemente (...) di papà Ramón, che le ama molto e ne sente la mancanza...”, scrive, mentre pensa a cosa fare per sconfiggere tutta questa solitudine nella fredda cella texana di Beaumont, dov’e rinchiuso.
Ripassa continuamente con lo sguardo le lettere e le fotografie, disposte come un murale sulla parete liscia... “Le mie bambine, come sono cresciute!” e immagina Eli, con i suoi capelli biondi, che gli sorride mentre le canta “Amata / supponi che me ne vada lontano / così lontano / da dimenticare il mio stesso nome...”. “Hai già 43 anni, Ramón! Chi lo avrebbe mai detto?” Passerà questo 9 giugno di nuovo senza i suoi?. Forse no.
Elizabeth e le bambine sono fuori, aspettando, in fila con gli altri visitatori all’istituzione penale. Forse si vedranno con Ramón nel giorno del suo compleanno. Sarebbe la prima volta da quando è prigioniero. Non ci saranno feste. Impossibile. Però la faranno in silenzio.
Immaginando il ritorno, allora si che ne organizzeranno una con dolci e palloncini, uguale a quella per Eli in occasione del suo ultimo compleanno, che ha visto la famiglia unita, prima di questa prigionia e condanna ingiuste inflitte a lui ed ai suoi compagni di causa.
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